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lallyblue |
a proposito della scarsa frequenza alle lezioni:
mi viene da pensare a corsi in cui il docente si limita a leggere le proprie slide (non faccio nomi, ma credetemi ci sono!!!)
cos'ha una lezione del genere da offrirmi rispetto allo studio a casa delle slide?
io lavoro, come tanti in questa facolta', e non ho alcun vantaggio a prendere mezze giornate di permesso dal lavoro per farmi leggere delle slides...
mi metto poi nei panni di chi non lavora ma viene comunque da fuori milano... uno deve perdere metti 2 ore di viaggio per vedere uno che legge le slides? ma perche'?
a che pro? |
bluevelvet |
Originally posted by lallyblue
a proposito della scarsa frequenza alle lezioni:
mi viene da pensare a corsi in cui il docente si limita a leggere le proprie slide (non faccio nomi, ma credetemi ci sono!!!)
questo è un cancro dell'università. i professori che leggono le slide NON SANNO INSEGNARE e dovrebbero andare tutti a casa. ma i questionari di valutazione di fine corso a CHE CAZZO SERVONO? |
Walter |
Originally posted by bluevelvet
ma i questionari di valutazione di fine corso a CHE CAZZO SERVONO?
Ma soprattutto: il questionario di fine corso non è compilato dallo studente che non è in aula perchè lavora, né dallo studente che sceglie di non frequentare perchè ritiene la lezione frontale (così com'è organizzata nel corso x) totalmente inutile.
Ovvio che alla fine i risultati della valutazione siano deviati... indovinate in quale direzione. |
lallyblue |
alcuni studenti ritengano di essere equiparati a studenti frequentanti poiché fruiscono delle lezioni registrate,
trascurando l’importanza della componente interattiva delle lezioni in aula, e sull’atteggiamento poco
partecipativo di alcuni studenti pur frequentanti. Il Prof. Apolloni sottolinea che la frequenza in aula non è un
aspetto fondamentale e che il momento di verifica dell’apprendimento è l’esame finale.
beh io penso invece che le videolezioni non abbiano nulla da togliere alla partecipazione in aula: se ho delle domande mentre guardo le videolezioni, me le segno e vado a ricevimento se posso, se no mando una mail sperando in una risposta esauriente. Un forum in questo caso potrebbe essere d'aiuto, come fanno gia' alcuni docenti...
e concordo con Apolloni quando dice che alla fine l'importante e' l'esame finale.
in fondo, se uno e' in grado di superare l'esame anche non frequentando (x i motivi che gia' conosciamo), perche' penalizzarlo a tutti i costi?!? |
lallyblue |
Originally posted by Walter
Ma soprattutto: il questionario di fine corso non è compilato dallo studente che non è in aula perchè lavora, né dallo studente che sceglie di non frequentare perchè ritiene la lezione frontale (così com'è organizzata nel corso x) totalmente inutile.
Ovvio che alla fine i risultati della valutazione siano deviati... indovinate in quale direzione.
ecco... siamo a informatica... e io continuo a chiedermi perche' si continua ad usare la carta...
basta un questionario online. anonimo ma per accedere serve l'account dell'uni o il numero di matricola...
non e' fattibile?
o si rischia che non sia affidabile l'anonimato?
non si puo' studiare un sistema del genere? |
lallyblue |
Il Prof. Boldi osserva che è necessario far comprendere agli studenti come la frequenza delle lezioni sia un vantaggio.
<snip>
il Presidente conferma che la prestazione di lavori occasionali influisce negativamente sulla frequenza degli studenti, e che molti studenti nel modulo di richiesta dell’intenzione di frequenza dichiarano che non intendono frequentare;
io penso che sia necessario far comprendere ai docenti che non tutti gli studenti sono mantenuti dai genitori e che quindi, nonostante si rendano conto dell'importanza e utilita' (ma non indispensabilita') di seguire le lezioni, non possono fisicamente essere al lavoro per pagarsi le spese e contemporaneamente essere in dipartimento a seguire le lezioni... a meno che queste si svolgano in orari piu' accessibili o vengano registrate per essere viste e ri-viste (e questo con le lezioni normali non si puo' fare...) in momenti piu' opportuni...
