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[Racconto] Un sogno in 7 giorni
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PREMESSA

Questa è una storia che ho iniziato a scrivere a 16 anni, in un periodo nel quale ero follemente innamorato di una ragazza...ieri sera l'ho ritrovata nel mio PC, l'ho ricostruita e ho deciso di postarla qui, capitolo per capitolo....prima di postare ogni capitolo lo rileggerò per correggere gli errori dovuti alla scrittura di un 16enne...:D
Essendo un semplice principiante non aspettatevi chissà cosa, ma visto che l'ho ritrovata e visto che sul dsy c'è un'area apposita per queste cose...beh...ho deciso di postarla....spero vi piaccia...:D almeno un pochino!

Ale....

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Qui trovate il forum per i commenti sul racconto, così non si intasa questo 3d....

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CAPITOLO 1: I PREPARATIVI

Socchiusi gli occhi………mi voltai a sinistra per dare uno sguardo all’orologio del videoregistratore…con molta fatica, per gli occhi ancora “assonnati”, riuscii a identificare i numeri…le 5.30…lo stereo si era acceso, la radio aveva iniziato a sopraffare il silenzio notturno, totale, classico di un orario come quello. Stava svolgendo per l’ennesima volta il suo compito, come aveva fatto durante tutto l’anno scolastico appena concluso, in cui mi dava il risveglio con una canzone sdolcinata oppure scaraventandomi giù dal letto a ritmo d’Offspring o di Blink 182…si perché, conoscendomi, impostavo il volume alto abbastanza da dovermi alzare e abbassarlo per evitare di svegliare tutto il palazzo…ma quello non era un semplice, monotono, noioso giorno di scuola. Era una domenica. Era “quella” domenica, il 25 Giugno 2000. La scuola non c’entrava più, era finita! Ero stato promosso, senza troppe difficoltà, fortunatamente. Anche i miei migliori amici avevano passato l’anno: Luca, Michele, Carlo, Marco, Manuela, Elisa, e poi Emily, per lei essere promossa fu una formalità. Figuriamoci, secchiona com’era! Passava tutto il giorno a studiare come fosse la cosa più naturale di questo mondo, chissà come faceva... Guardavo i suoi voti e a volte mi veniva davvero da suicidarmi…
Eh no, quella non era una giornata qualunque, era l’inizio di un’avventura – Sarà una settimana meravigliosa! – pensai.
Avrei trascorso una settimana intera al mare, solo con i miei migliori amici, non ci volevo credere, ma era vero, tutto incredibilmente vero!!!
Mi strofinai gli occhi, ancora mezzo addormentato: erano ormai due settimane che dormivo fino alle 11, ma dovevo alzarmi – Non posso addormentarmi proprio oggi! – continuai a ripetermi, fino a quando non puntai le mani ai lati del letto e mi tirai su a fatica, i muscoli quasi non reagivano, ma alla fine ci riuscii.
A differenza dei giorni di scuola, quella mattina era tutto pronto, tutto perfetto (per una volta mi ero organizzato!). La valigia era stata preparata la sera prima: lo zaino con tutte le altre cose, importanti o meno, era ancora aperto, ma mancavano due o tre oggetti per riempirlo, le ultime cose da decidere se portare o meno prima di partire.
M'infilai le pantofole, e pian piano mi avviai verso il bagno: avevo ancora gli occhi semichiusi, ma la distanza era poca, e una volta tanto non picchiai la testa da nessuna parte………mi feci una bella doccia…lasciai il getto d’acqua calda massaggiarmi la schiena per qualche minuto mentre pensavo a tutti i contorni della settimana che avrei trascorso….– Ah…una bella doccia calda ci voleva proprio!!! – dissi tra me e me quando finii.
Tornai in camera, un’altra occhiata verso l’orologio, le 6: le previsioni della sera prima davano bel tempo, ed erano esatte…nonostante non ci credessi molto, per una volta il colonnello di turno aveva azzeccato tutto. Infatti, una volta aperte le persiane, mi accorsi che il sole stava salendo, il cielo era terso, senza una nuvola, semplicemente perfetto. Presi i vestiti che avevo appoggiato sulla sedia la sera prima, e mi vestii con calma, nonostante fossi molto agitato: quei 7 giorni sarebbero stati i più importanti della mia vita, e ne ero consapevole, quella era l’OCCASIONE per eccellenza, sarei stato una settimana a stretto contatto con lei, e non correvo nessun rischio di prese in giro: con noi c’erano le poche ma uniche persone su cui potevo contare veramente e senza alcun timore.
Una volta terminata la colazione con il classico latte e cereali, finalmente ero pronto per uscire: stranamente ero in anticipo, così controllai lo zaino per essere sicuro di non aver dimenticato nulla. Avrei portato con me un po’, anzi, molte cassette da ascoltare, un mazzo di carte, e il mio computer portatile, tanto per tenermi in allenamento…
Mia mamma intanto si era svegliata, uscì dalla camera e venne a cercarmi per vedere se ero ancora in casa

-Tutto a posto?
-Si, ho preso tutto, o almeno spero…quando arriva papà vado…
-Ragazzi fate attenzione…
-Mamma, non ti preoccupare, stiamo via una settimana, non un anno!! E poi siamo abbastanza come numero e abbastanza grandi da poter resistere da soli…
-Stai uscendo adesso?
-Beh, sono… cavolo!!! Sono già le sei e mezza!!! È meglio che vada, il pullman parte alle 7 e un quarto!! Spero che i mezzi per una volta passino in tempo…

Dall’essere in anticipo mi trovai subito in ritardo, perché non trovavo il carica batterie del mio cellulare, così un po’ frettolosamente salutai la mamma, mio papà era ancora in giro a lavorare e Tommy, il mio cagnolino, era con lui: li avevo già salutati la sera prima, per cui non c’era più motivo di aspettare. Presi il telefonino, il walkman, la valigia e lo zaino, e uscii di casa con il classico passo di uno che ancora pensa di avere la testa nel cuscino.
Se c’era una cosa non prevista era la strada da fare per arrivare al Castello, dove si trovava il pullman che ci avrebbe portati in “vacanza”: decisi così al momento, e aspettai l’autobus alla fermata di fronte casa mia, la fermata che ormai da tre anni segnava l’inizio del mio tragitto verso scuola: - Oggi si cambia destinazione! -, mi dissi guardando indietro…per fortuna l’autobus stava arrivando, e una volta salito trovai libero anche il mio posto preferito, quello dal quale si può vedere la strada. Mi sedetti, posai lo zaino vicino alla valigia, e guardai il telefono: “Calls: 1”, una chiamata senza risposta (tenevo la lingua inglese perché mi piaceva di più), era Luca, e così gli risposi. Pensai che anche per lui sarebbe stata una bella settimana, finalmente solo con la sua Manu, come voleva da tanto tempo. Il suo ex l’aveva lasciata in malo modo dopo avergliela portata via, non senza qualche discussione. Ma ormai era finita, e Luca poteva stare tranquillo, forse quella sarebbe stata la volta buona che più nessuno s'intromettesse tra lui e il suo amore.
Poi c’erano gli altri: Elisa, che in coppia con Emy si sarebbe divertita un casino, i tre “Moschettieri”!! Marco, Michele e Carlo, il terzetto del basket: si conoscevano da un casino d’anni, erano amici per la pelle. E per la loro gioia ero riuscito e far venire anche lei, Valentina, ogni volta che ci pensavo mi dicevo – Chissà che roba quei quattro, ci sarà da ridere! -.
E di sicuro non poteva mancare Claudio, lui non ebbe problemi a venire, i suoi si fidavano di lui, la sua ragazza Barbara, invece, ebbe qualche discussione con i propri parenti, ma alla fine riuscì a far parte del gruppo. C’era ancora una persona, quella che doveva fare da “Tutor” per noi minorenni, ed era Enrico, il cugino di Luca, un ragazzo come ce ne sono pochi in giro: gli venne assegnato l’arduo compito di farci da guardia, ma ce l’avrebbe fatta sicuramente. Aveva 19 anni, per cui con lui si poteva stare tranquilli, ed in ogni caso c’era bisogno di qualcuno più grande di noi, i nostri genitori si sarebbero fidati di più sicuramente..ed era, tutto sommato, giusto così.
Tra questi pensieri arrivai al capolinea della 65, erano le sette meno dieci
– Porca miseria una volta che devo essere in anticipo sono in ritardo!!! -. Infatti era vero, quando non ce n’è bisogno sei in anticipo, quando si deve essere puntuali per forza, accade sempre qualcosa. A scuola per esempio l’entrata era alle otto meno dieci e io alle sette e 35 girovagavo già nei dintorni… quel giorno invece rischiavo di perdere il pullman!!!
Un miracolo divino fece sì che la metropolitana arrivasse all’istante
- Meno male che devo fare solo tre fermate! – In pochi minuti ero alla fermata del Castello, guardai subito l’orologio, erano le sette e dieci!!! Cominciai a correre nonostante i pesi della valigia e dello zaino, e in pochi attimi fui in superficie, ma quando guardai bene la strada non vidi anima viva…pensai subito che il pullman fosse già partito, poi sentii una mano appoggiarsi sulla spalla…

-Ti sei spaventato, eh? Mi chiese Luca
-Cavolo pensavo che mi aveste abbandonato! Ma il pullman dov’è?
-È dietro l’angolo, hanno spostato la fermata!

Tirai un sospiro di sollievo, e seguii Luca fino a quando non vidi gli altri, ero proprio l’ultimo!!

-Allora cos’è questo ritardo? A scuola arrivi per primo e in vacanza non ci vuoi andare? Incalzò Elisa
-Mamma mia quante storie, e poi non sono ancora le sette e un quarto, perciò…zitti!!!

C’erano proprio tutti: i tre Moschettieri, Manuela, Valentina, Claudio, Barbara, Enrico, Luca, Elisa, e naturalmente c’era anche Emy. Quando la vidi cominciò a battermi il cuore al solo pensiero che i miei occhi l’avrebbero vista per tutto quel tempo!
Ma non c’erano solo loro, c’erano anche tutti i genitori, e c’era anche mio papà con Tommy. Avevano fatto giusto in tempo per venire a salutarmi: infatti dopo pochissimo tempo fummo chiamati per caricare i bagagli, e dopo i saluti e le raccomandazioni da parte dei nostri cari, arrivò il momento di salire sul pullman, in fila indiana, uno dopo l’altro. Una volta pronti, pensai che ci sarebbe stata la solita lotta per i posti a sedere: sì, i biglietti erano numerati, ma essendo in 12 potevamo scambiarceli, tanto nessuno avrebbe detto nulla…invece no, sembrava che tutti già sapessimo come ci dovevamo disporre, ed infatti Luca si mise vicino a Manuela, Claudio accanto alla sua ragazza, io affianco ad Emy, Valentina con Michele, Marco con Carlo e infine Elisa con Enrico. Sistemate le ultime cose tutto era pronto: ci fu il tempo per gli ultimi saluti dai finestrini e poi il motore si accese, così come l’aria condizionata (quella mattina c’era un gran caldo). Pochi attimi, e il pullman iniziò a muoversi

-Ragazzi…si parte!!! Esclamai, ci aspettava una gran settimana!!


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CAPITOLO 2: IL VIAGGIO

Così iniziò il nostro viaggio: sarebbe durato più di 4 ore, così decisi di prendere il walkman per ascoltare un po’ di musica con Emy: aprii lo zaino e presi una cassetta con un po’ di canzoni registrate dalla radio…
-Emily vuoi asc…Enrico? Che ci fai qui?!
-Emily voleva parlare un attimo con Elisa e così le ho lasciato il posto un momento…
-Ah, va bene…
-Cominciamo bene – pensai tra me e me – se s’inizia così finirò morto, altro che bella settimana! –
I miei malumori però si spensero subito, infatti Emy tornò poco dopo:
-Scusa, dovevo chiedere una cosa all'Elisa
-Non fa niente……sai…
-......Sai?
-Non avrei mai creduto che saresti cambiata così, solo un anno fa eravamo così divisi, ed ora stiamo andando in vacanza insieme…
-Eh, se ero stupida non è colpa mia, comunque è acqua passata, non ci voglio più pensare……
Sì, era un’altra Emy, era quella che mi piaceva veramente: poco tempo prima, quando era tornata a parlare con me, credevo fosse qualche altra presa in giro, ed invece era proprio lì…era incredibile…
-Ehi cosa stai ascoltando?
-Niente di particolare….qualche canzone registrata a casa...
-E a me una cuffia non la dai?!
-Te la volevo dare ma te ne sei scappata come al solito!!! Tieni…..
-Grazie!
Intanto Michele, Carlo e Marco stavano parlando con Valentina: anche lei era cambiata ultimamente, aveva mollato definitivamente quell'ossessione vivente del suo ragazzo, non aveva più quegli schizzi che ogni tanto la distinguevano, come la fissa delle 300 lire sul cellulare in modo da non poter rispondere ai messaggi e via dicendo…Michele di tutto ciò era molto felice, anche se non lo dava a vedere….anche per lui si preannunciava una settimana di passione, adesso che la sua diletta era cambiata. Elisa, Manu e i cugini Luca e Enrico intanto parlavano della scuola, di com’era andato l’anno e di come Luca avesse passato l’anno per il rotto della cuffia. Manuela se l’era cavata discretamente, Elisa anche. Enrico lasciamo stare, passò l’anno con la media dell’otto in quasi tutte le materie! Prometteva davvero bene, il ragazzo…Infine c’erano Claudio e Barbara, relegati nei due posti in fondo al pullman, che si scambiavano effusioni, approfittando della non curanza del resto del gruppo…
Intanto io ed Emy continuavamo ad ascoltare i Back da un po’ di tempo, così decisi di cambiare:
-Hai voglia di sentire gli 883?
-Va bene, che cassetta metti?
-Una che ho fatto io, ho messo quelle che mi piacciono di più…
…e che avevo registrato per l’occasione: infatti nello stesso lato avevo inserito le canzoni più sdolcinate di Max Pezzali: Ti sento vivere, Senza averti qui, Se tornerai, Andrà tutto bene, Non mi arrendo, Una canzone d’amore, Come mai, Nient’altro che noi… manco l’avessi fatto apposta…per certe situazioni avevo una cura maniacale nel preparare i dettagli, e quando c'era lei ogni volta doveva essere tutto perfetto...gli 883 mi accompagnavano da anni con le loro canzoni, e sapevo anche a lei piacevano….
Sostituii la cassetta…- play - , e ogni tanto, su qualche strofa che sembrava scritta apposta per noi due, non mancava qualche sguardo da parte sua, seguito da un sorrisino ironico, ma come al solito stupendo, splendente…
Man mano che passava il tempo però cominciava a venirmi sonno, e a poco a poco sentivo sempre meno la musica, gli occhi mi si chiudevano da soli………………………………………
- Maaaax……Maaaaaax…dobbiamo scendere -

Mi sentii chiamare a bassa voce, era Elisa…eravamo a metà tragitto, in un autogrill vicino a Modena. Aprii gli occhi…Emy si era addormentata addosso a me, con la testa appoggiata sulla mia spalla sinistra…qualcuno aveva spento il walkman vedendoci addormentati…svegliarla mi sembrava un delitto, ma in fondo dovevamo scendere…mi voltai, la guardai, era così bella…accarezzandole il viso con la mano, la chiamai, e lei socchiuse gli occhi a poco a poco: quando mi guardò le dissi che dovevamo fare una pausa e che eravamo a metà viaggio.
Appena scesi, accendemmo i telefonini e poco dopo, come d’altronde era immaginabile, tutti i cellulari iniziarono a squillare facendo un caos incredibile, non si riconosceva una sola suoneria!!! Tutti i genitori furono tranquillizzati: così entrammo in autogrill..vicino a me, di fronte ai panini, trovai Manuela
-Come va Max?
-Abbastanza bene,grazie...
-Solo abbastanza? Da quanto vedo va più che bene!
-Beh sì...in effetti....comunque poco spazio alle illusioni...
-Va bene, va bene...cosa prendi? Io un bel panino col prosciutto, ho una fame....
-E quando mai non hai fame….
-Stronzo….ma tanto non ingrasso!!!
-Si si, noto…anzi mangia un po’ di più che tra poco non ti vediamo….comunque prendo anch'io un panino...ti seguo dai…
In effetti Manuela era uno di quei casi che non capivo….mangiava tantissimo ma pesava meno di 50 kg….ma in ogni caso era molto carina….capelli lisci castani…lunghi….due occhi molto belli e dal colore scuro….Non avevo mai capito la psicologia di quella ragazza...fin dal primo anno l'avevo trovata strana, enigmatica...ma non stupida, era molto intelligente, anche se certi suoi comportamenti negli anni passati non le avrebbero dato questo aggettivo....anche lei, oltre ad Emy, pareva cambiata, ma bisognava aspettare...spesso si era smentita da sola...
Dopo aver preso qualcosa da mangiare, tutti risalimmo sul pullman pronti per affrontare la seconda metà del nostro viaggio. Mentre stavamo riprendendo i nostri posti Claudio mi guardò e si mise a ridacchiare…
-Cos’è quel sorrisino Cla?
-Hai una faccia che non ti avevo mai visto prima…
-Non ti capisco…
-Sì che mi capisci…- poi, avvicinandosi per non farsi sentire-…è la tua settimana, sfruttala bene…- lo guardai, e contraccambiai il sorriso…
Anche Luca e gli altri mi guardarono in modo strano, ma feci finta di nulla. Michele sì avvicinò…
-Ho spento io il walkman, ho visto la situazione e ho pensato di spegnere…
-Ok, grazie
Mi stavo per sedere quando notai che Emy mi aveva rubato il posto vicino al finestrino, sapeva benissimo che mi piaceva stare lì, e quando la guardai mi disse solo – Ti prego…- e così le lasciai il posto, come potevo resistere a quegli occhi così dolci…..
Il pullman riprese il suo cammino, metà strada ce l’eravamo ormai lasciata alle spalle, e questa volta la testa sulla spalla me l’appoggiò subito, appena mi sedetti, e così ricominciammo da dove eravamo rimasti, riaccesi il walkman, ma dopo qualche minuto le pile mi abbandonarono così dovetti spegnere…
-Pile scariche, devo spegnere…(commento seguito da varie maledizioni per non averci pensato prima….)
-Vabbè, fa niente……com’è quel posto? Non ne ho la minima idea!
-È un posto tranquillo, piccolino, ma ci si può divertire comunque
-Ti toccherà farci da guida, visto che lo conosci solo te!
-Beh, non ci sarà molto da girare, di sicuro ci sarà molta gente, e la maggior parte dei ragazzi che ci sono vengono da Milano,per cui…ci divertiremo, non c’è dubbio!
Intanto Michele e Valentina si erano messi a parlare del loro rapporto, Michele non voleva perdere tempo…
-E adesso cosa vuoi fare?
-In che senso?
-Cioè adesso che l'hai lasciato……cosa vuoi fare?
-Boh! Cosa ne so!……Non lo so, ne sono appena uscita (ed era un bene) per cui adesso vorrei aspettare un attimo prima di fare qualcosa…
-Sì ma è brutto stare senza nessuno, e poi sei tu che hai lasciato lui, non lui che ha lasciato te, per cui non dovresti averne sofferto…o no?
-Beh…si è vero, però non è che quando lasci uno tu sei contento, ti spiace un po’ per lui…
-Allora ti dispiace averlo lasciato!
-Un po’ si, però era troppo geloso, una cosa allucinante!
-E allora deciditi, o ti dispiace o ti va bene così……
-Non lo so neanch’io!
-Mamma mia come siete, oh! Prima dite una cosa, dopo due secondi né dite un’altra, non vi capirò mai…
Marco, Carlo e Cla stavano parlando di basket, la notizia del ritorno di Michael Jordan aveva fatto scattare in loro un senso d’esaltazione pura, come successe per me pochi giorni prima, quando Schumacher vinse l’ennesima gara della stagione, in Canada, successo che lo proiettò verso la vittoria del suo primo Mondiale con la Ferrari.
Luca ed Enrico intanto stavano chiacchierando a proposito di Manuela, Luca si era finalmente deciso a confidarsi con suo cugino, che fino a quel momento era stato al corrente di poco o niente sui problemi sentimentali che ultimamente avevano colpito il suo quasi coetaneo.
-…e alla fine sì, lui l’ha lasciata…
-Bello stronzo!
-Proprio, prima me l’ha portata via e poi l’ha mollata, ce n’è tanti così.
-E adesso come va?
-Sembra che abbia messo a posto la testa, speriamo in bene…
-Ma sì, passerà, vai tranquillo…dalle solo un po’ di tempo! Max? Lo vedo bene in questo periodo…
-Sì, credo che questa sia la volta buona perché si metta con lei, ormai è tanto che ci prova, sarebbe anche ora, per lui e per noi…
-Per voi?
-Ci fa due palle…
-Sì ma voi non potete mica dirgli d’arrangiarsi…in fondo anche tu sei stato male per Manuela, perciò dovresti sapere come si sente uno in quei momenti…lui ti ha aiutato quando eri in crisi con la Manu?
-Sì, mi ha aiutato…
-E allora tu devi fare lo stesso con lui, anche se come vedo per ora non ha bisogno d’aiuti…spero che gli vada bene, è un ragazzo tranquillo…
-Sì, questo è vero…
-A proposito, guardali…
-Dove sono?
-Là in fondo……
E si, eravamo nella prima delle 6 file di posti, che occupavano il lato destro del pullman, dalla metà in poi. Nonostante l’aria condizionata c’era davvero un gran caldo, così decisi di togliermi la felpa, ma Emy intanto si era ancora addormentata, e allora mi limitai a sollevarmi le maniche e ad aumentare la quantità d’aria fresca sulla mia testa. Non sapendo cosa fare, ricominciai a fissarla. Ogni volta che lo facevo, mi accorgevo sempre più di quanto per me fosse importante quella ragazza, e rimanevo lì imbambolato a chiedermi come fosse possibile che tante qualità si incontrassero in una sola persona: intelligenza, dolcezza, sensibilità, bellezza…aveva tutto, non le mancava niente. In tanti mi avevano dato dello scemo perché continuavo ad andarle dietro, sperando in qualcosa che per loro era impossibile, ma io non avevo mai mollato, perché anche nei momenti peggiori che io e Emy avevamo passato,in fondo avevo sempre avuto fiducia in lei, e il tempo, anche se molto, in parte mi stava ripagando della fiducia che riposi in lei. Stavamo andando in vacanza insieme, ogni giorno che passava il nostro rapporto migliorava, ci conoscevamo in tutto e per tutto, mancava solo una cosa, quella cosa…Eh sì, per lei ne passai tante, subii umiliazioni d’ogni tipo, fui distrutto psicologicamente. C’erano dei giorni che mi chiedevo cosa ci facessi al mondo, quale fosse il mio ruolo nella vita, e la risposta era sempre “niente”. Ma in quel periodo tutto stava cambiando, il tempo mi aveva dato ragione. Adesso tutto era rose e fiori, e niente e nessuno avrebbe più potuto dividerci…
E mentre questi pensieri mi passavano nella mente, io ero lì, e continuavo ad osservarla: i suoi lineamenti perfetti, i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Non aveva un minimo difetto, e anche a trovarne uno per forza, era difficile dire cos’avesse di sbagliato.
Ad un tratto aprì gli occhi, mi colse di sorpresa mentre la stavo fissando…
-Allora? Cosa c’è?
-Niente…perché?
-Tu mi stavi guardando…e visto che stai diventando rosso ho ragione!
-Ehm…ok….Non posso?
-Sì che puoi, ma il perché non me l’hai detto!
-Perché…
-Perché…?
-Perché sei stupenda……
Mi guardò per qualche secondo, poi mi sorrise…
-Grazie…
Intanto Claudio si era avvicinato a me…
-Oh Max quanto manca, non ce la faccio più, sto facendo le radici!
-Eh? Ah….Ehm….Allora...sono le 11, credo manchi poco, quando il pullman comincerà a fare le prime fermate dovremo cominciare a prepararci…comunque non manca molto davvero...tranquillo….
L’ultima volta che andai al Lido degli Scacchi ( la nostra meta si chiamava cosi’) era stato due anni prima, ci arrivai da solo, sempre in pullman, e giunsi a destinazione alle 11 e mezza, per cui fui piuttosto sicuro nel dire a Claudio che anche quella volta mancasse poco al nostro arrivo.
Faceva parte dei Lidi Ferraresi, sulla costa adriatica, qualche km più a sud c’erano Rimini e Riccione, le capitali d’Italia per quanto riguardava le vacanze estive.
Le mie previsioni erano giuste, infatti il pullman iniziò a fare le prime fermate, così io e gli altri cominciammo a prepararci…
-Attenzione…la prossima fermata è per il Lido degli Scacchi…- annunciò l’autista del pullman…
-Ecco, è la nostra! Dissi agli altri.
Ci fu un sospiro di sollievo generale, 4 ore fecero venire i crampi alle gambe a tutti. Ancora pochi metri e saremmo arrivati. Il nostro mezzo attraversò l’ultima rotonda, prima di immettersi nell’ultimo vialone prima del nostro arrivo……
Prima di scendere presi dallo zaino le chiavi delle case che ci avrebbero ospitato, e una volta che il pullman si fermò e la porta principale si aprì, ad uno ad uno scendemmo. Pochi secondi e già si respirava aria di mare. L’autista ed un suo collega scesero, e visto che eravamo in dodici, ci diedero una mano nel trovare tutti i nostri bagagli. Una volta controllato che tutte le valigie fossero state riconsegnate ai legittimi proprietari, ci salutarono, e risalirono sul pullman, che poco dopo riprese la sua corsa…


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CAPITOLO 3: LE CASE

Per sicurezza ci contammo…

-Allora: Enrico, Luca, Elisa, Manu, Michele, Carlo, Marco, Simo, Barbara, Valentina, io…direi basta, undici!
-E a me dove mi metti?
-Ah già, scusa Emi, di te non mi ricordavo…
Ovviamente stavo scherzando, lei mi guardò male come per dire “non farlo più” e io l’abbracciai…
-Come potrei dimenticarmi di te…- le sussurrai in un orecchio, e lei mi fece un sorriso.

Terminato il siparietto, mi misi alla guida del gruppo, per fortuna la strada da percorrere era poca, i bagagli pesavano come macigni, ma non facemmo in tempo a girare al primo incrocio che già si udirono i primi lamenti…

-Maaax, sai per curiosità, dove cavolo sono le case?
-Luca mamma mia! Abbiamo fatto 50 metri e già rompi? Ma sei nato stanco? Muoviti, per tua fortuna manca poco!!

In pratica il Lido era composto da un vialone principale, in cui si trovava la gran parte dei negozi, e da vari incroci, due dei quali erano uno quello dal quale eravamo arrivati con il pullman, l’altro quello in cui, svoltando a destra, si trovavano le nostre case, e girando a sinistra si poteva procedere verso la spiaggia. Proprio al centro di quest’incrocio c’erano delle giostre per i più piccoli, e degli autoscontri per i ragazzi più grandi.
Arrivando proprio in questo punto dissi a Carlo:

-Carlo ecco le tue giostre! E gli indicai quelle per i più piccoli
-Oh guarda che ti metto le mani in faccia adesso e te le scendo a Natale!!!

E tutti a ridere……procedemmo verso destra, le nostre abitazioni erano in fondo alla via, e Luca, stanco come se avesse fatto chissà cosa, tirò un bel sospiro di sollievo, sembrava avesse visto l’acqua nel deserto!!
Arrivammo così a destinazione…

-È tutto tuo? – mi disse Enrico guardando il palazzo
-No, non è mio, è di mia nonna, e non è tutto suo, lei ha tre appartamenti al terzo Piano, due li ha presi ultimamente, fino a poco fa aveva solo quello centrale.
-Terzo Piano?? – Luca sbarrò gli occhi, già pensava di dover portare i bagagli fin su a piedi!
-Calmati Luca! C’è l’ascensore, anche se è un po’ piccolo; credo che ci metteremo un quarto d’ora buono a portare su tutti i bagagli, a meno che qualcuno non abbia voglia di fare le scale…

Così presi le chiavi e aprii il portone di ferro, A poco a poco portammo tutti i bagagli fino all’ascensore. Io, Luca, Carlo, Enrico e Michele salimmo al terzo Piano con le ragazze, mentre gli altri rimasero a terra tranne Marco, il quale rimase all’interno dell’ascensore. Al pian terreno aiutava gli altri a riempire la pedana con i bagagli, poi saliva, arrivato al terzo piano ci dava una mano per scaricare le valigie, e tornava giù.
Così in dieci minuti tutta la nostra “roba” fu stata portata sul pianerottolo (all’aperto) del terzo piano, presi le chiavi dei tre appartamenti e cominciai ad aprire le porte: per prima cosa vennero spalancate tutte le finestre per far entrare un po’ d’aria fresca, poi io aprii il condotto dell’acqua mentre Enrico pensò alle bombole del gas.
Terminate le prime necessarie, ma indispensabili mansioni, ci trovammo di fronte ad un bel problemino? Come ci saremmo divisi nelle tre abitazioni?

-Ci penso io! –

Intervenne Michele, che immaginando la possibilità che quella situazione si verificasse, aveva preparato dei bigliettini con i nostri nomi pronti da estrarre. Ovviamente l’estrazione sarebbe stata senza trucchi (forse).
Presi un piccolo contenitore dallo zaino per inserire i bigliettini, e quando tutto fu pronto, restava da decidere chi dovesse estrarre per primo

-Allora, chi vuole avere l’onore di incominciare?

Si fece avanti Enrico, e fu una fortuna! Infatti egli era estraneo a possibili situazioni d’imbarazzo legate al momento…
Ai primi quattro estratti sarebbe stato assegnato il primo appartamento, ai secondi quattro quello centrale, il più grande dei tre, e agli ultimi quello più piccolo, in fondo al pianerottolo.
Enrico con autorità si avvicinò al contenitore dove erano stati inseriti i bigliettini, controllati pochi attimi prima da Carlo, che voleva essere sicuro del fatto che non ci fossero raggiri o altro…

-Sì guarda, far controllare Carlo è come non far controllare nessuno!! – fu l’esclamazione di Luca, ed io:
-Tu stai zitto, morto vivente! Almeno lui fa qualcosa, al contrario di te!

Mentre noi bisticciavamo come dei bambini, cosa che alle ragazze non faceva un gran piacere, Enrico stava già estraendo il primo bigliettino, nel tentativo di ottenere la nostra attenzione:

-Il primo estratto è…anzi, la prima estratta è la Valentina!
-Va bene, chi vuole essere il secondo ad estrarre?……nessuno?! allora vado io!

Guardai il contenitore con cura prima di prendere il mio bigliettino…uscì Enrico
Poi la paura si quietò e, uno alla volta, tutti gli altri fecero la loro parte…uscirono in ordine: Carlo e Michele, che completarono il primo appartamento, Marco, Elisa, io e Emy, a cui venne affidata la casa più grande, ed infine, in quella più piccola ma accogliente come le altre, finirono Claudio, la Barbara, Manu e Luca, che iniziò a saltellare come un grillo appresa la notizia.
Terminata l’estrazione tutti i bagagli furono portati nei rispettivi appartamenti, che intanto avevano decisamente cambiato aria.
Per sistemare tute le nostre cose e fare un po’ d’ordine ci volle una buona mezz’ora, al termine della quale ci saremmo trovati tutti nella casa più grande per consumare il primo pranzo della nostra vacanza. L’ora esatta che decidemmo fu mezzogiorno e mezzo. All’appello mancava Carlo…

-Michele, Carlo che fine ha fatto?
-È ancora in camera!
-E cosa sta facendo?
-Vai a vedere…

Carlo era ancora immerso nel mettere a posto i propri bagagli, immerso nel vero senso della parola, perché era sommerso da magliette, pantaloni, mutande, costumi, calze…in pratica si era portato in vacanza mezza casa, mancava solo il frigorifero, ma quello in gli sarebbe bastato.
Per quel pranzo ci accontentammo di mandare giù dei panini, alcuni portati da casa ed alcuni comperati all’autogrill di Modena, durante il viaggio, e così si fecero ben presto le due del pomeriggio, eravamo tutti piuttosto stanchi, Marco dormiva in piedi

-Guardate Marco! Figuriamoci quando poggia la testa sul cuscino, va in coma! – dissi agli altri.

Ad un certo punto mi venne in mente una cosa…

- Cavolo! Mi sono dimenticato di chiamare mia madre, quella mi uccide!!!

In realtà c’eravamo dimenticati tutti di chiamare i nostri genitori, e così provvedemmo subito, tranne Michele

-Io mia mamma la chiamo a fine settimana, se mi ricordo!!
-Mamma mia come sei! Fu l’esclamazione della Manuela

Michele si limitò a lanciarle un’occhiata maligna, ed io dissi a Emy:

-Siamo arrivati da tre ore e già iniziano a bisticciare, arriviamo a fine settimana e questi danno fuoco al palazzo!!
-Hai ragione!

Allora presi il telefono…

-Pronto!
-Allora, dove siete?
-Eh, dove siamo, in Francia!
-Tutto a posto lì?
-Sì, siamo ancora vivi, le case sono a posto, abbiamo aperto acqua, bombole del gas, abbiamo fatto circolare un po’ d’aria, per cui diciamo che qui è tutto ok!!!
-Gli altri come stanno?
-Stanno bene anche loro, un po’ stanchi ma stanno bene. Abbiamo mangiato e adesso credo che andremo a fare un giretto. Adesso devo andare perché ho il cell scarico.
-Va bene! Max fatti sentire altrimenti m’incazzo!!!
-Sì, sì. Va bene! Ciao, salutami papà e Tommy
-Va bene! Ciao!

Feci in tempo a salutare che il cellulare morì, così dovetti prendere dallo zaino il carica batterie. Per fortuna poco prima avevo cambiato telefono, avevo preso un Ericsson, durava tantissimo, 5 o 6 giorni, era fenomenale!

-Max!
-Sì Emily, dimmi!
-Tieni!
-Chi è?
-Mia mamma, ti vuole parlare!
-A me?…boh?!…pronto!
-Pronto Max come va!
-Bene, tu?
-Bene, grazie! Lì tutto a posto?
-Sì, tutto ok, dimmi!
-Ascolta! Tienimi d’occhio la Emily, va bene?
-Sì, ma è abbastanza grande per curarsi da sola! Anzi, forse è il contrario!
-Va bene, mi fido di te, ok?
-Sì, va bene? Ti ripasso Emy! Ciao!
-Ciao!!

Altro che tenere d’occhio Emy, lì avrebbero dovuto tenere d’occhio me!!! C’ero anche finito in camera insieme, non sapevo se fosse fortuna oppure una disgrazia, magari non avrei dormito per tutta la settimana!!!
Comunque quello non era il momento di pensarci, ero stanco morto e così mi concessi una mezz’oretta di relax, mentre gli altri stavano terminando di sistemare gli appartamenti…

-Oh guardate Max!! Diceva a me che dormivo in piedi e sta russando come chissà cosa!
-Sì ma tra un po’ dobbiamo svegliarlo, così ci fa vedere un po’ il posto!! Disse Carlo
-Cos’è sei così scemo da perderti? Ribattè Elisa
-No!
-E allora?
-Vabbè chi viene a farsi un giro?…

Uscirono quasi tutti tranne Emy, Claudio e Barbara, ed Elisa, che dopo aver finito gli ultimi lavoretti, si trovarono sul pianerottolo

-Allora Emily, cosa mi racconti di bello? – iniziò Claudio
-Boh! Dimmi cosa vuoi sapere!
-Non lo so, come va?
-Bene, tutto bene, tu?
-Beh, guarda qua, sono con la mia ragazza, non potrei star meglio. Con quel pazzo come va?
-Max? Tutto bene…benissimo, dopo tutto quello che gli ho fatto non dovrebbe nemmeno guardarmi in faccia ed invece è lì…
-Ti vuole bene veramente, è questa la verità. E ha saputo perdonarti, non dev’essere stato facile, ne ha passate di tutti i colori per te
-Lo so…
-E credimi, meriterebbe molto di più di quello che invece riceve
- ……
-Elisa tu che ne pensi?
-Che è un bravo ragazzo, ogni tanto sclera ma lo fa perché cerca di sopportare tutte le prese in giro che si becca. Però sì…..è davvero un bravo ragazzo.
-Anche a me sembra così, anche se lo conosco poco…- disse Barbara, che aggiunse
-E mi sembra anche dolce, prima l’ho visto con te sul pullman e mi faceva tenerezza…credo che ti voglia più che bene…
-Infatti è così…
-Sinceramente io non ho mai visto uno più cotto di lui – disse Cla – si comporta come un adulto, lui vorrebbe fare le storie serie a 17 anni, forse chiede troppo, gliel’ho detto che si deve divertire ma lui è fissato…zitti, sta uscendo…
-Buongiorno Max!
-Ciao Emily!
-Bella dormita eh?
-Eh sì Claudio, mi ci voleva proprio…gli altri che fine hanno fatto?
-Loro sono in giro per il Lido
-Beh, non credo che sì perdano…ma che ore sono?
-Le cinque!
-Di già! Quando arrivano gli altri organizziamo la serata
-Va bene! C’è un ristorante o una pizzeria?
-Sì, tranquillo. Avete messo a posto tutto da voi?
-Sì, e tutto ok!
-Ehm…Max?!
-Dimmi Elisa!
-Manca solo la tua roba!
-È vero! Adesso vado a mettere a posto!

Così rientrai in casa, presi la mia valigia e cominciai a mettere a posto il vestiario. Lasciai fuori solo un paio di Levis e un'altra maglietta mi sarebbero serviti per la serata


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CAPITOLO 4: LA PRIMA SERA

Gli altri arrivarono appena che io ebbi finito con la valigia, lo zaino avrei potuto anche lasciarlo così com’era, non c’era niente di così importante da mettere via, al momento.
Erano le sei, e visto che nelle case erano state rimesse in ordine le cose principali e che non sapevamo cosa fare fino all’ora in cui saremmo usciti, io e gli altri ragazzi provvedemmo a preparare per la settimana quello che avevamo ritenuto “secondario” al nostro arrivo.
Così presi il televisore dall’armadio in terrazzo e lo misi nel solito posto, una mensola sopra il tavolo da pranzo.
Successivamente presi il walkman e lo collegai alle due casse che avevo portato da casa e riposte nello zaino: avevamo perciò anche la musica. In più Luca aveva portato con sé il suo lettore Cd portatile, in quel modo avremmo potuto ascoltare sia le cassette che i cd! Non avremmo potuto però godere di quel “mini impianto” durante quel giorno, dato che le pile del mio walkman si erano scaricate durante il viaggio e Luca si era dimenticato di cambiarle; ma non c’era problema, le avremmo comperate in qualche negozio la mattina seguente.
Ma non era finita!

-Marco cos’hai dentro lo zaino?
-Niente di particolare!
-E allora perché non ci fai vedere?
-Così…

In realtà voleva nascondere il fatto d’essersi portato in vacanza anche la PlayStation, mentre Carlo in cartella aveva una marea di cd!

-Ma non avete proprio niente da fare, anche qui vi siete portati quella roba!! – ammonì Elisa
-Maaaaax!
-Dimmi Michele!
-E questo cos’è!

Aveva trovato nel mio zaino il computer…

-Ah! Complimenti! Anche tu ti ci metti adesso! Invece di stare con noi vi mettete a giocare, eh? Va bene!

Come sempre però finì tutto con un sorriso…
Marco ebbe anche fortuna perché non ci furono problemi a collegare la Play al televisore, perciò potete immaginare quale fu la scena quando i ragazzi videro la schermata del loro divertimento preferito accendersi per la prima volta! Marco, Luca, Carlo, Claudio e Michele si piazzarono davanti al televisore come se avessero visto una modella!!! Le ragazze invece rimasero per qualche secondo a guardare disgustate…

-Hanno 17 anni e sembrano dei bambini!! Disse Valentina
-17? C’è qualcuno che ne ha anche 18!!! Aggiunse Elisa
-Dai, capita che a volte ci sia qualche bambino…
-Tu stai zitto perché sei peggio di loro! Ti sei portato addirittura il computer, per cui sei se c’è uno che deve tacere sei tu! - Emy mi zittì subito, in fondo aveva anche ragione
-Non penserai mica di attaccarti a quel coso per tutta la settimana!!!
-Ma no, figurati…- poi avvicinandomi
-Prima di tutto vieni tu…ricordatelo…
-Si, sì, dite sempre così e poi si vede!
-Non mi credi? Vedrai!
-Ok!

Allora tanto per dimostrare di aver ragione…..

-Ragazzi! Sono passate le sette! Non vorrete passare tutta la sera a giocare!
-Aspetta un attimo! Ho quasi ammazzato il mostro! Disse Luca
-Piantala con quel coso o ti ammazzo io!

Manuela cominciava ad arrabbiarsi, mentre le altre ragazze erano nell’altra camera a parlare dei fatti loro, e ogni tanto si sentiva qualche risata particolarmente accesa provenire dall’altra parte, probabilmente stavano parlando di ragazzi…
Quando Luca e gli altri finirono, anzi, furono costretti a finire di giocare con la Play, finalmente tutti tornammo nelle nostre stanze e iniziammo a prepararci per uscire. Il che ci portò via non poco tempo, perché le ragazze quando entrano in bagno per sistemarsi ci mettono delle ore…

-Elisaaa…Emyyy…vi siete perse nel bagno?
-No! Ci stiamo truccando!
-E se vi dicessi che se non entro in bagno entro cinque secondi scoppio che fate?
-Rimaniamo a truccarci!!!
-Allora voi due! Vi muovete o no! – Anche Marco aveva urgenza… la porta si aprì
-Eccoci!
-Come sto? Mi chiese Emy
-Sei semplicemente una favola…………………Marco c’ero prima io!!!
-Sì ma se tu ti metti lì a fare lo scemo non è colpa mia!!!