non tutti i non frequentanti sono al parco a giocare a pallone, anzi, quasi nessuno!!!
e riflettano sul fatto che alcune lezioni attirerebbero piu' studenti se fossero un po' piu' interessanti e utili... |
lallyblue |
Originally posted by lallyblue
ecco... siamo a informatica... e io continuo a chiedermi perche' si continua ad usare la carta...
basta un questionario online. anonimo ma per accedere serve l'account dell'uni o il numero di matricola...
non e' fattibile?
o si rischia che non sia affidabile l'anonimato?
non si puo' studiare un sistema del genere?
toh...ma guarda cosa abbiamo qui:
TruEvote (a Secure and Trustable Internet Voting System based on PKI) |
Walter |
Si parla di autenticazione... quindi secondo me non c'è garanzia a priori di anonimità. Comunque sarebbe già un passo avanti, rispetto ad ora... sacrificherei volentieri un po' di anonimità pur di avere una valutazione della didattica più fedele alla realtà...
Le relazioni annuali della valutazione della didattica sono qui: http://www.unimi.it/indice_analitico/2590.htm
A livello di Facoltà, nel 2004/05 solo il 50% degli iscritti a Scienze MMFFNN ha partecipato... una quota non rappresentativa, per i motivi che dicevo sopra.
Se la valutazione fosse eseguita online, avremmo risultati differenti.
Per quanto riguarda infine i rappresentanti, ad Aprile ci sono le elezioni. Si rimane in carica 2 anni (in teoria... in pratica non è escluso che diventino 3), l'impegno fondamentale è la presenza al CCD una volta al mese. Se qualcuno vuole candidarsi... |
Yossarian |
Ciao a tutti,
Sono Dino, rappresentante degli studenti in Senato Accademico.
Deepblue mi ha chiesto se sapevo qualcosa di più riguardo alla problematica riportata nel verbale.
In Senato questo verbale non è giunto e probabilmente non giungerà mai perché queste questioni vengono gestire a livello di singolo corso o di Facoltà.
Proprio per questo sarebbe importante ci fossero dei rappresentanti nel vostro CCD così da poter rispondere drettamente a queste affermazioni e poter far verbalizzare la posizione degli studenti... ohimé ad oggi assente.
Nel punto 4 del verbale io rilevo varie criticità:
-Il problema della scarsa frequenza ai corsi percepito dai docenti e le proposte per la sua risoluzione.
-La proposta di ridurre di fatto il numero di appelli (Prof. Bettini) usando l'escamotage dei compiti in itinere per ridurre il numero di appelli (abolire l’appello d’aprile – sostituito dalle prove in itinere – così da evitare sovrapposizioni con l’attività didattica del secondo semestre e da incentivare gli studenti a sostenere l’esame approfittando della pausa di febbraio.)
-La proposta dell'istituzione di salti d'appello (Dott. Perlasca)
-Teorie di responsabilizzazione tramite l'abolizione del tutorato (maggiore severità negli esami che contrasti la
rilassatezza degli studenti, ad un loro minore tutoraggio per responsabilizzarli Prof. Tarallo)
Problemi del genere insorgono regolarmente in tutte le facoltà e in tutti i corsi di laurea. I rappresentanti servono proprio a contrastare questa deriva fornendo ai docenti gli elementi per comprendere quali siano i reali problemi della nostra Università.
Come è stato fatto notare negli inteventi precedenti non è che gli studenti se ne stiano al parco a giocare a pallone se non vengono a lezione. Questo è un modo di vedere le cose che non fa i conti con la realtà e non accetta che nella soluzione del problema possa esservi un elemento di responsabilità proprio della parte docente o del modello accademico adottato.
Segando le gambe di chi non segue o di chi fallisce un esame si ottiene semplicemente il risultato di sbattere fuori chi essenzialmente non trova utili le lezioni, mantenendo solo chi si trova bene con queste condizioni di insegnamento e non è spesso interessato a migliorare i corsi e i metodi di insegnamento.