Poco dopo scoprimmo che anche gli altri ebbero gli stessi problemi, da una parte c’erano Manu e Barbara, dall’altra Valentina, che era da sola ma nelle occasioni speciali faceva per tre!!!
Così quando tutti fummo pronti chiudemmo le tre abitazioni (le cui chiavi vennero affidate a Enrico…un po’ il nostro S.Pietro…) e scendemmo, noi ragazzi per le scale e le ragazze in ascensore.
Erano ormai quasi le otto, e le giostre a quell’ora iniziavano a girare, per cui l’ambiente iniziò a riempirsi di gente, per la maggior parte ragazzi…

-Stamattina sembrava vuoto sto paese, guardate adesso! - Notò Elisa
-Sì, qui la sera escono fuori come formiche!- Le risposi –
-Ragazzi, decidiamo subito dove andare! –
-Beh, se non lo sai te! – disse Claudio
-Non in quel senso! Volevo sapere cosa volevate mangiare! Qui vicino c’è un ristorante e qui all’angolo c’è una pizzeria! –
-La pizzeria! - Esclamò subito Luca
-Come se non ti avessi capito! Mica dice la pizzeria perché gli piace la pizza! Perché è qui all’angolo e non si fa male alle gambine!!! –
-Comunque anch’io preferisco la pizzeria! - Aggiunse Claudio, e come lui la maggior parte degli altri
-Beh, la maggioranza vince, anche se non si oppone nessuno, mi sembra! –

Così fu deciso e cenammo in pizzeria, a due passi da casa. Ultimamente tutti i negozi o i ristoranti che vennero prima di quello non ebbero molta fortuna, ogni anno infatti la gestione cambiava. Quella volta però sembrava quella buona. Rispetto agli altri anni rimasi piuttosto sorpreso, perché mangiammo veramente bene, le pizze furono buonissime, dato confortato dall’espressione di Carlo all’uscita dal locale. Non ricordo bene quanto spendemmo, ma mettere tutti i nostri soldi in una cassa comune fu un vantaggio soprattutto per Carlo, il quale altrimenti avrebbe speso un capitale!!
Così infatti decidemmo prima di partire, ognuno avrebbe portato una “quota” e avremmo messo tutto insieme: come responsabili fummo nominati io e Enrico.
Uscimmo dalla pizzeria che erano le dieci, in realtà avremmo avuto tutta la serata a disposizione, ma il viaggio e tutto il resto della giornata ci aveva stancati a morte, così scegliemmo di tornare subito a casa per riposarci. Non avevamo voglia neppure di fare le scale, facemmo i turni con l’ascensore, a gruppi di quattro.
Ci salutammo e ognuno di noi entrò nei rispettivi appartamenti, eravamo davvero sfiniti. Da noi c’erano ancora i letti da fare, e visto che Emy ed Elisa dormivano in piedi, ci pensammo io e Marco a sistemare tutto, mentre le ragazze ebbero il bagno libero per lavarsi…

-Ragazzi noi andiamo a dormire, non ce la facciamo più!
-Buonanotte – Io e Marco rispondemmo insieme, mentre Emy ed Elisa vennero a darci un bacio prima di andare via…
-Cavolo ci toccherà dormire insieme…
-Perché?
-Beh, credo che Emy e Elisa dormano insieme………………ma quelle non sono pile?
-Si, le ha comprate Luca oggi pomeriggio quando siamo usciti
-Benissimo, mi servivano proprio…

Nelle altre due case le situazioni erano diverse. In quella che ospitava Michele, Carlo, Enrico e Valentina, tutti dormivano. In quell’appartamento c’erano due letti singoli e uno matrimoniale. In quest’ultimo c’erano Michele e la Valentina, mentre nei restanti due si adagiarono Enrico e Carlo. Michele e la Vale all’inizio si misero nelle due estremità del letto, come due calamite dello stesso segno che si oppongono, ma poco a poco quel leggero senso di imbarazzo tra i due evaporò nell’aria, e lentamente i due iniziarono ad avvicinarsi……
Nella casa si Luca, Simo, Barbara e Manuela, ancora il sonno non aveva sopraffatto la voglia di chiacchierare dei quattro, in particolare Luca e Claudio commentavano la prima giornata via da Milano…

-Allora Luca come trovi questo posto?
-Non mi sembra male
-Certo che Max ad ospitarci è stato un grande! Dovremo ringraziarlo appena finita questa settimana
-A meno che qualcuna non ci pensi prima di noi…
-Emy?
-Sì, non li hai visti stamattina?
-Sì, ma è meglio non farsi troppe illusioni, come minimo Max ci proverà in tutti i modi da domani a sabato. Io però non sono pessimista, anch’io li ho visti bene ultimamente, chissà che l’aria nuova non la faccia pensare…

Intanto le ragazze si erano addormentate: ben presto furono seguite dai rispettivi Boys…
Gli unici svegli eravamo io e Marco, ma ormai anche le nostre palpebre cominciavano a pesare, stavamo giocando da mezz’ora con la Play…anche per noi era venuto il momento di prenderci il giusto riposo. Quando rientrammo dal terrazzo (che era stato completamente coperto e andava quindi a formare una stanza vera e propria), rimanemmo piuttosto stupiti. Emy stava dormendo da una parte, Elisa dall’altra. I quattro letti a disposizione erano divisi così: due nella stanza principale, estraibili da altrettanti mobili, mentre nell’altra c’era un letto a castello composto da due posti: quello più alto venne utilizzato per sistemare le valigie, ma non ci furono problemi perché dal cassettone si poteva estrarre un altro materasso.
Io e Marco ci guardammo in faccia, ci sembrava strano che le due dormissero divise, ma allo stesso tempo ci andava molto bene, soprattutto a me

-Max tu con Emy e io con Elisa…
-Mi sembra giusto……buonanotte Marco
-Notte…

Sostituii le pile al walkman, mi spogliai e finalmente mi sdraiai sul materasso. Non avevo mai sentito una sensazione di benessere del genere! Nonostante il caldo mi coprii col lenzuolo, e pensando che Emy fosse nel mondo dei sogni, accesi il walkman per conciliarmi il sonno. Il mio letto e quello di Emy erano vicini, così mentre stavo ascoltando “una canzone d’amore”, sentii all’improvviso una mano toccarmi il braccio destro…

-Emy mi hai fatto venire un colpo!
-Scusa…cosa stai facendo?
-Stavo ascoltando il walkman, ho appena cambiato le pile…
-Non riesco a dormire…
-Ma non avevi sonno?
-Sì ma quando mi sono messa giù m’è passato…
-Come mai non ti sei messa a dormire con Elisa?
-Così……
-Mi sa che neanch’io riuscirò ad addormentarmi subito
-Perché?
-Dai, sono qui a trenta centimetri da te, in vacanza con te, più che addormentarmi rischio l’infarto, altro che addormentarmi…chissà l’ultima sera come sarò ridotto

Lei fece un piccolo sorriso

-Ma sì, vedrai che adesso t’addormenterai, e poi ti devi abituare, non vorrai passare sei notti senza dormire…
-Spero di no……dai, proviamo a riposarci, domani mattina mi devo svegliare presto…buonanotte Emy
-‘notte Max…a domani
-Se non mi viene un colpo prima…
-Piantala stupido! Buonanotte…
-‘notte……Emy…
-Sì…
-Ti voglio bene…
-Anch’io…a domani…
-A domani…

Era un’atmosfera irreale, un buio completo, che quasi mi faceva paura, per un attimo credevo di parlare da solo più che con Emily, per un attimo mi sembrava di rivivere uno di quegli attimi che mi tormentavano a casa prima di dormire, uno di quei tanti sogni che ogni sera mi passavano per la testa come auto su una strada, sogni in cui la protagonista era sempre e soltanto lei, la ragazza che era lì, a pochi centimetri da me, non nella fantasia, nella realtà, finalmente…ed io ero lì…
Era così vicina che potevo sentire il suo respiro, a volte più veloce e a volte più rilassato, e il silenzio era così totale che riuscivo ad udire perfino il battito del mio cuore. Era un battito frenetico, e più pensavo che lei era lì, così vicina, più il mio cuore aumentava il suo ritmo incessante, incontrollabile…
Più ci pensavo e più impazzivo, credevo davvero a un altro frutto della mia immaginazione. Ma, dopo tanto tempo , era tutto vero…
Mi girai sul lato sinistro, e mi addormentai dopo qualche minuto, ma anche quella notte lei fu la protagonista dei miei sogni…


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CAPITOLO 5: E’ MATTINA

Una luce abbagliante penetrava dal terrazzo, il sole era accecante. Erano le dieci, avevo proprio bisogno di una bella dormita: Emy ancora dormiva profondamente, per pochi attimi la guardai e poi, cercando di far meno rumore possibile, mi recai in bagno per lavarmi e vestirmi. Quella mattina c’era davvero un gran caldo, così scelsi un paio di pantaloncini, abbandonando i jeans della sera precedente. Una volta terminato diedi un occhiata nell’altra stanza: Marco e Elisa erano anch’essi addormentati, così decisi di andare in terrazzo per mangiare quel poco che mi era rimasto dal viaggio. C’erano ancora dei biscotti, una lattina di Coca Cola e una bottiglietta d’acqua. Presi i biscotti e l’acqua, la Coca di prima mattina non mi sembrava la cosa giusta per iniziare la giornata, nonostante odiassi l’acqua (naturale soprattutto). Terminata quella che si poteva ben poco definire “colazione”, mi venne in mente di andare a comprare qualcosa da mangiare, approfittando del fatto che gli altri stavano dormendo.
Mi accorsi però di chiavi ce n’era una sola copia, così dovetti svegliare Marco per lasciargliele e per chiudere la porta….non mi pareva molto simpatico chiuderli dentro.. una volta tornato li avrei trovati svegli...e intenti a spaccare la porta per uscire…
Mentre aspettavo l’ascensore sentii un’altra porta aprirsi: era Enrico, anche lui stava per uscire.

-Ciao Max!
-Buongiorno Enrico! Come va? Dormito bene?
-Benissimo, grazie! A te com’è andata? Credo bene!
-In effetti…un po’ d’imbarazzo e qualche battito di troppo, ma è andata bene…dove stai andando?
-Io? A fare un giro, e tu?
-A comperare qualcosa da mangiare, visto che a casa mia a Milano quello che fa la spesa sono io, mi adeguo anche qui! Vieni con me?
-Certo! Così imparo un po’ di strade!
-Va bene, andiamo!

Michele lentamente si strofinò gli occhi, avrebbe voluto dormire di più, ma erano le dieci passate, così decise di alzarsi. Carlo russava come un ghiro, si era rimesso a dormire poco prima perché Enrico (anche lui) l’aveva svegliato per lasciargli le chiavi. Con delicatezza spostò il braccio che Valentina gli aveva appoggiato sul petto, e poco alla volta arrivò fino all’estremità del letto, sotto il quale erano pronte le sue pantofole preferite.
In mancanza di cibo, dopo essersi lavato si sedette su una sdraio nel terrazzo, adiacente al nostro, prese il walkman e iniziò a cercare le frequenze delle sue radio preferite. Ma in realtà quello non era il suo pensiero, in verità Michele rifletteva sulla notte che era appena terminata, finalmente con il suo amore platonico, ma non troppo: dopo litigi, incomprensioni, riavvicinamenti e nuovi litigi, finalmente era arrivato il periodo buono anche per lui, per dimostrarle quando veramente valeva e quanto per lui fosse importante stare con lei, che in passato si era comportata anche male, ma che aveva lentamente riconquistato la sua fiducia e il suo cuore. Più volte Michele aveva provato a dimenticarla, per qualche tempo c’era anche riuscito, ma il suo ritorno così convincente gli aveva fatto cambiare idea nuovamente, e dentro di sé credeva e sperava che una volta per tutte le cose si sarebbero sistemate.
Anche Luca si svegliò in un mare di pensieri, lo stesso discorso valeva per lui, anche se con Manuela era insieme. Luca dovette sopportare di tutto, da parte di lei, veramente tutto. Ma seppe sempre resistere, e il fatto di non aver mollato lo gratificò. In fondo per quella ragazza lui avrebbe dato la sua stessa vita………………rimase a letto ad aspettare che la sua bella si svegliasse, e quando ella socchiuse gli occhi i due si scambiarono un dolce bacio per darsi il buongiorno, ed insieme si alzarono, mentre Claudio e Barbara, nell’altra stanza, stavano ancora riposando abbracciati l’un l’altra.
Dopo che venne svegliato da me, Marco non riuscì più a prender sonno, e ne era molto dispiaciuto, stava dormendo davvero bene! Elisa aveva la testa che sembrava tutt’uno con il cuscino, e così decise di non disturbarla, e fece esattamente quello che alcuni minuti prima feci io. Quando entrò nell’altra stanza la, trovò Emily sveglia, anche se ancora assonnata…

-Ciao Emily!
-Ciao Marco, come va?
-Bene…
-Max dov’è?
-È uscito, ma non mi ha detto dove andava, mi ha svegliato per lasciarmi le chiavi e non mi sono più addormentato...
Intanto anche Elisa si era alzata…
-Ciao tatini come va?
-Bene! – rispose Marco
-Emy com'è andata stanotte?
-Bene, eravamo un po’ così, imbarazzati, ma poi tutto è andato a posto, abbiamo dormito bene…
-Ma Max dov’è?
- È uscito, non si sa dov’è andato…Marco non ti ha detto a che ora sarebbe tornato?
-No, non mi ha detto niente, mi ha solo detto “Marco vieni a chiudere che sto uscendo”, e poi è andato…è fuori già da più di un’ora, adesso dovrebbe tornare…

Emy era un po’ preoccupata, così prese il telefonino…………………………………
…………………

Io e Enrico avevamo fatto un bel giro, in un’ora si poteva vedere tutto il paese da quant’era piccolo, e poi non c’era così tanto da vedere: gli mostrai per prima cosa la spiaggia che ci avrebbe ospitato in quella settimana, poi tornammo indietro ed iniziammo a dare un’occhiata ai negozi. Rispetto agli anni prima non era cambiato moltissimo, c’era una gelateria in più, ma di questo me ne accorsi molto tardi, perché nella via principale di gelaterie ce ne saranno state almeno cinque, per cui una in più passava quasi inosservata ai miei occhi. Erano quasi le undici quando entrammo nel supermercato più grande del paese. Nelle nostre case non c’era assolutamente nulla da mangiare, così facemmo una spesa gigante! Avremmo portato tutto nella mia abitazione: essendo quella più ospitante delle tre, avevamo deciso di mangiare lì, c’era abbastanza spazio per dodici persone, anche se forse saremmo stati piuttosto stretti…
Prendemmo di tutto: pasta, bevande, biscotti, frutta, uscimmo dal supermercato con sei buste cariche di spesa tanto da aver paura che sì rompessero…fortunatamente avevo portato con me anche abbastanza soldi da coprire il costo di tutta quella roba……mentre eravamo sulla strada dal ritorno, sentii il telefono squillare…

-Chi è che mi fa gli squilli proprio adesso………- appoggiammo le buste per terra
-Allora?
-È Emy, aspetta che le rispondo……………………………………
…fatto!
-Le hai detto dove andavi?
-No, stava dormendo, ho lasciato le chiavi a Marco e poi sono uscito…
-Si sarà preoccupata…
-Beh, non sono così stupido da perdermi…tanto tra poco arriviamo…
-Mi sbaglio o ti tratta meglio di prima?
-È vero, e non sai quanto ne sono contento…… è così da Marzo, ti ricordi il giorno del mio compleanno?
-Certo!
-Ecco, tre giorni dopo ci siamo parlati tramite messaggi e mi ha chiesto scusa per tutto quello che è successo, tutti i casini con Paolo eccetera……all’inizio pensavo a una fregatura, invece………eccoci qua!
-Sono contento per te, era da un po’ di tempo che non ti vedevo così allegro!
-Davvero?
-Certo! Sprizzi gioia da tutti i pori, lo capirebbe anche un neonato!

Feci un sorriso, e in silenzio continuammo a camminare sulla via del ritorno, per fortuna mancava poco……

-Elisa ma quanto ci mette! Dov’è finito?!
-Emy! Ti ha risposto? Sì! Allora è vivo!!! Adesso arriva, vedrai!
-Cavolo Elisa sei un’indovina! Guarda! – Le interruppe Marco

Io ed Enrico avevamo appena aperto la porta, e stavamo entrando con le sei buste più pesanti mai uscite da un supermercato. Come fummo in casa quasi le lasciammo cadere, eravamo stanchi morti…

-Ragazzi…buongiorno!
-Max dove sei finito?
-Emily non si vede?
-Sì ma potevi dirmelo!
-Dormivi così bene………comunque sono ancora vivo. Dai, datemi una mano a mettere via questa roba………Enrico, grazie per l’aiuto!
-Figurati! Ci vediamo dopo, torno di là, ciao!
-Ciao!

Passò una buona mezz’oretta prima che tutto fosse stato sistemato a dovere, in più lavammo piatti, bicchieri, posate, pentole e tutto quello che ci sarebbe servito un futuro, a partire proprio da quel pranzo.

A mezzogiorno e mezzo tutti e dodici eravamo pronti: per inaugurare il primo pranzo mangiammo un buon piatto di spaghetti, cucinato da quelli che, tra di noi, con i fornelli se la cavavano, vale a dire Emy, Enrico, Carlo (figuratevi se non era capace), Claudio, ed io, anche se sapevo fare ben poco. Più che altro a me toccò apparecchiare e sparecchiare, cosa che ero normalmente abituato a fare con i miei.

I cuochi se la cavarono molto bene, anzi egregiamente,tant’è che finimmo all’una e mezza. Poi noi ragazzi facemmo i turni per giocare con la PlayStation, mentre le ragazze, come il giorno prima, erano nell’altra stanza a parlare…

-Allora Emy?
-Dimmi Vale…
-Dai, dicci com’è andata!
-Cosa?
-Stanotte, cosa altrimenti! Ha fatto lo stupido o è stato bravo?
-No, è stato bravissimo, era imbarazzato come chissà cosa! Se ci fosse stata un po’ di luce sono sicura che l’avrei visto rosso come un peperone…però è stato troppo bravo, prima di addormentarmi mi ha chiamato e mi ha detto “ti voglio bene”.
-Quel ragazzo è troppo dolce, forse meriterebbe di più…- Barbara espresse il suo pensiero, così come fecero le altre, che si trovarono concordi…
-Lo so, è davvero dolcissimo……ogni giorno che passa migliora…

Il mio turno con la Play era terminato, così andai sul pianerottolo ad ascoltare un po’ di musica, dopo cinque minuti anche Emy uscì…

-Sei arrabbiata per stamattina…
-No!
-Sì, ti si legge in faccia!
-Va bene, cavolo non ti facevi sentire!
-Sì ma non sono scemo, so quello che faccio! Vorrà dire che domani ti sveglio, e poi magari t’incavoli perché ti ho disturbato!!!

Restò a fissarmi senza rispondere, e si girò come per andarsene…

-Emily…

Quando si voltò tesi le braccia verso di lei…

-Dai, vieni qui…

Si avvicinò e mi abbracciò stringendomi forte, come poche volte aveva fatto: sull’entrata c’erano Claudio e Barbara che ci stavano guardando, Claudio mi strizzò l’occhio, ed io contraccambiai…

-Non sai quanto ti voglio bene…
-Anch’io te ne voglio tanto…
-Basta bisticciare, ok?
-Ok…
-Perché non restiamo abbracciati tutto il pomeriggio…
-Perché dobbiamo andare in spiaggia…
-Ok, andiamo a prepararci…

Rientrammo in casa…

-Ragazzi, in spiaggia!


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CAPITOLO 6: IL PRIMO BAGNO

Dopo circa venti minuti eravamo tutti pronti per andare in spiaggia per la prima volta: a noi ragazzi toccò portare gli ombrelloni e i vari teli da mare, dato che la spiaggia era libera, mentre le ragazze se la spassarono dando occhiate qua e là ai ragazzi della zona. Per fortuna la strada da percorrere era pochissima, trecento metri al massimo, così lo sforzo che dovemmo sopportare non fu dei più eclatanti. Passarono poco più di cinque minuti quando le nostre ciabatte cominciarono a sprofondare nella sabbia bollente. L’aria si fece più fresca, una leggera brezza proveniva dal mare, quel giorno piuttosto mosso, ma tutto ciò non faceva che rallegrarci, perché c’era davvero un gran caldo, e un po’ d’aria non ci avrebbe per nulla fatto male.

- Ragazzi, direi di piantare gli ombrelloni qui, tanto non cambia metterli da un’altra parte! –

dissi agli altri, che si trovarono d’accordo. Decidemmo per cui di sistemarci a pochi metri dalla riva, così vicini che le onde, man mano che si infrangevano, riuscivano quasi a schizzarci l’acqua addosso. Quando le ragazze si tolsero di dosso le magliette e i pantaloncini che le coprivano, rimanendo in costume, tra noi ragazzi ci fu il classico sgomento comune, che colpisce chiunque alla vista di qualcosa dalla particolare bellezza: le ragazze se ne accorsero, e ce lo fecero notare…

- Beh? Cos’hai da guardare con quella faccia? Mi disse Elisa con tono deciso…
- Io? Bell’ombrellone, ha dei colori fantastici, che ne dici?
- Sì, sì, siete tutti dei porci!
- Mamma mia, non si può neanche guardare?
- Guardare sì, ma in quel modo!?
- Che modo?
- Avevi la lingua affondata nella sabbia, caro!
- Ho capito, vado a farmi un bagno! Comunque abituati, deve passare una settimana!
- Non ci arrivi a fine settimana!!

In effetti ero rimasto colpito dalle forme delle ragazze, non immaginavo fossero così carine, ma quella scoperta non provocò né in me né negli altri ragazzi alcun dispiacere, anzi…
Mi tolsi le mie ciabatte, e di corsa mi diressi verso l’acqua, ma una volta entrato mi accorsi che era più gelida del previsto, tanto gelida da farmi venire i brividi. Sapevo che quella sensazione sarebbe durata poco, ed infatti pochi minuti più tardi era tutto passato, complice il fatto che anche tutti gli altri si erano precipitati in acqua con un pallone e avevamo iniziato a giocare a pallavolo, cosa piuttosto difficile date le onde che quel giorno animavano l’ambiente.
Quella era una scena che da mesi immaginavo…divertirmi spensierato…nessun problema, nessuna cosa a cui pensare se non a divertirmi, con i miei amici….il tutto mi riempiva di gioia il cuore…e in molti me lo fecero notare…mi avevano conosciuto e ormai “riconosciuto” come uno riservato…pacato…e invece in quelle poche ore mi avevan detto di aver conosciuto un altro Max…uno diverso..certamente migliore….
Andammo avanti per tutto il pomeriggio, e avremmo continuato oltre, se la stanchezza non ci avesse fatto capire che era il momento di terminare lì il nostro primo, lunghissimo bagno, e di rientrare alle nostre “maisons”. Carlo prese l’orologio…

- Ragazzi sono le sette e mezza!
- E allora? Carlo hai fretta di mangiare?
- Eh sì! Ho fame!
- Da quando in qua non ne hai? Beh, tra poco tanto siamo a casa e c’è pronta già della roba, io e Enrico stamattina ci siamo fatti il mazzo per voi! Vero Enrico?
- Vero Max!!
- Che carini!! E cosa avete preso di tanto buono? Chiese Barbara
- Bah, fammi pensare…meloni, prosciutto, salame, pasta, coca-cola eccetera eccetera eccetera…

Come finii la lista mi accorsi che Carlo aveva allungato il passo: dopo un pomeriggio passato a giocare in acqua probabilmente il suo stomaco si era svuotato e cominciava a farsi sentire. Lo stesso discorso si poteva fare per Claudio e Luca, due tra i più scalmanati giocatori in quel nostro primo pomeriggio da soli al mare.
Certo che sembrava impossibile: ogni volta che ci pensavo credevo fosse solo frutto della mia immaginazione. Ero lì al mare, senza i miei genitori, con i miei amici: libero di fare quello che volevo per una settimana intera. Sì, una settimana ci sembrava poco, ed in effetti lo era, ma se l’avessimo sfruttata bene sarebbe stata fantastica, e le premesse c’erano tutte. Il nostro ritorno a casa fu più breve dell’andata. Tutte le nostre “attrezzature” da mare furono riposte nel ripostiglio della casa che ospitava Carlo, Enrico Michele e Valentina, e poco dopo tutti eravamo già pronti per cenare. Quella volta nessuno ebbe voglia di cucinare, eravamo stanchi morti, così si decise di mangiare con prosciutto crudo e melone, pane, coca-cola a volontà (soprattutto per me) e qualche gelato. Una cena non molto sostanziosa, ma sempre meglio di niente! Si fecero così le nove passate. In televisione non c’era assolutamente niente. Come d’altronde succedeva ogni estate: repliche di programmi visti e rivisti centomila volte, fino alla nausea, e programmini estivi da far venire il vomito. L’unica consolazione era data da qualche partitella di calcio. In più nessuno quella sera era disposto ad uscire, le nostre povere gambe furono messe a dura prova da quel pomeriggio da leoni. Infatti già alle dieci la maggior parte di noi era nel mondo dei sogni. Rimanemmo svegli io e Claudio, in terrazzo a giocare con la Play, Emily ed Elisa, mentre gli altri già russavano, compreso Marco, nonostante il rumore causato da me e Cla durante le nostre partiteo. In uno dei pochi attimi di silenzio, si sentì un cellulare suonare…

- Di chi è? Chiesi…
- Mio! Era dell'Emy, le era arrivato un messaggio…

Dopo pochi attimi si sentii una specie di urlo “soffocato”……………

-Elisa!………………

Io e Claudio ci guardammo per un attimo, e continuammo a giocare, ma ero curioso di sapere chi fosse a quell’ora, alle 10 e mezza di sera…

- Emy chi era?
-………Era l’Ely la mia vicina di casa! Mi ha chiesto come va, adesso le rispondo…
- Strano, non si faceva sentire da un po’…
- Chi è questa qui?
- È la sua migliore amica…
- Oh, occhio a dove vai, mi stai venendo addosso!
- Cavolo!!!

Alle 11 io e Claudio finimmo di giocare alla PlayStation, così uscimmo sul pianerottolo per parlare un po’ senza dare fastidio agli altri, Emy ed Elisa erano andate da poco a letto…

- Che cos’hai?
- Sto pensando a quel messaggio…
- Ancora? Non è che stai esagerando?
- Lo so, ma mi ha detto che era l’Ely in modo strano, come se volesse nascondermi qualcosa, me l’avrebbe fatto leggere il messaggio, capisci? E poi avrebbe chiesto anche di me…
- Magari manda un messaggio anche a te…
- Mi sembra strano…boh, forse sono diventato troppo diffidente…
- Forse?
- Eh, sai, dopo tutto quello che mi è successo, credo che molti al mio posto sarebbero diffidenti come me, non credi?
- Beh, in effetti…hai ragione…
Ad un certo punto il telefonino mi vibrò nella tasca………
- Faccio bene a essere diffidente…
- Chi è?
- E' lui, vieni con me…

Andammo nell’angolo più lontano alla mia porta, per non farmi sentire, e alzai il volume del telefonino: in quel silenzio, anche Claudio avrebbe potuto udire quel verme parlare…

- Fai finta di niente, magari è una coincidenza… mi suggerì Cla…
- Va bene…………Pronto…
- Ciao Massimino…come stai?
- Io molto bene…tu?
- Benissimo…sono a Cavalese in vacanza, qui si tromba tutte le sere e si fan le 4 di notte…e lì…
- Qui? Sembra tutto ok!
- Hai letto il messaggio che ho mandato alla tua amata Emy?
- No, ma lo faccio subito… Claudio, tieni un attimo…
- Non era una coincidenza…
- No!

Lentamente entrai in casa, e presi il cellulare di Emily tenendo d’occhio la posizione in cui era stato appoggiato, non avrebbe dovuto scoprire nulla. Tornai da Cla, e accesi il telefono. Arrivato nei messaggi controllai l’ultimo arrivato: non era dell’Ely, bensì di Paolo, e davanti ai miei occhi e a quelli di Claudio apparsero queste parole: “credevo fosse facile dimenticarti, invece mi sono accorto che sei tutta la mia vita, non saprò mai come farmi perdonare. TI AMO, voglio tornare con te.”

- Paolo sei un pezzo di merda…
- Ma dai, è uno scherzetto…
- Quanto vuoi farlo durare, stronzo!
- Non lo so, tanto da pigliarla per il culo un po’, mi voglio divertire, sai qui oltre che trombare non si fa più di tanto…
- Sei una merda!
- Lo so! E ne sono fiero! Adesso vado, sto spendendo troppo! ci sentiamo!

Gli spensi il telefono in faccia…

- E’ una merda di uomo…spero che lei non ci caschi ancora…
- C’è già cascata……a quanto pare…
- E adesso?
- E adesso vedremo, io vado a dormire, anche se non chiuderò occhio per tutta la notte.
- Buona fortuna…
- Ne avrò bisogno, a domani…
- Ciao…

Rientrai in casa, nessuno si era svegliato, per fortuna. Rimisi il cellulare di Emy nell’esatta posizione in cui lo trovai poco prima, e senza spogliarmi mi misi a letto.

In cinque minuti mi era crollato per l’ennesima volta il mondo addosso, ora che le cose stavano andando per il verso giusto, era tornato l’incubo di quello scemo. Non gli era bastato prenderla in giro una volta, doveva farlo anche adesso....proprio adesso...Ero distrutto, per fortuna mi addormentai subito, anche se quella notte i sogni furono diversi da quelli della notte precedente………


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CAPITOLO 7: E’ TORNATO

Erano appena le otto, quando mi svegliai. Dormii pochissimo, quella notte, continuavo a pensare a cosa sarebbe successo poche ore più tardi, cosa sarebbe stato di quella che solo un giorno prima si preannunciava come una settimana fantastica. Tra questi pensieri, passarono lentamente due ore: non mangiai, rimasi sdraiato a letto quasi immobile a fissare l’orologio, le cui lancette a poco a poco si muovevano, e a poco a poco facevano diminuire i minuti di tranquillità che ci sarebbero ancora stati in quella giornata, di cui presumevo già la fine.

- Ciao Max…
- Perché non me l’hai detto…
- Cosa?
- Che era lui…
- Lui chi?
- Piantala di fingere…Perché non mi hai detto che il messaggio era di Paolo?
- Hai sbirciato nel mio cellulare!!
- Certo! Ieri sera mi ha chiamato, e mi ha detto che era suo il messaggio, così l’ho letto!!
- In ogni caso non erano affari tuoi, non mi posso fidare neanche di lasciare il telefono sul tavolo adesso!!
- E io non mi posso fidare di te!! Non dirmi che credi a quello che ti ha scritto? C’era anche Claudio con me, chiedigli quello che ha detto quello stronzo al telefono ieri sera!
- Max piantala!
- Piantarla io? Ma stai scherzando? Non crederai ancora a quello scemo con quello che ti ha fatto!!!
- Non sono affari tuoi, te l’ho già detto!
- Ah, prima ti comporti come se fossimo già insieme, e poi fai così….braba bravissima…bene…bis…Allora ti stai divertendo con me per l’ennesima volta….ti fidi più di quell’idiota…complimenti vivissimi!

Senza ascoltare la sua risposta uscii di casa, avevo sentito anche troppo in quei due minuti, ed era solo l’inizio…
Intanto il cellulare di Emily squillò di nuovo…

“Buongiorno luce dei miei occhi, mi manchi…”…

Claudio fu l’ultimo a svegliarsi, era davvero stanco. Il primo pensiero che ebbe fu quello di avvertire gli altri su quanto successo la sera prima, ma quando uscì sul pianerottolo, si accorse che non c’era bisogno di avvisare nessuno, la notizia si era già sparsa a macchia d’olio…

- E’ tornato Paolo……gli sussurrò ad un orecchio Luca…
- Lo so, ieri sera ero con Max……aspetta un attimo………Emily!
- Sì!
- Ascoltami un attimo! Io ieri sera ero con Max, e Paolo l’ha chiamato…
- E allora?
- E allora io te lo dico una volta sola…se tu ci ricaschi, quello ti riprende per il culo, e sai già cosa comporta! Ieri a Max ha detto che si vuole divertire un po’, percui fai te, sei avvisata…………ma Max dov’è?
- Se n’è andato, mi ha urlato dietro ed è uscito, quello scemo!!!
- È vero, l’ho sentito anch’io!!! Aggiunse Elisa
- È inutile che ve la prendiate tanto! Lo sapete che quando s’incazza fa così, non è una novità!!! E comunque ha ragione!
- Sono d’accordo……si intromise Michele……mi spiace per te ma sono d’accordo con Claudio, prima sei lì che l’abbracci, che fai la tenera, poi vedi un messaggino e ti monti la testa! Dai, per favore…non si fa così……stavolta hai illuso anche noi, non solo lui………per chi? Per un deficiente! Ma dai……oh, provate a sentire dov’è finito…
- Adesso gli faccio uno squillo io……disse Valentina…

………ma io facevo finta di non sentire nulla, il telefono suonava, suonava in continuazione, ma ero talmente avvolto nei miei pensieri che non lo consideravo. Quella volta non ero intenzionato, come tante altre volte avevo detto, a chiudere lì per sempre, volevo solo darle una lezione, niente di più. Farle capire che stava sbagliando ancora. Il tempo mi aveva cambiato, non ero più impulsivo come prima, avevo imparato a leggere le situazioni e a riflettere prima di fare qualcosa di sbagliato. L’unica cosa nella quale dovevo sperare era che quello scemo si decidesse presto a far finire anche quello scherzo, sapevo che sarebbe tornata da me un’altra volta, di quello non mi preoccupavo più di tanto, ma non sapevo quando, l’ultima volta ci volle un anno, e sinceramente non sapevo se avrei resistito per un altro, sarebbe stato troppo anche per me! Continuai a chiedermi perchè il mondo gira all'incontrario; perchè le persone vere devono subire sempre mentre gli altri le hanno tutte vinte...era un controsenso...i più meritevoli al mondo sudano sette camicie per ottenere qualcosa, alcuni invece di camicia ne han bisogno una, e non la sudano nemmeno...mio nonno diceva sempre "L'umanità mi fa schifo"....mai come in quei momenti gli stavo dando ragione...
Guardai l’orologio, era ormai mezzogiorno, da un bel po’ stavo camminando sulla spiaggia, avevo percorso un bel pezzo. Il telefono ricominciò a squillare, quella volta decisi di guardare chi fosse, era Enrico…

- Max ma dove cavolo sei finito?
- Sto passeggiando sulla spiaggia…
- Potevi rispondere prima, però! Ci hai fatto venire un colpo! Quando hai intenzione di rientrare?
- Boh, non lo so…a che ora mangiate?
- Tra un po’…non vorrai mica saltare il pranzo?
- Non ho fame, comunque…tra un po’ arrivo………la situazione com’è lì?
- Marco s’è fatto risentire, le ha mandato altri due messaggi, stamattina……comunque l'Emy s’è beccata già qualche urlata da Claudio e Michele…
- Lo immaginavo……tanto non è finita, vedrai che come rientro ci sarà da discutere ancora…ci vediamo dopo…
- Va bene, muoviti…
Manuela e Luca si avvicinarono…
- Dov’è?
- Sta arrivando…

Arrivai sul pianerottolo dopo mezz’ora, la Manu mi stava aspettando, mi aveva aperto lei la porta quando suonai il citofono……

- Come va…
- Potrebbe andare meglio…

Mi guardò in un modo che riconobbi, lo stesso sguardo che mi osservò tante altre volte quando qualche disgrazia si era abbattuta su di me……si avvicinò e mi abbracciò con tenerezza, quasi da sorella...non l'aveva mai fatto prima di quel momento, e ne rimasi sorpreso....non nego che ne fui contento, mi fece sentire bene.....disse…

- Andrà tutto a posto…
- Speriamo!

Quando entrai in terrazzo la scena fu di quelle già viste: silenzio totale, occhi fissi su di me, sguardi attenti ad ogni mio movimento, in cerca di una conferma sul fatto che fossi incavolato o meno……
- Beh! Cosa c’è da guardare tanto? Sono diventato bello nel giro di due ore? Piantatela e mangiate……
Qualcuno tra di noi accennò un sorrisino, ed io ricambiai……anche se il mio umore non era dei migliori……ad un certo punto uno squillo……il solito squillo del solito telefono……accesi il walkman che avevo preso prima di sedermi, in modo da non sentire…ma era più forte di me, così abbassai il volume senza farmi vedere…prese il cellulare, dopo un po’ fece un sorriso……

- Elisa me lo metti lì……anzi no, lo lascio qui, non vorrei che qualcuno guardasse……

Qualche volto si girò verso di me…

- Capirai, c’è tanto da leggere……la guardai……come si buttano duecento lire…
- Non è vero!
- Ah no? E cosa sono? Duecento lire spese bene quelle? Ma vedi di finirla, ingenua che non sei altro, sei ingenua come una bambina……e finiamola qui, ho fame e non ho voglia di parlare…

Fortunatamente il discorso terminò lì, non so cosa sarebbe successo se si fosse protratto più a lungo. Dopo mangiato mi accorsi che verso di me c’era un comportamento come da “compatimento” da parte degli altri, niente prese in giro, tutti seri, il che mi dava anche un po’ fastidio, non mi piaceva essere compatito dalla gente come in passato, ero cresciuto anche per capire che non serviva a nulla fare la vittima, non ci guadagnavo nulla, per cui era inutile fare scene e scene. Per questo, invece di rintanarmi con la mia tristezza da qualche parte, decisi di mettermi a giocare con la Play insieme a Claudio e agli altri, come al solito…

- Non sembri incazzato più di tanto… iniziò Luca……di solito spacchi muri, porte……
- Non ce n’è bisogno, tanto è una situazione che ho già passato, e siccome so già come andrà a finire, è inutile prendersela troppo, o no?
- Giusto…
- L’unica cosa che mi fa incazzare è che quello scemo si mette a rompere proprio adesso che siamo qui, l’avesse fatto a Milano non mi sarei nemmeno arrabbiato perché nessuno mi avrebbe detto nulla. Almeno una settimana tranquilla me la sarei meritata, invece a quanto pare…niente!
- Però anche lei…… aggiunse Michele
- Anche lei?
- È stupida……cioè…tutto sto casino per uno scemo!
- Che ci vuoi fare? Loro sono fatte così! Tanto durerà poco, te lo dico io……

Le ragazze erano sul pianerottolo, e anche loro, come noi, stavano parlando di quanto stava succedendo con la diretta interessata, Valentina era quella che più cercava di far riflettere Emy

- Adesso, non per rompere, ma cosa vuoi fare?
- Boh, non lo so, guarda, mi ha mandato un altro messaggio…
- Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo……per me quello è scemo!!! Scusa, con quello che hai passato avresti il coraggio di rimetterti con lui?
- Io fossi in te non crederei a quei messaggi! ……

Anche la Manu era d’accordo con Valentina, mentre Elisa e Barbara non si intromisero nel discorso: Elisa per rispetto verso Emy e verso di me, Barbara perché estranea a quanto accaduto l’anno prima, non avrebbe potuto dare un parere sulla situazione che si stava delineando.

- E poi, povero Max! A quello come minimo viene un infarto uno di questi giorni, poi come ha detto Michele stamattina, gli stavi così attaccata, insomma anche noi pensavamo...che sarebbe finita bene……pensaci su…
- Pensaci molto……aggiunse Manu...non so se sopporterebbe
un'altra batosta

In fondo però Emily non diede peso a quello che le venne consigliato. In lei c’era la consapevolezza che forse stava per essere presa in giro un’altra volta, ma allo stesso tempo una goccia, sebbene piccolissima, di speranza, girava nel suo cuore solitaria. In fondo potevo capirla, per lei era stata una storia importante, quella con Paolo, avrebbe dato tutto per lui quand’erano insieme, peccato che avesse trovato un vero e proprio bastardo, capace di illuderla in modo incredibile. Ero cosciente di quanto stava accadendo in lei, ma sapevo ancora meglio che non poteva continuare così…e perciò cercavo di farglielo capire…non meritava un essere come quello, meritava una persona che sapesse darle un amore vero, totale, ed io, nel mio cuore, credevo di poterlo fare…

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CAPITOLO 8: POMERIGGIO STRANO

Fu proprio così: un pomeriggio come tanti altri, uno di quelli che alla fine della tua vita difficilmente ricordi, che non ricordi neanche dopo una settimana, per la verità. Poche, per fortuna, squallide ore di una giornata ancora più squallida, iniziata male e dal finale prevedibilmente ancora peggiore. Sperai vivamente che in quella settimana la sfiga mi colpisse tutta in quel giorno, così da lasciare liberi gli altri, meglio tutta in un colpo!
Finiti tutti i discorsi, e una volta terminato di giocare con la Play, uscimmo tutti per andare in spiaggia. L’atmosfera però non era delle migliori. Durante il viaggio notammo che Michele rimase indietro rispetto a noi, per tutto il viaggio parlò al telefonino…

- Michele chi era?
- Per ora non te lo dico, ti dico solo che starai in pena ancora per poche ore, probabilmente!
- Perché?
- Sorpresa…
- ……speriamo……

Arrivammo in spiaggia un po’ scazzati, ancora stanchi dal giorno prima. La prima cosa che feci dopo che furono sistemati teli e ombrelloni, fu mettermi a dormire, non avevo nessuna intenzione di entrare in acqua, un po’ perché ero stanco avendo riposato poco la notte prima, un po’ perché la giornata nel suo insieme non era di quelle da divertirsi…
Gli altri invece, nonostante la stanchezza, decisero di fare un’altra partita a pallavolo, così rimasi l’unico in spiaggia, ma non me ne accorsi, fin quando non suonò il telefono e mi dovetti svegliare……già convinto che fosse quello scemo, presi il cellulare lentamente……era invece mia mamma, così accelerai i tempi e risposi subito…

- Pronto!
- Ciao piccolo!
- Ciao!
- Come va?
- Qui? Tutto bene……anche se non era vero……
- Ci facciamo sentire, eh?
- Dai, qui abbiamo da fare!
- Sì sì, ci credo guarda! Tutto a posto allora?
- Sì, te l’ho già detto!
- Gli altri come stanno?
- Stanno bene!
- Dove siete adesso?
- Siamo in spiaggia, gli altri sono in acqua, io sono fuori perché sono stanco e non ho voglia di entrare
- Sei stanco di fare niente?
- Dai, piantala!
- Mi raccomando, fatti sentire di meno perché stai chiamando troppo!
- Va bene, sarà fatto!
- Ciao!
- Ciao, ah, papà e Tommy?
- Stanno bene, sono in giro! Quando arrivano te li saluto!
- Va bene, ciao Ma!
- Ciao!