Ciò non fa onore ai docenti che, secondo le disposizoni nazionali ed europee, saranno presto chiamati a rispondere della qualità del proprio insegnamento. Non fare autocritica e negare la possibilità di un miglioramento da parte propria è dimostrare di non voler analizzare a fondo il problema della non frequenza, della attrattività di lavori occasionali, della scarsa preparazione degli studenti agli esami.
Forse è proprio perché le lezioni non sono interessanti che gli studenti non le seguono.
Forse ridurre il numero di appelli (vedi giurisprudenza, dove i fuoricorso sono una marea) serve solo a rendere gli appelli più rapidi e ridurre le ore di lavoro dei docenti, ma non risolve il problema originale.
Gli studenti si dice debbano essere responsabilizzati, ma non si da a loro lo status di persone adulte in grado di partecipare attivamente nel processo di miglioramento dei corsi.
Per questo riprendo il giusto intervento di Walter. È la valutazione della didattica la chiave per il miglioramento dell'università. E giusto è anche il richiamo a procedure online che aumenterebbero il numero di risposte...
Da tempo ci impegnamo in questo senso, ma dobbiamo raddoppiare gli sforzi, con l'aiuto di tutti coloro che credono nella possibilità del cambiamento (che auspico si candidino alle prossime elezioni).
Per questo credo potrebbe essere positivo organizzare un incontro con voi e da voi (Comelico o Venezian?) così da parlare dei problemi del corso e spiegare a tutti come funziona la rappresentanza e come fare per candidarsi.
In ogni caso credo sia doveroso da parte nostra come rappresentanti in Senato e in Facoltà (sarebbe meglio prima sentire qualcuno di voi, forse Grazia, a quanto pare l'unica rappresentante solerte) interessarsi della questione e scrivere al presidente del vostro CCD per chiedere chiarimenti e ridiscutere i punti più critici riportati nel verbale della seduta di ottobre.
Resto a vostra disposizione per definire insieme i punti da inviare ai membri del CCD o per rispondere alle vostre domande di persona o qui sul forum.
Saluti,
Dino Motti |
Renaulto |
Il Prof. Bettini chiede se sia possibile ridurre il numero degli appelli affinché si incentivi il superamento degli esami ai primi appelli successivi alla fine dei corsi
Mi sfugge il nesso logico per cui la diminuzione degli appelli dovrebbe portare a quanto auspicato da Bettini.
Direi piuttosto che bisognerebbe puntare ad un' estensione degli appelli, anche per quegli esami che non prevedono appelli ad aprile, in modo da far sì che non si verifichino inutili sovrapposizioni.
Sulle discriminazioni nei confronti dei non frequantanti, penso che i docenti dovrebbero avere un po' più di pudore , ed evitare di uscirsene con certe sparate, dato che la baracca viene mantenuta anche dalle tasse dei non frequentanti (veri benefattori dell'Università italiana, dato che praticamente pagano solo per dare esami), e non fosse altro per rispetto nei confronti del prossimo.
Forse sarebbe il caso di insistere su quest'aspetto, venale, ma che rappresenta l'unico linguaggio comprensibile, per certa gente. |
foxinho |
Originally posted by Renaulto
Mi sfugge il nesso logico per cui la diminuzione degli appelli dovrebbe portare a quanto auspicato da Bettini.
Direi piuttosto che bisognerebbe puntare ad un' estensione degli appelli, anche per quegli esami che non prevedono appelli ad aprile, in modo da far sì che non si verifichino inutili sovrapposizioni.
Sulle discriminazioni nei confronti dei non frequantanti, penso che i docenti dovrebbero avere un po' più di pudore , ed evitare di uscirsene con certe sparate, dato che la baracca viene mantenuta anche dalle tasse dei non frequentanti (veri benefattori dell'Università italiana, dato che praticamente pagano solo per dare esami), e non fosse altro per rispetto nei confronti del prossimo.