Spensi il telefono e mi rimisi a dormire, mentre gli altri saltellavano e si divertivano in acqua……
……quando mi svegliai mi accorsi di qualcosa di strano: o ero diventato strabico o i miei occhi vedevano due ragazze in più……”e queste da dove arrivano?” mi domandai.
Neanche il tempo di alzarmi che Carlo e Marco le portarono verso di me, Marco con voce a dir poco raggiante me le presentò…

- Queste sono Paola e Laura, le abbiamo conosciute poco fa, mentre stavi dormendo…
- Piacere ragazze, io sono Massimo.....anzi Max……

Rimasi piuttosto colpito, lanciai uno sguardo eloquente a Carlo, che rispose sorridendo e girandosi dall’altra parte……sembrava avessero trovato due ragazze, due belle ragazze, anche! Paola aveva gli occhi scuri, i capelli lunghi e castani chiari, era alta più o meno come Marco. Laura era un po’ più alta, con i capelli corti e scuri e dei begli occhi chiari. Al primo impatto sembrarono anche simpatiche, ma ci sarebbe voluto tempo per conoscerle meglio, anche perché Marco, non appena si allontanarono, mi disse…

-…E sono di Milano……

Per lui e Carlo fu una nota positiva: in effetti non era poi così difficile in quel paesello trovare gente di Milano. Era molto più difficile trovare gente d’altra provenienza. Quel Lido era uno dei tanti posti che in tutto l’anno rimaneva deserto, per poi animarsi da Giugno a fine Agosto.
Laura e Paola ci precedettero nel lasciare la spiaggia, e quando furono ben lontane, una domanda mi venne spontanea:

- Marco, ma le avete lasciate così?
- Ma ti pare? Stasera ci vediamo davanti alle giostre alle nove!
- Ah! Avete cuccato, eh?
- Eh beh! Dai, sono le sette! Andiamo a casa e mangiamo, io e Carlo ci dobbiamo far belli!
- Sì sì, non montatevi la testa, voi due, magari vi danno buca!
- Luca sei un gufo! Esclamò Carlo…

Tornammo così a casa, ed erano quasi le otto quando nel terrazzo della nostra casa eravamo tutti riuniti per una cena a base di pasta, molta pasta. Per uno strano scherzo mi trovai proprio di fronte ad Emy, ma feci finta che non ci fosse, nonostante mi accorsi di qualche occhiata. Durante quella cena il suo telefono squillò altre due volte, ed in base agli sguardi potemmo capire chi fosse. Non m’importava più di tanto, ma non posso nascondere che se avessi potuto avrei fatto tacere quel telefono per sempre! Un volo dalla finestra lo avrebbe distrutto definitivamente! Mi trattenni dal fare commenti, che sarebbero stati inutili, e diedi una mano a svuotare la tavola e a lavare i piatti, mentre Carlo e Marco volarono letteralmente in bagno per mettersi a posto, io sarei rimasto a casa con Enrico, che mi avrebbe fatto compagnia. Alle nove meno dieci Carlo e Marco uscirono dal bagno semplicemente perfetti, si erano messi a posto fino all’ultimo capello (discorso che non valeva per Carlo, in quanto pelato). Alla loro vista tra di noi ci fu un incitamento generale, Mamma mia che fighi siete!!!!

-Visto Max? Secondo te non andiamo a bersaglio stasera??
-Beh…..non dovete chiederlo a me…comunque state bene….vero ragazzi che sono proprio carini???
-Eh si…- disse Elisa – devo ammettere che per una volta siete proprio bellini…
-Ah perché, di solito siamo rospi?
-No Marco..non volevo dire quello…è che state meglio del solito…
-Ah ok….eh eh…dai Carlo andiamo…

Così insieme agli altri, che li avevano aspettati, uscirono.
Rimanemmo così io ed Enrico, prima di sederci mettemmo a posto tutto quanto, ed io preparai i letti a Elisa, a Marco e, sì, anche a Emy: credevo che sarebbero rientrati tutti tardi, percui resi loro più facile il rientro……

- Come, sei incazzato con lei, e le prepari il letto? Io non ti capisco…come fai…
- Vedi, è una situazione già vissuta, ormai sono un esperto…è inutile incazzarsi troppo, la sua è una specie di speranza che non si avvererà mai, crede che lui sia cambiato, ma non è vero, la sta pigliando in giro ancora, tutti quei messaggini, le frasettine dolci…quelle gliele detta tutte la sorella, lui non se le immagina nemmeno…
- Sì, ma non riesco a capire come fai a continuare così. In effetti anch’io credevo che entro questa settimana ci saresti riuscito, ma a questo punto non so come fai…
- Ascolta. Io faccio così perché ci riuscirò. Ti posso spiegare perché lei fa così, e te lo posso spiegare perché lei è uguale a me nel comportarsi. Io quando vedo che lei sta vicino a me, mi illudo che prima o poi succederà qualcosa, ogni cosa che fa, come uno squillo sul telefono, mi fa dire “allora a me ci pensa” e così io mi illudo, esattamente come lei sta facendo adesso con Marco. Purtroppo però Paolo è come lo conosciamo, e non credo possa cambiare…
- E cosa ti fa pensare che invece Emily possa cambiare con te?
- Tra noi due c’è qualcosa……io sono sicuro……lo so, sembrano discorsi fatti da un ubriaco, me ne rendo conto, ma noi due abbiamo troppo in comune, siamo uguali…e poi lei per me è tutto, in questi 17 anni non ho ancora conosciuto una creatura così dolce, bella, comprensiva, ha tutto.
- Tu sei cotto…
- Non ci posso fare niente………ma finirà bene, vedrai. Il fatto è che le ragazze hanno quel chiodo fisso…
- Quale?
- Quello dei pregiudizi…vedi, se loro si devono mettere con qualcuno, per me prima di chiedersi “come starei con questo?” si chiedono “cosa direbbero le mie amiche se mi mettessi con questo?”, mi capisci?
- Perfettamente……hanno paura di quello che potrebbero dire le amiche……ma è normale…anche per noi è così, non dirmi che a te non è capitato che una ti veniva dietro e tu per paura dei giudizi le hai detto di no…
- In effetti……è vero……

Finimmo lì quel discorso, ed accendemmo la Play……

- Chissà Marco e Carlo……magari finisse bene per loro, stasera…
- Spero per loro…

Ed in effetti per Carlo e Marco si prospettava una buona serata: i quattro si trovarono alle nove spaccate davanti alle giostre. Si lasciarono con gli altri, e si diressero per il vialone centrale. Iniziarono a parlare con Paola e Laura. Ne uscì che le due ragazze erano migliori amiche, abitavano a poca distanza da Carlo e Marco. Paola aveva 16 anni, Laura quasi 15, e studiavano al Vittorini, un liceo scientifico vicino a casa dei due ragazzi, che si chiesero come mai non le avessero ancora viste. Lo stesso liceo nel quale dovevo andare anch’io, e che poi abbandonai per andare a fare Ragioneria insieme ad Emy…
I miei amici scoprirono anche di avere molte cose in comune con le loro compagne di quella sera: dai gusti musicali, alla squadra del cuore (percui tutti Milanisti) a tante altre piccole cose. Terminato il vialone si fermarono in una gelateria per prendere qualcosa di fresco, e poi continuarono a passeggiare a braccetto per tutta la sera……

- A che ora dovete essere a casa? - Chiese Marco
- A mezzanotte – rispose Paola
- Siete lontane?
- No!
- Allora le accompagniamo e poi torniamo indietro, va bene Carlo?
- Sì, e a voi?
- Benissimo………

Gli altri ragazzi (Luca, Claudio e Michele) rimasero, come si poteva immaginare, alle giostre, e girarono tra autoscontri e videogiochi per tutta la serata, trainati da un Luca in grande spolvero: quando si sentiva parlare di videogiochi, lui era il primo a buttarsi in mezzo. Tutto ciò accadde sotto gli occhi incazzati neri delle ragazze, che dovettero stare a guardare impotenti quei “bambini troppo cresciuti”, come li denominò Elisa, balzare da un gioco all’altro senza sosta per ore. La loro sera fu quella, guardare gli altri tre divertirsi, guardare qualche ragazzo passare davanti a loro, ed inevitabilmente passare su quel discorso, visto che ogni mezz’ora sul telefono di Emily arrivava un nuovo messaggio…
“Fammi sapere quando sei libera, che poi usciamo” fu l’ultimo di una lunga serie.
Quando Emily ed Elisa rientrarono a casa, Enrico era già andato, ed io stavo dormendo da un po’. Come le due si accorsero che avevo preparato loro i letti, si guardarono in faccia, ed Elisa sussurrò…

- Ma guarda che bravo, ci ha preparato i letti, non è un amore?
-………sì……

Emy capì che quella volta non avevo scelto la linea dura con lei, l’avessi fatto sicuramente avrebbe dovuto dormire con Elisa invece che con me, quella notte. Capì che volevo solo darle un’altra lezione e che non ero incavolato davvero, volevo solo farle capire quello che aveva già capito altre volte, e che doveva capire ancora………

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CAPITOLO 9: LA SORPRESA

“Uhm…ci mancava anche la pioggia…”…fu quella la prima cosa che pensai quel mercoledì mattina. Fin dal letto si potevano sentire le gocce schiantarsi letteralmente sul tetto del nostro terrazzo. Era mattina presto, ma il cielo così coperto mi fece quasi credere che fosse ancora notte…erano le 9, anche quel giorno fui il primo a svegliarmi. Emy dormiva ancora, Elisa e Marco anche, nell’altra stanza. In silenzio, come tutte le mattine, mi vestii e feci colazione…anche se la fame non era molta. Quel tempaccio oltre a non farmi venire l’appetito, mi ricordò che in fondo anche l’ambiente in casa non era dei migliori. La sera prima il parlare con Enrico mi aveva messo un po’ di tranquillità addosso, parlare con lui era rilassante, era davvero un ragazzo eccezionale, sapeva ascoltare e dare consigli giusti, fare commenti senza mai esagerare ed osservare le situazioni in modo particolare. Era il “saggio” del gruppo, quando avevo bisogno di un aiuto sapevo sempre che potevo contare su di lui.
Per curiosità accesi il telefono, non avevo molto da fare…arrivò un messaggio, era di Michele “appena ti arriva questo mes fammi uno squillo e scendi”. Seguii le indicazioni, svegliai Marco per lasciargli le chiavi e scesi…

- Ciao Michele
- Ciao, era ora!
- Avevo sonno…allora, cosa c’è?
- Ieri ti avevo detto della sorpresa, vero?
- Sì, e allora?
- E allora andiamo…
- Dove?
- Non ti preoccupare, ce l’hai l’ombrello?
- No, non mi hai scritto che dovevamo muoverci, ed in ogni caso odio l’ombrello, per cui non chiedermi di salire…
- Ok, andiamo…

Non avevo alcuna idea su quello che Michele stesse facendo, dove mi stesse portando, ma lo seguii. Tra una sosta e l’altra per ripararci quando la pioggia diveniva insostenibile, arrivammo alla fermata del pullman che pochi giorni prima ci aveva portato in quella che cominciavo a non considerare più una vacanza…

- Mi vuoi dire dove stiamo andando?
- Aspetta…anzi…non aspettare più…

Una macchina stava arrivando dal vialone principale. A poco a poco si avvicinò, fino a fermarsi a pochi metri da noi…dalla portiera posteriore uscì una ragazza…dei capelli rossi…cominciai ad intuire…era Eleonora, la cugina di Michele....

- E perché sarebbe una sorpresa….
- Vedrai, riesce ad essere molto convincente…
- In che senso?
- Aspetta…

Non lo capii…l’avevo vista solo una volta, il giorno dopo il mio compleanno, io e Michele le avevamo fatto da guida turistica: lei viveva a Ravenna, e per lei era la prima volta a Milano, così le mostrammo qualche bel posto della nostra città, il Duomo, il Castello Sforzesco (spacciatori a parte)…come allora il mio giudizio su di lei fu positivo: era proprio una bella ragazza! Aveva 20 anni, l’anno prima aveva terminato gli esami con buoni risultati. In quel pomeriggio passato a Milano mi ci vollero pochi minuti per capire che era anche intelligente e simpatica

- Ciao cugina, come stai?
- Bene, non ho portato niente per la spiaggia dato il tempo, tu tutto ok?
- Sì, io tutto ok…
- Ciao…non mi ricordo più come ti chiami!
- Max, piacere di rincontrarti!
- Grazie!
- Ele sei arrivata te e ha smesso di piovere!
- Visto cugino che porto fortuna?
“magari ne portasse anche a me”…il pensiero nella mia testa fu scontato.
- Beh, dove andiamo?
- Ah, non chiedere a me! Michele dove andiamo?
- Dato che ha smesso di piovere…allora, sono le 10…gli altri saranno svegli?
- Può essere…

Stranamente il mio “può essere” poté essere tramutato in un deciso “sì!”. Gli altri erano tutti in piedi. Il povero Marco, da quando fu svegliato da me, non riprese più sonno per la seconda mattina, Elisa ed Emy, coinvolte in una sorta di telepatia, si svegliarono praticamente nello stesso momento, tanto che quando le vide Marco non si risparmiò in commenti…

- Ma cos’è, vi parlate anche nei sogni?
- Ciao Marchino! Hai visto, noi siamo sempre in contatto! Rispose
Elisa……mentre Emy si allontanava per prendere il telefono, chiese…
- Max dov’è?
- È in giro con Michele, ma non so dove…
- L’importante è che non sia da solo, altrimenti mi preoccupo…sai com’è…
- Non c’è da preoccuparsi, mi sembra più tranquillo di altre volte…

Il loro discorso fu interrotto più volte da una serie infinita di squilli…
Io, Michele e sua cugina decidemmo di rientrare a casa. La pioggia ci aveva dato una piccola tregua, così il rientro fu più veloce dell’andata. Ad aspettarci sotto casa, davanti all’ascensore, trovammo Luca…

- Ciao! Come mai qui? Gli chiesi
- Ti devo parlare…diede un’occhiata all'Ele
- Lei è mia cugina Eleonora, si ferma qui solo oggi…lui è Luca…
- Piacere!
- Piacere mio…Max andiamo
- Va bene…raga ci vediamo dopo

Io e Luca attraversammo la strada…

- Ti devo dire una cosa…
- Sono qui! C’entra la Manu?
- No…c’entra Paolo…
- Cioè? Cos’ha combinato ancora, le ha chiesto di sposarlo?
- No no…(un sorriso prima di continuare) è che prima di partire mi ha chiamato a casa…
- E allora…
- E allora…mi è scappato che andavamo tutti in vacanza
- Continuo a non capire…
- Forse è per quello che sta facendo così con Emy, per rovinarti le vacanze
- Ma va, non ti preoccupare, tanto prima o poi l’avrebbe fatto, e poi non c’entri tu se lei ci casca!
- Va bene…allora non ti sei incazzato…
- No, non ti preoccupare
- Uff…meno male
- Con la Manu?
- Tutto bene…beh, possiamo tornare su
- Ok!

Procedemmo verso l’ascensore, appena entrammo il mio cellulare mi avvisò dell’arrivo di un messaggio…

- Chi è?
- Paolo…
“da oggi lascia stare la mia ragazza x’ altrimenti quando ritorni a Milano sono cavoli tuoi. ci siamo capiti?”…

Io e Luca facemmo in tempo a leggere il messaggio che arrivammo al terzo Piano, aprii la porta dell’ascensore e spontanea mi scappò una gran risata…Claudio era sul pianerottolo con Barbara, e vedendomi ridere così non riuscì a trattenersi e iniziò a ridere anche lui: una volta letto il messaggio, capì il perché di quel mio divertimento…
Dopo qualche minuto il messaggio era già passato tra le mani di tutti, ed ognuno mi aveva espresso il proprio parere in merito, chi commentandolo, come la Manu

- Quello è tutto scemo!

chi con un semplice ma eloquente sguardo, come Valentina…

- Che simpaticone, visto Vale?
- Però non te la prendi più di tanto! Bravo Max!
- Ormai…

All’ora di pranzo Eleonora aveva già fatto la conoscenza di tutti ed aveva constatato di persona quel che Michele le aveva detto riguardo la situazione
- Sbaglio o è un po’ ingenua quella ragazza…
- O forse sono più scemo io che le vado dietro?
- Dai…

Proprio mentre stavamo consumando (mentre per Carlo si parlava di divorare) un bel piatto di pasta, il mio telefono squillò. In quel momento ero impegnato a bere, ma quando mi accorsi che era proprio una chiamata e non un semplice squillo, presi il cellulare ancora con l’acqua in bocca…quando vidi il nome sul display, mi andò l’acqua di traverso…era lui…e Emy era ancora di fronte a me…

- Siiii….feci con tono allegro
- Pronto, ti è arrivato il messaggio stamattina?
- Il messaggio di stamattina…Quale, quello in cui dici ”lascia stare la mia ragazza x’ altrimenti sono cavoli tuoi”?
- Sì, perché non hai risposto?
- Perché non ho risposto? Primo perché soldi per risponderti io non ne butto, secondo perché avevo troppo da ridere, da farmi venire il mal di stomaco, e non ho neanche fame! Ascolta! Evita di mandarmi quei messaggi perché se la tua presunta ragazza ci casca, non è detto che io debba fare lo stesso, infatti io mi metto a ridere…non mi prendi più per il culo caro…almeno, a me no…poi con gli altri puoi fare quello che vuoi…e comunque se volevi rovinarmi le vacanze non ci stai riuscendo affatto…ci sentiamo…-……tac!

Chiusi il telefono senza sentire la risposta…e senza cercare lo sguardo di nessuno accesi la Play e mi misi a giocare mentre gli altri continuarono a mangiare in silenzio…ma l’atmosfera non era delle migliori…

-….vai al diavolo……-…qualche volto si girò verso di me……-…macchinina stupida…-……

Pegasus83
CAPITOLO 10: ERA ORA DI……

La pioggia non voleva proprio darci tregua. In effetti, da quando eravamo arrivati al lido, il tempo era stato sempre magnifico, ma quel giorno il non poter uscire per noi equivaleva a stare in carcere. Infatti intorno all’una ricominciò a diluviare, addirittura fummo costretti a chiudere le finestre in terrazzo perché l’acqua era talmente forte che stava entrando in casa…
Mi misi a giocare con la Play solo per trovare una specie di diversivo, una soluzione per uscire da quella situazione che mi sembrava alquanto imbarazzante. Dopo pochi minuti ero disteso sul materasso superiore del letto a castello ad ascoltare un po’ di musica, che in momenti come quello fa sempre bene, mentre gli altri ragazzi si alternavano con la Play, e le ragazze facevano un po’ più di conoscenza con Eleonora.
Cosa stavo ascoltando? Come al solito gli 883, amavo quel gruppo…scriveva delle canzoni in cui a volte mi sembrava di rispecchiarmi perfettamente, ma in periodi diversi: a seconda di come mi sentivo, c’era una canzone adatta a quel momento…ed in quel momento, le strofe adatte erano quelle di “nessun rimpianto” , ”la regola dell’amico”……anche se cambiavo spesso idea. In quei due - tre anni avevo molte volte cambiato parere, passavo in un attimo dalla gioia al dolore, o per meglio dire dall’illusione alla realtà…ma forse tutto quello che era successo in passato mi aveva aiutato a maturare un po’. Riguardando me stesso, “il Max” di qualche tempo prima era un bambino testardo che quando si puntava su una cosa non voleva altro, che credeva che le persone fossero buone quanto lui, che si illudeva di ricevere un giorno per quanto dava, un Max che viveva con i piedi per aria, che viveva solo di illusioni. “il Max” del presente era diverso. Era con i piedi per terra, finalmente. Avevo imparato a ragionare sulle situazioni, a non reagire in modo impulsivo, ed ero un po’ più egoista. Sì, egoista! Pensavo più a me stesso, in passato venivano prima gli altri di me. E, altra cosa importante, avevo capito che “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”!
Qualcosa in me era davvero cambiato…ed in quelle ore lo stavo capendo ancora di più, non era come una volta. All’inizio di quell’ennesima discussione, due giorni prima, mi sembrava un “Deja vu”, una situazione già vissuta…ma quello che stava accadendo dentro di me non l’avevo mai passato…era una sensazione strana…forse era davvero il momento di………
……avvolto nei pensieri, che offuscavano la musica degli auricolari, non mi accorsi che sulla porta qualcuno mi stava osservando: era Valentina, e aveva il mio telefono in mano. Mi tolsi gli auricolari, e mi strofinai gli occhi per togliere due lacrime che mi erano scivolate lentamente sulle guance, fino al mento. Con un balzo scesi dal letto, e mi avvicinai a lei

- Mi hai visto…
- Sì, ma non ti preoccupare, sto zitta. Come va…
- Beh, se mi hai visto…
- Scusa…
- Non scusarti, era un attimo così, ma passerà presto, vedrai…molto presto…
- …Max
- Sì…
- Se vuoi parlare un po’…ci sono…
- Si vede che sei stata mia compagna di banco…
- Perché?
- Sei troppo buona…

Per un momento mi sorrise, poi si avvicinò e m’abbracciò, rassicurandomi che tutto sarebbe finito bene…

- Ma alla fine, che ci facevi col mio telefono?
- Ah già, che stupida! Me ne stavo dimenticando! Ti è arrivato un messaggio…
- Grazie…uhm…vediamo di chi è……ancora…
- Ancora lui?!
- Sì! Allora…”dai, resisti ancora, mi voglio solo divertire un po’, qui non ho niente da fare! Non arrabbiarti! Tanto lo sai che non me ne frega niente! Ciao!”……Valentina, non dire niente all'Emy, ok?
- Perché? Una volta che ha letto questo sei a posto!
- Non ti preoccupare, glielo farò leggere al momento giusto, ma promettimi che non le dirai niente…
- Va bene!
- Grazie…adesso vado a fare un giro…
- Io torno dalle ragazze…ma lo sai che la cugina di Michele è simpaticissima?
- Sì, lo so, l’ho conosciuta tempo fa, è una brava e bella ragazza…
- Ed è anche intelligente…che ne sai, magari entro stasera fa un lavaggio del cervello all'Emy…
- Lì bisogna cambiarlo, il cervello, sarà sempre così…
- Ok, vado…
- Ci vediamo dopo…
- Ehi....
- Dimmi Max...
- Con Michele come va?....
-....Bene, perchè?
-....Vedi di non fare come l'Emy, ok?
- Va bene....a dopo...

Dall’armadio vicino al letto presi le scarpe, e poco dopo uscii in terrazzo, la pioggia era diminuita, e due finestre erano state aperte. Era in corso un vero e proprio torneo con la Play di calcio tra i ragazzi, quando arrivai io era in corso la seconda semifinale, tra Luca e Carlo, che come al solito fermava il gioco per distrarre l’avversario poco prima del tiro…

- La devi piantare!
- E dai, per una volta!
- Luca ha ragione comunque!
- Ah, ciao Max! L’hai sentito? “per una volta”…
- Sì, una volta per ogni minuto di gioco! Chi ha vinto la prima semifinale?
- Io! Rispose Marco
- Contro?
- Me, ha vinto ai rigori! Mi ha sbagliato Veron……
…con tono deluso Claudio ammise la sconfitta…
- Chi vince la finale fa una partita con me?
- Intanto bisogna vedere chi vince la semifinale, comunque a me va bene…disse Marco
- Gooooooooooooooooolll!!!! Un urlo interruppe bruscamente il nostro discorso, Luca aveva segnato a pochi secondi dalla fine
- Guarda che gol che t’ho fatto!!! Così impari a barare!
- Eh, ma non è giusto!

Così la finale fu tra Marco e Luca…il risultato fu 1-0 dopo una gara di 20 minuti piena di occasioni da una parte e dall’altra, e così la mia partita dovetti disputarla con Marco…e a sorpresa riuscii a batterlo, per la mia gioia e per vendicare Luca, che ovviamente fu molto contento.
Terminata la partita, come avevo deciso poco prima, uscii per andare a fare un giro, dato che la pioggia per un momento aveva dato di nuovo tregua, anche se non sapevo per quanto avrebbe retto…rischiai comunque ad uscire, avevo voglia di restare un po’ solo con me stesso, mi avrebbe fatto bene riflettere ancora su tutto quanto…
Arrivato in strada mi accorsi che il tempo minacciava ancora diluvi, a guardare il cielo non si scorgevano margini di miglioramento, ma ormai ero sceso, per cui continuai… spinto da una voglia di solitudine mai sentita prima.
Ripresi a camminare sotto i portici: non avevo mai visto da quando ero arrivato un vuoto così totale, quella era la prima volta. E a pensarci bene, neanche rumori, solo qualche motore si udiva da lontano…sembrava d’essere in inverno…sembrava, perché subito fui smentito.
Mentre camminavo udii un suono strano, all’inizio non ci feci caso: andando avanti si fece sempre più forte. Per un attimo mi fermai per capire da dove provenisse. Al primo angolo girai a sinistra. C’erano quattro colonne di marmo. Quel suono, che ora avevo riconosciuto come un pianto, il pianto di una ragazza, si fece sempre più vicino. Feci un passo avanti, poi un altro. Era seduta sul gradino che faceva da base alla seconda colonna. Tutta raggomitolata, con le braccia si stringeva le gambe. La fronte appoggiata alle ginocchia. Dei capelli lunghi, biondi: le coprivano il viso, scendendo fino a metà gambe. Non si era accorta di me, continuava a singhiozzare…all’inizio volevo andarmene senza farmi notare: un passo indietro, ancora uno. Anche se non la conoscevo, però, mi faceva tenerezza: tutte le ragazze che piangono danno quella sensazione, l’avevo già provata in passato, con chi? Bravi, ormai mi conoscete…
Così mi riavvicinai…a dire il vero non sapevo veramente quello che volevo o dovevo fare, era una situazione diversa dalle altre. Era una persona che non conoscevo, probabilmente aveva litigato con qualcuno o le era successo qualcosa, magari di grave. Se le avessi chiesto qualcosa non sapevo come l’avrebbe presa, avrebbe potuto rispondermi come avrebbe potuto mandarmi al diavolo

“……e adesso cosa faccio?……”me lo domandai più d’una volta, ero nel panico, non sapevo proprio come comportarmi…non era la prima volta che mi accadeva, ma se avessi continuato a pensare a cosa fare, si sarebbe fatta notte! Mi dovevo decidere, ed anche in fretta…

…………………………Driiiiin!!!

Come non detto…
“Accidenti, telefono del cavolo!” il telefono aveva rotto il ghiaccio…era Claudio

- Ma dove sei finito?
- Ti richiamo dopo, ora non posso!
- Come mi richiami dopo? Max! Max! Mi ha spento il telefono in faccia
- Si vede che è incavolato, lascialo stare, poi tanto torna, non si perde mica! Conosce questo posto meglio di noi……- gli suggerì Enrico
- Non è quello il problema…
- E quale sarebbe?
- Mi ha detto “ti richiamo dopo, ora non posso”, non mi ha detto “lasciatemi in pace, sono incazzato”!
- E allora…
- E allora, sembrava diverso……bah, forse hai ragione tu…ma sì……

Spensi il telefono, ma ormai…

La ragazza si era alzata…era proprio di fronte a me, a tre, massimo quattro metri di distanza…sentii una vampata di calore percorrermi dai piedi all’ultimo capello. Avessi avuto la possibilità di guardarmi in uno specchio avrei probabilmente visto un grosso pomodoro, invece della mia faccia…mi ritrovai in imbarazzo più di prima, e lei era lì, che mi guardava negli occhi, con uno sguardo tra il sorpreso per il non essersi accorta di me in precedenza, e il triste. I suoi, di occhi, erano così azzurri che ne potevo apprezzare il colore anche da lontano, ma erano ancora gonfi di lacrime: solo da poco aveva smesso di piangere. In quei pochi, pochissimi attimi in cui l’osservai, potei notare la sua bellezza, che mi colpì in modo particolare. Era alta più o meno come me, non potevo saperlo di preciso perché eravamo distanti, portava dei jeans fino alla vita azzurri chiari, ed una canottiera aderente che ne esaltava le forme
Goffamente misi il telefono in tasca…

- Ehm……passavo qua vicino……ho sentito piangere e…sono……sono venuto a vedere chi……chi fosse……forse ti sei spaventata per il telefono………
Lei continuò a guardarmi per un po’, quasi non avesse sentito nulla di quello che le avevo detto: e poco dopo, come se nulla fosse, si girò e ricominciò a piangere come prima, appoggiandosi alla colonna…
“che bella figura da scemo, e adesso? Cosa faccio?” fu il mio pensiero, consapevole di non aver avuto un grande approccio.
Mi avvicinai a lei, e quando le arrivai vicino mi feci coraggio, in fondo…
-………Problemi di cuore………- le chiesi con tono pacato………questa volta mi rispose, anche se singhiozzando
-……sì……

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CAPITOLO 11: QUALCOSA...

- Il tuo ragazzo……
- ……mi ha lasciata per la mia migliore amica…
- Quando è successo?
- Tempo fa……tre mesi……
- E piangi ancora adesso?
- Gli ho parlato prima al telefono……ha detto che non mi vuole più sentire…
-……posso capire……- intanto smise di piangere e finalmente riuscii a fissarla bene negli occhi……non avevo visto male da lontano…era davvero carina…
- E’ capitato anche a te? – mi chiese
- Quasi……quella a cui andavo dietro l’anno scorso s’è messa con uno che si è finto mio amico……per poi mettersi con lei…
- Bello stronzo – commentò asciugandosi le ultime lacrime……
- Vuoi un fazzoletto per asciugarti il viso?
- Sì………adesso voglio vedere quando torno a casa che scusa s’inventa……grazie del fazzoletto……
-Al Lido dove abiti, non ti ho vista in questi giorni, anche se sono qua da Domenica…
- Ho la casa in fondo al vialone, dove c’è la gelateria…
- E sei venuta fin qua…
- Volevo stare da sola, ero qua da più di un’ora, quando sei arrivato…adesso però è ora che torni a casa…
- Se ti va e non sono troppo invadente t’accompagno, così magari ti sfoghi un po’….che ne dici……
- Ok…
- Andiamo…………

Intanto a casa……

- Ma dov’è finito quel cretino! - Luca cominciava a preoccuparsi, ero fuori da un bel po’ e ormai avevo spento il telefono da tempo, mia mamma non mi aveva trovato e lui s’era inventato una scusa……
- Prova a chiedere alle ragazze – suggerì Carlo – forse loro l’hanno sentito! –
- Ora vado…
- Vengo anch’io

Le ragazze erano in un’altra casa, quella di Carlo Manu Enrico e Valentina, e stavano parlando un po’ di tutto con Eleonora…

- Ragazze scusate l’intromissione!
- Cosa c’è Luca? Chiese Barbara
- Avete per caso sentito Max?
- Perché? Disse Valentina
- È in giro e ha il telefono spento da un casino di tempo, cinque minuti fa mi ha chiamato la madre perché non lo trovava!
- E cosa le hai detto?!
- Le ho detto che è uscito senza telefono perché è scarico, lei m’ha detto di farsi richiamare, ma vorrei sapere quando rientra!
- Noi non l’abbiamo sentito, cosa facciamo, andiamo a cercarlo? – disse Elisa
- Eh sì, facciamo la caccia all’uomo adesso! Aveva detto che usciva una mezz’oretta ed è fuori da due ore, con il telefono spento! – Claudio era piuttosto arrabbiato
- Cosa facciamo…comincio a preoccuparmi – disse la Manu…
- Cosa facciamo………- continuò Cla -………aspettiamo! Cosa dobbiamo fare! Neanche in vacanza si può stare tranquilli, i litigi anche qui dovevamo portarli? –

Senza paura Claudio lanciò un’occhiata ad Emy, per farle capire che ce l’aveva con lei

- Perché guardi me adesso? Cosa c’entro io?
- Ah, tu sei la santerella che non fa mai niente, vero?
- Cosa ci posso fare se quello esce e spegne il telefono?
- Cosa ci posso fare? Io non c’entro? Ma ti rendi conto che quello l’hai fatto impazzire? Per chi? Per un deficiente che ti sta prendendo in giro! Ma come stai?
- Non mi sta prendendo in giro!
- Ah no? E allora sai cosa ti dico? Sei la persona più stupida e ingenua che abbia mai conosciuto! Non ti sai accorgendo che stai trattando la persona che ti vuole più bene a questo mondo a pesci in faccia? Eh? Te ne accorgi solo quando scopri che ha ragione? Continua così, prima o poi ti ripagherà con la stessa moneta! E ti renderai conto di quanto è brutto! E spero che sia presto…

Mentre Claudio stava parlando erano arrivati anche gli altri, e così tutti sentirono quello che aveva detto. Nessuno diede torto né ragione alle sue parole, ma gli sguardi che si incrociavano in quei secondi fecero capire che in fondo, in quello sfogo, ci fosse un po’ di verità.
In silenzio Claudio tornò indietro mentre Luca e gli altri rimasero sulla porta…

- Allora, che facciamo?
- Aspettiamolo, se è intelligente vedrai che torna…- disse Valentina
- Va bene……

Luca e gli altri raggiunsero Claudio…

- Vi è piaciuta la strigliata?
- Sì! – rispose Enrico
Anche gli altri si trovarono d’accordo…

Erano le sei passate, ed ancora non ero rientrato. I ragazzi ricominciarono a giocare, mentre le ragazze iniziavano a preoccuparsi per quello che stava accadendo…

- E se non torna? Chiese Elisa
- Ma sì che torna! Mica è scemo! Rispose decisa Valentina
- Come fai ad esserne così sicura? Disse Barbara
- Lo conosco, è stato mio compagno di banco per un anno! Non è il tipo da fare scemenze…vedrete che tornerà…
- Certo che l’hai fatto stare in pena quel ragazzo!

Affermò Eleonora guardando Emy, la quale non fece in tempo a rispondere…il suo telefono squillò, le era arrivato un messaggio.
I suoi occhi cominciarono a brillare……prese il telefono……e dopo qualche secondo il suo voltò si scurì di colpo…guardò Elisa e le fece leggere il messaggio……

“davvero pensavi che volessi stare con te? Scherzetto! Non ci sarai mica cascata! Gli errori si fanno una volta, non due! Ciao! Buona continuazione di vacanze!”………………………

Io e Chiara (così si chiamava) eravamo arrivati, tra una chiacchiera e l’altra, a destinazione…durante la passeggiata si era un po’ calmata, trovai piacevole parlare con lei, e credetti che la cosa fosse reciproca. Abitava proprio di fronte alla migliore gelateria del Lido (e non erano poche, anzi! Se non ricordo male erano ben cinque…), e purtroppo anche la più lontana! Così arrivò il momento di salutarci…

- Fino a quando resti qua?
- A fine settimana torno a Milano, sono solo con un gruppo di amici…
- Erano loro che ti chiamavano prima?
- Sì, ma non mi sembrava il momento giusto per parlare…
- A proposito di telefono, potremmo darci i numeri, così se hai voglia ci vediamo…
- Va bene…

Scoperta…oltre alla mia stessa età aveva anche il telefono uguale al mio…ma rosa…il mio era blu…dopo esserci scambiati i numeri di telefono, ci salutammo, questa volta per davvero…

- Beh, grazie per la chiacchierata, mi hai tirato su di morale
- Figurati! So cosa vuol dire star male……comunque se vuoi parlare ancora……- con la mano le feci il gesto del telefono……
- Va bene……ora devo andare……ci vediamo……
- Ok, ciao!
- Ciao……grazie ancora…
- Di niente…ciao……

Era incredibile come in così poco tempo fossi riuscito a fare amicizia con quella ragazza: rimasi sorpreso. “potere delle vacanze”, pensai. Durante la passeggiata avevamo parlato un po’ di tutto, come si fa con qualsiasi persona la prima volta, per conoscersi, anche se a volte non basta.
Però in quei minuti avevo capito che era una brava ragazza. Di solito quando ci si dice…”beh, ci vediamo” al momento di salutarsi, in realtà si pensa “col cavolo che mi rivedi”. Lei non mi dava quell’aria, magari ci saremmo sentiti ancora……e un po’, a dire il vero, ci speravo……
Erano le sette meno venti, accesi il telefono (dopo aver dato il numero a Chiara l’avevo ancora spento), per vedere se qualcuno chiamava…telepatia! Dopo cinque secondi Manuela si fece sentire…

- Max dove sei finito???
- Sto arrivando! Calma! Come mai quella voce?
- È successo un casino!
- Cioè?
- Paolo l’ha mollata ancora!!!
- Ah ah! Lo sapevo! Legatela perché altrimenti si butta dal terzo piano!
- Dai! Guarda che ti ha chiamato tua mamma, ha detto di richiamarla!
- Adesso provvedo! Per le sette sono lì!
- Va bene, muoviti che qui siamo incasinati!
- No no! Io me la prendo con calma! Non voglio assistere a scene di isterismo!
- Dai, ci vediamo dopo!
- Ciao…

- Cosa ti ha detto Max? Chiese Luca.
- Che non gliene frega niente……adesso chiama la madre e per le sette è qui…
- Non ti ha detto dov’è andato?
- No, non m’ha detto nulla…

Altro che scene d’isterismo, bisognava tenerla legata davvero, Emy. Era distrutta, esattamente come un anno prima, non era cambiato nulla.
Poco prima Barbara era andata da Claudio ad annunciargli la notizia…

- Ma mi stai prendendo in giro?
- No!!! Come sei uscito tu le è arrivato il messaggio! Sembra quasi fatto apposta!
- Mamma che gufo che sono!! Adesso?
- Adesso è di là che piange come una disperata…
- E adesso viene il bello…
- Cioè?
- Voglio vedere come si comporta Max……se si avvicina ancora……quant’è vero che esiste Dio lo strozzo!

Eleonora invece stava parlando con suo cugino…

- Mamma mia! meno male che già stasera me ne vado!
- Perché?
- Perché?! Sono rimbambita! Come fai a resistere con tutti questi casini?
-……ormai siamo abituati……peccato che vengano fuori quando siamo in vacanza………

Intanto, tornando a casa, chiamai mia mamma per sapere come andavano le cose…a Milano faceva un gran caldo, 35-36 gradi, non si respirava! Tommy, il mio cucciolotto, stava bene, mio papà anche. Come al solito mi chiese dell'Emy, i miei erano convinti che ci fossi insieme. Per una volta dissi una bugia…

- Sta bene…

Arrivato sotto casa vidi Enrico sul terrazzo, stava guardando se arrivavo…
Lo fissai finché non mi fece un segno eloquente con la mano, uno di quei gesti che vogliono dire “casini in vista”…
Mi fermai un momento…tirai un sospirone, e poi proseguii…quella sera avrebbe segnato la resa dei conti…tra il mio cuore ed il mio cervello…chi avrebbe vinto? Non lo sapevo neanch’io……

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CAPITOLO 12: INIZIA LA SERATA………

Non presi l’ascensore, scelsi le scale. Volevo ritardare il più possibile quel momento……arrivato al terzo piano mi ritrovai di fronte Carlo, Marco e Valentina, pronti a dirmi quello che era successo poco prima……

- So già tutto, lasciate stare…
- E allora? Chiese Carlo
- E allora?! Allora cosa?
- Allora…allora! Cosa fai adesso?
- Non te lo dico……

Entrai in casa, e manco a farlo apposta, davanti a me c’era Elisa che sorreggeva Emy, che ancora non aveva smesso di piangere……guardai Elisa, che per un attimo contraccambiò lo sguardo, e tirai dritto in terrazzo. C’erano Claudio, Barbara, Enrico e Luca. I loro sguardi passarono in pochi attimi dalla Play a me…

- Beh? Cosa c’è da guardare?
- Si può sapere dov’eri finito? Iniziò Claudio
- A fare un giro……
- E perché mi hai detto ”ora non posso!” ?
- Perché…perché c’era un incidente vicino alla gelateria in fondo alla via e stavo guardando…
- Potevi dircelo, venivamo a vedere! Esclamò Luca
- E tu ti saresti staccato dalla Play per venire a vedere un incidente? Ma fammi il piacere!
- In effetti…- disse sottovoce Enrico…poi, alzando il tono…-… hai visto che Paolo ha colpito ancora?
- Finché c’è una scema che ci casca lui l’occasione non la perde, cosa vuoi che ti dica…mi spiace solo di non essermi svegliato prima……
- In che senso?
- Hai capito il senso…
- Ah……sì, ho capito……
- L’importante è che adesso ti decida…- continuò Claudio
- Cioè?
- Non vorrai mica rifare lo stesso errore per la seconda volta!
Claudio per errore si riferiva al tornare da lei, l’avevo già fatto una volta l’anno prima, la situazione era la stessa, in pratica…
- Mah…
- Mah…cosa?
- La situazione è la stessa dell’anno scorso
- E allora?
- E allora niente……la situazione è la stessa, ma io non sono più quello dell’anno scorso…
- Concludendo?
- Vedrai……
- Vedrai……dici sempre così e poi sappiamo come ti comporti
- Eh, lo so…

Questa volta le cose erano diverse……davvero, però. Tante volte avevo detto “basta, con me ha chiuso”, ma mai furono affermazioni che trovarono riscontri nel mio cuore. Infatti tutte le volte quelle situazioni si risolvevano con un abbraccio, o con un semplice “scusa”.
Quella volta mi ero stufato, però. Per troppo tempo avevo sopportato l’insopportabile, avevo sofferto come un cane, ricevendo cosa? Solo umiliazioni, ogni giorno una presa in giro diversa, un mattone in più sulla testa, che si sommava ad altri, ad altri, ad altri…ormai sul capo avevo un complesso residenziale degno di Beverly Hills (ogni tanto bisogna metterla sul ridere…).
All’ora in cui arrivai quella sera, se fosse stata una serata normale avremmo già finito di cenare, invece per causa di forza maggiore alle sette e mezza non avevamo ancora iniziato……
Mangiammo in fretta, il tempo intanto si era ristabilito e quella sera sarebbe stata adatta per passeggiare, anche se non tutti ne avevamo proprio voglia……per quanto mi riguarda la mia cena fu a base di un bel panino con la pancetta e la solita, immancabile lattina di Coca-Cola. Neanche il tempo di digerire e già ero in cortile, non mi piaceva molto l’ambiente casalingo, era proprio soffocante, quella sera, e per uno che non soffre di claustrofobia…
Pochi minuti dopo fui raggiunto da Marco……

- Come va?
- Io? Tutto bene! Ah, stasera……
- Stasera?
- Io con lei non dormo, mettiamo le cose in chiaro. Mandiamo Elisa con lei e noi due dormiamo sul letto a castello…
- Sì, ma sopra ci stai tu!
- Sì sì, mica ho paura! Mi basta solo non dormire con lei! Piuttosto anche per terra, ma con lei no!
- Lo dico io ad Elisa?
- Io non avrei problemi a parlarci. Comunque va bene, diglielo pure tu……a proposito, stanno arrivando tutti……ehi, dove andiamo stasera?
- Agli autoscontri! Dove vuoi andare! Rispose Claudio, subito seguito da Luca e Carlo

In pratica aprimmo la serata, c’eravamo solo noi……non erano neanche le otto, in fondo……paradossalmente, eravamo in grande anticipo nella serata in cui sembrava tutto in ritardo!
Per una buona mezz’ora girarono solo le nostre quattro o cinque macchine, io come sempre avevo come compagno Carlo, che mi aiutava a “far peso” negli scontri, anche se, quando si trattava di evitare dei botti, dovevo sfruttare tutte le mie abilità di guida, perché la macchina era un po’ pesante……guarda caso, come si mise al volante lui, arrivarono le mazzate, anche perché arrivarono altri ragazzi……botte da tutte le parti! Bastarono pochi minuti per distruggermi e farmi uscire dalla macchina con le ossa rotte, ci mancava poco che non riuscivo a stare in piedi!

- Se devi guidare, la prossima volta ti metti su un’altra macchina!
- E vabbè, scusa!
- Scusa? Sono un rottame…ahi! La schiena!

Nella confusione di quei minuti non avevo sentito il telefono squillare…l’essere ancora intatto era già un miracolo!
Lontano da sguardi indiscreti notai che era arrivato un messaggio di Chiara…me l’aveva inviato 10 minuti prima, ed in più mi aveva fatto quattro squilli…

“Ciao Max, questa sera non ho niente da fare……hai voglia di fare un giro? ci troviamo alla fermata del pullman alle 21, se ti va bene”

guardai l’orologio…20.45……”va bene, ci vediamo dopo…Ciao”

Meno male che mi arrivò quel messaggio……Emy piangeva ancora, Elisa e le altre erano lì a farle da balia…i ragazzi si facevano gli affari loro……non era proprio il caso di restare con loro……

- Enrico!
- Dimmi Max!
- Io vado a farmi un giretto da solo, ci vediamo dopo, tanto credo che resterete qui……
- Credo anch’io, con tutto quello che è successo oggi, non ci sarà molto da muoversi
- Ok, ci vediamo dopo…
- A che ora?
- Non lo so, dieci, dieci e mezza
- Va bene, a dopo
- Ciao!
- Dove sta andando Max? Si avvicinò Claudio
- Non lo so, mi ha detto che andava a fare un giro
- Mah…
- Cosa?
- Per me c’è qualcosa sotto
- Di che tipo?
- Non so…….vediamo se ha spento ancora il telefono…………infatti! Luca!
- Si?
- Hai voglia di fare un pedinamento?
- A chi?
- Max!
- Anche tu sei curioso?
- Non sai quanto!
- Vengo anch’io! - Si intromise Carlo
- Va bene, andiamo!
- No dai! Poi s’incazza e dà la colpa a me! Disse Enrico
- Non ti preoccupare, non ci facciamo mica vedere! Gli rispose il cugino…
- Voglio proprio sapere cosa sta combinando……

Claudio aveva capito, da come mi comportavo, che c’era qualcosa che non andava: anche qualche ora prima avevo spento il cellulare, cosa che mai avevo fatto prima quando andavo in giro, e poi, quella risposta, “adesso non posso!”: l’aveva lasciato un po’ perplesso, nonostante avessi inventato la scusa dell’incidente……
Io intanto, ignaro del pedinamento che si stava sviluppando dietro di me, con passo deciso mi avviai verso la fermata del pullman. Fortunatamente avevo letto il messaggio in tempo, altrimenti non so come avrei potuto rimediare! Chiara avrebbe pensato che non m’importava nulla di vederla. Eh sì, per una volta m’era andata bene, e alle nove in punto, arrivammo contemporaneamente alla fermata, io venendo da una parte, lei dall’altra della via principale……indossava dei jeans chiari, ed una maglietta bianca, scarpe da ginnastica nere……io invece ero in abiti “da combattimento”, così li chiamavo. Sapete quali sono? Sono quelli adatti ad una serata di divertimento, autoscontri, partite a calcio eccetera…avevo una maglietta gialla e dei pantaloncini neri, che mostravano le mie gambe, il che non era proprio un bel vedere……

- Ciao, scusa per l’abbigliamento, ma ero sugli autoscontri…in più il messaggio l’ho letto in ritardo e non ho fatto in tempo a cambiarmi…

Si avvicinò a me e mi diede i classici tre baci sulle guance……”in vacanza già alla seconda volta che ci si vede ci si danno i tre baci?” pensai……

- Non ti preoccupare, al massimo dovevo mandarti il messaggio prima
- Vabbè, l’importante è che ci siamo trovati……allora, come va, mi sembra che tu stia meglio di oggi pomeriggio…
- Sì, va tutto bene……ero distrutta, però adesso sto meglio……
- In fondo, l’hai presa bene……
- Sì, è inutile piangerci troppo sopra, bisogna accettare le cose e basta, alla fine io sono con la coscienza sono a posto, lui un po’ meno, io non ho niente di cui lamentarmi…
- Se è così allora va bene…tanto poi quando si accorgono degli errori cercano di tornare indietro…
- Sì ma con me non ci deve provare, io non sono una che torna indietro
- Beata te che ce la fai…io sono un disastro………
- Non è colpa tua…
- Lo so, ma devo cambiare……
- Con quella ragazza come va?
- Quando sono tornato a casa ho scoperto che quello l’ha mollata ancora, è da oggi pomeriggio che piange…me ne sono andato perché non volevo vedere altro…
- E adesso magari aspetti che torni da te……
- Non è che ci sia da aspettare, perché tanto lo farà. Te l’ho detto oggi, per due giorni mi ha dato l’impressione di volersi mettere con me e poi c’è cascata ancora, non mi è andata giù……
- Allora cosa farai?
- Non lo so……

O almeno le dissi che non lo sapevo, ma in fondo avevo già previsto tutto, già vedevo come sarebbe andata a finire quella sera, e non sarebbe stato come al solito, me lo sentivo……

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CAPITOLO 13: LA QUIETE………

- Luca, Carlo! Venite qua! Sussurrò Claudio
- Eccoci…
- Guardate là…
- E chi è quella? Disse sconcertato Carlo
- Una ragazza! Chi vuoi che sia…- rispose Luca
- No, quella è una gran…
- Abbassa la voce scemo! Vuoi che ci senta?

Claudio aveva capito perché stavo nascondendo tutto, non volevo creare altri casini.

- Beh, abbiamo visto fin troppo, ce ne possiamo anche andare da qui: per il resto, cosa facciamo?
- In che senso? Chiese Luca
- Nel senso……stiamo zitti, lo diciamo, se sì a chi……
- Ormai Enrico sa che l’abbiamo seguito, a lui lo possiamo dire. Per gli altri direi di star zitto e di vedere come si comporta Max con Emy……- suggerì Luca
- Sì, forse è meglio – anche Carlo era d’accordo.
- Sì ma tu devi stare zitto con Manuela, non devi farti scappare niente!
- Va bene…
- E tu devi stare zitto con Marco!
- Sì, io sto zitto con la Manu, Carlo con Marco, ma tu devi farlo con Barbara, altrimenti è inutile
- Ok, aggiudicato. Torniamo indietro, se ne stanno andando……

Io e Chiara, mentre gli altri spiavano, avevamo deciso di andare a fare un giro sulla spiaggia……così attraversammo la strada ed entrammo in un vicolo strettissimo, tra due palazzi, che portava dritto sulla sabbia. Era bello da percorrere, soprattutto la mattina presto: si passava in pochi attimi dal quasi buio alla visione del mare, era una sensazione stupenda…Chiara non c’era mai passata…

- Ma non dovevamo andare in spiaggia? Dove mi stai portando?
- Chiudi gli occhi e vedrai……

Mi osservò con uno sguardo diffidente, poi si mise davanti a me (il vicolo era così stretto che si doveva procedere in fila indiana)….

- Ma se sto ad occhi chiusi non vedo nulla!
- Ti guido io, non ti preoccupare…

Le appoggiai le mani sulle spalle, e passo dopo passo arrivammo alla fine di quella stradina. In precedenza non avevo capito per quale motivo era stato lasciato uno spazio tra due palazzi, ma quello non era certo il momento di chiederselo……

- Beh, ora puoi aprire gli occhi
- ……mamma mia che bello!
- Non avevamo deciso di andare in spiaggia? Ecco qua!
- Ok…dai, andiamo……

Le ragazze e gli altri (Enrico, Marco, Michele) erano rimasti, dopo la parentesi agli autoscontri, sotto casa, come io ed Enrico avevamo previsto: Eleonora, che ancora per poco si sarebbe intrattenuta con noi, stava, dall’alto dei suoi 20 anni, spiegando alle altre come la pensava rispetto ai ragazzi…

- Vedete, fino a poco tempo fa anch’io ragionavo come voi, volevo il massimo, un bel figo per fare bella figura con le amiche…poi ho capito che quando funziona così è sbagliato…non bisogna trovare quello che vada bene alle tue amiche e tantomeno uno che vada bene solo perché è bello biondo e con gli occhi azzurri…l’importante è che sia una persona che vi voglia bene, è quello che fa la differenza, forse quanto la bellezza! E dovete pensare che vada bene a voi, non alle amiche, perché le amiche hanno i gusti diversi dai vostri. Non deve importare quello che pensano gli altri, ma quello che pensate voi.
- Per curiosità…com’è il tuo ragazzo? Chiese Barbara
- Il mio ragazzo? È normale! Potete chiedere a mio cugino che l’ha visto, anche se il suo parere magari non conta molto…è un ragazzo normale, non è un cesso ma non è nemmeno uno strafigo…ma io lo amo perché mi vuole bene e mi rende felice quando sono con lui, tutto qui. Preferisco uno normale che mi vuole bene a un figo che è anche deficiente
- E se un giorno tu trovassi uno che ti piace di più del tuo ragazzo? Chiese Valentina
- Prima mi deve dimostrare di volermi bene più del mio ragazzo, poi si vedrà…

Al dibattito naturalmente stava assistendo anche Emy. Sentendo quelle parole le venne in mente che in fondo i concetti espressi da quella ragazza somigliavano un po’ ai miei, e vedendo che ora era una ragazza più grande di lei ad esprimerli, capì che in fondo quello che più volte le avevo ripetuto e che tante altre avevo sostenuto andando in controtendenza con gli altri, nascondeva un po’ di verità. Ancora una volta le avevo dimostrato che avevo ragione io, aveva fatto una altra figuraccia, molto più pesante delle precedenti: era già la terza volta che ci cascava con Paolo. E per la terza volta era stata presa in giro. In quei momenti se ne rese conto, anche da quello che si diceva intorno a lei. Aveva capito che aveva sbagliato, e voleva rimediare. Questa volta, però, avrebbe dovuto essere davvero convincente, per farmi cambiare idea, perché l’aveva fatta proprio grossa.
Luca, Claudio e Carlo, per non far sapere agli altri dov’erano andati, andarono a comprare un gelato, e dopo circa quaranta minuti dalla loro uscita di scena, tornarono indietro con ancora in mano i loro bei coni…quando Elisa li vide s’irritò molto…

- Ah! Voi andate a comprare il gelato e non ci dite niente?
- Voi eravate lì a parlare e noi ce ne siamo andati… esclamò Carlo
- E ci mettete tre quarti d’ora per andare a prendere un gelato?
- Prima siamo andati a fare un giro, sai ci sono molte belle ragazze che passeggiano qui…
- Tanto mica guardano te, puoi fare anche a meno di andare a fare un giro, Carlo! Infatti s’è visto, la tua amichetta dov’è?
- È già partita con l’amica di Marco e io non lo sapevo, e neanche Marco sapeva niente

Scappò una piccola risata a tutti, compresa Emy: Luca intanto stava avvisando Enrico su quanto successo veramente……

- L’abbiamo visto qui dietro, alla fermata dell’autobus, dove siamo scesi domenica
- E allora?
- Era con una ragazza…una bella ragazza
- …ah! E poi?
- E poi…sono andati via, verso l’altra parte del Lido, io Claudio e Carlo siamo tornati indietro e abbiamo comprato il gelato……comunque abbiamo deciso di dirlo solo a te, sapevi già dove saremmo andati…per cui, gli altri non devono sapere niente, ok?
- Va bene, tanto prima o poi salterà fuori…

Io e Chiara nel frattempo avevamo percorso un bel pezzo di spiaggia, così decidemmo di sederci sulla sabbia, che per il caldo si era quasi asciugata: una fresca brezza proveniva dal mare e ,allontanandoci dal paese, i rumori delle giostre lasciarono posto al silenzio: udivamo solo le nostre voci e le piccole onde che, ad intervalli regolari, segnavano con il loro infrangersi sulla riva il tempo che io e quella ragazza stavamo trascorrendo insieme. Ci parlavamo come si ci conoscessimo da quando eravamo nati, ci erano bastate poche ore per ”legare” in quel modo. Quando fummo uno di fronte all’altra, Chiara si accorse di una cosa…

- Ehi, ma ti sei tagliato!
- Io?Dove?
- Sul braccio destro!

Quasi incredulo alzai il braccio e…era vero! Non me ne ero proprio accorto: avevo un bel taglio di tre o quattro centimetri…

- Come hai fatto?
- Vorrei saperlo anch’io……forse ho capito……prima di venire da te ero sugli autoscontri con un mio amico……fino a quando ho guidato io tutto ok, quando s’è messo lui ne abbiamo prese un sacco……questo dev’essere un ricordino……
- Ti piacciono le macchine…
- Amo le auto, è diverso…
- Vieni con me un attimo…
- Dove vuoi andare?

Mi portò vicino alla riva, dalla tasca destra dei pantaloni estrasse un fazzoletto di carta, e lo bagnò con l’acqua del mare……

- Dammi il braccio……

Senza rispondere feci quello che mi disse……passò il fazzoletto sul braccio, levandomi il sangue che era uscito……bruciava un po’ per via del sale, ma in quel momento ero come imbambolato, non sentivo né capivo nulla……cominciai a fissarla, fino a quando non se ne accorse e anche lei iniziò a guardarmi……per un momento smise di muovere il fazzoletto. Era buio, ma i suoi occhi brillavano come di una luce propria……rimanemmo così per qualche attimo……poi……

- Beh, adesso dovrebbe andare meglio…
- Cosa?
- Il taglio……il sale aiuta……
- Ah……sì……
- Che ore sono?
- Le dieci passate…
- Torniamo indietro? I miei non vogliono che torni troppo tardi…
- Va bene…

- Ma Max? Che fine ha fatto? È già la seconda volta che sparisce oggi!

Valentina fu la prima a chiedere di me in quella serata…

- Avete provato a vedere se ha il telefono acceso?
- Sì…- rispose Marco -…ma è ancora spento, praticamente è spento dalle nove, da quando è andato via
- Ancora? Ma si può sapere cos’ha?

Mai domanda di Elisa fu così fuori luogo, specialmente in quell’occasione, difatti se ne accorse subito

- Scusate…
- Lo sappiamo bene cos’ha, fossimo noi al suo posto credo che ci comporteremmo allo stesso modo…

Claudio diede quella risposta, che aveva due significati: per lui, Luca, Carlo e Enrico voleva dire “anche noi andremmo a cercare un’altra persona”, mentre per gli altri, i quali non sapevano niente di quello che realmente stava accadendo, voleva dire “anche noi al suo posto saremmo incavolati e cercheremmo di stare un po’ soli”

- Sì ma ogni volta non può comportarsi così! – esclamò Elisa. Mai l'avesse fatto, Claudio non aspettava altro per rispondere
- Ah, solo lui ogni volta non può comportarsi così? E allora visto che ci siamo, vogliamo parlare dei comportamenti di un’altra persona, per mettere le cose in parità?
- Ma dai piantala! È da oggi che rompile scatole all'Emy! Lasciala stare, non vedi che sta male?
- È colpa sua se sta male! Non si rende conto delle stronzate che combina! Non dirmi che questa non è una stronzata! Eravamo tutti pronti per vederla finalmente mettersi con Max, c’eravamo illusi quasi più di lui, e lei cosa fa? Crede ai messaggi di uno scemo che già due volte l’ha presa per il culo? Ma stiamo scherzando o cosa? Vorrei vedervi io, al posto suo, sareste molto più incazzati di lui, credetemi! Fa bene a fare quello che sta facendo………(anche questa frase con doppio senso)……

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CAPITOLO 14: E LA TEMPESTA

- Visto? Siamo arrivati in anticipo!
- Eh sì, posso ancora stare cinque minuti, poi devo andare su, i miei non accettano ritardi
- Beh, allora……ci vediamo…domani?
- Sì, per me va bene……
- Quando vai via? Ancora non me l’hai detto…
- Tra una settimana e mezzo……Domenica prossima……tu?
- Domenica……questa domenica……
- Beh, c’è solo una settimana di differenza!
- Come mai anche tu qui a Giugno? Non è periodo da ferie, io ed i miei amici l’abbiamo fatto per stare un po’ insieme, ma poi ognuno va via per i fatti suoi…
- Sono qui dall’undici del mese, i miei hanno le vacanze a Giugno e così…siamo venuti adesso……il braccio come va?
- Bene, me l’hai medicato da vera dottoressa……
- Grazie! Bisogna sapersi arrangiare nella vita, o no?
- Verissimo…
- Beh, è ora che vada, ci vediamo domani, allora! Ti mando un messaggio e ci mettiamo d’accordo!
- Va bene, a domani…

La guardai mentre si avvicinava al portone……ad un tratto si voltò e tornò verso di me.
Mi mise le braccia intorno al collo e m’abbracciò forte……per un attimo rimasi un po’ bloccato, in fondo la conoscevo da poco e già s’era attaccata a me in quel modo…mi sembrava strano…quasi mi aspettavo che qualcuno dei passanti mi dicesse “scemo è uno scherzo!”. Visto che nessuno me lo diceva, m’ispirai coraggio, e con le braccia le strinsi la schiena…

- Sei un bravo ragazzo…
- Come fai a dirlo?
- Perché?
- Mi conosci sì e no da sette od otto ore!
- Riconosco i bravi ragazzi, fidati…
- Vuoi sapere una cosa?
- Dimmi…
- Fai bene a fidarti…
- Hai visto?
- Dai, ora vai su, altrimenti i tuoi s’incavolano…
- Va bene, ci vediamo domani
- Ok…

Mi diede un bacione sulla guancia e si avviò di nuovo verso il portone, dietro al quale, dopo un ultimo saluto con la mano, scomparve dopo pochi secondi……
“ed ora viene il bello”: con il pensiero in pochi secondi ero già a quello che sarebbe accaduto sotto casa al mio arrivo

- Hai ragione…

Per la prima volta in tutta la sera Emy aprì bocca

- Sì, hai ragione……sono una scema
- Dai Emily…
- No Elisa, Claudio ha ragione……purtroppo sono così, sono stupida, me ne accorgo solo quando i casini li ho già fatti…

- Sì ma questo è bello grosso, come casino, te ne rendi conto?
- Sì, non so come fare per rimediare…
- Spero per te che tu ce la faccia, ma per me sarà molto più difficile di altre volte
- Lo so…
- Come fai ad esserne così sicuro Claudio? – Chiese incuriosita Barbara
- Perché questa volta mi ha dato l’impressione d’essere incazzato davvero…
- Ma se gli hai ricordato che poi fa sempre così e torna da lei!
- Gliel’ho detto per vedere cosa rispondeva e come si sarebbe comportato dopo…

Mentre i due fidanzati stavano discutendo, il telefono di Michele squillò……era la madre di Eleonora, il cellulare della figlia era spento…
La notizia fu che i genitori non potevano venire a prenderla per un problema alla macchina, così si decise di farla rimanere da noi anche quella notte. Tutto questo fu accolto positivamente dal gruppo, il quale trovava in Ele una ragazza simpatica, con la quale si poteva parlare di tutto……
Terminata la telefonata, ci fu un attimo di silenzio……Marco ruppe il ghiaccio…

- Beh, cosa facciamo, stiamo qui a guardarci in faccia? Io avrei sonno……
- Sempre il solito! Possibile che tu abbia solo sonno? - Gli rimproverò Valentina
- Aspettiamo Max e poi saliamo tutti, non sarebbe carino non farci trovare! - Suggerì Michele
- Per me va bene, poi bisogna anche organizzarci per trovare il posto a Debora per dormire – aggiunse Luca
- Enrico che ore sono? Chiese Michele
- Le undici meno un quarto, perché?
- Vorrei sapere quando arriva, ha ancora il telefono spento…

Michele non dovette domandarselo a lungo……in fondo alla via ad un tratto apparse la mia maglietta gialla, stavo finalmente tornando a casa.
Così come loro si accorsero del mio arrivo, anch’io mi resi conto che loro erano rimasti sotto casa, probabilmente per aspettarmi “che carini, ma preferirei che fossero già a dormire”.
Durante il tragitto verso casa non pensai altro che a Chiara……non capivo ancora come potesse darmi così tanta confidenza “è possibile……ci conosciamo da oggi pomeriggio”, davvero pensavo ad un altro scherzo, non mi sembrava una cosa “normale”, però non mi spiaceva che le cose stessero andando così, anzi…mi stava togliendo un po’ dalla mente tutto quello che stava succedendo con Emy, e francamente gliene ero molto grato, infatti, quando non ci pensavo stavo molto meglio……arrivato a pochi metri dai ragazzi m’accorsi che tra loro c’era ancora la cugina di Michele…

- Ciao ragazzi……Eleonora! Ancora qua! Hai pregato i tuoi di venirti a prenderti il più tardi possibile?
- No, è che i miei non possono venire perché hanno bucato una gomma appena partiti, e non avevano quella di scorta…
- Meno male che l’hanno bucata appena partiti……per cui rimani qui anche stanotte?
- …sì, se non do fastidio…
- Tu? Ma scherzi? Per dormire vieni da noi!
- Max?
- Dimmi Elisa!
- Ma da noi non ci sono cinque letti? Come facciamo?
- Non ti preoccupare……

Avevo già in mente cosa fare. Non c’erano cinque letti, era vero: ma c’era un divano in terrazzo, e quello sarebbe stato il mio letto per quella notte……il mio posto, vicino ad Emy, l’avrei lasciato con piacere alla cugina di Michele . Avrei evitato situazioni imbarazzanti…

- Ma si può sapere perché tieni sempre quel telefono spento? –

Claudio voleva sentire che scusa mi inventavo…

- Semplice! Non voglio rompimenti di palle! Voglio stare da solo e basta, non voglio sentire il telefono squillare ogni cinque secondi…

- Ah…- lanciò uno sguardo a Luca, il quale non rispose…
- Beh, cosa avete fatto mentre non c’ero- domanda stupida, quella che feci…
- Mah, abbiamo parlato un po’ di ragazzi, di come si comportano……fu la risposta dell'Ele

Mi scappò una risatina, in fondo sapevo benissimo che nella discussione avevano parlato anche di me e dell'Emy……mi appoggiai su un muretto senza guardare bene……quando mi girai avevo di fronte proprio lei……iniziò a fissarmi senza sosta……all’inizio cercai di non farci caso, ma quegli occhi puntati su di me come un fucile, dopo qualche minuto cominciarono a darmi fastidio. Più di una volta le lanciai delle occhiate come per dire “piantala di fissarmi!”, ma lei niente……continuò così per dieci minuti, e alla fine glielo feci notare……

- Beh, cos’hai tanto da guardare?

Intorno a noi quella domanda provocò un silenzio degno di un funerale, tutti smisero di parlare e iniziarono ad osservare me ed Emy……che rimase spiazzata da quella domanda, buttata lì con tono deciso……forse si aspettava qualcos’altro, forse si aspettava un “vieni qua”, come quando Paolo l’aveva mollata l’anno prima, forse credeva che anche quella volta l’avrei accolta a braccia aperte, come già troppe volte avevo fatto, ed invece no. Quella volta si accorse che avevo un atteggiamento diverso nei suoi confronti. Non curante, però, iniziò ad avvicinarsi a me……conoscevo quei movimenti, a memoria, sapevo già cosa voleva fare, ma questa volta doveva andare diversamente……l’avevo promesso a me stesso, e dovevo mantenere quella promessa…
Claudio aveva già incrociato le braccia, come per dire “ci risiamo”, Michele guardava con attenzione, qualche ragazza era già pronta alla nuova “tregua”, specialmente Elisa, che era vicina a me e che aveva sorretto Emy in quelle ore……ma………
……come allargò le braccia per abbracciarmi, io feci lo stesso, ma non volevo abbracciarla……la presi per i polsi, e la spostai verso Elisa, che mi guardò incredula……come era incredula Emy……mi fissò, intensamente, per pochi secondi, poi aggrappandosi alla Elisa iniziò a piangere singhiozzando.
Mi staccai dal muretto, e m’incamminai diritto verso il portone……Marco aveva già capito che volevo le chiavi, e subito si preparò per passarmele…prima di passargli affianco mi voltai……

- Non ci casco più Emily, adesso basta……ti sei divertita con me, fino all’altra sera! Trovati qualche altro pollo da spennare, con me hai chiuso…

- Max ma……
- "Max ma" niente, Elisa…una volta può andar bene, due anche, ma la terza no: non voglio più sentir parlare di niente, lasciatemi stare……Marco passami le chiavi…
- Tieni…

Senza dire nient’altro aprii il portone e presi l’ascensore……giunto al terzo piano aprii anche la porta di casa, entrai in terrazzo e senza nemmeno cambiarmi mi sdraiai sul divano. Per un momento accesi il telefono…erano le undici precise……controllai se erano arrivati messaggi……”niente”…spensi……
Finalmente il mio cervello aveva vinto sul mio cuore……ma non ci volle molto, perché il mio cuore……

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CAPITOLO 15: LA DURA REALTA

Eh sì, le cose erano davvero cambiate, da quella sera…
Il camminare sulla sabbia era stato stancante, nonostante quel pomeriggio non fossimo andati in spiaggia. Passarono pochi minuti da quando mi coricai sul divano, che già ero addormentato.
In strada intanto erano tutti turbati da quanto avevano visto poco prima…i commenti si sprecarono……c’era chi era dalla mia parte e chi difendeva Emy…
Nonostante ciò una reazione del genere da parte mia era attesa, non sarebbe stato “umano” reggere ancora……su tutti decise di parlare Claudio…

- Ragazzi prima o poi ce lo dovevamo aspettare…è inutile che adesso stiamo qua a fare commenti…ha ragione, non ha ragione…io sono dalla sua: al suo posto, mi spiace per Emily, ma avrei fatto così già dall’anno scorso, lui invece s’è fatto intenerire e c’è cascato
- Sì ma non vedi come sta Emy? Poteva anche evitare di fare quello che ha fatto! Ammonì Elisa
- Ma cos’ha fatto? Spiegamelo!
- L’ha trattata male!
- Se l’avesse trattava bene poi ci sarebbe ricascato, Elisa! E poi, vogliamo vedere chi si è comportato peggio? Benissimo! Mettiamo su un tavolo quello che Max ha fatto di male all'Emy e quello che Emy ha fatto di male ad Max, e poi vediamo! S’è presa gioco di lui per due anni, te ne vuoi rendere conto? In mezzo a noi lui è stato l’unico a volerle bene davvero, lei se n’è fregata e l’ha preso in giro, ed ora deve avere anche ragione? Io non vi capisco!
- Emily…
-………
- Ogni volta che Max è tornato da te l’ha fatto per darti la possibilità di rifarti, di ridargli fiducia in te, ed invece ogni volta hai fatto sempre peggio…ha creduto in te al punto di farsi deridere da tutti noi, e tu non l’hai mai capito, lo sai questo…
-………- con un movimento del volto Emy annuì
-E adesso s’è stufato, è inutile andargli contro, prima o poi doveva succedere. Non meritava d’essere trattato così, soprattutto da te. A questo punto io non so cosa dirti, adesso devi credere te al miracolo, se lo vuoi rivedere…spero che tu possa trovare uno come lui, ma ti dico che sarà molto difficile, non ho mai visto un ragazzo di sedici anni piangere per una ragazza……mi ha fatto pena………
- Dici davvero che non tornerà indietro? Chiese Barbara preoccupata
- Non l’avevo mai visto come stasera, credevo che avrebbe fatto come al solito, invece ci sono rimasto anch’io, per me non c’è più niente da fare…

La serata si concluse così……tutti quanti salirono nelle loro case, erano le undici e mezza.
Quando Elisa, Marco, Emy (che ancora piangeva) e Eleonora entrarono in casa, si accorsero che io stavo dormendo sul divano…Elisa allora capì…

- Ecco perché Max diceva che c’era posto da noi……
- Emily vuoi che dorma con te, così parliamo un po’…
- Sì Ele, grazie…

Emy s’accorse che il avevo il telefono vicino a me……era spento, ma non c’era problema. Voleva farmi un dispetto, e così, dopo avermelo preso da sotto il naso, uscì dalla porta e l’accese. Il codice? Lo conosceva bene……36459, che tramutato in lettere voleva dire, E (3), M (6) , I (4), L (5), Y(9). Ero arrivato fino a quel punto……mi ero dimenticato di cambiarlo, prima di addormentarmi……
Conosceva bene quel telefono, ed entrare nei messaggi non le creò difficoltà……

- Cosa stai facendo col telefono di Max - …le chiese Elisa
- Lui può guardare il mio telefono e io non posso guardare il suo?
Peggio per lei……era arrivato un messaggio nuovo……alle 23.15…
- E chi è questa Chiara? – si domandò Emy guardando la Elisa, mentre erano sopraggiunti Marco e Eleonora……io continuavo a russare…

“Credevo che il mio ragazzo fosse il migliore del mondo, ma m’è bastato poco per capire che forse c’è di meglio…sei troppo dolce…a domani, ciao”

Emy capì subito il mio comportamento, e cercando altri messaggi cancellò quello di Chiara: lo fece apposta, ma non le importava, voleva “vendicarsi”, ma di cosa non lo sapeva nemmeno lei…
Dopo quello di Chiara l’ultimo messaggio era quello di Paolo…

”dai, resisti ancora, mi voglio solo divertire un po’, qui non ho niente da fare! Non arrabbiarti! Tanto lo sai che non me ne frega niente! Ciao!”

In un minuto solo ricevette due colpi da KO. Ricominciò a piangere, mentre Marco spense il telefono rimettendolo al suo posto……Elisa non sapeva più cosa dire, l’unica cosa che ripeteva era:

- Paolo è un bastardo…
- Elisa alla fine lo sapevamo tutti che era così, è stata stupida lei… disse Marco
- Sì ma lui non può fare così…
- Sì ma lei non può fare così con Max……li ha persi tutti e due, sempre che Paolo l’abbia mai avuto……ne dubito…

Concluso il discorso i due andarono a riposare, così come fecero Emy e Debora, le quali iniziarono a parlare…

- Davvero l’hai trattato come ho sentito…
-……Sì……
- Perché, se era l’unico che ti voleva bene?
- Non lo so……
- A me Michele ha detto che non ti piaceva fisicamente, ma che di carattere ti andava bene…
- Sì, l’ho detto……
- Quel Paolo com’era fisicamente?
- Bello…occhi verde smeraldo…un metro e ottantacinque…
- Però era un cretino, a quanto pare…
- Sì……
- Allora vedi? La bellezza conta fino a un certo punto…
- Me ne sono accorta…
- Se ti avessi conosciuta prima, avrei fatto in tempo a consigliarti di dargli una possibilità…ma per come stanno adesso le cose, da quello che ho visto stasera…sarà già tanto se un giorno ti saluterà…
- Sono una scema……
- Ti ha mai detto “ti amo”?
- Sì…
- Quante volte…?
- Non ricordo...forse due…
- E come te l’ha detto?
- Una volta al telefono, l’altra in faccia…
- Non in quel senso, per “come” intendo…se era imbarazzato, aveva paura, o nello stesso modo avrebbe potuto dirti un’altra cosa…
- Aveva paura, tanta…quando m’ha detto che s’era innamorato di me, un anno e mezzo fa, gli tremavano le gambe…era bianco come il latte…
- Quando fanno così vuol dire che sono innamorarti davvero…lo sapevi?
- No…
- Se un ragazzo ti dice “ti amo”, ma lo dice come potrebbe dirti “mi fai schifo”, allora finge, ti vuole prendere in giro………se invece ha paura di dirtelo, vuol dire che teme la tua reazione, ha paura di perderti; ed in ogni caso, chi lo dice tremando, vuol dire che ama davvero…e se lui era così, dovevi dargli una possibilità, forse quello che per te mancava in bellezza l’avrebbe bilanciato con l’amore che ti avrebbe dato……anche se per me non è un cesso, è normale…
- Lo so che è normale, ma a me piaceva Paolo……come potevo stare con Max se mi piaceva un altro…
- E adesso chi ti piace?
-…Max
- E allora perché prima l’hai illuso e poi per un messaggino ti sei montata la testa?
- Non lo so…
- I “non lo so” nascondono sempre un “perché”…
- ……credevo che fosse cambiato……
- Ma scusa, Max non ti ha mai mandato messaggi di quel tipo?
-…Sì…
- E perché a lui non hai creduto? Sono certa che i suoi fossero più sinceri di quelli di Paolo…
- Perché……perché sono una stupida……fino a poco fa pensavo che contasse solo la bellezza, forse per fare bella figura con le amiche……invece non è vero……e me ne sono accorta solo oggi……
- E adesso?
- In che senso…
- Adesso, cosa farai…
- Boh…secondo te, cosa devo fare? Adesso poi c’è anche quella…
- Mah, magari è una storiella così……tu aspetta un po’, fagli passare l’incazzatura, e poi rifatti avanti……
- Potrebbe andare…
- In fondo, se lui ha aspettato due anni, tu puoi aspettare due mesi, o no?
- …Sì……

Eleonora ed Emy, però, non sapevano nulla di “quella”, come l’aveva chiamata Emy, ne sapevano solo il nome……non sapevano che era una bella ragazza, non sapevano che……m’era bastato un giorno per sentirmi con non mi ero mai sentito prima……finalmente……

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CAPITOLO 16: CHE MATTINATA……

Il tempo, come il giorno prima, era invernale: così, invece di andare in spiaggia, tutti rimasero a casa.
In poco tempo il contenuto di quel messaggio era conosciuto da tutti.
Stavo ancora dormendo, erano le dieci passate, mentre gli altri già parlavano di questa Chiara, di quello che mi aveva scritto in quel messaggio……a un certo punto tutti i ragazzi, tranne me, si ritrovarono sul pianerottolo: così Enrico, Luca, Carlo e Claudio, che dalla sera prima sapevano già tutto e avevano anche visto di persona Chiara, decisero di parlare……iniziò Claudio……

- Noi quattro sappiamo già tutto da ieri sera……Elisa avevi ragione a sospettare……prima del gelato, quando Max è andato via, io Luca e Carlo l'abbiamo…pedinato
- E cosa avete visto? - Chiese incuriosita Valentina
- Abbiamo visto una gran bella ragazza……
- Carlo ha ragione, abbiamo visto quella Chiara…direi che Max ha fatto un bel colpo…
- È vero…- aggiunse Luca…
- Ma si sono baciati? – Chiese Barbara
- E poi, perché non ce l’avete detto ieri sera? – Continuò Elisa
- No, non si sono baciati, sono andati via, verso l’altra parte del Lido……non ve l’abbiamo detto perché sarebbe venuto fuori, infatti è successo: e poi, se Max sapesse che lo abbiamo seguito non la prenderebbe bene, e se voi l’aveste saputo, avrebbe capito che sotto c’era qualcosa, avreste cominciato a fare doppi sensi eccetera eccetera…
- Ma non è vero! – rispose Elisa…
- Lascia stare, è meglio che le cose siano andate così…
- Ma in ogni caso lui non sa che noi sappiamo di quella là…siamo allo stesso punto…
- Vabbè, per quanto possiamo facciamo finta di niente, prima o poi dovrà dirci tutto, non può nasconderci tutto fino a Domenica…per cui stiamo zitti e basta, ok?

Presi l’orologio, erano le dieci e mezza…”che bella dormita, undici ore di sonno!”……poi guardai il telefono……”ma io l’avevo appoggiato sul fianco, come fa ad essere messo normalmente……mah…”…
M’accorsi che gli altri erano fuori a parlare, i letti erano già stati fatti, segno che si erano svegliati ben prima di me. Così senza farmi sentire mi lavai e feci colazione con un po’ di latte e qualche biscotto, come ogni mattina… quando terminai, invece di aggregarmi con gli altri, accesi la Play e iniziai a giocare……

- Ah, sei sveglio finalmente!
- Ciao Enrico, vuoi giocare?
- Volentieri…- si sedette vicino a me, e prese il joystick…
- Come va dopo ieri sera?
- Bene, credo d’aver fatto la cosa giusta…probabilmente quelli fuori ce l’avranno tutti con me, ma non m’interessa…
- Ti sbagli, siamo quasi tutti dalla tua parte…hai avuto coraggio…io non ce l’avrei fatta…
- Era la forza della disperazione…- mi scappò un sorriso…
- Ti credo…
- Ferma la Play un attimo, che accendo il telefono…

Presi il cellulare ripensando a dove l’avevo lasciato la sera prima…i miei sospetti si rivelarono fondati, qualcuno aveva acceso il telefono mente io dormivo, la sera prima. Come poteva essere in memoria uno squillo di Chiara delle undici e venti se io avevo spento alle undici? Semplice! E sapevo già chi era stato…
Io ed Enrico continuammo a giocare fino all’ora di pranzo, quando tutti ci ritrovammo al tavolo per pranzare……atmosfera già vista…soliti sguardi verso di me……ancora il telefono che squilla……stavolta però non era Paolo……
Sul display c’era scritto “Chiara”……risposi, davanti a tutti…

- Pronto…
- Ciao Max, come va?
- Bene, tu?
- Tutto ok…
- Ma ti è arrivato il messaggio ieri sera?
-……quale?……non m’è arrivato niente!
- Ti ho mandato un messaggio alle undici e un quarto, poi ti ho fatto uno squillo ed era acceso!
- Ah! Vabbè poi ti dico……cosa c’era scritto?
- Non te lo posso dire…
- E perché?
- Eh…mi vergogno…
- Dai! Puoi rimandarlo? Sarà ancora in memoria…
- Va bene…ci vediamo oggi?
- Certo…a che ora?
- Quando vuoi!
- Sì, se ti dico dopo mangiato, sotto casa tua?
- Sì, tra mezz’ora ti va bene?
- Benissimo! Per stasera?
- Stessa ora stesso posto, se ti va…
- Ok, ci sto…
- Allora…a dopo…ciao…
- Ciao…ricordati il messaggio
- Ah sì, adesso te lo invio…ciao

Aspettai il messaggio, che dopo pochi attimi arrivò…

“Credevo che il mio ragazzo fosse il migliore del mondo, ma m’è bastato poco per capire che forse c’è di meglio…sei troppo dolce…a domani, ciao”

Quel messaggio mi colpì…”anche tu sei troppo dolce, mi stai facendo dimenticare tutti i casini che ho…ci vediamo dopo”
Prima di spegnere cambiai il codice del telefono……invece di 36459, misi 6291983, invece che “Emily” misi “Max1983”. Perché non “Chiara”? Troppo prevedibile……
Tutto il discorso passò sotto gli occhi, anzi, le orecchie di tutti gli altri, che osservarono ogni mia mossa con cura e attenzione…
Una volta che riposi il telefono, ricominciai a mangiare, ma dopo pochi minuti non riuscii a mantenere la stizza...

- Perché hai cancellato il messaggio? - Dissi con tono duro, fissando Emy negli occhi
- Ah! Tu puoi sbirciare nel mio telefono e io non posso guardare nel tuo? Certo che hai un bel coraggio!
- Ascoltale le domande prima di provocare! Ti ho chiesto perché hai cancellato il messaggio, non perché hai guardato nel mio telefono! È diverso, cara! Allora, perché l’hai cancellato?
- Non l’ho fatto apposta!
- Non farmi ridere, quel telefono lo sai usare meglio di me, non provare a prendermi in giro perché non è il caso! Cos’è? Ti dà fastidio che abbia trovato una ragazza con cui parlare? Volevi avere te l’esclusiva per prendermi per il culo? Eh?
- Non è vero!
- Sì sì…in ogni caso avrai poco da sbirciare nel mio telefono, d’ora in poi: ho cambiato il codice, ed in ogni caso avrai visto anche il messaggio di Paolo……te l’ho detto, ho sempre ragione, e avrò sempre ragione…sai quando t’accorgerai di me? Quando non me ne fregherà più niente di te……sembra che tu sia allergica a quelli che ti vogliono bene……arrangiati……ho buttato nel cesso non so quanto tempo per farti ragionare, ma niente……ora basta……
Quelle ultime frasi la colpirono, non ebbe il coraggio di rispondermi, anche perché non avrebbe saputo cosa dirmi, per una volta l’avevo lasciata senza parole…… presi il telefono, mi alzai senza nemmeno aver terminato di mangiare e feci per uscire……
- Max dove stai andando? Mi chiese Claudio
- Da Chiara!…Ormai la conoscete tutti, inutile nascondere, o no! Se avete bisogno, il telefono è acceso! A dopo!
Come uscii di casa, ricominciarono i commenti……
- Cara mia, Max s’è svegliato…quello di Domenica te lo scordi! Hai visto a trattar male la gente? – Claudio confermò la sua tesi…e Michele si trovò d’accordo…
- Ha ragione Claudio, per me…
Più tardi……
- Non è che sta esagerando? – Chiese Manuela a Luca…
- Non credo……in un attimo ha capito quello che ha passato e si sta ribellando……magari sì, sta esagerando un po’, ma è da comprendere, ti ricordi quante volte l’abbiamo visto piangere, anche a casa tua…
- Sì, mi faceva pena…
- È probabile che si stia ricordando tutto quanto e stia tirando le somme, in più adesso c’è quella Chiara…
- Com’è?
- Carina, molto carina…e l’abbiamo vista da lontano…
- Ehi!!
- Che c'è?
- Perchè ti si illuminano gli occhi? Non avrai preso una cotta per quella pure te!!!
- Ma va...lo sai che nel mio cuore ci sei solo tu....