Forse sarebbe il caso di insistere su quest'aspetto, venale, ma che rappresenta l'unico linguaggio comprensibile, per certa gente.
e qui ci scappa una mega quotata, dato che già, in linea con tanti altri paesi dell'UE, non dovremmo neanche pagare. |
rider |
-La proposta di ridurre di fatto il numero di appelli (Prof. Bettini) usando l'escamotage dei compiti in itinere per ridurre il numero di appelli (abolire l’appello d’aprile – sostituito dalle prove in itinere – così da evitare sovrapposizioni con l’attività didattica del secondo semestre e da incentivare gli studenti a sostenere l’esame approfittando della pausa di febbraio.)
-La proposta dell'istituzione di salti d'appello (Dott. Perlasca)
Queste proposte non sono affatto belle, scommetto che cosi' abbandoni da parte degli studenti aumenterebbero. |
Walter |
Originally posted by Yossarian
Per questo riprendo il giusto intervento di Walter. È la valutazione della didattica la chiave per il miglioramento dell'università. E giusto è anche il richiamo a procedure online che aumenterebbero il numero di risposte... Noto solo ora (mea culpa) questa petizione: http://www.petizione.net/petizione.php/15
Avrei preferito una mozione più concisa e concreta, comunque l'ho sottoscritta, nella speranza che serva a smuovere la situazione. Inviterei chi ha mai avuto di che lamentarsi della didattica a fare altrettanto! |
rider |
Il Prof Valle e' da anni che propone di fare i questionarei della valutazione on-line, potrebbe essere una valida tesi. Era gia' stato fatto qualcosa con webcen nel 2002 circa ma il progetto non aveva raggiunto i requisiti sufficiente per essere validato. Tenete conto che i questionari cartacei comportano un ingente spesa per l'ateneo e sviluppare quelli on line sarebbe un ottimo. Chiunque fosse interessato mi contatti. |
yeah |
Giusto per curiosità: l'anonimato come potrebbe essere garantito? |
yeah |
Non ho capito se il tuo commento è favorevole o meno, ma soprattutto se ti riferisci all'articolo o all'idea del voto elettronico :)
Comunque, il mio punto di vista è che non è fattibile, per gli stessi motivi illustrati nel secondo link che hai postato. Non ho nessuna garanzia che il voto da me espresso non sia associato alla mia identità, quindi, personalmente, sarei poco incline a votare.
Infatti l'unico modo tramite cui si potrebbe ottenere tale garanzia di segretezza è non autenticarsi presso il sistema, ma in questo modo è palese come non sarebbe possibile controllare chi vota e quanto, vanificando tutta l'ottima idea.
Vorrei mettere in chiaro che anche io sarei propenso a passare all'elettronico per evitare tutti gli sprechi di carta, sarei favorevole anche per i libri (anzi non vedo l'ora, il solo fatto di poter portare con sé più di un manuale che in formato cartaceo pesa mezzo chilo e oltre mi rende estremamente favorevole al cambio di tecnologia). |
Walter |
Originally posted by yeah
Non ho nessuna garanzia che il voto da me espresso non sia associato alla mia identità, quindi, personalmente, sarei poco incline a votare. Hai ragione, perchè nel caso del voto online si presuppone che qualcuno in Ateneo avrebbe accesso a tutti i dati, ed avrebbe quindi la possibilità di associare il voto allo studente (dal momento che non si può fare a meno di identificarsi al sistema, sia che si usi matricola/pin, email, codice, smart card, ...).
Se invece l'accesso al sistema di votazione elettronica, e quindi ai singoli dati (studente-voto), fosse permesso esclusivamente agli studenti, cioè ai loro rappresentanti in Ateneo, e i dati riassuntivi (anonimi) fossero resi disponibili all'Ateneo per tutte le valutazioni del caso?
In questo modo i rappresentanti sarebbero garanti dell'anonimità del voto. E' ovvio che andrebbero coinvolti nella realizzazione del sistema (supervisione) e nella sua gestione... quindi un ruolo più attivo di quello attuale, dove il sistema di valutazione della didattica è completamente gestito dall'Università (se ho scritto inesattezze, qualcuno più informato mi correggerà). |
Walter |
Originally posted by yeah
Vorrei mettere in chiaro che anche io sarei propenso a passare all'elettronico per evitare tutti gli sprechi di carta Sottolineo ancora che non si tratta solo di questo :)
Lo studente interrompe la frequenza del corso se la didattica frontale non è qualitativamente adeguata, però l'attuale sistema di valutazione della didattica (questionario consegnato in aula a fine corso) non fa emergere questa situazione.
Non emerge nemmeno il giudizio dello studente non frequentante, ad esempio per motivi di lavoro (e da noi non sono pochi). Magari qualcuno pensa che lo studente non frequentante non abbia diritto di esprimere un voto sulla qualità della didattica, ma a titolo di esempio faccio presente che una domanda del questionario di valutazione attuale (pag 39 e successive di http://www.unimi.it/cataloghi/nucel...dattica2006.pdf) riguarda la qualità e la disponibilità del materiale didattico. Dal momento che il materiale didattico è l'unico supporto di studio per uno studente che in aula non può essere presente, forse il suo parere va ascoltato (e probabilmente andrebbe anche pesato di più). Ma, ancora una volta, l'attuale sistema di valutazione della didattica, non fa emergere nemmeno questo dato. |
lallyblue |
Allora propongo una cosa... sempre cartacea ma che prenda in considerazione anche chi non frequenta.
Quando ci si iscrive ad un esame si presenta a video allo studente un questionario anonimo da stampare. Lo studente, DOPO la registrazione del voto, consegna in segreteria una busta bianca con dentro il questionario ANONIMO, adeguatamente compilato.
In questo modo non si risale allo studente, e anche chi non frequenta per i suddetti motivi puo' dire la sua.
Restano i tempi lunghi dovuti alla gestione cartacea, ma almeno tutti hanno la possibilita' di dire la loro.
Il voto resterebbe inoltre unico per utente/esame in quanto presentabile solo a seguito di registrazione dell'esame.
Puo' essere una soluzione? |
Walter |
Ma dopo la registrazione del voto non siamo forse tutti più buoni? :asd:
E se lo studente durante il semestre abbandona il corso e decide di non dare più l'esame perchè l'insegnamento è carente?
Preferisco ancora il voto online "garantito" dai rappresentanti (come descrivevo sopra) :D |
lallyblue |
giusto... non avevo pensato a quel caso... :/ |
yeah |
Se invece l'accesso al sistema di votazione elettronica, e quindi ai singoli dati (studente-voto), fosse permesso esclusivamente agli studenti, cioè ai loro rappresentanti in Ateneo, e i dati riassuntivi (anonimi) fossero resi disponibili all'Ateneo per tutte le valutazioni del caso?
In questo modo i rappresentanti sarebbero garanti dell'anonimità del voto. E' ovvio che andrebbero coinvolti nella realizzazione del sistema (supervisione) e nella sua gestione... quindi un ruolo più attivo di quello attuale, dove il sistema di valutazione della didattica è completamente gestito dall'Università (se ho scritto inesattezze, qualcuno più informato mi correggerà).
Potrebbe essere un'idea, anche se è evidente che così il singolo rappresentante diventa il punto debole, non faccio riferimento esplicito a nessuno, le mie sono solo supposizioni, però potrebbe diventare passibile di "corruzione".
Allora si potrebbe avere un sistema di controllo incrociato, in cui le operazioni devono essere fatte in presenza contemporanea di tutti i responsabili, che sono autenticati al sistema. Questo complicherebbe la fattibilità del sistema, a mio avviso.
E' chiaro che un tale livello di sicurezza è superfluo per i dati che deve difendere, ma il problema non sta nei dati, ma, come è stato chiaramente indicato, nelle possibili associazioni extra. E anche in presenza di un sistema di controllo complesso come quello che ho accennato come essere sicuri che il sistema non sia accedibile in modi non previsti (ossia abbia vulnerabilità)?
Sottolineo ancora che non si tratta solo di questo
Oh, certo :) era per chiarire che non sono contrario in toto al voto elettronico, nel caso le mie parole lasciassero intendere qualcosa di simile.
Sono d'accordissimo che anche il parere dei non frequentanti è importante, però dato che la soluzione di lallyblue è poco fattibile come tu stesso hai dimostrato, che fare? Se fosse possibile garantire l'anonimato come garantire poi l'univocità?