Emy questa volta non pianse……probabilmente aveva terminato le lacrime, ne aveva sparse tante in quelle ore…prese una sedia, il telefono e si mise sul pianerottolo……inviò un messaggio a Paolo:
“per colpa tua ho perso anche una persona che mi voleva veramente bene”
“chi, Max?”
“si, sei un bastardo”
“e cosa c’entro io? Cazzi tuoi che non ti sei messa con lui, invece che con me! Se sei stupida non è colpa mia”
“ti odio”
“grazie! Addio!”
“vai al diavolo”

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Visto che ora ho un forum tutto mio, trovate il resto della storia a questo indirizzo

http://www.forumfree.net/?f=185677

Flavia
Non riesco ad accedere!
Voglio sapere come va a finire!
:-)

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http://www.forumfree.net/?c=19669

accedi da qui...vuole che venga effettuata la registrazione....per quello che non entri....

Pegasus83
Visto che sul mio forum ho quasi finito di pubblicarla, adesso continuo a mettere i capitoli anche qui..sapete...le priorità...:D:D:D


CAPITOLO 17: CHIARA...

Intanto io ero arrivato a metà strada, ma nonostante ciò ero in ritardo. A Chiara dissi che dopo mezz’ora ci saremmo visti, ma se le avessi detto tre quarti d’ora, non avrei fatto male……per paura di farla aspettare troppo, mi misi a correre per un tratto di strada, e alle due precise arrivai sotto casa sua: era già scesa per aspettarmi……ci salutammo con i classici tre bacini……

- Scusa se ti ho fatta aspettare……
- Non ti preoccupare, sono scesa adesso……come va?
- Abbastanza bene…
- Abbastanza? Con quella faccia?
- Quale faccia? Ho corso un po’ per arrivare in tempo……
- No no, quella è la faccia di uno che ce l’ha col mondo intero…
- In effetti……
- Cos’è successo……ancora quella?
- Sì……ieri sera mentre dormivo ha acceso il mio cellulare……
- Ma non ha il codice?
- Era il suo nome, il codice……era…perché l’ho cambiato prima di uscire…
- E allora, cos’ha visto?
- Quando tu hai inviato quel messaggio, e poi hai fatto lo squillo, il telefono era nelle sue mani……ha cancellato il messaggio, ha spento il telefono e l’ha rimesso dove l’aveva preso…
- Simpatica!
- Visto? Solo che il tuo squillo è rimasto in memoria ed io a quell’ora dormivo, per cui se fosse stato spento non sarebbe arrivato……poi mi ricordavo bene la posizione in cui avevo messo il telefono, e stamattina era appoggiato in un altro modo……
- Vabbè, ma cosa c’entra con l’essere arrabbiati? In fondo poi abbiamo risolto tutto…
- Sì, ma……sono incavolato lo stesso……
- Non volevi che sapesse che mi hai conosciuto?
- No…
- Perché?
- Perché della mia vita non deve sapere più niente……per troppo tempo è stata lei la mia vita, adesso basta……quello che mi fa arrabbiare più di tutto, è che si è accorta troppo tardi del bene che le volevo…
- In che senso troppo tardi……
- Nel senso che con me ha chiuso……ieri sera, quando sono tornato, ha provato ad abbracciarmi, ma non c’è riuscita, le ho detto che ha rovinato tutto e che d’ora in poi tra noi è finita……
- Lo rifaresti?
- Cioè?
- Se potessi tornare a ieri sera, le diresti le stesse cose?
- Forse sarei ancora più pesante……non hai mai capito quanto fossi innamorato di lei, se n'è fregata e m’ha fatto stare male, adesso sta pagando per tutto questo……
- Non essere troppo cattivo……
- Quando m’arrabbio esagero un po’, ma sai, dopo tanto tempo…
- Ti capisco……
- Tu invece, come stai?
- Io? Benissimo…davvero…
- Ah, cos’era quella storia che ti vergognavi a dirmi cosa c’era scritto nel messaggio…?
- E che…ero con i miei, e quando ci sono loro mi vergogno un po’ a parlare……anche quand’ero insieme a Marco…loro non sapevano niente……non mi piace dire certe cose ai miei, perché poi mi prendono in giro e mi fanno sentire come una bambina……
- Siamo in due…ti fanno pensare che le tue siano stupidate quando magari ci stai male davvero…
- È vero…
- Ma se fossi stata da sola me l’avresti detto, cosa c’era nel messaggio?

Le sue guance diventarono rosse, chiaro segno d’imbarazzo……

- Le tue guance mi dicono di no…hanno ragione?
- Sì…sono un po’ timida, per certe cose…
- Certe cose?
- Sì, quando devo parlare dei miei sentimenti, vado un po’ in crisi…
- E adesso?
- Cosa?
- Sei in crisi?
- ……Sì……

Mi piacque quella risposta, voleva dire che forse provava qualcosa per me……il tempo però mi aveva insegnato ad andare piano con l’immaginazione, così diedi subito, dopo quel pensiero, una calmata ai miei “bollenti spiriti”…

- Beh? Dove andiamo? Non vorrai restare sotto casa tua fino a stasera?
- No di sicuro! Però non so dove andare! Decidi tu!
- Va bene……uhm……non saprei……
- Perché non mi porti dai tuoi amici? Anche loro ormai sapranno di me!
- Meglio di no…
- Perché?
- Perché l’atmosfera non è delle migliori……non vorrei mettermi a litigare davanti a te……mi capisci?
- Sì, non ti preoccupare…cominciamo a camminare, intanto, poi vediamo dove andare!
- Ok…

Ci incamminammo verso il centro del Lido, dove c’erano le giostre e l’entrata principale per la spiaggia……più volte, parlando con lei, mi sentii strano……provai una sensazione che poche volte avevo vissuto, e sapete quando? Quando affianco a me c’era Emy…quel piacere nel stare e parlare con una persona che ti rende felice, che non ti fa pensare ad altro...era strano, lo so…in fondo c’eravamo conosciuti il giorno prima, e non nel migliore dei modi, quello è sicuro! In così poco tempo avevamo imparato a parlarci come se ci conoscessimo da sempre……continuavo a ripetermi “forza delle vacanze!” ma forse era meglio parlare di “colpo di fulmine”……anche se non ci avevo mai creduto prima……
In quel pomeriggio parlammo davvero di tutto, il giorno prima c’era stato posto solo per parlare delle nostre disavventure in campo amoroso……ma ormai tutto era passato e così potemmo discutere d’altro……scoprii che era una Milanista sfegatata……

- Che squadra tieni?
- Milan! E tu?
- Inter!
- Cosa?
- Sto scherzando!!! Anch’io sono Milanista!!! Ho la faccia di uno che tifa Inter, io?
- No…
- Hai visto qualche partita allo stadio?
- Sì, l’ultima di quest’anno, con l’Udinese…
- Anche tu? Io ero al secondo anello!
- Io al primo, con Marco…anche lui Milanista…vabbè lasciamo stare!
- Io ero con alcuni ragazzi che sono con me anche qua…
- E c’era anche lei?
- Sì, ma non ci feci caso! Quando ci sono di mezzo Milan o Ferrari, non vedo altro! Poi allo stadio, non avevo tempo di girarmi per guardarla!
- Cosa vuoi fare con quella ragazza?
- In che senso?
- Come ti vuoi comportare…
- Te l’ho detto prima……con me ha chiuso, non merita nemmeno di avermi come amico.
- Dici così perché hai paura di innamorarti ancora di lei…se ti mettessi con qualcuna credo che torneresti suo amico…
- Ne sei sicura?
- Sì!
- Ed io ti dico di no!
- Perché?
- Perché mettendomi con qualcuna la dimenticherei del tutto e avrei il coraggio di chiudere definitivamente……
- Beh, forse hai ragione…
- Puoi togliere il forse…
- E……questa qualcuna……hai già in mente chi potrebbe essere?

Quella domanda mi mise in imbarazzo……capii cosa volesse sapere dalla mia risposta, e così l’accontentai……

- Sì, so già chi potrebbe essere……
- E secondo te lei……ci starebbe?
- Mah……non la conosco bene fino a quel punto……però……chissà, potrebbe starci come non potrebbe!
- Quando la troverai mi dirai se avevo ragione io, oppure tu, ok?
- Cioè?
- Cioè se tornerai suo amico o no!
- Va bene……allora…abbiamo fatto tutto il vialone, cosa facciamo? Torniamo indietro o passiamo per la spiaggia?
- Passiamo per la spiaggia!
- Andiamo……

Mentre stavamo camminando lungo la via che portava dritto alla spiaggia, sul mio telefono arrivò un messaggio……incredulo mi accorsi che era dell'Emy……e Chiara m’era affianco……

- Si chiama Emily?
-…sì…
- Che bel nome…se vuoi mi giro così non lo leggo…
- No no, non ti girare, figurati……sarà la solita ammissione di colpa!

Infatti…

“non dire che con te ho chiuso,ti prego.Ho bisogno di te, non potrei continuare a vivere senza contare sul tuo bene.Ho sbagliato, ma cambierò, lo giuro.Perdonami”

- Adesso? Almeno rimanile amico, non essere troppo cattivo…
- A volte ci vuole, la cattiveria. È la terza volta che manda questi messaggi, ed ogni volta che l’ho perdonata ci ho rimesso, e non sai quanto…non ne voglio più sentir parlare, si deve cercare qualcun altro da sfruttare!
“A perdonarti due volte ci ho solo rimesso. Adesso mi sono rotto, puoi dire quanto vuoi che cambierai, ma non succederà. Lasciami in pace”.

- Sei sicuro che stai facendo la cosa giusta?
- Sì Chiara, non ti preoccupare.

Ero sicuro davvero di quello che avevo fatto, mai come quella volta mi sentivo in grado di andare avanti senza di lei. Da poco tempo avevo capito che forse i miei amici avevano ragione dicendo che potevo fare a meno di lei, anche se io non ci avevo mai creduto. Stavo capendo che poteva essere vero. Anche perché affianco a me c’era una ragazza che in pochissimo tempo m’aveva rubato il cuore con la sua dolcezza, il suo modo di parlare, la sua bellezza……

- Cosa ti ha risposto? - Chiese Elisa ad Emy.
- Leggi…

Con la mano tremante porse il telefono alla Elisa, la quale lesse il messaggio rimanendo sbigottita……

- No, non può essere lui! Non ci posso credere……
- Ed invece sì Elisa……cosa faccio adesso?
- Non ne ho la più pallida idea……questa volta sembra deciso in quello che fa…anche perché c’è quella là adesso! Emy non saprei…
- Nemmeno io…


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CAPITOLO 18: INCONTRO A 4

Claudio e Barbara intanto erano andati a fare una passeggiata per il Lido, Claudio soprattutto voleva evitare discorsi che continuavano da tempo, ma si sa, la solidarietà tra ragazze è sempre molta: così Barbara cercò di fare cambiare idea al suo ragazzo riguardo le colpe dell'Emy nella questione…ma non era affatto facile…

- Sembra quasi che t’abbia fatto qualcosa!
- Non m’ha fatto niente! Ma per quello che ha fatto a Max mi fa incazzare ugualmente!
- Ma poverina, non l’hai vista come piangeva?
- Sì che l’ho vista, è già la terza o quarta volta che la vedo così, e tutte le volte Max è andato a consolarla, facendosi prendere per in giro da tutti pur di starle vicino, e qual è stato il risultato? Sempre lo stesso!
- Ma non può essersi comportata così davvero!
- No? Chiedi a Max cosa gli ha fatto, quando ci parli, vedrai cosa ti dirà! Anche adesso che siamo venuti qui, ti ricordi sul pullman?
- Sì
- Se non fossero stati tuoi amici e non li avessi conosciuti cosa avresti detto?
- Che erano insieme……
- E allora vedi? Ha fatto bene ieri, avrei fatto la stessa cosa! Solo che invece di farla ora l’avrei fatta tanto tempo fa!
- E perché lui è andato avanti?
- Perché pensava che prima o poi lei sarebbe cambiata, invece a me sembra peggiorata. Lui s’è accorto che non vale la pena continuare, in più ha trovato una ragazza con cui parlare, e s’è deciso a tagliare!
- Una ragazza con cui parlare? Non si esce continuamente con una ragazza con cui si parla e basta!
- E anche se ci fosse altro? Sarebbe un bene per lui! E all'Emy non dovrebbe fregare più di tanto, perché è lei con non l’ha voluto finché lui s’è stufato! Tante volte dopo che hanno litigato hanno fatto pace, ma ora credo proprio che anche se Max si metterà con qualcuna, non si saluteranno nemmeno!
- Però io li avrei visti bene insieme…
- Anch’io li avrei visti bene insieme, tutti li avremmo visti bene insieme! Tranne lei, la persona più importante: e quando se n’è accorta…troppo tardi, tutto qui!
- Ehm…visto che mi dicevi “chiedigli cosa gli ha fatto”……non è lui, quello?
-……Sì, è c’è anche quella bella ragazza con lui……ci ha visti……
- Magari fa finta di niente……
- Boh, aspettiamo……

Mi ero accorto di loro, stavano camminando proprio verso di noi……all’inizio mi chiesi cosa fare…far finta di non conoscerli, oppure fermarmi……la prima ipotesi non mi piacque, non sarebbe stato bello, così……

-Chiara, quei due sono dei miei amici…
- Quali, quelli che stanno venendo verso di noi?
- Sì, loro due…
- Visto? Non volevi farmeli conoscere……e ce li troviamo di fronte! Quando il destino……
-Non credo al destino…

Dopo pochi attimi……

- Claudio…Barbara…lei è Chiara…
- Ciao ragazzi…piacere di conoscervi…
- Piacere nostro……- rispose Claudio –
- Cla dove stavate andando? Noi siamo a corto di idee…
- Anche noi! Stiamo dando un’occhiata ai negozi ma non c’è nulla…che ne dite d’andare in spiaggia?
- Per me va bene……Chiara?
- Sì, anche per me…
- Allora andiamo!

Così procedemmo verso la spiaggia, a due a due, io e Chiara davanti, Claudio e Barbara qualche metro dietro di noi…

- Perché non volevi che li conoscessi? Non sono così cattivi!
- Non sono loro due, il problema!
- E allora qual'è?
- Non vorrei ritrovarmi con te ed Emily davanti……cerca di capirmi……tu non ti troveresti un po’ in imbarazzo?
- Beh, un pochino……
- Timida come sei, poi!
- È vero…
- Senza contare che poi potrebbe saltare fuori qualche discussione…ed io non ne ho assolutamente voglia…
- Va bene……Max…
- Dimmi…
- Stasera usciamo ancora?
- Certo!
- Dove andiamo?
- Mah…tenendo conto che non ci sono molti posta da girare, l’unica alternativa è sempre quella…
- Cioè?
- La spiaggia……poi stasera ci sarà la luna piena…
- Ma se è nuvoloso!
- Vedrai che ci sarà! Fidati…
- Ok……
- In fondo è un posto romantico, la spiaggia…le onde, il buio, la luna che illumina il mare…
- Hai ragione……

Continuammo a camminare……avevo le mani in tasca……ad un tratto Chiara mi prese a braccetto, e mi guardò un po’ tesa, come per cercare un mio consenso……mi voltai, e un mio sorriso le fece capire che era tutto ok……anche lei sorrise……il suo viso s’illuminò, e continuammo così verso la spiaggia…
Claudio e Barbara, sempre dietro di noi, osservarono la scena in silenzio…

- E tu vorresti difendere Emy? Per me Max non lo vede più!
- Comincio ad avere dubbi anch’io…hai visto come stanno bene?
- Hai visto quant’è bella lei?
- A me sembra anche simpatica…
- Non avevo mai visto Max così……se lo vedesse Emy si mangerebbe le mani, ormai può dirgli “addio”.
- Magari un giorno torneranno a parlarsi…
- Un giorno? Nel 2023, magari! Se succederà sarà molto tardi, sottolineando il “se”

Anche loro due si presero a braccetto, imitandoci, ed insieme andammo avanti, ancora pochi metri e avremmo sentito la sabbia sotto i nostri piedi……
Eleonora intanto ricevette una telefonata dai suoi: sperando che quella sera non ci sarebbero stati problemi, sarebbe tornata a casa. In due giorni aveva fatto conoscenza con tutti, anche grazie a suo cugino, che prima del suo arrivo l’aveva “preparata” all’ambiente. In ogni caso fu contenta di averci conosciuto, ci trovò simpatici e divertenti, nonostante quello che stava accadendo.
I ragazzi, come al solito, stavano giocando con la Play……povera Play! Cosa dovette sopportare in quei giorni!
Le ragazze, invece, continuavano a parlare tra di loro, da un'altra parte per non farsi sentire dai ragazzi……
Il pomeriggio passò così…noi quattro in spiaggia a parlare, e gli altri a casa: verso le sei e mezza Chiara dovette andare a casa: così l’accompagnai, mentre Claudio e Barbara tornarono indietro…

- Avevo ragione, è simpatica e non se la tira per niente…
- Giusto come piacciono a lui! M’ha sempre detto che lui guardava la testa delle persone, più che la bellezza: in questo caso ha trovato tutte e due, è veramente carina!……Sai, sono convinto ancor di più che Emy non riuscirà mai a parlarci ancora…
- Perché?
- Hai sentito mentre parlavamo?
- Cosa?
- È di Milano anche lei, e abita vicino a Max……fosse stata di un’altra città, non si sarebbero visti più, e magari Emy avrebbe avuto qualche possibilità di tornargli almeno amica: invece così si vedranno continuamente, saranno sempre insieme, capisci?
- Hai ragione, sarà un bel problema…
- Anche grosso…alla fine doveva succedere prima o poi, altrimenti Max sarebbe andato avanti fino a trent’anni con Emy, per carità, meno male che è finita così!
- Claudio è troppo simpatico!
- Sì, è forte! Anche lei, però!
- È vero!……hai fatto una faccia, quando ho detto che ero di Milano!
- Ah sì?
- Davvero! Sei rimasto imbambolato! Perché non me l’avevi mai chiesto?
- Perché avevo paura mi rispondessi che eri di un’altra città, magari anche lontana……
- Avrebbe fatto differenza?
- Sì…non volevo pensare al non vederti più……
- Davvero…
- Sì, non sto scherzando……
- In effetti…anche per me è così…siamo in due

Per un attimo i nostri sguardi s’incrociarono, l’idea di vederci tutti i giorni anche a Milano ci piaceva un sacco, saremmo stati un sacco di tempo in giro! Ed io non mi sarei più annoiato davanti a casa, ore ed ore sul computer, a giocare con la formula uno o a scrivere storielle stupide…per la gioia di mia mamma, che continuava a rimproverarmi il fatto d‘esser sempre davanti allo schermo, fino ad avere gli occhi rossi: ma in fondo, non sapevo cosa fare!

- Stasera a che ora ci vediamo?
- Dipende da te, da quando i tuoi ti lasciano uscire!
- Allora alle nove, sempre alla fermata…
- Va bene…
- Ma i tuoi amici?
- In che senso?
- Non se la prenderanno se non sei mai con loro?
- La vita è la mia, e la gestisco io, non loro! Sono in vacanza e faccio quello che voglio! Poi sanno che sono fuori per un motivo preciso...
- Ok…

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CAPITOLO 19: LA SERA PIU’ ...

Claudio e Barbara intanto erano arrivati a casa…

- Era ora! Avete intenzione di cominciare a fare come Max? - Disse Enrico…
- Ragazzi abbiamo conosciuto la famosa Chiara!
- Stai scherzando? – chiese Luca
- No!

In pochi attimi venne spenta la Play e intorno a Claudio e Barbara si formò un cerchio: all’inizio c’erano solo i ragazzi, poi arrivarono anche le ragazze, avvisate da Carlo, che appena sentita la notizia corse via come colpito da un attacco intestinale……

- Dai parla! – esclamò Michele
- Con calma! Allora, io e Barbara stavamo andando per negozi, e ad un certo punto abbiamo visto Max e Chiara che venivano verso di noi……
- ……Ce l’ha presentata, e poi siamo andati a parlare in spiaggia – continuò Barbara…
- E allora? – disse Michele
- E allora cosa? – rispose Claudio
- E allora com’è? Simpatica, scema, bella, brutta…spiegati!
- Premettendo che è una gran bella figliola……dopo più di un’ora di conversazione posso anche dire che è simpatica, intelligente…a posto, insomma!
- Altro?
- Altro…beh, una cosa ci sarebbe – aggiunse con tono basso Barbara
- Cioè? - Chiese sempre Michele, mentre gli altri ascoltavano con attenzione
- È di Milano……Emily per te non credo sia una buona notizia……in più abita vicina a Max, per cui…- Claudio non terminò la frase
- Non lo è affatto……adesso lui dov’è?
- È andato ad accompagnarla a casa, poi torna da noi…
- Classico…
- Cioè?
- Quand’è innamorato fa così…anche con me, quando poteva, si comportava in quel modo…era capace di uscire un’ora prima da scuola pur di stare con me…
- È vero…noi pensavamo che volesse saltare le interrogazioni, invece voleva accompagnare lei…- aggiunse Luca…
- Che carino…- Eleonora sentendo s’intenerì…- non dovevi trattarlo così, dai…
- Lo so, ora sopporterò le conseguenze…
- Enrico, dai un‘occhiata fuori: non vorrei che Max arrivasse mentre parliamo di lui…
- Sta arrivando! È in fondo alla via!
- Di già! Barbara ma quella non abita in fondo al Lido?
- Sì, mi sembra strano che stia già arrivando…

In realtà non l’avevo accompagnata fino a casa. C’eravamo lasciati un po’ prima, perché aveva visto i genitori rientrare, e per non farsi vedere con me decise d’andare avanti……

- Ragazzi, non abbiamo più niente da dire, facciamo finta di niente e facciamoci trovare come prima, ok?

Infatti quando salii, le ragazze erano da una parte, ed i ragazzi a giocare con la Play, ma sapevo che Claudio avrebbe detto agli altri tutto, era troppo ghiotta la notizia, per non farsela scappare…
Quando arrivai Claudio fu il primo a salutare…

- Ciao Max, come va?
- Ah ah! Ma non farmi ridere! Vuoi farmi credere che mentre non c’ero non hai detto niente?
- Di cosa?
- Dai, su, non m’incazzo! Lo so che hai detto a tutti che hai visto Chiara, per cui io faccio come se voi sappiate tutto, ok?
- ……Va bene, ci hai scoperti…sanno tutto…
- Anche le ragazze?
-…Sì…
- Meglio…così sono a posto e non devo nascondere niente a nessuno! Hai fatto bene…
- Pensavo t’incazzassi
-…Ma va!
- E se ti dico che ieri sera t’abbiamo seguito e t’abbiamo visto alla fermata del pullman con lei?
- Ah! Che spioni!……ma sì, tanto ormai si sa tutto! Marco!
- Dimmi…
- Chi ha preso il mio telefono, ieri sera?
- Emy! Poi ha fatto quello che doveva fare e l’ho messo a posto io…
- Ecco perché non era nella stessa posizione……vabbè……allora, mangiamo o no stasera? Sono già le sette e un quarto!
- Hai fretta? - mi chiese Michele
- Sì, alle nove mi devo trovare con Chiara…

Passò mezz’ora, e a tavola c’erano quattro bei meloni scelti dal sottoscritto, per fortuna poco prima era passato il solito venditore ambulante napoletano, proprio sotto casa nostra!

-Cavolo, fiuti meglio tu di un cane! Sono troppo buoni! – fu il giudizio di Claudio sulla cena…
-Non so se prenderlo come un complimento o come un paragone con un animale a 4 zampe….ma vabbè…

Eh sì, per scegliere i meloni ero il migliore! Avevo imparato da mio padre, e prima o poi l’allievo supera sempre il maestro! Non ne sbagliavo uno, ed anche quella sera la mia fama non fu smentita!
Appena terminato l’ultimo boccone mi alzai…ed Elisa mi chiese:

- Max dove vai?
- A prepararmi per uscire!
- Non ti sembra un po’ che tu te ne stia fregando di noi?
- No!
- Come no! Sei sempre in giro, non ti vediamo mai!
- E allora? È la mia vita! Non è mica colpa mia se non sono voluto!
- Piantala di dire scemate! Fai come vuoi!
- Certo che faccio come voglio!
- Quando fa così…l’ammazzerei…
- Elisa lascialo fare…- le suggerì Enrico – siamo abbastanza grandi per stare senza lui, o no?
- Sì, ma potrebbe stare di più con noi!
- Ormai va così, non credo che porterà mai Chiara da noi!
- Perché?
- Perché c’è il rischio che succeda qualcosa……credimi, è meglio che sia lui ad andare da lei…
- Forse hai ragione…

Emy non disse una parola durante tutta la cena, nonostante fosse seduta vicina ad Elisa. Probabilmente rifletteva su quanto si fosse messa nei
casini, e su quale fosse il modo migliore per riacquistare la mia fiducia…
Alle otto e mezza uscii dal bagno…ero perfetto! Mi ero messo i miei jeans preferiti, quelli beige, e la maglia da calcio del Manchester, che avevo comprato il giorno del compleanno di Luca, quando stavo andando a ritirare il suo regalo. Quella maglia mi aveva portato fortuna, quando l’avevo indossata, e così decisi di utilizzarla anche quella sera…“non si sa mai”, pensai, “magari porta fortuna anche stasera!”. Si beh…non era esattamente una maglia da serata galante…ma io non era la prima volta che mi comportavo un po’ da pazzoide…e forse lo ero pure..
Capelli quasi disegnati, barba inesistente, scarpe nere e tanto profumo da poterlo sentire ad un chilometro di distanza, così mi presentai poco prima di uscire agli altri…

- Vado bene per uscire?

Claudio mi guardò da testa a piedi, poi commentò…

- Stai talmente bene che quasi quasi esco io con te!
- Grazie!
- Mamma mia Max, cos’hai fatto? – chiese la Manu
- Un po’ di restauro, niente di più! Ci voleva, vero?
- Sembra che devi andare chissà dove!
- Infatti non so dove andrò, ma stai tranquilla che avrò da divertirmi! Eleonora a che ora vengono a prenderti i tuoi? Non vorrei tornare e scoprire che sei già andata!
- Vengono tardi Max! Ci vedremo ancora, vedrai!
- Ok……ragazzi, io vado!
Salutai tutti, Michele m’incoraggiò:
- Vai, è la tua sera…
- Speriamo…
Così come fece la Valentina, che prima d’abbracciarmi mi disse
- Stasera sarai felice!
- Chi te lo dice?
- Vedrai…tu hai detto che mi promuovevano, ed è accaduto…io ti dico che sarai felice…e sarò contenta per te, capito compagno di banco?
- Va bene……se quando mi vedrai ti abbraccerò, vorrà dire che avevi ragione, ok?
- Ci sto!

Mi avvicinai ad Elisa, credevo fosse arrabbiata per quello che era successo mezz’ora prima, invece mi fece un sorriso, così mi misi in punta di piedi e le diedi un bacio sulla guancia sinistra…era così alta…

- Ciao Ely, ci vediamo dopo
- Ciao…

Prima di arrivare alla porta, davanti a me trovai proprio Emy…forse la tensione, forse la rabbia verso di lei, mi spinsero a fare una cosa non molto giusta, ripensandoci……le strinsi la mano destra e le dissi:

- Ciao dolcezza, vado a divertirmi…
- Sei uno stronzo!
- Mai fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te! Ciao!

Per ultima cosa presi dall’appendiabiti una felpa: chiusi la porta dietro di me, e scesi le scale. Questa volta spensi il telefono, non volevo sentire niente…era la mia serata, e nessuno doveva rovinarla…

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CAPITOLO 20: ……NON AVEVO MAI VISTO………

Probabilmente Chiara era più agitata di me……era dai tempi di Marco che non si sentiva così tesa……per quell’occasione si truccò in modo perfetto…si guardò allo specchio ogni cinque secondi, per paura che qualcosa non andasse bene……i suoi capelli biondi e lunghi scendevano senza imperfezioni lungo le spalle, i suoi occhi azzurro cielo risaltavano grazie al trucco…si sentiva a posto…e lo era…
Anche lei dei jeans, azzurri però: una camicetta bianca leggera, di un tessuto molto lucido, che si stringeva verso la vita lasciando intravedere le sue forme: scarpe da ginnastica, nere. Così uscì di casa, sotto gli occhi dei genitori…

- Appuntamento galante?
- …Sì…mamma
- Divertiti! Se vuoi torna anche più tardi, stasera io e tuo padre usciamo, torneremo verso mezzanotte e mezza. Se vuoi puoi tornare a quell’ora!
- Davvero?
- Certo…però devi promettere che starai attenta! Non sei mai stata fuori fino a quell’ora!
- Promesso…
- Va bene, vai…
- Ciao!

Non le sembrava vero! Non era mai capitata prima una cosa simile, Chiara rimase meravigliata da quello che aveva sentito, ma era contentissima! Quella serata era perfetta anche per lei, tutto stava andando bene, e non era ancora arrivato il bello…

- Dammi il telefono Luca! Adesso gliene dico quattro! Così impara a prendere per il culo!
- Piantala Emy! Lascialo stare! Era un po’ esaltato, non farci caso!
- No! Me la paga questa! Dammi il telefono!
- Tieni……
-………l’ha spento……brutto scemo che non è altro….

Claudio, come al solito, ebbe da dire qualcosa…

- Vedi come sei? Poi pretendi che torni da te!
- Ma non l’hai sentito?
- Sì che l’ho sentito! Pensavo anch’io che avesse fatto male, ma a sentire te sto cambiando idea!
- Perché?
- Perché? Tu con lui sei sempre stata perfetta? Non hai mai sbagliato? Prova a pensare! Chi credi di essere? Ha fatto bene, è da un paio di giorni che sta facendo bene! E a te non va giù perché hai sempre potuto divertirti con lui, e adesso ti è scappato dalle mani! Ecco come sei! Per quello che gli hai fatto meriteresti un centesimo del bene che ti ha dato! E tu l’hai buttato nel cesso! Complimenti!
Per quello avevo spento il telefono……la conoscevo bene, il suo orgoglio personale non le avrebbe permesso di lasciare andare quella presa in giro, e per evitare altri guai (per lei) decisi di non darle la possibilità di rifarsi……quando sarei rientrato, sarebbe stata più calma, e forse m’avrebbe anche lasciato in pace…

In quel momento però quella era una delle tante cose a cui non volevo pensare…avevo in testa solo Chiara, mi sentivo eccitato come non mai, sentivo il cuore battere sempre più, man mano che mi avvicinavo alla fermata……continuavo a guardare l’orologio, i secondi passavano lenti come ore, mi sembrava che dall’alto qualcuno stesse fermando il tempo……avevo caldo……legai la felpa intorno ai jeans, ed abbassai un poco le cerniera della maglietta, dalla quale uscì la mia catenina…c’era appeso un delfino, il mio portafortuna…
Iniziai a camminare avanti e indietro, come se l’asfalto bruciasse…l’attesa stava diventando snervante………una mano sulla spalla destra……

- Ehi! Sembri impazzito!
- ……Chiara……sei tu…

Mi girai per guardarla meglio…rimasi impietrito, di fronte a quello che i miei occhi stavano vedendo……non avevo mai visto una cosa simile……era semplicemente stupenda……
Si avvicinò a me, e mi diede un lungo bacio sulla guancia sinistra……il suo dolce profumo mi avvolse.

- Buonasera Max…
- Ehm.. Ciao…
- Non vorrai restare qui fino a questa sera…
- …No…
- Ho una sorpresa per te…
- Sarebbe?
- I miei questa sera escono…
- ……fino a che punto è una sorpresa?
- Posso stare fuori fino a mezzanotte!
- Davvero?!
- Sì!
- Beh, abbiamo tre ore davanti a noi……vuoi un gelato, per cominciare?
- Sì…
- Andiamo…

Senza farmi vedere baciai la mia catenina……ero molto superstizioso, ma solo quella sera…

- La gelateria migliore è quella sotto casa tua…
- Lo so, ma non ho voglia di tornare indietro…
- Quella più vicina è là all’angolo….se ti va, m’hanno detto che è buono anche li……
- Va bene, andiamo!

Così attraversammo la strada, e dopo pochi metri ci trovammo in gelateria……Chiara prese il portafoglio dai jeans…

- No no!
- Cosa?
- Rimetti il portafoglio in tasca! Se permetti offro io!
- ……Grazie……

Un altro bacio…

- Cosa prendi……
- Cioccolato e nocciola…tu?
- I soliti fragola e limone…non ci rinuncio mai…

Intanto a casa arrivò una telefonata…

- Claudio come stai!
- Paolo! Io sto bene! Cosa vuoi ancora!
- Niente! Volevo solo sapere come state!
- Ah! Allora, tranne Emily che piange ogni cinque secondi per colpa tua, tutti bene!
- Max?
- Max? È in giro con una bella ragazza!
- Stai scherzando?
- No! Te l’aveva detto che le vacanze non gliele rovinavi, o no?
- Allora non diceva scemate!
- Credo di no!
- E Emily come l’ha presa?
- Male, adesso non ha neanche lui! Potevi farti gli affari tuoi, invece di rompere!
- Eh, non è facile stare soli a casa senza fare niente! Bisogna trovare il modo di divertirsi! Anzi adesso chiamo Max!
- Puoi provare quanto vuoi ma ha il telefono spento, non vuole che gli rompano le scatole!
- Vabbè…salutamelo quando torna a casa!
- Va bene…
- Ciao! Salutami anche Emily, già che ci sei!
- Piantala…Ciao…
- Cosa ti ha detto quello stronzo?
- Di salutarti! Nient’altro…
- Bastardo…

Io e Chiara avevamo terminato di gustarci il nostro gelato…

- Beh, non era così male, o sbaglio?
- Vero! Non c’è troppa differenza con quello sotto casa mia…
- Passami il tovagliolo che lo butto…
- Ecco…

Al primo cestino che trovammo sulla strada, gettai i due tovaglioli…quando riportai il braccio destro lungo il fianco, ci ritrovammo mano nella mano……aspettai un momento…”magari si stacca”, pensai, invece nulla……

- Spiaggia? – Chiesi
-………Spiaggia…

Continuammo a camminare verso il mare, mano nella mano, senza più parlare, solo qualche sguardo ogni tanto: “forse sto sognando”…non mi chiedevo altro……e la sabbia s’avvicinava…diedi una prima ed ultima occhiata al telefono…
I ragazzi erano scesi: a casa non c’era nulla da fare, così scelsero di prendere un po’ di fresco in strada: Eleonora portò con sé tutto quello che le serviva per tornare a Ravenna: non sarebbe, probabilmente, più risalita con noi. I suoi sarebbero arrivati verso mezzanotte e mezza, piuttosto tardi. Per cui quella sera sarebbe stata piena. Tutti, ragazzi e ragazze, presero posto sugli autoscontri. Tutti tranne Emy, Valentina ed Elisa, che visti i risultati sul mio braccio non vollero rischiare di farsi male. Carlo rimase da solo, dopo quello che era successo con me, mentre gli altri si disposero a coppie, coppie che probabilmente potrete immaginare: Luca - Manuela, Michele – Eleonora, Claudio – Barbara, Enrico – Marco, più Carlo, che nonostante quell’handicap iniziale si fece valere, anche perché da solo era più libero di muoversi e, parliamoci chiaro, faceva per due!

- Cosa stai facendo Emily?
- Mando un messaggio ad Max, Vale…
“Max ti prego,dammi un’altra possibilità.mi sento davvero in colpa per tutto quello che ti ho fatto.ti prego,una possibilità,una sola,non sbaglierò.ti amo…”
- Emily per me sbagli…- disse Elisa
- Forse è vero…ma non riesco a sopportare l’idea che s’allontani da me adesso che voglio stare con lui…
- Forse dovevi pensarci prima……insomma, te l’ha detto quasi due anni fa quello che provava per te…- continuò Valentina
- È vero…forse sto pagando adesso…
- Se non ci fossi cascata con Paolo, forse a quest’ora sarebbe con te…
- Lo so, non riesco a capire come abbia potuto essere così scema…
- Guarda che ti è arrivato un messaggio……

Con timore Emy prese il cellulare, e tutte e tre lo lessero contemporaneamente…

“Puoi amarmi quanto vuoi,ma sei arrivata tardi.Non posso più a 17 anni perdere tempo.Non ho più fiducia in te,e mai ne avrò anche solo per averti come amica”.

Una volta letto, Emy spense il telefono, e si buttò letteralmente sulle spalle di Elisa abbracciandola……

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CAPITOLO 21: FINALMENTE!!!

“ma perché l’ho acceso!” mi chiesi una volta risposto al messaggio dell'Emy……per un pelo non stava riuscendo a distruggermi la serata! Tante volte era stata capace di rovinarmi dei bei momenti…”ma questa volta non deve succedere”…tante volte, quando pensavo che finalmente ce l’avrei fatta, accadeva qualcosa e…puff! Un altro sogno trasformato in incubo. Non me lo meritavo, davvero…ripensare a tutto quello che m’aveva combinato in quei mesi…mi faceva incavolare…conoscere Chiara era stata una manna dal cielo…parlando con lei avevo capito che era ora di chiudere una volta per tutte…e mai come in quei momenti sentivo che tra me e Emy non ci sarebbe stata più nemmeno amicizia…ogni volta che l’avrei guardata negli occhi mi sarebbero tornate in mente le umiliazioni subite, troppo forti da cancellare così, con uno schiocco di dita. A casa mia c’erano due libri neri…uno per gli altri, e l’altro solo per lei…ed era pieno…da poco più di un giorno non facevo altro che chiedermi come fossi stato stupido in quei mesi, nel non capire che era solo un illusione. I miei migliori amici me l’avevano detto, Michele faceva bene a dirmi di svegliarmi, di cercare altrove: Claudio altrettanto, a darmi del coglione, senza mezze misure. E così tanti altri……ed io non la volevo capire…che scemo……e quando avevo provato a farla finita……non in quel senso!……farla finita con lei……dopo un mese era tornata alla carica “ho bisogno di te, di un amico sincero…eccetera eccetera” Chiara per me fu come una liberazione……e per una volta avrei ringraziato Paolo……senza di lui non avrei capito a cosa stessi andando incontro……mi fossi messo con Emy, probabilmente appena tornati a Milano m’avrebbe detto…”ciao ciao, è stato bello” e tanti saluti……se non ci fosse stato lui, non avrei incontrato Chiara………eh già, Chiara…una creatura splendida, sbucata in una terribile giornata di pioggia, in quel Lido che si stava trasformando in uno schifo……una creatura che in un giorno m’aveva rapito il cuore……incredibilmente bella, dolce, simpatica……è possibile in un giorno innamorarsi di una ragazza? Io non ci credevo, mi sembrava impossibile, ma in fondo……mi stava accadendo, o meglio, era già accaduto…Spensi il telefono e lo misi nella tasca sinistra della felpa, “di lì non ti muovi più, per stasera!” pensai……
Erano quasi le dieci, e più ci avvicinavamo alla spiaggia, più il buio si faceva protagonista, in quel giovedì d’estate.
Io e Chiara percorremmo ancora quel vicolo strettissimo, che portava più velocemente verso la riva…

- Mamma mia com’è buio! Ma ieri non c’era una luce?
- Sì, veniva da una finestra…
- Ah…
- Non mi dirai che hai paura!
- Un po’……tu no?
- Più che altro ho paura di picchiare la testa da qualche parte…
- Invece a me mette proprio paura, mi viene la pelle d’oca…
- E come fai a dormire?
- Forse riesco perché sono a casa, dentro la mia stanza, e mi sento al sicuro……qui invece è la seconda volta che vengo…una lampadina potevano metterla?
- È talmente stretto questo vicolo…probabilmente non lo ritengono necessario……
- Stammi più vicino……
- Stringimi le mani………

M’avvicinai a lei, quanto basta per inciampare ogni tanto nei suoi piedi, tenendole le mani…

- Ancora paura?
- Così va meglio……
- Dai, manca poco…

Ben presto divenne più faticoso camminare……sotto di noi fece comparsa la sabbia…le nostre scarpe iniziarono ad affondare dolcemente…eravamo arrivati.
Il paesaggio che si mostrò davanti ai nostri occhi fu splendido……il cielo era coperto di stelle che luccicavano come diamanti, e la luna era la stella tra le stelle…incantevole…stupenda…rispetto al pomeriggio sembrava un altro giorno, il brutto tempo era soltanto un ricordo, a quella visione…

- Cosa ti avevo detto oggi? Non c’è nemmeno una nuvola in cielo
- Hai ragione…sei un indovino!

La presi per mano, per portarla più vicina alla riva…

- Chiara sei gelata…hai freddo?
- Un po’…
- Potevi dirmelo prima……
- Perché?

Slegai la felpa che avevo intorno ai jeans…

- Mettiti questa……tiene caldo…
- Ma a te non serve?
- Finché è legata ai jeans, no! In ogni caso me la sarei tolta ugualmente…
- Grazie…sei troppo dolce……il braccio? Come va il taglio?
- Bene, s’è già formata la cicatrice…tra qualche giorno passerà…comunque niente autoscontri per un po’…
- Fai bene……
- Ma in questi giorni dove andavi, se non conosci nessuno?
- Stavo a casa, una noia! Credevo che sarebbe passato tutto così, il mese…invece ho incontrato te…e tutto è cambiato…
- In meglio o in peggio…
- Secondo te?
- Uhm…fammi pensare…
- Ah! Ci pensi anche?! Vieni qua!!!
- Prendimi, se ci riesci!

Cominciò ad inseguirmi per la spiaggia: corremmo come pazzi, fino a quando una buca ben nascosta mi giocò un brutto scherzo……la presi in pieno, e come una pera cotta caddi a terra rotolando due o tre volte, fermandomi con il volto verso l’alto.
Chiara si sdraiò alla mia sinistra con il fiatone, non ce la faceva più! I vestiti erano pieni di sabbia, ma cosa importava oramai....

- Se non fossi caduto non mi avresti preso…
- Però sei caduto e ti ho preso lo stesso…
- Guardi sempre il bicchiere mezzo pieno…
- Sì…anche se stasera è pieno completamente……
-.....
- …Sono qui……con te…
- Potrei dire lo stesso……guarda in alto…che spettacolo, eh?
- Sì, è incredibile……hai visto la luna com’è bella?
- È vero……anche se a volte non……non c’è bisogno di guardare in alto, per vedere qualcosa di magnifico……
- E tu dove guardi per vedere qualcosa di bello?

Mi voltai sul fianco sinistro, ed iniziai a fissarla, fin quando non se ne accorse…

- Secondo te?
-……Era da tanto che nessuno mi faceva un complimento……
- Se ti può consolare…io non ne ricevo quasi mai……
- Un ragazzo come te che non riceve mai complimenti……
- Si vede che non me li merito……dai alziamoci, siamo pieni di sabbia……

Una volta in piedi, per pulirmi, sfilai la maglietta dai jeans e cercai di togliere, per quanto possibile, gli ultimi granelli dalle scarpe……Chiara fece lo stesso, ma sui capelli e sulla schiena era rimasta piena di sabbia, ancora inumidita dai temporali delle ore precedenti……

- Ti aiuto io…
- Grazie…ti ho sporcato la felpa, scusa…
- Non importa, è sabbia…..se ti volti un momento la tolgo…
- Ok…

Passai delicatamente le mani sulla sua schiena, fino a quando non ci fu più traccia di un granello sulla felpa……poi feci lo stesso, ma con più cura ancora, con i suoi capelli……erano soffici come non ne avevo mai toccati, trovai piacevole accarezzarli lentamente. Man mano che la sabbia andava via, lasciava posto alla loro lucentezza, ed al loro splendore……

- Ecco fatto……sei come nuova……

Quando Chiara si voltò e si trovò di fronte a me, entrambi ci rendemmo conto che eravamo vicini, molto vicini…
La luna, dietro di me, illuminava i suoi occhi espressivi…il taglio era perfetto…il loro azzurro, cui il trucco donava maggior risalto, brillava così tanto che si poteva distinguere benissimo, in quella notte……
I suoi capelli……sembravano disegnati……nemmeno il più bravo dei pittori, avrebbe potuto ritrarli meglio……scendevano dolcemente lungo il viso coprendole le orecchie e posandosi sulle spalle, per poi ricadere ancora per qualche centimetro……due piccoli ciuffi invece si limitavano alle estremità delle sue sottili sopracciglia, di un colore un po’ più scuro rispetto ai capelli……il suo naso alla francese…una meraviglia……la sua bocca era piccola…ed era coperta da un rossetto dalla tonalità rosa, delicata…ma terribilmente sensuale, allo stesso tempo……più di quei “rosso carico” che si vedevano spesso, e che trovavo più da circo, che da provocazione……
Così mi si presentò Chiara, quando riuscii ad osservarla bene…quei secondi non passavano mai, ed in quegli attimi il solo rumore delle onde rompeva il silenzio……anche lei mi stava guardando…forse con la mia stessa attenzione……in quello sguardo, in quel viso, trovare qualcosa che non andasse era impossibile, anche sforzandomi non riuscii a notare un particolare che portasse il mio giudizio sotto la perfezione……in quei momenti non mi sentivo più io, credevo di vivere uno dei miei sogni…da qualche minuto tutte le mie azioni, i miei movimenti, le mie parole, erano comandate non più dal cervello, ma dal cuore……vidi le mie braccia sollevarsi lentamente e le mie mani posarsi a poco a poco sui suoi fianchi, per poi congiungersi dietro la sua schiena……lei, con delicatezza, mi avvolse con il suo profumo, circondando il mio collo con le sue braccia……eravamo ancora più vicini, tanto che le punte dei nostri nasi si toccavano……potevo sentire il suo respiro, ed il mio cuore iniziò a pulsare freneticamente……ci guardammo, per parecchi istanti……Chiara chiuse gli occhi, ed io la seguii…ci avvicinammo…millimetro dopo millimetro, respiro dopo respiro, finché le nostre labbra non si sfiorarono……per poi lasciarsi…ma non era un addio…

- Come può una ragazza come te essere lasciata…
- E come può uno come te non trovare una ragazza…

…no, non era un addio, ma solo un arrivederci……le nostre labbra si sfiorarono ancora, e non si lasciarono più…da lì iniziarono i secondi più belli della mia vita, e pregai perché continuassero all’infinito……fu un bacio lungo non so quanto, dolce: ma soprattutto, e quella era la cosa più importante, era il mio primo, vero bacio. Per tanto tempo avrei dato non so cosa per condividere quel momento con Emy, ma il destino volle che tra i miei ricordi, quello fosse associato a Chiara……e ne fui contento, perché avevo baciato una ragazza di cui mi ero innamorato…in un solo giorno: sembra strano, lo so……ma fu così……e fin da piccolo, era quello il mio obiettivo. Anche ai miei amici l’avevo detto spesso: i miei baci avrei dovuto darli a una persona della quale fossi innamorato. Per quello ci tenevo, che fosse Emy. Ma non fu lei…

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CAPITOLO 22: ERO UN ALTRO

Rimanemmo abbracciati, quasi fossimo una persona sola.
Il suo viso era raggiante, esprimeva gioia, i suoi occhi luccicavano…probabilmente lei avrebbe potuto dire lo stesso di me……mi sentivo euforico, un altro. Ecco: mi sentivo un altro…quel bacio aveva spazzato via tutte le insicurezze che avevo creato nella mia mente, quando rincorrevo invano il "sogno" Emy. Fino a pochi minuti prima credevo che non sarei mai stato importante per nessuno, che non avrei mai passato dei bei momenti, ed invece tutto questo era accaduto, più o meno in un giorno…tre anni di delusioni cancellati, o quasi, in un giorno…incredibile! E tutto grazie a quella ragazza che stringevo forte a me, che mi aveva fatto capire per la prima volta cosa si provava quando una persona ti vuole bene. Quella Chiara……in 24 ore, o forse più, aveva ripulito il mio cuore dalle ragnatele e dalla polvere che Emy aveva lasciato, e l’aveva rimesso a nuovo…che ragazza…
Tra i motivi che credevo portassero Emy a non mettersi con me c’era anche quello…il fatto che non mi aveva mai visto con nessuna.…forse le faceva schifo, mettersi con uno senza esperienze…ma non importava più, perché era tutto passato.
Quando i nostri sguardi si incrociarono per la prima volta dopo il nostro primo bacio, mi chiamò...

- Max…
- Dimmi…
- Per te questo bacio……cosa vuol dire?
- …in che senso?
- Io mi sento troppo presa da te……lo so, potresti darmi della scema perché ci conosciamo solo da ieri…ma è quello che sento……io voglio stare con te, non voglio che per te quella di stasera sia solo un’avventura tra tante……nemmeno Marco m’aveva fatto sentire così bene…

Tutto quello che avrei voluto sentire dalla sua voce, fu racchiuso in quelle parole…mi feci coraggio e risposi, dopo averle sorriso…

- Ti ho mai fatto io un complimento da ieri?
- Sì, forse qualcuno, ma non me ne ricordo…
- Potrei rimediare…ma dirti che sei perfetta mi sembrerebbe un’offesa…non hanno ancora inventato l’aggettivo giusto per te…
-…sei un tesoro

Eh sì, stavo proprio meglio! Ma da dove arrivava quella ragazza? Non aveva un difetto, nessuno! Beh, meglio così! Non ero mai stato così felice……guardai l’orologio, erano solo le dieci e mezza, avevamo ancora due ore per stare insieme……

- Chissà gli altri cosa stanno facendo!
- Vuoi il telefono?
- Sì, chiamo Claudio un attimo…

Per fortuna chiamai in un momento nel quale Claudio non era sugli autoscontri, altrimenti non m’avrebbe certo sentito…

- Pronto!
- Ciao Cla, dove siete?
- Noi?
- E chi se no!
- Agli autoscontri! Tu dove sei?
- In giro……
- C’è anche Chiara?
- Sì, è qui con me…
- Salutamela…
- Va bene… ha detto che ti saluta, Chiara … ti saluta anche lei!
- Ascolta, c’è un problema!
- Cioè?
- I genitori di Eleonora vengono qui verso le undici e mezza, per cui se vuoi salutarla prima che parta, devi essere qui…
- Va bene, tra un’oretta siamo lì……
- Porti anche lei?
- Sì, è un problema?
- Di certo non per me!
- E allora? Se a qualcuno dà fastidio prende e se ne va!
- Ok! Ci vediamo dopo allora!
- Sì, a dopo!
- Ciao bello!
- Ciao!

Riposi il telefono nella tasca della felpa…

- Cosa ti ha detto?
- Tra un’ora dobbiamo essere sotto casa mia, la cugina di un mio amico torna a Ravenna e prima che parta voglio salutarla…
- Ed io?
- Tu vieni con me! Credi che ti lasci qui?
- Ma non avevi detto che…
- Non ti preoccupare…se hanno qualcosa da dire me lo dicono quando sono a casa…tu non farti problemi.
- Sicuro? Se vuoi torno a casa…
- Non scherzare…una sera che i tuoi ti lasciano fuori fino a tardi vuoi tornare a casa prima? No no, tu vieni con me…adesso basta parlarne, però…abbiamo ancora più di mezz’ora prima d’andare, per cui sfruttiamola……
- Giusto…
- Vieni qui…

Agli autoscontri…

- Michele!
- Cosa c’è?
- M’ha chiamato Max…
- Viene?
- Sì…con Chiara
- Ma va? Si è deciso a portarla!
- Sì, prevedo danni…
- Perché?
- Pensa quando la vede Emy!
- E allora? Deve stare zitta e basta…
- Sei con lui anche tu…
- Certo! Non aspettavo altro che se ne trovasse un’altra per capire cosa gli aveva combinato!
- Forse era l’unico modo – aggiunse Enrico, che aveva sentito la conversazione – di solito il miglior modo per dimenticare una ragazza è trovarne una migliore…spero che ad Max sia successo…
- C’è poco da sperare, è già successo per me! – rispose deciso Claudio – li ho visti questo pomeriggio…
aspetto solo che lui mi dica che sono insieme…e stanno bene, li vedrete, dopo!
- Beh, si preannuncia una bella serata! – disse Michele a Claudio
- Uff! Chissà che bella! Speriamo solo che non voli qualche cazzotto!
- Ma no, finirà bene, vedrai – concluse Enrico…

Ben presto la notizia che Chiara si sarebbe presentata con me passò di bocca in bocca, fin quando tutti ne vennero a conoscenza, ed ovviamente i commenti si sprecarono, potete immaginare Emy come la prese…

- Me lo fa apposta, vuol farmi star male……non può far così…
- Emily in fondo prima o poi deve saltare fuori quella ragazza, si vede che preferisce prima che poi!
- Elisa cercò di giustificarmi, senza successo…
- No, lo vuole fare apposta, quando si vuole vendicare di qualcosa diventa cattivo……
- Ma va...non è così vendicativo Max....

Sinceramente non avrei voluto nemmeno io portare Chiara in mezzo ai ragazzi…anch’io sapevo il rischio che correvo…ma il problema era solo di tempo…non pensai proprio al portarla con me per fare invidia ad Emy, o quantomeno non fu il motivo primario. La ragione principale era che volevo stare con Chiara: cosa avrei dovuto fare? portarla a casa, andare a salutare Eleonora e tornare da lei, solo per non farla vedere agli altri e per non fare arrabbiare Emy? Ma non scherziamo!

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CAPITOLO 23: L’INCONTRO

Ad un certo punto, mi chiesi perché avessimo sprecato tanto tempo per toglierci chili di sabbia di dosso…ero ancora disteso sulla spiaggia…
Chiara era sdraiata sopra di me…i suoi capelli nascondevano i nostri volti, ed il suo profumo era ormai diventato anche il mio, da quanto tempo era abbracciata a me. Erano passati parecchi minuti, da quando ci eravamo distesi, lasciando spazio a tanti piccoli baci, interrotti ogni tanto da qualche frase dolce, da qualche sguardo o da qualche carezza.
Non sapevo più che ora avevamo fatto, in certi momenti il tempo vola: così, per paura d’essere in ritardo, cercai di provvedere…

- Piccola…
-…cosa c’è…
- Non so più che ora è…

Guardai l’orologio…

- Cavolo…sono le undici e un quarto…dobbiamo muoverci…tra un quarto d’ora ci aspettano…
- È già così tardi…
- Eh sì…
- Va bene, andiamo…
- Per fortuna siamo vicini……aspetta che ti levo la sabbia……

Dopo cinque minuti tornammo sulla strada, in poco tempo saremmo arrivati sotto casa mia…

- Sono già le undici e venticinque, ma quando arrivano? – chiese Michele a Claudio
- Max m’ha detto che alle undici e mezza sarebbero arrivati…di solito lui è puntuale…
- Voglio vedere stasera…- disse Emy
- Cos’è, sei gelosa?
- No, Claudio!
- Ti si legge in faccia!
- Va bene, sono gelosa, non si può!
- Certo che puoi, ma se vuoi un consiglio per non rendere le tue vacanze davvero brutte, comportati bene con quella ragazza, ci siamo capiti?
- Perché?
- Perché se vuoi un’esile speranza di poterlo almeno salutare, un giorno, è meglio che non combini casini! Fai finta di niente, non farti trovare, ma non creargli problemi, va bene?
- Sì…
- Ele hai preso tutto?
- Sì, cugino.
- Sicura? Non hai dimenticato niente?
- Non credo…ecco i miei! Sono là in fondo!

Una macchina scura procedette verso i ragazzi, fino a quando non si fermò……

- Ciao mamma!
- Ciao Ele……come va?
- Bene…
- Ciao Michele!
- Ciao!
- Allora, vi ha dato fastidio un giorno in più con voi?
- No, assolutamente! Anzi, potesse rimanere…
- Noi tra due giorni partiamo, altrimenti l’avrei lasciata con voi……dai Ele, saluta i ragazzi che poi andiamo…
- Va bene…

Era un po’ triste…si era trovata bene con noi, aveva trovato delle brave ragazze, e dei simpatici ragazzi…finalmente poté stare con il cugino per un po’ di tempo……ad uno ad uno li salutò tutti, per ultimo toccò a Michele.

- Beh, manca solo Max…
- Sta arrivando! Eccolo là! – disse Marco…

Tutti gli occhi si spostarono su di me, e naturalmente su Chiara…arrivammo mano nella mano…

- Max, sei sicuro che…
- Che?
- Sia la cosa giusta?
- Non ti preoccupare…tu saluta tutti, e vedrai che andrà tutto bene, ok?
- Ok…qual è l'Emily?
- Non te lo dico adesso, lo scoprirai…
- Puntuale come un orologio svizzero – aggiunse Carlo…
- Un altro po’ e non facevamo in tempo…Ele stai già andando?
- Sì, aspettavo solo te…
- Beh, allora…ci vediamo……
- Va bene…ciao…

Quando l’auto che avrebbe riportato Eleonora a casa fu lontana, l’atmosfera si scaldò, nonostante il fresco usuale di quell’ora……io e Chiara rimanemmo davanti agli altri……era giunto il momento di presentarla ufficialmente……respirai a fondo, prima di parlare……“speriamo in bene….”

- Ragazzi…lei è Chiara……anche se il nome lo conoscete già……ora eccola di persona…

Claudio capì che bisognava rompere il ghiaccio, e si fece avanti, nonostante la conoscesse già…la salutò e le diede un bacio sulla guancia…io lo guardai in modo strano, e lui se ne accorse…voleva vedere la mia reazione…

- Ah ah! Guarda che faccia! Sto scherzando…
- Lo so!

Mentre gli altri ragazzi si presentarono a Chiara, Claudio mi si avvicinò e mi chiese all’orecchio…

- Allora?
- Siamo insieme…

Mi diede una pacca sulla spalla…

- Era ora!
- Eh sì…- poi mi venne in mente una cosa……
- Aspetta un attimo…Valentina!
- Dimmi!
- Vieni un attimo…

Da come la guardai probabilmente capì cosa volevo fare, mi fece un sorriso e s’avvicinò a braccia aperte…

- Allora?
- Ce l’ho fatta…
- Cosa t’avevo detto prima?
- Sei grande…mi hai portato fortuna……hai una nomination particolare per essere mia compagna di banco anche in quarta…
- Grazie! Spero di vincere!

Quando io e Valentina ci voltammo, Chiara era di fronte ad Emy…mi venne di colpo caldo…

- Io……sono Emily…
-…Piacere di conoscerti…
-…Piacere mio…

Si strinsero la mano, poi Chiara si spostò per salutare Carlo…

- Hai visto? Ha fatto la brava…
- Uff…pensavo succedesse chissà cosa! Meno male…s’è comportata bene, per una volta…
- Non si merita un ringraziamento?
- Non credere che l’abbia fatto per me, però magari dopo la ringrazio....
- E per chi credi che l’abbia fatto?
- Per sé stessa, probabilmente ha capito che era meglio star calma…
- Va bene…
- Marco!
- Sì…
- Mi dai le chiavi? Ho una sete!
- Le ho io…
- Come mai tu Enrico?
- Stasera ho le chiavi di tutte le case, sono pieno di tasche! Comunque le tue sono…queste!
- Ok, grazie! Chiara vuoi qualcosa?
- No, resto ad aspettarti!
- Tra un po’ torno giù e andiamo, ok? È già mezzanotte!
- Ok…

Chiara rimase vicina a Claudio e Barbara, i due ragazzi che aveva già avuto modo di conoscere durante il pomeriggio…io presi l’ascensore, per fare più in fretta…arrivato in casa tirai un bel sospiro di sollievo…il peggio era andato…dal frigorifero una lattina di Coca-Cola mi stava aspettando……in meno di un minuto era già vuota…prima di uscire i ragazzi avevano ripulito tutto…dal terrazzo vidi che Chiara stava parlando con gli altri, per cui me la presi un po’ comoda, entrai in bagno, mi lavai la faccia e mi pettinai i capelli, dopo aver eliminato definitivamente la sabbia che era rimasta dopo quella serata. Infine mi guardai allo specchio per qualche secondo…“Max ce l’hai fatta…”…non mi sembrava vero! Scesi qualche minuto più tardi, sempre in ascensore……Chiara stava parlando con Claudio…

- Allora?
- Dai, andiamo, se rientro prima che arrivino i miei magari mi fanno stare in giro anche domani fino a quest’ora…
- Ok…ragazzi ci vediamo tra un po’…Marco ho lasciato aperto a casa, le chiavi le tengo io, ok?
- Va bene…tanto io non ho sonno, mi metto a giocare con la Play…
- Tu…non hai sonno? Ho sentito bene?
- …Sì…dai non prendermi in giro!
- Non ti prendo in giro! È che non vorrei che iniziasse a nevicare, tra un po’! Dai Chiara, andiamo…

Dopo che Chiara salutò i ragazzi, ci avviammo verso casa sua, saremmo arrivati forse prima di mezzanotte e mezza…

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CAPITOLO 24: COMMENTI…

Gli altri, prima di salire, rimasero ancora un po’ in strada……

- Beh, mi sembra una ragazza a posto…- disse Enrico…

Emy invece non era d’accordo, aveva avuto molto sangue freddo nel far finta di niente quando ha salutato Chiara, ma ora che se n’era andata, poteva giudicare…

- Sì sì, poi diceva che la bellezza non è tutto per lui, poverino…bella, bionda, occhi azzurri…come piacciono a lui, era quello il suo sogno, me lo diceva alle medie…”a me piacciono bionde con gli occhi azzurri!”…se la bellezza per lui non è tutto quella lì è già laureata in ingegneria!…e…

Il suo discorso venne interrotto da Michele

- Emily, scusa un attimo……
- Cosa c’è?
- Se il suo sogno sono le bionde con gli occhi azzurri, come mai fino a poco fa era innamorato di una con gli occhi ed i capelli scuri? Per divertimento?
- Cosa ne so?!
- Bella risposta…complimenti! Perché non parli di te, allora? Paolo com’era? Basso, cento chili con gli occhi scuri? No! Era alto, ben messo con gli occhi verdi! E visto che per te la bellezza è tutto, purtroppo è un cretino! Sai qual è la verità? Che ti stai rodendo perché ha trovato una meglio di te!

Emy si rese conto che man mano che il tempo passava si stava facendo sempre più nemici……purtroppo per lei Michele aveva colpito il bersaglio, aveva trovato il suo punto debole…
Il fatto era che lei non voleva convincersi di quello che era accaduto, e stava accadendo, in quei momenti…non voleva credere alla nuova realtà…in pochi giorni tutto era cambiato…in modo così veloce…non sapeva più da che parte girarsi…in pochi attimi era passata dall’illusione di poter tornare insieme a Paolo, al vedere me insieme ad un’altra, proprio nel momento in cui aveva capito una volta per tutte che aveva commesso il più grosso errore della sua vita, e che ero io quello giusto per lei…ma io non c’ero più……e probabilmente non ci sarei stato più per molto tempo, nemmeno come amico……
Per mesi, anzi, un anno e mezzo, il mio cuore era stato nelle sue mani …e proprio quando stava per chiuderle, era scappato via, come il sapone……non lo trovava giusto ma era così…

- Non m’è sembrata così giù, quella Emily
- Sa fingere bene…
- Non m’è sembrato che fingesse…
- Fidati…la conosco bene…sa nascondere la rabbia e la tristezza meglio di chiunque altro…
- Però con me s’è comportata bene…
- Si, per fortuna, ma le conveniva…
- Non stai esagerando?
- No…tranquilla…
- Beh, non volevi farmi conoscere i tuoi amici, ed invece……
- Per fortuna è andato tutto bene…
- Ma sì, dai! Sono simpatici!
- Trovi?
- Certo! Anzi, se vuoi possiamo stare con loro!
- Perché? Stasera non ti sei divertita da sola con me?
- Non volevo dire quello…volevo dire che ora che li conosco, se vuoi si può stare anche con loro…mancava l’ ”anche”…
- Adesso va bene…
- Che ore sono?
- Mezzanotte e venti……
- Siamo arrivati in anticipo…
- Chiara!

Ci voltammo, e dietro di noi comparvero due persone…capii subito che erano i suoi genitori…

- Ciao mamma, come va?

- Bene…tu sei Massimo, vero? – mi chiese sua madre…mi trovai piuttosto imbarazzato, ma risposi…
- Sì, sono io……piacere di conoscervi…
- Piacere nostro…- rispose il padre…- grazie per averla riaccompagnata a casa…
- Di niente, si figuri…
- Chiara se vuoi restare ancora un po’…tanto noi siamo su…
- Va bene mamma, tra due minuti arrivo…

Quando sua madre e suo padre chiusero il portone, tirai un sospiro di sollievo…

- Beh? Cos’è quel sospirone?
- Ehm…me li sono trovati di fronte…mi sono agitato un attimo…
- Non ti mangiano…comunque gli hai fatto una buona impressione…
- Dici?
- Certo…a chi faresti brutta impressione…
- Ce n’è…non ti preoccupare…
- Piantala…è meglio che vada adesso, inizio ad aver sonno…
- Va bene…ci vediamo domani…
- Certo…

Chiara si avvicinò…

- Non ci vedono i tuoi?
- No, le nostre finestre sono all’interno del cortile…
- Ah…

M’abbracciò, e ci baciammo…

- Buonanotte amore…
- ‘notte anche a te…dai, vai a riposare…è tardi…
- Ok……ti voglio bene…
- Dopo un giorno?
- Sì…sono strana, vero?
- Allora siamo strani in due…

Solo tornando a casa, mi resi conto di quello che era successo durante la serata…da quella pochi minuti ero insieme a Chiara…per convincermi meglio avrei forse dovuto dormirci sopra…in fondo è così…quando ti capita qualcosa di eccezionale, ci metti un po’ a rendertene conto, perché non ti sembra vero. Non sapevo i commenti dei ragazzi rispetto a Chiara, e sinceramente non m’importavano più di tanto…l’importante era che non venissero fuori altre discussioni, anche se avevo parecchi dubbi, sul fatto che non ce ne sarebbero state… ad un tratto mi squillò il telefono, era Marco…

- Max
- Dimmi…
- Dormi sul divano in terrazzo anche stasera?
- No, è troppo scomodo, stamattina avevo mal di schiena…
- Allora dove dormi?
- Al mio posto!
- Vicino ad Emy?
-…Sì…
- Va bene…dove sei?
- Sto tornando indietro…tra dieci minuti sono lì…
- Ok…
- Vi trovo ancora svegli?
- Emy sta già dormendo, io ed Elisa dovremmo rimanere svegli…
- Ci vediamo tra un po’, vedo di fare alla svelta.
- Ciao…
- Allora cosa fa?
- Dorme con Emy…
- Altro che dormire…mi sa che stanotte assisteremo ad un incontro di pugilato…
- Non credo…Max si metterà a dormire e sarà finita lì. Poi magari Emy s’accorge solo domani mattina che era affianco a lui, sempre che si svegli prima lei…
- Hai ragione…ha avuto una serataccia, guarda come dorme…

Dall’altra parte del muro…

- Oh là! Finalmente la telenovela dell’estate è finita! – disse Claudio…
- Dai…a me spiace un po’ per Emy…
- Manu sei impazzita? A me non dispiace affatto…
- Ma dai, hai visto come s’è messa a piangere quando Max è andato?
- Dici così perché sei una ragazza! Sai quanto ha pianto Max, quando Emy e Paolo si sono baciati di fronte a lui per la prima volta? Luca c’eri anche te!
- Sì, c’ero anch’io…il pomeriggio poi è venuto a casa mia ed ha continuato da me…mai vista una cosa simile…Manu, poi l’hai visto anche te a casa tua, più di una volta!
- È vero…però mi spiace lo stesso…anche per Max mi spiaceva…non credete…
- Scusate un attimo – interruppe Barbara…- ma cos’ha fatto di così male Max per non riuscirci mai?

Gli altri tre si guardarono in faccia, in cerca di una risposta comune…

- Boh!
- Andiamo bene…Cla ci sarà un perché!
- Il più probabile è che non le piacesse…ma ciò non toglie che meritasse d’essere trattato come una pezza da piedi, a scarpate in faccia! Giusto Luca?
- Sì, in effetti…comunque adesso è finita…meglio così…

Altra casa, stesso discorso…

- Stavolta c’è riuscito davvero!
- A fare cosa Michele?
- Come cosa, Valentina! A trovarsi un’altra!
- Ah, sì…
- E che altra!
- Vedo che ti piace, vero Carlo?
- Eh beh….non sono mica gay….
- Non piacerà anche a te Michele….
- Chi Vale?
- Chiara…
- No no…è carina però…
- Ah ecco….
- Non sarai mica gelosa…
- Michele!!!! Fatti prendere!!!!

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CAPITOLO 25: LA SERATA E’ FINITA

Arrivai qualche minuto prima dell’una…le luci erano accese dappertutto, “Sono ancora tutti svegli”.
Quando giunsi sul pianerottolo, ed aprii la porta di casa, m’accorsi che qualcuno in verità stava dormendo…era Emy…in terrazzo la luce era accesa, quando entrai vidi Marco ed Elisa giocare alla Play…

- Elisa, tu stai giocando con la Play?!
- Ciao Max! Sì, perché? Non posso?
- Sì che puoi! Non t’avevo mai vista! Pensavo d’avere le allucinazioni, invece no! Ah, state anche giocando a calcio? Marco che squadre siete?
- Io la Francia e lei l’Olanda…
- Sei tu con la Francia?
- Sì…
- E stai perdendo uno a zero?
- Sì, ma ha segnato un rigore…
- Ha segnato Kluivert, il mio amore!
- Mamma mia…hai proprio sonno Marco, vai a dormire che è meglio!

Andai in bagno per spogliarmi…scossi i jeans e la maglietta…con la sabbia che era venuta fuori si poteva fare tranquillamente un castello! Eh già, la mia maglietta…aveva colpito ancora! “sei infallibile” pensai…
Una volta uscito trovai Marco sul varco ad aspettarmi…

- Allora, sei sicuro che vuoi dormire di là?
- Sì sì, tranquillo…
- Buonanotte…
- Notte…buonanotte Elisa! Sussurrai….
- Notte Max!

Prima di coricarmi sul materasso, giocai dieci minuti con la Play, Marco s’era dimenticato di spegnerla. Durante quei 10 minuti furono molti i pensieri che mi affollarono la mente, tanto da non permettermi quasi di giocare con un po' di concentrazione....non sapevo cosa pensare, non sapevo cosa sarebbe successo la mattina dopo....a pochi metri da me c'era Emy, la mia vita per 4 anni...tantissimi....Una volta terminato di giocare, spensi la luce ed abbassai la tapparella del terrazzo…quando ritenni che tutto fosse a posto, finalmente mi sdraiai sotto il lenzuolo…sentii un forte dolore alla schiena, segno che la giornata era stata pesantuccia. Quell’indolenzimento si protrasse però per pochi minuti…infatti la schiena da qualche momento più tardi non mi diede più alcun fastidio…
Tirai un lungo sospiro…anche quella sera era andata, non senza sorprese…era la mia prima sera da “impegnato” o “fidanzato”. Il termine non importava, era la sostanza la cosa importante. Avevo finalmente trovato la mia anima gemella, almeno per quei giorni...Chiara mi aveva in soli due giorni aperto gli occhi, mi aveva fatto capire che anch’io potevo essere importante per qualcuno…Emy stava per convincermi del contrario…
Eh sì, Emy…la ragazza che mi stava dormendo affianco, a un metro, o forse meno. Che era stata nei miei sogni, notturni e diurni, ad occhi chiusi, ad occhi aperti. In qualunque momento di quei mesi, di quei 4 anni, nella mia esistenza, l’unico posto fu per lei. Più per lei, che per me. Essere innamorati per così tanto tempo della stessa ragazza è difficile, soprattutto quando quella ragazza ti pare irraggiungibile...però...il suo comportamento mi era piaciuto...avevo molta paura che succedesse qualcosa con Chiara....magari qualche battutina ironica delle sue...credevo che avrebbe fatto qualcosa, invece nulla...come se non fosse successo niente...sapevo che l'aveva fatto anche per se stessa, ma in fondo in fondo, mi sentivo in dovere di ringraziarla...e dovevo farlo subito...mi voltai verso di lei, mi sfilai le cuffie che mi ero messo prima di coricarmi...sentii che stava piangendo, che stava cercando di soffocare i lamenti sul cuscino...mi faceva anche pena...me ne aveva fatte tante, ma in quei momenti non si poteva non provare un po' di pena per lei, come per tutte le ragazze che piangono, colpevoli o no di qualcosa...non
sapevo se chiamarla o no....poi mi feci coraggio....

- Emy...

Per un attimo smise di piangere....quasi per sentire se dicevo qualcos'altro...poi ricominciò....Mi sfilai il lenzuolo di dosso, e mi inginocchiai affianco a lei...era voltata dall'altra parte, e mi dava le spalle....le sfiorai il braccio sinistro una volta, e poi una seconda, con più decisione, cercando di girarla verso di me....all'inizio fece resistenza, rimanendo dalla sua parte, poi si girò...non era completamente buio, avevamo lasciato la porta sul pianerottolo aperta per fare entrare un po' d'aria, e la luce che penetrava era abbastanza per farmi notare che Emy mi stava fissando...le lacrime che scendevano dal suo viso quasi luccicavano...non mi aveva mai fatto così tanta tenerezza, e quella volta il motivo di quelle lacrime ero io...

- Cosa c'è....
- Volevo solo....ringraziarti per prima...
-Perchè...
- Perchè sei stata leale....avevo paura che avresti fatto qualcosa.....invece sei stata brava....
- Grazie....tutto qui....
- .....Sì...tutto qui....
- Potevi anche dirmelo domani mattina allora...
- .....Non essere arrabbiata con me....lo sai che non è colpa mia se le cose sono andate così....
- Se devi farmi la predica smettila, non ho voglia di ascoltarti....
- Come vuoi...scusa...buonanotte...

Capii che non c'era possibilità di dialogo, così mi sdraiai nuovamente nel mio lettino, e mi rimisi le cuffie....non passarono forse nemmeno cinque minuti, che sentii le sue braccia avvolgermi....spensi il walkman...stava ancora piangendo, abbracciata a me....

- Ti prego dammi una possibilità....ho sbagliato ma non sai quanto mi spiace....

Disse solo questo, poi continuò a piangere....a mia volta l'abbracciai....e aspettai che smise di singhiozzare per cercare una risposta.......nel frattempo la luce nella stanza si accese...Marco ed Elisa si erano svegliati, probabilmente a causa dei rumori che provenivano dalla nostra stanza...Elisa mi guardò...ero sdraiato sul mio letto con addosso Emy...non sapevo cosa fare, tanto meno cosa dire...davanti agli altri poi...
Passarono altri 5 minuti...Emy smise di piangere, ed io riuscii ad alzarmi dal letto...

- Andiamo sul pianerottolo che così parliamo un po'....
- Ok....

Marco mi guardò, e con la mano mi fece un gesto come per chiedermi "Ce ne dobbiamo andare?"....risposi annuendo con la testa....e lui mi fece il segno dell'ok....

- Emy non voglio vederti così fino a domenica...
- Eh no...devo ridere...scherzare...ballare...
- Non ho detto questo...non voglio solo vederti piangere ogni cinque secondi...
- Facile parlare....
- Questa risposta è adatta a tutti tranne che a me...e lo sai benissimo cosa ho passato...se mi dici così vuol dire che te ne sei fregata...
- Non è così....però....
- Però?
- Non è possibile.....
- Cosa....
- Che ora la situazione sia invertita....
- Non è colpa mia...
- Eh no...solo mia....
- Allora....non è solo colpa mia...così va bene?
- Piantala....
- Ok...da domani?
- Cosa?
- Dobbiamo far finta di non conoscerci come al solito o si può tentare di parlare....
- ....Non posso non parlarti....
- Vedremo...
- Come vedremo....
-......Vedremo.....

Sapevo già che sarebbe finita così....in fondo eravamo uguali....la sua reazione la mattina dopo sarebbe stata la stessa che avevo avuto io altre volte...

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CAPITOLO 26: SALUTO DIFFICILE

Mi svegliai che erano quasi le 11, ero davvero cotto. La giornata precedente era stata molto pesante, sia sotto il profilo fisico che sotto quello psicologico...mi guardai in giro...ero l'ultimo della lista degli addormentati, o almeno mi sembrava....

- Buongiorno Max...
- Ciao Enrico...
- Come va?
- Tutto bene, a quanto pare sono l'ultimo stamattina...
- Credo proprio di sì...
- Ok, vado a lavarmi....

Feci il letto e mi sistemai in dieci minuti...non mangiai nulla, era inutile fare colazione a quell'ora, mancava poco all'ora di pranzo! Uscii sul pianerottolo, erano quasi tutti fuori...incontrai Michele...

- Che faccia sconvolta...
- Uff...non dirmelo guarda...sono distrutto...
- Hai voglia di parlarne un po'?
- Ok....andiamo a fare un giro...

Mi misi le scarpe e aspettai Michele in casa, intanto entrò Emy....non dissi niente per vedere se m'avrebbe salutato...mi guardò per un attimo poi andò nell'altra stanza....

- Max...
- Arrivo....
- Ehi Max ma non mi sembri felice come ieri sera!
- Dici Vale?
- Sì...successo qualcosa vero?
- Sì...ora vado a sfogarmi un po' con Michele....ne ho bisogno...
- Ok...
- Max guarda che alle due c'è Valentino Rossi....
- Tranquillo che per quell'ora sono a casa Claudio...

Così io e Michele prendemmo l'ascensore, e una volta arrivati in strada iniziammo a parlare..

- Beh...ieri sera com'è andata?
- Con Chiara?
- Sì...non ce ne sarà mica un'altra ancora?!!?
- No no, tranquillo...è andata bene...diciamo che siamo insieme...
- In che senso "diciamo"....
- "diciamo" nel mio senso...sai come sono...le cose così veloci non è che mi piacciano più di tanto...
- Ah sì...tu sei tutto particolare....comunque non ti vedo al settimo cielo...come ieri sera
- Beh...in effetti ieri notte è stata tremenda...
- Emy...
- Sì...ho avuto la brutta idea di ringraziarla per essersi comportata bene...
- Brutta idea?
- Sì...continuava a piangere e non la smetteva, ho cercato di farle capire che non è colpa mia se le cose adesso sono così....lei non ne voleva sapere...
- E poi?
- Poi...quando mi sono rimesso a letto, m'è saltata addosso....
- ....?
- No, non in quel senso...mi ha abbracciato e s'è messa a piangere addosso a me....siamo usciti sul pianerottolo e ho cercato di farla calmare un po'....
- E lei?
- Lei ha detto che voleva comunque parlarmi...che non voleva chiudere....
- Stamattina?
- Stamattina niente come avevo previsto...la conosco troppo bene...non mi ha nemmeno salutato...
- Uff.....ma quand'è che vi mettete d'accordo?
- Cioè?
- Cioè? Tu vai dietro a lei e lei niente, poi lei viene dietro a te e te ti trovi un'altra!!! Insomma....cercate di far coincidere le cose ogni tanto....
- Vuoi farmi ridere???
- Ci sto provando.....con Chiara?
- Con lei tutto bene....sono stato davvero bene....mai passati dei momenti simili....
- Bene....ti serviva una distrazione...
- Distrazione?
- Sì....se ti conosco bene non sarà una cosa seria....
- Come fai a dirlo...
- Così....tu in fondo vuoi Emy, non Chiara...adesso ci sei insieme perchè t'è capitata sottotiro nel momento giusto,o sbagliato, a tua scelta....
- Uhm....dici?
- Sì....se tu l'avessi conosciuta poco dopo, ora saresti con Emy al 200%....è stata una serie di coincidenze, tutto qui...ti vedo pensieroso....
- Mi sta venendo un casino in testa....
- Non volevo incasinarti di più...
- Lo so lo so, non ti preoccupare, sono abituato ai casini....comunque.....
- Comunque?
- ...Comunque ora vedrò che fare...dipende da una serie di cose...da come si comporterà Chiara, da quello che farà Emy....una serie di cose...poi vedrò....

Intanto a casa....

- Ti ha salutato stamattina?
- No Barbara...
- Come no!...e tu? Non hai fatto niente? Magari aspettava che lo salutassi tu...
- No....non ho detto niente....io sono così....forse un po' troppo orgogliosa...aspetto sempre che siano gli altri a fare le cose...
- Avresti potuto salutarlo almeno.....
- Lo so....ma io sono così...che ci posso fare....
- Dai non prendertela...vedrai che quando rientra vi saluterete....e se non lo fa lui fallo te!
- .....
- Promesso?
- Ok....
- Così ti voglio...dai...

Tornando a me e Michele...

- Che ore sono Max...
- Mezzogiorno....
- Torniamo indietro?
- Sì....cavolo tra due giorni si rientra...
- Vero....ormai è andata....beh dai le sorprese ci sono state....
- Per te sì....
- Perchè, per te no?
- Cosa vuoi dire?
- Beh...una settimana con Valentina....non dirmi che non è successo niente....
- Beh sì....è successo qualcosa....
- Ah...
- Si ma non dirlo in giro...sai Carlo le sbava dietro....Marco anche...
- Ok ok....comunque non dovresti farti tutti questi problemi....come vedi c'è gente che non se ne fa...
- Hai ragione....
- In ogni caso...le cose vanno bene, no?
- Sì....
- Beh, l'importante è quello....il resto verrà da sé....

Tornammo a casa....arrivati sulla soglia, trovai di fronte a me Emy....uno sguardo...un altro....poi finalmente...

- Ciao Max....

La guardai con un sorriso che contraccambiò.....con la mano le sfiorai la guancia e ricambiai il saluto....

- Ciao Emy....

Dopo parecchie ore il clima in casa sembrava finalmente migliore......

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CAPITOLO 27: INCONVENIENTE

Io e gli altri ragazzi mangiammo col televisore acceso in attesa delle prove di Valentino Rossi, mentre le ragazze più di tanto non si preoccupavano...il pranzo fu piuttosto silenzioso, segno che tutti avevamo molta fame. Gli unici rumori che si sentivano erano quelli dei bicchieri e delle forchette che picchiavano sui piatti....con la mente io ero altrove, pensavo a tutta quella settimana....forse irreale per me, senza dubbio strana....pensando a Chiara mi accorsi che ancora non l'avevo sentita in quella giornata...così presi il telefono per chiamarla....stranamente trovai spento....così riposi il telefono al suo posto...

- Chi cercavi? Mi chiese Claudio
- Chiara...
- Non risponde?
- Hai il cellulare spento...
- Magari sta caricando la batteria....
- Si può essere...di solito è sempre acceso a quest'ora....vabbè...

All'inizio rimasi nel dubbio, come ero solito fare....poi non ci pensai più, e mi concentrai sulle prove di Rossi assieme agli altri ragazzi, mentre le femmine iniziarono ben due giorni prima a sistemare un po' le case...mancava un giorno e mezzo alla nostra ripartenza per Milano...

- Raga tra un giorno e mezzo si rientra....dissi agli altri
- Non farmi pensare.....mi rispose Luca...
- Si è vero....pensiamoci Domenica mattina....continuò Claudio
- Ok....l'anno prossimo facciamo due settimane, una sola vola....non si fa in tempo ad abituarsi che già si deve tornare indietro....
- Vero....dai guardiamo la tv adesso....disse Enrico...
- Ok....

Aveva ragione Enrico, era proprio meglio guardare le prove Valentino Rossi con un giro incredibile fece la Pole sradicando il record della pista olandese..gridammo talmente tanto durante il giro, che minimo ci aveva sentito tutto il Lido! Sarebbe diventato un grande…
In attesa che le ragazze finissero, accendemmo la Play.....eravamo tutti pronti per la nostra ultima giornata in spiaggia...il giorno dopo sarebbe stato dedicato a preparare tutte le valigie e a pulire la casa, la partenza del pullman era prevista piuttosto presto, alle 8 di mattina...quindi avremmo dovuto fare tutto il sabato, in modo tale da essere pronti la domenica mattina senza dover far qualcosa....
Le ragazze si presentarono pronte alle 3...spenta la Play e preso il necessario, ci dirigemmo verso la spiaggia....trovammo libero il campo da beach-volley, così mentre alcuni lo occupavano, gli altri si buttarono in acqua (molto pulita quel giorno) per un ultimo bagno....fui l'ultimo ad uscire dal mare, dopo quasi un'ora e mezza di nuotate...arrivato al campo, furono organizzate le squadre...

- Beh....siamo in 12 esatti, 6 e 6....Enrico facciamo le squadre noi due?
- Va bene Max..

Le squadre furono queste....Io, Michele, Valentina, Emy, Luca, Claudio contro Enrico, Manuela, Elisa, Marco, Carlo e Barbara. La partita fu equilibratissima, ci divertimmo un casino...poi sulla sabbia era più difficile giocare, ma meno proibitivo gettarsi per recuperare qualche palla difficile, per cui io, Luca ed Enrico trovammo gusto nel lanciarci in salvataggi disperati....Ci ritrovammo a giocarci la partita al 5° set, dopo aver conquistato un set per squadra fino al 2-2....come detto la partita fu equilibrata, e lo fu fino alla fine!!
Infatti arrivammo al punteggio di 26-25 per la squadra di Enrico con Elisa alla battuta. Io ero in fondo con Michele, e davanti a noi c'era Emy. Quando la palla partì, capii subito che era diretta verso di me, così abituato a giocare a calcio (e in porta), la "chiamai" (in gergo sportivo) gridando:

- Miaaaaaa!!!!

Attesi l'arrivo della palla sicuro che Emy l'avrebbe lasciata scorrere verso di me, invece tentò un palleggio quasi impossibile data la traiettoria, e così diede alla palla un effetto che la fece dirigere verso l'esterno del campo, sempre dalla mia parte però.....feci due passi in avanti e poi mi lanciai con la mano destra protesa in alto nel tentativo di recuperare la palla. Ci riuscii, spingendola verso il campo e più precisamente verso Claudio, quindi salvandola, ma il mio atterraggio non fu esaltante come il gesto che avevo appena compiuto...trovai con il piede destro una dunetta di sabbia, ed in pratica caddi a terra con il piede piegato, anzi....toccai terra con la caviglia!!!! Gli altri continuarono l'azione senza accorgersi di niente, ma quando Claudio fece punto si resero conto tutti che mi ero fatto molto male e che non ero disteso per gioco...
Il primo ad avvicinarsi a me fu Michele, che vedendomi dolorante, con la testa sulla sabbia ed entrambe le mani sulla caviglia, disse:

- Distorsione....e pure brutta...

Feci un gesto con la testa come per dirgli di sì, e mi sdraiai sulla schiena attento però a non muovere troppo il piede....mi faceva molto male...

- Ma perchè non gli hai lasciato la palla!! Non hai sentito che l'aveva chiamata!! Disse Claudio ad Emy con tono deciso
- Non lo so....non lo so...

Furono le sue uniche parole prima di allontanarsi....credemmo che si sarebbe diretta verso casa, così la lasciammo andare.......

- Ti fa male?
- Sì Enrico...un casino....
- Ascolta, io vado a prenderti un po' di roba in farmacia, tu ti fai portare a casa
- Ok..
- Enrico vengo con te
- Va bene Claudio
- Ti portiamo io e Luca a casa
- Va bene Carlo...
- E noi? Disse Valentina
- Noi andiamo a casa con loro...
- Ha ragione Manuela...andiamo con loro, cosa stiamo qui a fare....disse Barbara...
- Ok, tutti d'accordo....Max andiamo?
- Dai Luca...datemi una mano ad alzarmi...

Elisa mi fece notare che la caviglia si stava già gonfiando..preoccupato diedi un'occhiata veloce e poi mi lasciai trasportare da Carlo e Luca...

- Pensa se ti fosse capitato prima...magari lunedì!
- Non ci voglio pensare Carlo, non ci voglio pensare!!!!!!
- Ma perchè non ti ha lasciato la palla?
- Barbara non lo so....una volta che la chiamo guarda te che succede...
- Vabbè non voleva che ti facessi male....
- Lo so Vale, lo so...però se l'avesse lasciata...sarei sulle mie gambe....
- Questo è vero.....ma non riesci a mettere nemmeno giù il piede?
- No Manu....niente...
- Che culo che hai eh?
- Si Michele...ho beccato proprio la settimana giusta per venire qui....dai suonate il campanello....Emy dev'essere su...
-......Non risponde....
- Come no Barbara....riprova...
- ....Niente....si sarà addormentata....
- Le chiavi le ho io tanto....
- Ok Marco...apri tu....meno male che qui c'è l'ascensore....

Arrivati al 3° piano....

- La porta è chiusa Max....disse Manu
- Chiusa??
- Sì.....
- Ma dove cavolo è andata!!!!!! Anche lei ci mancava!!!!!!...stizzito tirai un pugno al muro
- Calmati Max, calmati....
- Come faccio a calmarmi Elisa! Dai Marco apri anche questa che mi voglio sdraiare...
- Ok....
- Grazie ragazzi per avermi trasportato....adesso ce la faccio da solo...
- Max vai a riposarti...come arrivano Enrico e Claudio ti mettiamo a posto...
- Va bene Manu....

"Chissà dov'è finita quella stupida...."..nonostante la caviglia mi facesse molto male, i miei pensieri erano anche per lei...non avevo idea di dove fosse andata.......e Chiara ancora non rispondeva...."Che giornataccia!"...

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CAPITOLO 28: CURA E RICERCA

Il letto in sala avrebbe dato fastidio....così decisi di sdraiarmi in quello a castello, dove dormivano Marco ed Elisa...una volta rilassato mi accorsi che la caviglia era diventata davvero gonfia...sembrava avessi un'arancia! E più passava il tempo, più non riuscivo a muovere il piede...la cosa iniziava a diventare pesante...oltretutto Emy sembrava scomparsa....non sapevamo dove fosse....stavo anche cominciando a preoccuparmi...

- Max....
- Dimmi Manu...
- Come va?
- Male....guarda qui...
- Mamma mia....spero che questo ti faccia qualcosa...
- Cos'hai fatto?
- Visto che Enrico e Claudio tardano....ho pensato di rinfrescarti un po' la caviglia....

Aveva in mano un guanto da cucina, uno di quelli che si usano per lavare i piatti, l'aveva riempito di ghiaccio e aveva fatto un nodo...

- Ok...ma io non riesco a tenermelo da solo sulla caviglia...
- Resto io qui fino a quando non arrivano loro due...
- Grazie...sei un amore...
- Non esagerare...adesso sdraiati che alla tua caviglia ci penso io...
- Va bene...Emy? Si sa qualcosa?
- No....ha il telefono spento...
- Passami il mio che le mando un messaggio...
- Ecco....

"Stupida che non sei altro torna a casa altrimenti finisce male"

- Non è troppo pesante?
- Lo è abbastanza per farla tornare indietro....
- Dai rilassati adesso...

Detto...fatto...dopo cinque minuti, forse meno, ero già addormentato....mentre Manuela restava lì a far da balia al mio arto inferiore, ridotto malissimo, nella stanza ci fu una piccola processione di tutti gli altri, che non erano proprio abituati a vedermi conciato in quel modo...così, visto che io dormivo, tutti pensarono anche ad Emy...nessuno aveva idea di dove fosse finita....il cellulare era spento...e siccome la preoccupazione cresceva, si decise di fare una piccola ricerca per il Lido....tutti, tranne me (ovviamente), Manuela (che mi curava la caviglia), Enrico e Claudio (che stavano rientrando dalla farmacia), andarono a cercare Emy a gruppi di due, cercando di non tenere due ragazze insieme per precauzione....tutto ciò mentre io stavo dormendo profondamente...almeno fino a quando Enrico e Claudio non tornarono a casa....non senza sorprese!

- Ma quanta roba avete preso!!! Disse Manuela quando li vide...
- Allora....due stampelle, una borsa per il ghiaccio, due bende elastiche, due pomate, un antinfiammatorio...credevamo bastasse così....
- Bastano bastano.....risposi io....
- Ma tutti gli altri dove sono finiti? Chiese Claudio
- Sono andati a cercare Emy....
- Come a cercare Emy, Manu....
- Sì Enrico....non è rientrata in casa....è sparita e ha spento il cel...ora sono tutti in giro per il Lido a cercarla...
- Andiamo anche noi....ci vediamo dopo....
- Ciao....
- Se la becco...
- Non ci pensare Max....adesso ti metto questa crema...dimmi se ti faccio male...
- Va bene...

Se la cavò molto bene nel medicarmi....non mi fece per nulla male, e con molta cura mi sistemò la caviglia, applicandomi la crema e successivamente la borsa del ghiaccio avvolta dalla benda elastica, in modo tale da tenerla ben salda al punto dove avevo più dolore....

- Sei stata bravissima.........
- Grazie Max....
- Adesso cosa fai?
- Non ho voglia di andare con gli altri...sarei anche sola....resto qui, così se hai bisogno di qualcosa ti posso aiutare....
- Va bene..grazie ancora....
- Di niente...non preoccuparti per Emy, vedrai che tornerà...
- Speriamo....che ore sono?
- Le cinque e mezza.....

Intanto però gli altri non la trovavano....dopo più di un'ora di ricerche si ritrovarono tutti davanti alle giostre....ma il risultato fu per tutti lo stesso, Emy non si trovava, in nessun posto. Avevano guardato dappertutto, in spiaggia, in ogni singola via (ed erano anche poche) del Lido, ma niente......la preoccupazione saliva...e ormai erano le sei e mezza passate.....ma dov'era Emy?

- Emy!!!! Ma dov'eri finita! Ti stanno cercando!
- Chi?
- Tutti!!!! Stanno girando per il Lido da un'ora e mezza!!! Ci hai fatto preoccupare..
- Avevo il cel scarico....comunque ero qua sotto, in cortile....volevo stare un po' sola...
- Ho capito ma potevi almeno dircelo che non saresti rientrata a casa....
- Vabbè...sono qui...avvisa gli altri.....Max?
- E' di là...sta dormendo...
- La caviglia?
- Uno straccio....gli hanno preso le stampelle....
- Oddio....è così grave?
- Vai a vedere...

Quando Emy vide la fasciatura si mise le mani nei capelli....sapeva che era anche colpa sua se ero ridotto così....e per poco non si mise a piangere dal dispiacere...

- Ce l'avrà con me di sicuro...
- Sì ma non per la caviglia...perchè sei sparita....si stava preoccupando, un altro po' e veniva a cercarti anche lui con le stampelle....preparati perchè ti urlerà dietro come ti vedrà....
- Immagino....hai avvisato gli altri?
- Sì, stanno arrivando....non saranno molto felici anche loro....

Infatti quando arrivarono tutti, la povera Emy ne sentì di tutti i colori, soprattutto dai ragazzi, che si erano presi proprio un bello spavento...le ragazze furono un po' più caute..c'è sempre un po' di solidarietà tra femmine...e così i loro commenti furono più "dolci".....
Quando mi svegliai, capii subito che Emy non era stata trattata bene dagli altri, e mi promisi di non recarle altro dispiacere quando l'avrei vista...aspettai sdraiato nel letto senza chiamare nessuno..lasciai passare un po' di tempo e guardai l'orologio: erano le sette e mezza, oramai era ora di cena, e siccome il mio stomaco iniziava a brontolare decisi di alzarmi. Stando bene attento a non muovere la caviglia, mi tirai su portandomi in posizione seduta sul letto...presi le stampelle e mi misi in piedi (si fa per dire.…..) …procedendo a piccoli passi arrivai in terrazzo, dove c'erano Claudio e Barbara in atteggiamenti....intimi....cercando di non farmi notare tentai di tornare indietro per non disturbarli, ma fu tutto vano...

- Max! Che ci fai in piedi!!!
- Al massimo su un piede, Barbara....
- Si vabbè....non dovresti stare sdraiato?!
- Sì ma sono lì da due ore ormai, volevo fare un giretto...altrimenti le stampelle cosa le ho a fare?

Ah...grazie per la roba Claudio....

- Di niente, figurati...come va?
- Insomma....Manuela è stata brava, m'ha curato come un'infermiera....però fa male....
- Immagino...mi sa che ne avrai per un po'...
- Lo so...più che altro spero che si metta a posto...tempo ce n'è...meno male che siamo solo a Giugno...dai, vado a fare un giretto sul pianerottolo...
- Ok....a dopo...

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Premessa: Questo è il capitolo al quale mi ero fermato nella prima scrittura.....nel punto in cui ho ripreso a raccontare la storia, ho inserito degli asterischi. Spero che la differenza di scrittura tra il Pega 16enne e il Pega 20enne non si noti molto :) . Buona lettura!


CAPITOLO 29: VIA IN ANTICIPO

Feci dietro front con le stampelle....non mi ero mai sentito così incapace come in quei momenti...e tirai dritto verso il pianerottolo credendo di trovare qualcuno.....invece no, erano tutti in casa...dietro front per la seconda volta..."Visto che non c'è nessuno, vado a sdraiarmi ancora"....tornai in casa ed entrai nella stanza dove c'era il letto a castello...trovai Emy seduta nel materasso dal quale mi ero alzato poco prima..."E adesso...che faccio..."....appoggiai le stampelle al muro, e procedendo a saltelli mi avvicinai al letto...mi sedetti, e mi sdraiai, con Emy sempre seduta affianco a me, alla mia sinistra...probabilmente pensava che ce l'avessi con lei perchè non avevo detto ancora una parola...ma in realtà non sapevo cosa dire...a volte capita di essere senza parole. Emy si alzò, credendo che non le avrei detto nulla...

- Dove vai, siediti qui....

Si girò e mi guardò con gli occhi un po' lucidi, poi si rimise dov'era poco prima...

- Come.....come va...
- Insomma....ho un'arancia al posto della caviglia...per il resto tutto bene....
- Non so perchè non ti ho lasciato la palla....
- Emy...non ce l'ho con te perchè non mi hai lasciato la palla....
- ...
- Ce l'ho perchè poi ti sei comportata da scema!
- ...
- Come ti è venuto in mente di sparire per quasi 3 ore col telefono spento! Se mi chiamava tua mamma, cosa le dicevo? Emy? E' sparita da 2 ore, non sappiamo dove sia! Cioè....ti sembra il modo di comportarsi di una ragazza come te?
- No....
- E allora....quando fai ste cose mi fai incazzare davvero....dopo che sparisci cosa ottieni?
- ...
- Vabbè lasciamo stare....gli altri dove sono....
- Sono andati a prendere delle pizze, ormai sono le 8...
- Ecco perchè non trovavo nessuno fuori....e tu come mai qui?
- Volevo chiederti scusa...
- Ormai il danno è fatto....comunque accetto le scuse...mi sta suonando il telefono...me lo passi?

Guardando la sua espressione nel leggere sul display del cellulare capii subito chi fosse...

- Pronto...
- Ciao Max!..
- Ciao Chiara....si può sapere perchè hai il cellulare spento da stamattina?
- Max c'è un problema....
- Problema di che tipo....
- Stanotte devo tornare a Milano....
- Cosa????
- Si...mio padre è stato richiamato al lavoro...adesso non so bene cosa sia successo...so solo che entro domani mattina sarò a Milano....
- Oddio....
- Lo so...mi spiace....comunque ho già preparato le valigie, così stasera possiamo uscire e salutarci per bene...
- Chiara....
- Dimmi...che c'è?
- Anch'io ho un problema....
- E sarebbe?
- Mi son preso una distorsione alla caviglia destra....sono ridotto in stampelle....non posso muovermi più di tanto....
- Oh cavolo...e adesso come facciamo?! Ti fa male?
- Sì....tu non puoi venire qui? Ti ricordi la strada?
- Sì me la ricordo....credo di poter venire...ma ci sarà meno tempo....e poi ci saranno i tuoi amici...io volevo star sola con te...
- Lo so piccola...(Emy mi guardò con un'espressione che non vi saprei descrivere...)...ma più di tanto non posso andare....la mia velocità in stampelle è quella di una lumaca....
- Vabbè...per le 9 e mezza passo di lì....ti va bene?
- Sì....mi spiace, anch'io volevo star solo con te....dai ci vediamo dopo, magari mi viene qualche idea in testa, ok?
- Va bene....ci vediamo dopo....mi manchi...
- Anche te...a dopo
- Ciao......
- Sono arrivati gli altri, andiamo a mangiare?
- Sì....andiamo...
- Massimino come va la caviglia???
- Insomma Elisa....guarda qui!
- Mamma mia.....
- Ci si può giocare a pallone con quella caviglia...
- Si Carlo.....non giochiamoci però.....dai con queste pizze che ho fame.....
- Fame o fretta Max?
- Fame e fretta Manu.....perchè non fai l'infermiera da grande?
- Non mi piace come lavoro...
- Beh avresti un futuro....hai fatto le prove su Luca per diventare così brava?
- Eh eh...sì....stronzo…..
- Ah ah ah capisco....dai mangiamo....

Fu un po' scomodo mangiare....dovemmo recuperare un'altra sedia per far si che potessi appoggiarci la caviglia malata....e mi toccò mangiare tutto storto....una sofferenza....per fortuna che avevo fame e che ci misi poco a finire quella pizza....la solita bismark con l’uovo in mezzo….buona buona….

- Ma come facevate a sapere che a me la pizza piace con l'uovo?
- Non lo sapevamo infatti....ce l'ha detto Emy prima che uscissimo....mi rispose Marco....
- Ah....grazie....
- Niente...figurati....

Inutile dire che ci guardammo per parecchi secondi......però io con la testa ero altrove....finimmo di mangiare alle otto e mezza passate....

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Potete ben immaginare quanto ci misi a vestirmi ridotto in quello stato…Manuela e Barbara mi diedero infatti un piccolo aiuto a tenermi in piedi…riuscii a malapena a mettere il piede dentro la scarpa, che ovviamente non allacciai per non urlare dal dolore…

- Non sarebbe meglio farla salire in casa?
- No Barbara….se riesco voglio arrivare in spiaggia con lei, stasera
- Ma tu sei pazzo…ma lo vedi come sei ridotto?
- Si, sono ridotto male…ma quando voglio una cosa deve essere quella….vero Manu…
- Vero verissimo….rompe le scatole fino a quando non ottiene quello che vuole…
- Ok….fai come vuoi, ma non ti voglio sentire sbraitare dal dolore quando tornerai!!!!
- Stai tranquilla non ti preoccupare….farò il bravo…

Poco dopo le nove ero già pronto per uscire….come in tutte le serate importanti, anche in quella ero piuttosto teso…il fatto che Chiara dovesse tornare a casa in anticipo mi aveva messo in agitazione…mi chiedevo cosa fosse successo…e iniziavo a chiedermi se mai a Milano ci saremmo visti, o se quella era una delle tante avventure estive nelle tante estati giovanili…

Verso le nove e venti eravamo tutti giù. Mentre gli altri decidevano come spendere la penultima serata della nostra vacanza, io mi ero seduto su un muretto per far riposare la caviglia. Ero davvero intenzionato a portare Chiara in spiaggia anche quella sera e a passare con lei delle ore fantastiche……

- Max sta arrivando Chiara…

Ero talmente assorto nei miei pensieri che non me ne accorsi, era stata puntualissima…
Dopo aver salutato gli altri si avvicinò, e mi diede un piccolo bacio prima di abbracciami e prima che il suo profumo mi avvolgesse completamente…

- Allora…cosa mi combini…
- Che ci vuoi fare….capita…
- Ti fa tanto male?
- Abbastanza…
- Ma come hai fatto…
- Ma niente…piccolo incidente giocando a pallavolo...

Emy ci stava ascoltando, e il suo viso faceva intendere che si sentiva ancora in colpa per quello che era successo….con il pollice destro alzato le feci capire che era tutto a posto…

- Dove vuoi andare?
- Uhm…spiaggia?
- Ridotto così?
- Ehm…si….
- Non voglio che ti sforzi troppo….
- Ascolta…è l’ultima sera…non muoio per una caviglia malconcia…
- Come vuoi…

Gli altri intanto avevano deciso di affittare tre risciò, ovvero quelle “biciclette a 4 ruote” come le chiamavo io. Si erano un po’ stufati di passare le loro serate tra autoscontri e gelaterie, e in fondo avevano anche ragione..oramai conoscevano il paese e sicuramente non si sarebbero persi in giro…la strada che conduceva al parcheggio dei risciò era la stessa che conduceva alla spiaggia, e così ci avviammo tutti insieme a passo lento per permettermi di reggere il ritmo…

- Fa ancora male?
- Si Michele…passerà…
- Ma riesci a muoverla almeno?
- No Elisa…meglio che la tenga ferma…
- Quanto torni a casa tua mamma ti dà del pirla come minimo….
- Eh vabbè Luca, cosa ci posso fare…capita…

Nonostante l’andatura lenta arrivò ben presto il tempo di dividerci…prima di proseguire io e Chiara attendemmo che gli altri furono lontani…non so se era stata una buona idea quella di affittare quei risciò….in 500 metri avevano già rischiato l’osso del collo due volte…

- Quelli si ammazzano…
- Ma no dai, ce la possono fare…
- Chiara non li conosci…soprattutto chi guida!!

Infatti…al volante c’erano Carlo, Luca e Marco….sarebbero tornati sani e salvi?


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CAPITOLO 30: DUE SERE IN UNA

- Attento! Tu non la prenderai mai la patente!!!
- Ma piantalaaaaa e fammi guidare…anzi pensa a pedalare!!!

La guida spericolata di Luca stava facendo sudare freddo Elisa, Manuela ed Enrico…

- Ma perché non fai guidare tuo cugino che almeno la patente ce l’ha già?
- Appunto..ce l’ha già…perché deve guidare anche qui?
- Cugino basta che stai attento….
- Non ti preoccupare, guarda che pilotino che sono….

Fortunatamente la situazione sugli altri due risciò era più tranquilla nonostante l’inizio a dir poco pericoloso.

Michele era alla guida del secondo risciò…con lui sedevano Valentina (al suo fianco), Claudio e Barbara

- Ci pensate che domani dobbiamo preparare già le valigie?
- Claudio non me lo ricordare….- Rispose Valentina…che aggiunse – stavo così bene qui…
- E non solo te, mi pare…vero Michele?
- Eh…si… - rispose guardando Valentina…che ricambiò con un dolce sorriso..
- Ma dove ci stanno portando?
- Barbara non me lo chiedere…seguiamoli…speriamo solo di non perderci…
- Beh al massimo chiamiamo Max….
- Si…se pensi che tenga acceso il cellulare stasera sei proprio sulla cattiva strada…

Il terzo e ultimo risciò era manovrato da Marco…a fianco a lui sedeva Carlo, dietro, da sola, Emy. Carlo si rese conto che era evidentemente giù…

- Marco guarda che messaggio mi ha mandato Davide….

In realtà non c’era nessun messaggio di Davide (era un altro nostro compagno di classe), ma semplicemente c’era scritto “Cerchiamo di tenere su Emy, è giù di brutto”

Marco fece finta di aver letto una qualsiasi barzelletta sull’Inter e si fece una piccola risata….

- Emy sei ancora viva?
- Si Marco ci sono…
- Eh..sembra che stai dormendo là dietro! Vuoi passare davanti?
- No no grazie…sto qui....
- Ok ok…- disse Carlo…- dicci cosa c’è..
- In che senso…
- Che cos’hai…è ancora per oggi?
- ….si…
- Immaginavo..
- Come posso non pensarci…
- Beh ma guarda che non l’hai mica fatto apposta….
- Lo so lo so..ma mi sento troppo in colpa…
- Vedrai che gli passerà, non è la prima volta che si spacca qualche osso…
- Si ma non è quello…insomma gliene ho combinate davvero troppe…
- Su questo non mi esprimo….credo che capirai il perché…
- Si si…tranquillo Carlo…
- Emy dai cambiamo discorso…..


- Allora…..
- Cosa Max…
- Così devi tornare a casa…
- Sì…mi dispiace tanto…
- E questo quando?
- Quanto torno a casa….partiamo stanotte…i miei volevano partire già stasera ma sapevano che volevo vederti e hanno posticipato…
- Ah…beh….ringraziali…
- Mi sembri giù…
- Lo sono…
- E come mai…
- Come…te lo chiedi anche…
- Hai paura che non ci vedremo più a Milano?
- Esatto…
- E perché mai?
- Insomma..ci conosciamo da pochi giorni...cosa ne sappiamo che magari tu rientri a Milano…il tuo ex si rifà v…
- Hei ascoltami bene…non lo farei mai…non so se tu sia ancora shoccato dalla tua amica, ma io non sono così…ok?
- Ok…

Mi appoggiai su un muretto della spiaggia…lasciai cadere le stampelle sulla sabbia…Chiara mi abbracciò fortissimo, come non aveva mai fatto…

- Andrà tutto bene
- Ok…scusami….
- Stai tranquillo…

Si allontanò quel tanto che bastava per poterci vedere dritti negli occhi…e che occhi…..sembrava davvero di sognare….ogni volta che la guardavo era un’emozione nuova…un qualcosa che descrivere sarebbe stato difficile sempre di più…rimanemmo così per dei secondi interminabili….immobili a guardarci…col silenzio rotto solo dai nostri respiri e dal soffio della brezza marina, che muoveva i suoi capelli dolcemente…ogni tanto interrompemmo quel bellissimo gioco di sguardi con dei leggeri sorrisi di imbarazzo, e con dei brevi abbracci accompagnati da dolci baci e carezze….

Continuammo così per una mezz’ora…parlandoci solo con gli occhi...

- Chiara devo sdraiarmi…
- Ti fa male la caviglia?
- Inizia a dare noie…
- Te l’avevo detto che non dovevi sforzarla….
- Non ti preoccupare…la faccio riposare un po’….

Ci avvicinammo alla riva e ci sdraiammo sulla sabbia per guardare la luna….sembrava più vicina del solito….era grandissima…..dopo qualche attimo di silenzio Chiara si avvicinò poggiò il suo capo su di me, all’altezza del cuore….

- Mamma mia come batte forte…
- Eh..la vecchiaia avanza…
- Ma dai stupido…
- Stavo scherzando…
- Meno male se no ti picchiavo anche con la caviglia rotta…
- Eh eh..no in realtà…
- Cosa?
- Dovresti sapere perché batte così forte…
- Mah....forse voglio sentirmelo dire….
- Mah…forse non te lo dico…
- Mah…forse sei stronzo?
- Mah…forse più che dirtelo voglio dimostrartelo….vieni qui…

Facendo attenzione a non toccarmi la caviglia, si mise completamente sopra di me….i suoi capelli erano lunghi abbastanza da cadere dalle sue spalle per coprire anche il mio viso…

- Dunque…cosa voleva dimostrarmi signorino?
- Uhm…questo…

Con una mossa rapida ribaltai la situazione, e mi ritrovai così sopra di lei…..

- Meno male che ti fa male la caviglia…
- Mai sottovalutarmi….

Furono le ultime frasi prima che iniziasse la parte più calda e passionale della nostra ultima serata…..le nostre labbra si sfiorarono e le nostre anime si unirono in un lungo abbraccio…e fu come essere portati via, in un’altra dimensione….


- Ragazzi che ore sono?
- Elisa sono le undici!
- Grazie Carlo….adesso cosa facciamo?
- Bah…io ho una sete allucinante…- disse Claudio…- propongo una mega bevuta da qualche parte, devo reintegrare

Tutti d’accordo …al primo bar che trovarono fecero il pieno di coca-cola, acqua e aranciata…erano proprio stanchi….

- Emy tu non prendi niente?
- No Claudio, grazie…sto bene così…

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CAPITOLO 31: NOTTE QUASI INSONNE

- ……mamma sto arrivando…a dopo…ciao…..Max….
- ….eh?
- Ci siamo addormentati…

Guardai l’orologio…era quasi mezzanotte e mezza…Chiara era ancora sopra di me, era stata svegliata dai suoi, che non vedendola rientrare l’avevano chiamata….

- Vorrei restare qui ancora tutta la notte…ma devo andare…
- Lo so…dai ti accompagno a casa…
- Sei sicuro di farcela?
- Si si, stai tranquilla…non ti lascio di certo qui…
- Ok…

Partimmo dopo esserci ripuliti dai chili di sabbia che c’eravamo trovati addosso…il tempo del ritorno è sempre più corto…e così in un quarto d’ora in cui non ci dicemmo praticamente nulla…forse per l’imbarazzo, forse per la tristezza…arrivammo sotto casa sua…

- E così…è ora di andare…
- Si Max…appena arrivo a Milano ti mando un messaggio…
- Ok grazie…quando ci vediamo?
- Non so..te lo faccio sapere….tu domani e domenica pensa a non sforzare la caviglia….settimana prossima voglio vederti sui tuoi piedi ok?
- Certo…vedrò di stare al meglio…
- Ora devo andare…sono in un ritardo mostruoso…

Mi fissò negli occhi con due piccole lacrime…poi mi strinse forte a sé e mi baciò a lungo….


- Marco cosa ci fai ancora in piedi
- Aspetto Max…
- Ah…vuoi fare la nottata allora…
- No Emy, se arriva e non c’è nessuno chi gli apre? Se suona il citofono sveglia tutti….lo aspetterò giù…gli ho mandato un messaggio e gli ho scritto di avvisarmi quando stava per arrivare….
- Ok….io vado a dormire….buonanotte
- Buonanotte…Elisa dorme già?
- Si si..è andata da un pezzo…ciao…
- Ciao…

Il ritorno a casa fu più doloroso del previsto…Chiara era andata…la caviglia mi faceva davvero male, e non vedevo l’ora di farla riposare. Non avevo sonno..avevo solo mille pensieri per la testa…”In fondo, non mi devo preoccupare….mi ha detto che ci vedremo….” Continuavo a ripetermi….ma avevo paura che non fosse così, sentivo un qualcosa che non mi faceva stare tranquillo, ma al tempo stesso non sapevo spiegarmi che cosa fosse di preciso…

Una volta acceso il cellulare lessi il messaggio di Marco e gli risposi che sarei arrivato presto e di aspettarmi pure in cortile….e infatti dopo circa una decina di minuti, arrivato sotto il palazzo, lo trovai appoggiato al portone ad attendermi…

- Allora, com’è andata…
- Bene…a parte il fatto che sia partita
- Non ti vedo molto allegro…ma non vi siete messi d’accordo per vedervi settimana prossima?
- Si ma non sa nemmeno lei di preciso quando si può uscire…
- Ah…beh dai non ti preoccupare…non mi pare stupida…
- No no, nemmeno a me…
- La caviglia come va
- Fa male…
- L’hai sforzata tanto?
- Abbastanza….ho provato di tenerla sollevata il più possibile ma fa comunque male….dai saliamo…
- Ok

Arrivati in cima al palazzo con l’ascensore, e aperta la porta, trovammo una sorpresa….

- Ehm…fate come se nulla fosse eh….

Luca e Manuela si stavano baciando sul pianerottolo, ed io e Marco arrivammo giusto in tempo per rompere le uova….un po’imbarazzati aprimmo velocemente la porta….

- Marco non dire niente a Elisa ed Emy per ora…
- Ok….

Ma una volta aperta la porta…

- Elisa, Emy!!
- SCCCCCCCC scemo vuoi farti sentire? Pettegolo…
- Dimmi Marco cos’è successo? – rispose Elisa ancora mezza addormentata…
- Luca e Manuela si sono baciati qui sul pianerottolo!!!
- Era ora! Finalmente ce l’hanno fatta…

“Ce l’hanno”….più che altro ce l’aveva fatta Manuela, a capire che Luca le moriva ancora dietro….per fortuna per lui….”beh almeno a qualcosa questa vacanza è servita…”….

Già che era sveglia, Elisa mi diede una mano a rifare la fasciatura sulla caviglia….

- Allora sei andato in spiaggia davvero…guarda quanta sabbia…
- Si, non potevo sprecare così questa serata….
- Dimmi se ti fa male mi raccomando…
- Ok….Emy come sta
- E’ giù…perché me lo chiedi…
- Così..
- E’ giù…è stata tutta la sera zitta senza dire nulla…
- Ok…ahia…
- Scusa…
- No niente….vai tranquilla….
- Non dovevi sforzarla così Max
- Lo so hai ragione…ma capisci..era troppo importante stasera…volevo fosse perfetta e credo che lo sia stata…
- Sono contenta per te….
- Grazie…

Pochi minuti dopo eravamo tutti a letto…faceva un caldo allucinante, così rimasi in pantaloncini e senza lenzuolo come ero solito fare tutte le sere….niente walkman…volevo il silenzio…sentivo distintamente solo il respiro di Emy, a fianco a me, che dopo un rapido “buonanotte” si era addormentata in pochi attimi…non avevo ancora preso sonno…non riuscivo a trovare una posizione che lo conciliasse….così mi misi a fare un piccolo riepilogo della vacanza che ormai stava per terminare…Luca e Manuela si erano rimessi insieme…Michele e Valentina avevano finalmente iniziato la loro storia…ognuno di noi aveva stretto i rapporti con il resto del gruppo..e di questo fui molto felice, perché uno degli scopi della nostra settimana era proprio quello di approfondire la nostra amicizia. Il tempo era stato clemente quasi tutti i giorni, e ci eravamo davvero divertiti…Enrico si era comportato da vero Tutor della situazione…i nostri genitori, al nostro rientro, sarebbero stati davvero felici di come ci eravamo comportati. Insomma….non potevo che trarre un bilancio positivo da tutto quello che era successo….io avevo conosciuto Chiara….un qualcosa di magico, quasi fiabesco, spuntato per caso in un pomeriggio di pioggia e che mi aveva completamente stregato e strappato via da Emy…
Erano successe davvero tante cose in quei pochi giorni, e ripercorsi mentalmente ogni giornata attimo per attimo, soffermandomi sui momenti più importanti e sui particolari…la parentesi di Eleonora, l’incontro di Carlo e Marco con le due ragazze di Milano, i momenti da pazzi agli autoscontri….
Tra un pensiero e l’altro si erano fatte le 3 di notte…a fianco al mio letto il cellulare era ancora acceso….volevo attendere il messaggio di Chiara del suo arrivo a casa…ma probabilmente era ancora troppo presto, ma non avevo ancora sonno…così mi alzai per recarmi sul pianerottolo…erano rimaste fuori una sdraio e una sedia….colsi l’occasione per mettermi a mio agio con la caviglia sollevata…..e continuai assorto nei miei pensieri, fino a quando non vidi Emy spuntare dalla porta…

- Ma non stavi dormendo…
- Mi sono svegliata quando ti sei alzato…
- Scusa, non volevo darti noia..
- Non ti preoccupare…piuttosto…come va lì….
- Fa ancora male…mi han detto che hai fatto l’asociale stasera…
- Scusa se ero in colpa per quello che è successo…
- Stavo scherzando…è inutile che ti senti in colpa, è successo, stop.
- Lo so..e poi..
- ….poi?..
- Non è solo quello…
- E cosa ci sarebbe ancora…
- ….no niente….lasciamo stare…
- Non si lancia il sasso per poi nascondere la mano…parla….
- Niente davvero…
- Emy per favore, ci conosciamo da anni…non dirmi che sei uscita senza motivo perché non ti credo….quindi dimmi quello che mi dovevi dire…
- ……Sono stata una stronza….ma tanto anche dirtelo non cambierà le cose…
- Già il fatto che tu l’abbia capito è un punto a tuo favore…
- Grazie…

Fece per tornare in casa…..

- Vedi che allora non sei uscita per niente….

Mi guardò come per dire “Mi ha beccata…” e io….

- Ti conosco….
- Lo so…dai rientri anche te?
- Ok….fammi alzare…

Si avvicinò per darmi una mano, ma ci ritrovammo un po’ troppo vicini e così ci scambiammo un leggero abbraccio…

Tornammo a letto…il cellulare non dava segni di vita…erano ormai le 4….lo lasciai acceso….”Domani mattina troverò il suo messaggio”…

E la stanchezza prese il sopravvento…..

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CAPITOLO 32: LA VIGILIA DEL RIENTRO

- Tesoro….
- …..
- Tesorooooo
- …..

Luca di alzarsi non ne voleva proprio sapere nonostante tutti i richiami di Manuela….lei, Claudio e Barbara decisero così di fare colazione senza il dormiglione di turno, che rimase accoccolato al suo cuscino fino alle 11 e mezza…

- Domani si rientra…- disse Claudio tra un biscotto e l’altro
- Si…si stava bene davvero qui…- rispose Manuela
- Beh…- disse Barbara – niente in futuro ci vieta di rifare l’esperienza, sempre che Max sia così cortese da “prestarci” le 3 case
- Non penso che abbia da ridire per come ci siamo comportati….non abbiamo rotto nulla…
- YAHHHNNNN….
- Luca potevi anche evitare di alzarti, torna a nanna che tra mezz’ora di chiamiamo per pranzo!

In effetti ai ragazzi non potevo proprio dire niente. Si erano comportati benissimo…al massimo si potevano lamentare loro per le vicende personali che mi avevano seguito anche al Lido…

Mentre Luca (che aveva optato per rimanere in piedi) aveva iniziato a mandare giù qualche biscotto, gli alti tre stavano già riempiendo le valigie, che avevano iniziato a preparare la sera prima di andare a dormire.

Stessa scena , ma senza dormiglioni, a casa di Enrico, Carlo, Michele e Valentina. Qui tutti erano indaffarati a riempire, svuotare, riempire e svuotare ancora per trovare il modo di far chiudere le valigie in modo per lo meno decente.

Essendo abbastanza ordinato (stranamente) durante l’arco della settimana, non ebbi bisogno di molto tempo per riuscire a sistemare la mia….in una ventina di minuti avevo preparato tutto,e avevo lasciato fuori solo i vestiti che mi sarebbero serviti per il pomeriggio in spiaggia e per la sera.. Emily, Elisa e Marco avevano terminato prima di me, anche perché si erano alzati circa mezz’ora prima…

A mezzogiorno in punto eravamo tutti pronti per il pranzo ,a base di spaghetti al pomodoro. Con la scusa della caviglia avevo disertato il rituale dell’apparecchiare la tavola, e così ero bello beato sul mio portatile, che durante la settimana non avevo ancora acceso….

- Vorrei tanto sapere cosa l’hai portato a fare….
- Guarda Marco me lo sto chiedendo anch’ìo….penso di averlo acceso giusto per non poter dire, quando torno, “mi sono portato dietro 2 chili di pc per niente”….
- Si infatti…usalo un po’ almeno non l’hai portato per tenerlo lì…oh dai che però adesso è pronto…smonta…
- Ok…

Un trillo di cellulare…del mio cellulare…

- Max è il tuo!!!
- Vale me lo porti per favore?
- Certo………ecco qui…
- Grazie..

“Ciao….scusa ma mi sono addormentata in macchina e poi non ti ho più mandato il messaggio…sono arrivata ed è tutto ok….ciao ciao”

- Uhm…
- Che c’è?
- Niente Vale…
- Sicuro?
- Per ora sì…

In effetti il messaggio era un po’ freddino…nessun riferimento alla sera prima…però per non farmi le paranoie sin dall’inizio al momento non ci pensai, le risposi tranquillamente e pranzai come al mio solito….

- Ma chi è che ha cucinato questa favola di spaghetti?
- Io…
- Ma guarda che bravo, Carlo….allora non sei buono solo a mangiare…
- Gne gne….mi fai pena per la caviglia guarda, altrimenti…
- Ah ah…….beh torniamo seri…con le valigie come siamo messi?
- Noi bene – rispose Manuela…- Manca quella di Luca…
- Eh si…sono rimasto a dormire un po’ di più, devo terminare
- Guarda, su di te non avrei avuto dubbi….voi Valentina
- Noi siamo a posto, abbiamo lasciato solo le cose per oggi
- Bene…noi siamo a posto Marco?
- Si si….anche Emily ed Elisa
- Si noi siamo pronte….
- Bene…quindi oggi pomeriggio possiamo andare in spiaggia tranquillamente e senza corse da fare….
- Esatto – concluse Enrico….
- Ah Enri…a soldi come siamo messi?
- Beh direi bene…potremmo permetterci altri 2 o 3 giorni buoni con quello che è rimasto….
- Beh allora stasera, se siete d’accordo, possiamo anche divertirci oltre misura….
- Si ma guarda che domani mattina dobbiamo alzarci presto….a che ora parte il pullman?
- Elisa, parte alle tre….
- Ah…beh allora possiamo anche svegliarci un po’ più tardi in effetti….anche se però stasera dovrà essere tutto pronto…
- Si, quello sì di sicuro…direi di preparare dei panini da mangiare a pranzo, così domani mattina con calma possiamo staccare la corrente e le bombole del gas….

Una volta terminato di sparecchiare, ci applicammo per dare una bella pulita alle case, e per finire di sistemare le ultime cose…alle due e mezza eravamo tutti pronti per andare, per l’ultima volta, in spiaggia. Il sottoscritto potè portare, questa volta, solo se stesso visto che la caviglia era ancora ridotta malissimo…tra l’altro mia mamma ancora non sapeva niente, e non avevo intenzione di farle sapere nulla fino a quando non sarei rientrato a casa…altrimenti chi l’avrebbe sentita!!! “Sei il solito scemo” mi avrebbe detto con tutta probabilità…..

Quando le stampelle iniziarono a sprofondare nella sabbia, inevitabilmente la mente tornò alla sera precedente, quando con Chiara percorremmo più o meno lo stesso tragitto…anche se, poche ore prima, l’ultima cosa della quale mi preoccupai fu la fatica

A turno i ragazzi rimasero con me x farmi compagnia e non lasciarmi solo, mentre gli altri si lanciavano in acqua a giocare a pallavolo…i primi a rimanere con me furono Claudio e Barbara

- Ragazzi ditemi una cosa…
- Cosa?
- Cosa ne pensate di questa settimana….
- E perché ce lo chiedi?
- Così Claudio…così…non vorrei avervi rovinato anche questi giorni con i miei casini….
- Ma va, non ti preoccupare…anzi ti dobbiamo ringraziare tutti per la disponibilità che hai dato nel farci venire tutti qui…
- No quello non è stato un problema…..
- Anzi siamo stati così bene che ci chiedevamo se in futuro si potrà mai ripetere…
- Beh io non lo escludo….se voi vi siete trovati bene non vedo perché non si debba fare una seconda volta…
- Appunto….io mi sono divertito molto….tu?
- Anch’io mi sono divertita molto, è stato bello passare una settimana con voi….ora vi conosco meglio e non posso che dire che siete davvero simpatici….
- Ehi grazie…piano coi complimenti….
- Sono sinceri….
- Ti credo stai tranquilla…
- E tu cosa ci dici di questa settimana….
- Io Claudio?
- Si tu…
- Bah…sono successe così tante cose che non capisco più niente….Sembrava fatta con Emy, poi Paolo, poi Chiara che mi sconquassa l’anima e poi se ne va prima del previsto….non so davvero…per fortuna c’eravate voi…mi sono divertito un mondo a passare questi giorni con i miei migliori amici, è stata una bella idea…
- L’importante è che tu capisci cosa vuoi veramente, poi tutto verrà di conseguenza…
- Lo so Barbara…in questo momento c’è Chiara…è lei che voglio..Emily sì, mi ha chiesto scusa…ma è come una minestra riscaldata….insomma me ne ha combinate davvero tante…anche se ci mettessimo insieme resterebbe l’ombra del passato…non so se mi spiego…
- Si si..ho capito…
- Hei ragazzi ho trovato questa nella sabbia!!!!!
- Cos’è Carlo???
- Una collanina!!!
- Fa vedere…

Quando Carlo mi mise in mano ciò che aveva trovato, capii subito di chi fosse….una collanina trasparente con un ciondolo a forma di sole d’oro bianco…

- Ma come hai fatto a vederla…..
- Non lo so, m’è capitata sotto l’occhio…ma sai di chi è?
- Si’…è di Chiara…deve averla persa ieri sera, eravamo qui….
- Uh uh…cosa stavate facendo eh? Porcellini….
- Carlo….
- Ok ok scusa…
- Ecco…

La sera prima non ci eravamo accorti né io né lei di quella dimenticanza…pensavo che gliel’avrei riportata quando ci saremmo visti a Milano….per non perderla me la misi al collo insieme alla mia….quando sarei arrivato a casa l’avrei messa nella tasca della mia felpa preferita e avrei mandato un messaggio a Chiara per avvertirla che se non la trovava più era perché l’aveva perduta…ma che era in mani buone!

Il pomeriggio continuò tra chiacchierate a gruppi per fare un resoconto della settimana che stava per terminare….notai la soddisfazione generale degli altri e i commenti positivi sul fatto d’essere stati insieme per così tanto…e ne rimasi molto contento…

Arrivò così il momento di salutare la spiaggia…facce tristi per tutti….che riprendemmo le nostre cose e poco a poco ci avviammo verso casa, non senza uno sguardo indietro ogni tanto…
Dopo una rapida pulita, anche i teli da mare e le sdraio furono riposti negli armadi in attesa della prossima vacanza…rimanevano oramai poche ore al momento del nostro ritorno….

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CAPITOLO 33: L’ULTIMA LUNA

A cena le nostre facce erano un misto tra triste e stanco…i ragazzi nell’ultimo pomeriggio s’erano dati proprio da fare per ridursi in quello stato, ma era in fondo tutto più che comprensibile, considerando il fatto che 24 ore dopo li aspettavano 5 ore di pullman per tornare a Milano
Il telegiornale più che annunciare disgrazie non fece, e così dopo 10 minuti la televisione venne spenta definitivamente per non aggiungere altra tristezza a quella che c’era già in casa…l’ultima mangiata tutti insieme era costituita da prosciutto crudo e melone su dei semplici piattini di carta…non avevamo nessuna voglia di cucinare e oramai le pentole e i piatti erano stati tutti lavati e puliti…era inutile sporcarli di nuovo…per il giorno dopo avremmo preparato alcuni panini….

- Max ti hanno lasciato la lista delle cose da chiudere prima di andare via?
- Si si Enrico…ho tutto di là nella valigia…poi domani mattina ci troviamo e chiudiamo tutto io e te
- E come fai se sei in stampelle?
- Hai ragione anche te…
- Vengo anch’io cugino…
- Ok….ma Chiara?

La domanda mi lasciò un attimo spiazzato….

- Eh?
- S’è fatta sentire poi?
- No…è tutto il giorno che non la sento…
- Beh dai chiamala, così le dici che hai ritrovato la sua catenina….ti devo insegnare tutto?
- Ok ok…le volevo mandare un messaggio ma forse è meglio chiamarla…

Mi feci passare il cellulare da Luca, che era il più vicino, e provai a chiamarla….due…tre…cinque..dieci squilli…..

- Niente, non risponde…sarà impegnata…
- Dai riproverai dopo…
- Ma si Max, è anche ora di mangiare adesso, magari ha lasciato il cellulare nella sua stanza…
- Si Vale…hai ragione…dopo riprovo con più calma….

Iniziavo a non essere poi così tranquillo….avevo lasciato il cellulare a casa apposta il pomeriggio per non pensarci, e tornare a casa senza aver trovato un solo squillo mi aveva fatto preoccupare…

- Allora…cosa si fa stasera?
- Beh Luca….proponi…
- Enrico ho chiesto apposta perché non ho idea…
- Eh eh…ragazzi basta che non andate agli autoscontri perché poi a me viene il magone se non ci posso salire…
- A proposito Max…il taglio sul braccio è passato?
- Si Carlo…ormai sta andando….
- Azz….che bella botta…
- Si, e sai anche chi è stato vero???
- Eh..scusa…
- Ma va sto scherzando..

Gli altri si misero a ridere….una volta deciso di fare una bella e tranquilla chiacchierata in cerchio in spiaggia (per la quale provavamo già nostalgia) a dispetto dei propositi di spese folli di poche ore prima, iniziammo a prepararci….
Dopo aver sistemato la mia cartella, pensando di essere solo in casa perchè non sentivo la presenza di nessuno, mi recai verso il bagno..aprii la porta e mi trovai Emily senza reggiseno di fronte a me…non fece nemmeno in tempo a dire “beh” che avevo già richiuso a velocità supersonica la porta dietro di me….sul pianerottolo, dal quale si può vedere l’entrata del bagno, Marco assistette alla scena e scoppiò in una gran risata

- Ah ah guarda come sei diventato rosso!!!!
- Piantala non l’ho fatto apposta!!!!!!
- Ah ah ah ah ah
- Ma si può sapere che cosa c’è tanto da ridere?
- Ah ah ah Michele che ridereeee…
- ?? Ma sei fuori?
- No no dovevi vedere troppo la scena….Max apre la porta del bagno e si ritrova Emily mezza nuda…prende la porta la sbatte dietro di lui e diventa rosso come un pomodoro….
- Ma no….e tu chiudi pure la porta? Sarai mica dell’altra sponda…
- Ma dai ti ci metti anche te adesso?????
- Bah…a volte non ti capisco…cogli l’attimo no?!?!?!?!
- Ma quando siete scemi….

Tutto questo mentre io ero ancora attaccato alla porta del bagno…..

- Ehm…Max…mi faresti uscire o devo rimanere qui?
- Eh? Si certo…esci pure…

Mi calmai quando notai che anche lei era rossa come un peperone….
Chiusa la parentesi imbarazzante, alle nove ci ritrovammo tutti per uscire…come ogni sera le chiavi furono affidate a San Pietro Enrico…..
Circa venti minuti più tardi eravamo in spiaggia….seduti, in cerchio, con la luna a fare da spettatrice discreta dei nostri discorsi…decidemmo, dopo un’ora di chiacchiere soft, di fare a turno un commento sulla nostra vacanza…
Per primo iniziò Enrico….

- Beh….che dire…penso che cadremo tutti nel banale dicendo che ci siamo divertiti eccetera eccetera…..io non essendo del gruppo non vi conoscevo molto bene…ma devo dire che siete tutti, nessuno escluso, fenomenali…mi sono trovato molto bene e mi avete fatto sentire uno di voi….quindi vi ringrazio per avermi permesso di inserirmi così bene nel gruppo….e speriamo che questa vacanza si possa ripetere in futuro….

Michele….
- Pur essendo abituato alla solitudine non m’è spiaciuto stare con voi…ovvio…per me è diverso da Enrico perché io vi conoscevo tutti…ma stare in compagnia non è poi così male….di sicuro è da rifare….

Marco….
- All’inizio ero scettico sul venire o meno, devo essere sincero……..non sapevo come sarebbe andata una settimana da solo fuori casa con i miei amici…ma sicuramente non pensavo che sarebbe andata così bene…insomma siamo stati 7 giorni da soli e non abbiamo sentito la mancanza dei nostri cari, ce la siamo cavati da soli e non abbiamo avuto bisogno di nessuno…e abbiamo ancora 17 anni….è andato tutto davvero bene….

Barbara….
- Come per Enrico anche per me valeva la stessa cosa….non conoscevo praticamente nessuno di voi…ma devo ringraziare soprattutto le ragazze se sono riuscita ad integrarmi nel gruppo, mi avete fatta sentire come a casa e non ho provato nessun disagio in nessun momento….grazie davvero…avvisatemi se si fa un’altra gitarella eh???

Elisa…
- Io mi son trovata tanto bene con i maschetti….pensavo avreste fatto gli stronzetti in continuazione e invece avete fatto i bravi…quasi quasi mi fate ricredere sul fatto che siete quasi tutti scemi…per il resto si…mi sono divertita molto anch’io…

Claudio…
- Bella ragazzi…è stato davvero tutto stupendo..purtroppo sta per finire ma mi ricorderò di sicuro questa settimana……spero però in futuro di dovermi ricordare di un periodo più lungo insieme a voi…quindi l’anno prossimo vediamo di organizzare…ok??????

Luca...
- A parte le enormi russate che forse avrei potuto evitare di fare mi sono divertito molto…sicuramente l’anno prossimo c’è da organizzare perché se una settimana è andata così bene un mesetto magari non può che andare meglio…..

Manuela…
- Solitamente io sono molto riservata…ma stare con voi ragazze mi ha aiutata molto…e mi ha fatta aprire un po’ di più e parlare con un po’ più di tranquillità…inutile dire che sia stato tutto bellissimo e mi spiace un casino dover tornare a casa!!!!

Carlo…
- A parte i danni che ho fatto rovesciando roba da mangiare e spaccando un braccio a Max, è andato tutto bene…anche se il posto non è dei più famosi al mondo io qui mi son trovato bene…ma credo sia stato anche perché c’eravate voi e si stava in compagnia….grazie a tutti della settimana…

Valentina
- Che dire…avete già detto tutto voi, quindi è inutile ripetere…..solo una cosa…non dimenticherò mai questa settimana!

Emily
- Io non posso proprio dire che sia stata la settimana più bella della mia vita, con tutto quello che è successo…ma questo perché sono stupida io…di certo non è colpa vostra…anzi se vi avessi dato retta magari molte cose sarebbero diverse in questo momento – E qui si voltò verso di me, a conferma che pensavo esattamente rispetto a quello che voleva far capire…- voi siete fantastici, non immaginavo che sareste stati….davvero grazie a tutti….

Infine toccò a me….
- Beh Max qui vogliamo un bel commentone….
- Ok Enrico….dunque….è molto difficile non rimanere nel banale, dopo aver sentito tutti voi, o quasi, dire di essere rimasti contenti da come sono andate le cose…il tutto mi fa onore, sono contento che vi sia piaciuto il posto, e che vi siate divertiti…e il fatto che non abbiamo distrutto nulla può far presagire che in futuro potrò chiedere nuovamente le chiavi al parentado…sono sicuro anche che i nostri genitori saranno contenti di noi…si beh a parte mia mamma che quando mi vedrà con la caviglia così mi rovinerà anche l’altra…- risata generale…- Come Emy…anch’io non posso dire di aver passato dei giorni idilliaci….purtroppo sono cose che capitano e mi scuso se vi ho rotto le palle con queste storie…che ormai stanno iniziando a stufare anche me…detto questo….vi ringrazio per aver accettato di fare un’esperienza nuova, per essere venuti fin qui e per tutto il resto che non saprei elencare…non avrei potuto chiedere di meglio come migliori amici…..con questo mi congedo….
- Scusa Max…
- Dimmi Claudio…
- Volevo solo dirti una cosa…
- Dimmi pure….
- Non ci ha rotto le palle per niente con quello che è successo…non sentirti in colpa…
- Giusto…tutti abbiamo momenti così…e gli amici servono ad aiutare gli altri…
- Ok Enrico…

Dopo il giro di commenti, continuammo a parlare del più e del meno….anche di tante cavolate a dir la verità…quando si sta in compagnia valgono anche quelle…una volta che ci fummo resi conto dell’ora tarda..- era quasi mezzanotte – optammo per il ritorno a casa….questa volta il saluto alla “nostra” spiaggia fu quello definitivo…le due nuove coppie, vale a dire Michele-Valentina e Luca-Manuela, rimasero un po’ in giro per approfittare dell’ultima sera disponibile…noi altri, invece, dopo esserci ripuliti dal mare di sabbia che c’eravamo portati dietro prima di entrare nelle case – sarebbe stato inutile altrimenti pulirle per tutto il giorno – ci salutammo per l’ultima sera…
I letti erano praticamente tutti pronti…visto che nella mia casa non doveva rientrare nessuno, fummo i primi ad andare a nanna…Marco appena appoggiata la testa al cuscino se ne andò nel mondo dei sogni…Elisa rimase un po’ con me ed Emy prima di andare.
Rimanemmo noi due…per l’ultima volta a dormire vicini….

- Vorrei tornare indietro di qualche giorno
- Perché Emy..
- Perché non posso perdonarmi quello che ti ho fatto..
- Purtroppo non si può tornare indietro…hai avuto tante possibilità per rifarti..ora come ora…
- ….
- Non so più cosa fare con te…sai bene che mi hai deluso…devi riconquistare la mia fiducia…..
Non rispose più…dopo qualche minuto capii che s’era addormentata…guardai il cellulare…non dava segni di Chiara e la cosa cominciava davvero a preoccuparmi…decisi di lasciarlo acceso……e in pochi minuti seguii gli altri…

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CAPITOLO 34: ANCORA UNA VOLTA

- Max….Max…
- …..che c’è Emy…
- Ti è arrivato un messaggio….
- Ok..grazie…

Emy mi passò il cellulare…finalmente il mittente era Chiara….

“Ieri sera mi sono rivista col il mio ex…mi ha chiesto scusa di tutto…mi spiace..ma è lui quello che amo davvero..non sapevo come dirtelo..mi spiace ancora,non so se potrai perdonarmi.. scusami…”

Lo rilessi due volte…tre…

- Max c’è qualcosa che non va?

Il modo in cui lanciai il telefono – al quale tenevo tantissimo - al muro le fece capire che, in effetti, qualcosa che non andava c’era…

- Max cosa succede!
- Lasciami in pace…
- Ma cos’è stato questo casino?
- Niente Marco, niente…
- Beh non sembra…
- Ma che stronza!!!!!!!

Elisa aveva raccolto il telefono, che per fortuna non aveva riportato danni nonostante il colpo violento, e letto il messaggio…..

- Vabbè lasciamo stare, non voglio rovinarvi anche l’ultimo giorno, faccio finta di niente e ci penso quando torno a casa

Lì per lì riuscii a mantenere la calma, ma col passare dei minuti la rabbia crebbe in me in modo incredibile…cominciai a sbattere le porte e a dare segni di nervosismo, e come pochi giorni prima anche quella mattina le voci si sparsero con rapidità…anche le stampelle mi davano fastidio, cercavo di camminare sulle mie gambe ma ancora la caviglia mi faceva troppo male per permettermelo…e la cosa non faceva altro che aumentare la mia rabbia…
Nonostante tutti dopo un’ora sapessero del messaggio, nessuno si fece avanti per dirmi qualcosa…avevano capito perfettamente che non era proprio il caso di chiedermi qualsiasi cosa…solo Enrico e Luca parlarono con me…ma fu solo perché dovevano darmi una mano a chiudere acqua e bombole del gas, a togliere corrente, e a sistemare tutte le ultime cose…si mostrarono solo dispiaciuti per quello che era successo, ma non fecero domande fuori luogo e così non venne approfondito il discorso….
Portammo tutte le valigie fuori sul pianerottolo, in modo da avere tutto pronto per partire…e verso la una e mezza ci trovammo tutti per consumare i panini che avevamo preparato la sera precedente…
Il tempo non era dei migliori…i nostri genitori, che ci avevano chiamato durante la mattinata per sentire come stavamo e per chiederci se fossimo pronti a partire, ci informarono che a Milano e in tutta la lombardia stava piovendo….se avessimo trovato cattive condizioni in autostrada, le ore di viaggio da 5 sarebbero diventate ben di più…sperammo quindi di passare indenni…una volta terminato di mangiare vennero chiuse definitivamente le case laterali, mentre quella centrale rimase aperta…come era stato deciso in mattinata…eravamo quindi quasi tutti in una sola casa…quasi perché qualcuno faceva avanti e indietro dal pianerottolo…io restai una buona ventina di minuti sdraiato sul divano in terrazzo….il cellulare tra le mani, e quel messaggio che continuavo a leggere in continuazione….forse nell’impossibile speranza che quelle parole cambiassero da sole e cambiassero il significato di quelle frasi…mi sembrava decisamente troppo subire ancora così…in più Emy, da quando la sera prima le dissi che in pratica si doveva arrangiare, aveva cambiato comportamento…in tutta la mattina non ci eravamo scambiati mezza parola….magari era rimasta offesa…ma in fondo non le avevo detto che la semplice verità…mi chiesi cosa sarebbe successo se Paolo non si fosse fatto sentire e avessi conosciuto Chiara dopo essermi messo con Emily…mah…forse Chiara non l’avrei nemmeno conosciuta, se non fossi uscito in quel giorno di pioggia…
Fortunatamente per decretare la fine di quei pensieri, ma sfortunatamente allo stesso tempo, s’era fatto tempo di andare…anche perché con la caviglia ancora malconcia ci sarebbe voluto un po’ più di tempo per arrivare alla fermata dell’autobus..

- Beh ragazzi..sono le due e mezza…purtroppo si deve andare…
- Ma perché non ce ne restiamo un’altra settimana?
- Claudio….cosa mangiamo? Ok che abbiamo risparmiato…ma non possiamo permetterci giorni in più…e poi abbiamo già i biglietti pronti…su…
- Ok ci ho provato….

Visto che non potevo portare la mia valigia, lasciai il compito ad Enrico, anche se io portai comunque lo zaino in spalla con tutte le altre cose….

- Max!
- Chi è che mi chiama….ah…dimmi Barbara
- Che ne dici se organizziamo una bella pizzata per sabato prossimo..per ritrovarci?
- Uhm…non è male come idea…bisogna trovare comunque un posto in cui prenotare…siamo in 12..
- Lo conosco io il posto…
- Si Luca?
- Si..è un ristorante di un mio amico…provo a chiedere a lui ma non ci dovrebbero essere troppi problemi se gli prenoto 12 posti per sabato…
- Ah ok…bene…visto Barbara? Siamo già a posto…
- Eh si…per una volta Luca fa qualcosa di buono….
- Cosa vuoi dire tesoro?
- Io? No niente….figurati…
- Ah ah…dai smettetela, volete già litigare?
- Ma io scherzo Max….
- Lo so lo so…è Luca che non ti crede mai…

Per fortuna non c’era molto caldo come negli altri giorni, e non facemmo così molta fatica a portarci i bagagli fino alla fermata….girato l’angolo che dava sulla strada di partenza, notammo il pullman blu già pronto ad attendere i passeggeri…

- E’ quello?
- Si Michele….è quello…

L’autista ed un suo aiutante stavano già caricando i bagagli nel vano inferiore, così una volta arrivati non dovemmo attendere oltre misura…anche le nostre valigie furono sistemate in un angolo, tutte vicine tra loro…e così potemmo salire alla ricerca dei nostri posti…
Il pullman era formato da due piani…ci erano stati assegnati i posti nel piano superiore…inutile dire che ebbi qualche difficoltà ad arrivare fin su…questa volta non ci fu nessuno scambio di biglietti per avere il “vicino preferito” nel sedile a fianco…ci sedemmo così come arrivammo…per quando mi riguarda mi portai nell’ultimo sedile in fondo, che aveva un po’ più di spazio rispetto agli altri per allungare le gambe e per far riposare la caviglia…ovviamente non ci fu l’entusiasmo dell’andata e tutti rimanemmo zitti quando sentimmo il pullman mettersi in movimento dopo aver chiuso le porte….per cercare di far passare il tempo presi dallo zaino il portatile e iniziai una classica partita a solitario

- Sapevo io che l’avresti fatto…
- Cosa Carlo?
- Eh…..mi sembrava strano che avessi usato il portatile così poco…ora che senti aria di casa ti riabitui alla routine quotidiana….
- Si è vero…ma è solo per passare un po’ di tempo…..

Infatti dopo una mezz’oretta lasciai perdere e attaccai il walkman…non sapevo davvero cosa fare e come fare per non pensare a Chiara…non avevo nemmeno risposto al suo messaggio che mi era arrivato in mattinata…e non avevo intenzione di farlo….dovevo dimenticare tutto in fretta e fare finta che non fosse successo niente….ma non ce la facevo….soltanto due sere prima ero con lei tra baci ed abbracci in una splendida notte di luna piena…ed ora…cos’era rimasto…
Arrivati all’imbocco della A14 il tempo divenne presto peggiore…le prime gocce d’acqua iniziarono ad infrangersi sui finestrini…e l’andatura divenne meno sostenuta…come previsto il viaggio sarebbe stato più lungo rispetto all’andata…..molti di noi optarono per un pisolino in attesa della sosta a Modena, quelli che rimasero svegli scelsero invece una partita a carte, anche se gli spazi ristretti rendevano ardua l’impresa…Carlo, che si era spostato dal posto a fianco al mio per fare un riposino da un’altra parte, aveva lasciato il posto ad Elisa…

- Come va la caviglia…
- È ancora attaccata…no beh..fa ancora un po’ male…spero non sia niente di particolare.. in settimana mi farò vedere meglio…
- L’importante è che non sia niente di grave…
- Spero di no…non ci vorrebbe
- Ti vedo triste…
- ….come potrei non esserlo…
- Immagino…non te l’aspettavi vero?
- Proprio no….forse è meglio non pensarci…
- Mi spiace tanto…
- Non ti preoccupare…passerà come tante altre…

Per rincuorarmi mi diede un bacio su una guancia……fuori il tempo, col passare dei chilometri, si faceva sempre peggiore…ormai si andava a rilento…erano le quattro e mezza sembrava già notte…il cielo era grigio scuro…insomma si prevedeva una mezza odissea…

- Max…
- Che c’è Marco
- Siamo a Modena….

Mi ero addormentato…erano le cinque e mezza e non eravamo ancora a metà strada…

- Non ho voglia di scendere….
- Vuoi che ti prenda qualcosa?
- No grazie…ho qualcosa in cartella
- Ok..

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CAPITOLO 35: RITORNO A CASA

La pausa all’autogrill durò circa 20 minuti, i ragazzi tornarono a bordo con panini, bibite e altre cosette appetitose..…il ritorno a casa mi stava rendendo più triste del previsto...nonostante tutti i casini che erano successi non mi era dispiaciuto per niente trascorrere quei giorni con i ragazzi…ma stava finendo tutto……come tutte le cose piacevoli, del resto. Chiamai mia madre per sapere com’era la situazione a Milano…stava ancora piovendo..l’avvisai che saremmo arrivati piuttosto in ritardo per via del maltempo e del traffico…e le preannunciai il problema alla caviglia per esser sicuro che mio padre mi venisse a prendere e non mi lasciasse a piedi…ovviamente mi presi del cretino per l’incidente…ma non potevo farci più di tanto…
Emily e Manuela stavano intanto chiacchierando qualche posto più avanti….

- Allora come va con Luca…
- Tutto bene, grazie…
- Beh questa settimana vi è servita…
- Direi proprio di si…son davvero contenta…
- E io lo sono per voi…vi vedo felici insieme..soprattutto lui…
- Sì…è una pasqua davvero…tu invece…come stai…
- Stanotte mi ha detto che mi dovevo svegliare prima…
- Beh….
- Non ha tutti i torti…anzi…
- E tu cosa gli hai risposto…
- Niente…mi sono girata e mi sono messa a dormire…non potevo rispondere niente….ha ragione…tutto qui…
- E ora?
- In che senso…
- Cosa farai…
- Non lo so…non so se ci rivedremo prima che ricominci la scuola…
- Forse è meglio aspettare un attimo….stamattina immagino che non vi siate detti nulla…
- Era inavvicinabile…dovevi vedere come ha lanciato il cellulare…mi sembra ancora strano che gli funzioni ancora…poi però s’è calmato, ma penso che si stia tenendo tutto dentro…non vuole far vedere che è incavolato nero…
- Nonostante dica che è contento di come è andata la settimana, non so se avrà voglia di ricordarsi a lungo questi giorni….
- Già…

Come Emy e Manuela, anche gli altri ragazzi erano immischiati in chiacchierate di diverso tipo….Michele e Valentina si stavano scambiando tenerezze, ed era anche giusto così….Enrico e Luca parlavano di calcio (come al solito)…Claudio, Marco e Carlo stavano pianificando l’iscrizione alla stessa squadra di basket per l’anno nuovo…assieme a Michele avrebbero giocato insieme nella stessa società…Barbara ed Elisa ascoltavano invece un po’ di radio insieme per passare il tempo…
Le restanti ore di pullman passarono così, senza novità degne di nota….l’unica cosa che ci saremmo ricordati sarebbe stata l’attesa estenuante nel tornare a casa…alle nove meno venti il pullman arrivò alle soglie di Milano…il vedere in lontananza la città che si avvicinava ci mise una tristezza incredibile…chiamammo i nostri cari per avvisare che in una ventina di minuti saremmo arrivati……praticamente alle nove il pullman si fermò in Piazza Castello, esattamente nel punto dove eravamo partiti una settimana prima….una volta aperte le porte i passeggeri cominciarono a defluire e a prendere i propri bagagli aiutati dall’autista…essendo al secondo piano del pullman scendemmo per ultimi…dai finestrini notammo tutti i nostri genitori pronti ad accoglierci..i primi a scendere furono Marco e Carlo…seguiti dalle 3 “coppie”…..infine Enrico, Elisa, Emily e per ultimo io, con le mie stampelle…tutti mi chiesero cosa fosse successo…ma archiviai il tutto con un semplice “incidente che capita…”…mio padre non fece alcun commento e si limitò a chiedermi se riuscivo a salire da solo sul furgone….

Prima di tornare tutti alle nostre case ci salutammo rimanendo d’accordo per la pizzata del sabato dopo….
Inutile dire che il saluto più difficile fu quello con Emy, mi strinse forte mettendomi anche un po’ in imbarazzo davanti ai suoi genitori e a mio papà…i classici tre bacini – Anche se per colpa mia forse non è qualcosa di più - …..e si allontanò verso la sua auto…
Con gli altri invece semplici abbracci e strette di mano….le nostre auto partirono per direzioni diverse…

- Allora…com’è andata?
- Bene…molto bene
- E la caviglia? Che hai fatto…
- Giocando a pallavolo…
- Solito…devi andare a fartela vedere….
- Si lo so…in settimana vado…a casa tutto bene?
- Tutto normale…preparati che come entri il cane ti salta addosso…
- No no…tenetelo fermo che se mi butta per terra son capace di rompermi qualcos’altro…
- La tua bella come sta…
- ....
- Eddai…
- Come vuoi che stia…sta bene… - non mi piaceva parlare con i miei di certi discorsi…
- Beh non ti mollava più prima…
- Eh eh…dai cambiamo discorso…


- Povero Max
- Perché mamma?
- Dai…ha organizzato tutto per portarvi con lui…ed è tornato con la caviglia mezza rotta…
- Ed è pure colpa mia…
- Come colpa tua??????
- Si…poi quando siamo a casa ti spiego…
- Ma ti sei scusata almeno?
- Si si…mi sento ancora in colpa…
- Se l’è presa?
- Un po’…spero non troppo…

In realtà, una volta congedato dagli altri,potevo concentrarmi sulla cosa che mi premeva di più…cioè Chiara…ora potevo restare solo con me stesso a dannarmi l’anima nel tentare di capire perché mi fosse successo tutto questo per l’ennesima volta…ma era davvero difficile trovare una risposta….in più dovevo nascondere la delusione ai miei…ed era davvero troppo fresca per fare finta di niente….

Una volta tornato a casa mi lasciai lavare letteralmente dal mio cagnolino per una decina di minuti..era davvero contentissimo di vedermi, così come mia mamma, che come mi vide rientrare in stampelle mi disse

- Eccolo qui il casinista
- Non iniziamo per favore……

Mi portai fino in sala, e mi sedetti lasciandomi cadere….ero stanco, stanchissimo…mi spogliai e mi misi qualcosa di più fresco…la valigia l’avrei svuotata, con calma, la mattina seguente..
Dopo una ventina di minuti di riposo, arrivò la cena..un bel piatto di spaghetti al pomodoro, che vide la luce per circa 10 minuti…ero affamato come non mai…il viaggio era stato stancante e avevo proprio bisogno di energie….anche se dopo aver digerito sarei andato a dormire….

Accesi il computer per riprendere confidenza con il mio “amico” di tante serate, controllai velocemente le e-mail arrivate…non c’era nessuno dei ragazzi connesso, a conferma del fatto che solo un pazzo come me, dopo un viaggio simile, poteva avere in mente di mettersi davanti al computer….

Ma, ormai, si era fatto tardi….erano le dieci e mezza ma credevo fossero le due di notte…spensi il pc e mi preparai velocemente per la nanna…non vedevo l’ora di tornare sotto il lenzuolo e riassaporare la morbidezza del mio materasso…

La sensazione che provai nel mettermi in “orizzontale” nel mio letto fu inspiegabile…la schiena mi faceva un male allucinante, ma ben presto si adattò al materasso….poco prima di addormentarmi presi il cellulare: non c’era traccia di Chiara…ero veramente affranto…solo la stanchezza mi impedì di pensare a lei, altrimenti avrei passato senza dubbio la notte insonne tormentandomi di domande…così come era comparsa, era sparita, e tutto nel giro di pochi giorni..…. Poco prima di spegnere il telefono arrivò un messaggio…era di Emy…”Mi manchi già, è brutto non averti più vicino….ci sentiamo domani. Buonanotte”…le risposi “Magari capiterà ancora se andremo in vacanza insieme….A domani”

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CAPITOLO 36: IL RISVEGLIO CHE NON T’ASPETTI

- Chiamate qualcuno!!! Chiamate qualcuno!

Una voce familiare…non riuscii a distinguerla subito…attorno a me dei rumori sommessi….le mie orecchie erano quasi “addormentate”…dei “bip”….iniziavo a distinguerli meglio…ma faticavo ad aprire gli occhi….

- Si sta svegliando! Chiamate qualcuno!!!!!

Ma….quella voce…era quella di Emy….”Cosa ci fa a casa mia……e perché urla “Si sta svegliando!!”???”
Mi innervosii quando capii che non riuscivo a risponderle e a chiamarla….Faticando moltissimo iniziai a far penetrare un poco di luce tra le palpebre…mi sentivo strano…i muscoli addormentati, flaccidi…..non riuscivo a muovermi….

“Cosa succede….perchè questa luce così forte….ma che succede….”

L’olfatto mi restituì uno strano odore….piano piano gli occhi si abituarono alla luce…soffitti completamente bianchi…..luci al neon….non ero a casa di sicuro…

- Stai calmo, non ti agitare….

“E questo chi è…”….riuscii a voltare lo sguardo quanto bastava per vedere un camice bianco a fianco a me…un uomo piuttosto alto…non lo conoscevo…ma il camice bianco mi fece intuire facilmente che fosse un medico…

“Cosa ci fa questo vicino a me…perché non riesco a muovermi…porca eva cosa succede….” Ad un tratto vidi spuntare Emy in lacrime alle spalle di quell’uomo…aveva un grosso cerotto sulla tempia destra…continuavo a non capire…insomma…perché non ero nel mio letto con il cane che mi faceva le feste? Stavo forse sognando?

- Devi stare calmo, non devi sforzarti di dire qualcosa e non devi cercare di muoverti – mi disse quello che sembrava essere proprio un medico… - ti spiegheremo tutto quello che ti sta succedendo…

Per la prima volta in vita mia iniziai ad avere paura…ero arrivato alla conclusione che ero in ospedale….avevo due tubicini nel naso…i “bip” che udivo erano quelli delle macchine intorno a me…la mia gamba destra era ingessata e poggiata su una specie di rialzo….Facevo fatica a muovermi, a tenere gli occhi aperti….mi riaddormentai….

- Abbiamo avvisato i genitori del suo risveglio….tra poco arriveranno….per fortuna è andata bene…….

Un pianto sommesso…..questa volta riuscii a svegliarmi più velocemente…c’era un orologio appeso sul muro di fronte a me…segnava le 23….Emy stava singhiozzando a fianco al mio lettino, con la testa poggiata sul materasso…

Continuava a ripetere “E’ colpa mia….è colpa mia…”….

- Emy cosa sta succedendo…- finalmente riuscii a parlare…
- Ciao piccolo…- mi disse dopo aver smesso per un attimo di piangere e dopo avermi poggiato con delicatezza una mano sul viso…- come stai…
- Emily…non sto capendo niente…cosa sta succedendo…ieri sera ci siamo salutati quando siamo tornati…
- …..Max…quando siamo tornati da dove…
- ….come da dove….
- ….”Forse è meglio lasciare stare….”…..poi ne riparliamo….cos’è quel cerotto…
- Non è niente rispetto a quello che hai evitato tu…se sono ancora qui è grazie a te…- mi fece un’altra carezza…
- …Emily spiegati meglio…
- Sei stato in coma fino a ieri mattina….

In coma…io…non riuscivo a connettere….

- Come in coma Emy…mi stai prendendo in giro….
- No piccolo…sei conciato così per colpa mia…
- Emy…se continui a dire le cose a metà….non potrò mai capire…
- Non ti ricordi niente vero?
- No…raccontami tutto…
- Ok….

Iniziò così il racconto che mi avrebbe riempito tutte le lacune che avevo fino a quel momento….

- Martedì scorso ci siamo visti per andare a fare un giro, visto che era un mesetto che non ci vedevamo…e per ricordarci i primi anni in cui ci siamo conosciuti siamo andati a fare una passeggiata nella zona della nostra scuola media….
- Perché non mi ricordo niente….
- Non ti preoccupare…ti tornerà in mente….
- Continua…
- Ok…stavamo attraversando la strada dove c’è l’edicola per andare a prendere la 47….
- ….E…?
- E…- per un attimo la sua voce si fece più leggera…capii che stava per mettersi a piangere…poi fece un respiro…- e…stava arrivando una macchina….io ero davanti a te….stavamo parlando e non l’abbiamo vista….io non l’ho vista…e quando ti sei accorto che non frenava mi hai spinta per terra…e…. – ora sì..piangeva - …e l’auto ti ha investito…

Rimasi scioccato…..Il discorso si interruppe per lasciare spazio ad un pianto che Emy cercò di soffocare….dopo qualche momento in cui cercai di farla smettere levandole le lacrime dal viso…continuò…

- Il tizio che guidava ha detto di aver rotto i freni e di esser riuscito solo a tirare il freno a mano….
- Ma poi è scappato?
- No…no…si è fermato ed è venuto in ospedale…..ha detto che prima di investirti ti ha visto saltare per evitare di farti colpire le gambe…..
- Beh…direi che non ci sono riuscito visto l’esito….
- Se ti avesse preso in pieno non oso pensare….è già quasi un miracolo che tu sia qui e stia parlando con me…
- Ma cos’ho alla gamba?
- Frattura di tibia e perone mi han detto….
- Roba da niente…porca eva…

Non fu una buona mossa quell’esclamazione…non feci altro che far sentire Emy ancora più in colpa….

- Ho rovinato tutto…
- Non dire così…
- No..ho rovinato tutto…e pensare che volevo….
- Che volevi….
- Volevo dirti una cosa quel giorno…
- Che cosa Emy….
- Volevo farti felice Max…volevo dirti che finalmente avevo capito….che finalmente avevo capito che eri tu….
- Che ero io…..?
- Max volevo dirti che mi ero innamorata di te…..volevo renderti felice…e invece guarda cos’ho combinato….

Mi lasciò senza fiato…per un attimo rimasì immobile a fissarla….mentre lei faceva lo stesso….

- Emy…
- Dimmi….
- Se per sentirmi dire quello che hai appena detto il prezzo da pagare era questo…..
- Non dirlo nemmeno per scherzo…
- Se non ti avessi spinta mi sembra di capire che forse non avresti potuto dirmelo…preferisco sia andata così…e poi….
- E poi…
- Io senza di te come avrei fatto…
- Capirai..ce ne sono tante di ragazze…
- Ma nessuna è come te…

In tutto questo che aveva dell’incredibile rimaneva un enorme buco…la vacanza…ero ancora praticamente convinto che la sera prima fossi tornato dal Lido….allora cercai di svelare il mistero…

- Emy…
- Si…
- Quindi per quanti giorni sono rimasto in coma?
- Sette…sette interminabili giorni…ma per fortuna è tutto finito…

Sette giorni…esattamente quanti “quelli”.......
“No…non è possibile….mentre sono stato in coma……” Ebbene sì….era successo…

- Che c’è Max?
- Niente…ti racconterò….
- Ok….Max…

Le feci un cenno del capo come per dire…”Dimmi”….si avvicinò a me e appoggiò con delicatezza le sue labbra sulle mie…..
“Stavolta è tutto vero però…”….

- Ti amo…dovevo capirlo prima…mi hai salvato la vita…ora non voglio più allontanarmi da te…mai più…

Stavo per rispondere quando si aprì la porta della stanza….entrarono in sequenza i miei e i genitori di Emily…con un grande mazzo di fiori e un regalo per me….

- Buongiorno….
- Buonasera semmai Max…
- Ehm…sì Antonella (la mamma di Emy…)..sai 7 giorni in letargo…
- Come va?
- Bene – risposi guardando il papà…
- Si è ripreso in un modo sconcertante….- Entrò anche il medico che mi teneva in osservazione…- quasi non ci crediamo nemmeno noi….

Anche i miei avevano un pacco con un regalo….

- Ma come mai tutti questi pacchi?...
- Sai che giorno è?
- No papà…
- Guarda….
- 10 Marzo… * ma ieri non era Luglio? *
- Eh si..beh direi che mi sono svegliato in tempo….

I regali furono stupendi….una macchina fotografica digitale e un lettore cd…veramente belli……

Passarono i giorni, e col passare del tempo compresi che nel periodo in cui ero stato in coma avevo vissuto in “parallelo” un sogno lungo 7 giorni…talmente reale che una volta svegliato credevo di essere, a mia volta, in un sogno…Dunque non esisteva nessuna Chiara…era stato tutto un frutto della mia immaginazione….*Certo che ne ho di fantasia…solo nei sogni ci sono le donne perfette…*…ma mi dovetti ricredere su quel pensiero…Scoprii che Emily aveva trascorso, dal giorno dell’incidente, la maggior parte delle notti dormendo su una sedia, a fianco a me, sperando nel mio risveglio…avevo scoperto di avere un mare di amici, che ogni giorno mi passavano a trovare per tenermi il morale alto…ma in fondo non ce n’era bisogno…ero lì perché avevo salvato la ragazza che più di tutte amavo, ed ero contento di averlo fatto…le avevo dimostrato ancora una volta il mio attaccamento a lei…tanto grande da rischiare la mia stessa vita…ovviamente non era stato quello il gesto che l’aveva convinta a mettersi finalmente con me..perchè, come detto da lei stessa, già il giorno dell’incidente aveva deciso di dichiararsi…

Il periodo di riabilitazione fu lungo e travagliato…ma la voglia di rimettermi in forma era immensa…non passavo 5 minuti senza fare esercizi alla gamba rimasta colpita nell’incidente…fortunatamente la frattura non era scomposta e multipla, e questo aiutò sicuramente ad accorciare i tempi di recupero….tutti mi furono vicini, dal primo all’ultimo dei miei amici…ma soprattutto lo fu Emy…qualche sera rimase anche a dormire da me pur di starmi vicina…la storia con lei divenne ogni giorno più bella e coinvolgente…

A 6 mesi esatti dall’incidente organizzai una partita di calcetto per sancire il mio ritorno “definitivo”, in qualità di portiere, sui campi…e anche alla mia vita normale…partecipò una marea di gente e quasi mi commossi a vedere tutte quelle persone lì per me…entrai per ultimo in campo, con Emy al mio fianco, e vidi tutti in piedi ad applaudirmi……fu bellissimo…...come bellissima fu la partita, in cui dimostrai d’essere tornato il Max di sempre, cosa che mi riempì di gioia….a fine partita Emy mi saltò letteralmente addosso per complimentarsi e per darmi il bacio più bello che avessi ricevuto fino a quel giorno….e tutti i miei amici furono intorno a me per dami il “bentornato”….

Uscii dal campo con la mia felpa preferita, che avevo sempre definito porta fortuna, e che dal giorno dell’incidente non avevo più indossato in attesa del giorno adatto..….accompagnando Emy a casa di sua nonna le raccontai della mia ”vacanza”, non tralasciando il minimo particolare….

- Cavoli ti ho fatto soffrire anche nei sogni
- Hai visto cattivella?
- Beh ora è finita…
- Lo spero…
- Hai dei dubbi?
- Io? No no…..
- Ah ok..se no ti picchiavo…
- Ne avresti il coraggio?
- Ma no amore mio…..

Ad un certo punto passammo per il luogo dell’incidente con l’autobus…

- Scendiamo….
- Qui Max?
- Sì….
- Perché?
- Seguimi….

Riattraversammo la strada così come stavamo facendo esattamente 6 mesi prima…

- Volevo chiudere definitivamente tutto…e questo mi sembrava il modo migliore…
- E’ stato il modo migliore….
- Emy..
- Dimmi…
- Ti amo…
- Anch’io…

Lentamente la riaccompagnai a casa….ci salutammo con un lungo bacio, promettendoci di stare sempre insieme…

Nel tornare indietro rovistai nelle tasche alla ricerca dell’altro biglietto dell’autobus….

*E questo cos’è…..*…

Avevo trovato qualcosa…….

Quando la mia mano fu fuori dalla tasca destra, comparve un filo….

*Un filo trasparente….ma da dove esce….*

..ma c’era dell’altro….guardai bene…appeso a quel filo c’era un ciondolo…..a forma di sole…d’oro bianco…


....quella sera, dopo aver riposto il ciondolo in un posto nascosto e sicuro, mi infilai nelle mie lenzuola chiedendomi se, oltre a quel sole d’oro bianco, anche la proprietaria, un giorno, si sarebbe materializzata ai miei occhi, o se sarebbe rimasta un “sogno nel sogno”.



THE END

Gracie
Peghinoooooooooo.... ma nessuno ti ha scritto niente per il racconto???????
Io non l'ho letto perchè era troppo lungo ma ti prometto che lo farò!!! Nel frattempo, beh, ci tenevo a gratificare almeno il tempo che ci hai speso! :petting: :)
:ciao:

Pegasus83
Originally posted by Gracie
Peghinoooooooooo.... ma nessuno ti ha scritto niente per il racconto???????
Io non l'ho letto perchè era troppo lungo ma ti prometto che lo farò!!! Nel frattempo, beh, ci tenevo a gratificare almeno il tempo che ci hai speso! :petting: :)
:ciao:


Cara non avevo mica visto che avevi risposto!!!!!

Beh....io l'ho messo su...qualcuno so che l'ha già letto....:)

Pegasus83
Ho messo il tutto in PDF :)

http://www.pegasus83.com/altro/un_sogno_in_7_giorni.pdf

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