Senza ulteriori riflessioni, sono al momento ancora convinto che il cartaceo sia l'unica soluzione, solo servirebbe un modo per distribuirlo anche ai non frequentanti.
Uhm... e se fossero emessi in maniera numerata? Ossia, ogni modulo, da qualsiasi fonte provenga, una volta stampato ha un numero univoco su di esso. In tal modo è possibile compilare un solo modulo con tale numero. A quel punto uno può scaricarlo da internet e anche se lo fotocopiasse non potrebbe che presentare una sola delle copie.
Il controllo potrebbe non avvenire, ma una volta inserite le copie nel sistema di lettura, quando questo incontra un codice già acquisito scarterà automaticamente tutte le successive copie recanti il medesimo numero.
A questo punto il problema dell'univocità si sposta dalla semplice copia di questionario alla coppia questionario-studente.
Forse siamo di nuovo punto e a capo :-/ |
lallyblue |
ok
quando uno si iscrive, ogni anno, gli viene consegnato un blocco di questionari, uno per ogni esame attivo quell'anno ma completamente anonimo
a questo punto, uno e' libero di consegnarlo quando vuole in segreteria (con o senza registrazione dell'esame)
e' anonimo
evita duplicati ecc....
che ne dite? |
yeah |
Eh ma quanta carta serve? :)
Ogni anno ci sono tanti corsi, se consideri che uno in genere ne segue da 4 a 6 (è una media basata su esperienza personale), la disparità questionari / corsi è improponibile, secondo me. |
lallyblue |
beh esclusi naturalmente quelli che uno ha gia' dato...
magari potrebbero fare una cosa di questo genere:
matricole: questionari solo per il primo anno
iscritti al secondo anno: questionari per esami del primo e secondo anno esclusi quelli gia' superati
iscritti al terzo anno e fuori corso: questionari per tutti gli esami esclusi quelli gia' superati.
meglio? ;) |
lallyblue |
aggiungo
per i complementari si possono consegnare questionari solo per gli esami a piano studi... |
yeah |
La mia obiezione implicava la presenza dei complementari, effettivamente sarebbe stato meglio esplicitarla :)
Altrimenti, con la tua soluzione torniamo in parte al punto sollevato da Walter:
E se lo studente durante il semestre abbandona il corso e decide di non dare più l'esame perchè l'insegnamento è carente?
A cui possiamo aggiungere: e se lo studente segue un corso che non ha in piano studi? |
lallyblue |
Originally posted by yeah
e se lo studente segue un corso che non ha in piano studi?
in teoria non si puo'...
indi...
se lo segui anche se non puoi, non lo valuti, a meno di farlo dopo averlo registrato...
oppure, per i complementari, e solo per quelli, si puo' tenere in segreteria un blocco di questionari divisi per esame e segnare chi li chiede in modo che non se ne possano prendere piu' d'uno. Naturalmente l'associazione e' con il questionario bianco, non con quello compilato, quindi anche l'anonimato e' garantito.
altri punti deboli? |
Walter |
Originally posted by yeah
Potrebbe essere un'idea, anche se è evidente che così il singolo rappresentante diventa il punto debole, non faccio riferimento esplicito a nessuno, le mie sono solo supposizioni, però potrebbe diventare passibile di "corruzione".
Allora si potrebbe avere un sistema di controllo incrociato, in cui le operazioni devono essere fatte in presenza contemporanea di tutti i responsabili, che sono autenticati al sistema. Questo complicherebbe la fattibilità del sistema, a mio avviso.
E' chiaro che un tale livello di sicurezza è superfluo per i dati che deve difendere, ma il problema non sta nei dati, ma, come è stato chiaramente indicato, nelle possibili associazioni extra. E anche in presenza di un sistema di controllo complesso come quello che ho accennato come essere sicuri che il sistema non sia accedibile in modi non previsti (ossia abbia vulnerabilità)? Per quanto si possa e si voglia complicare il sistema per renderlo più sicuro (e quindi più anonimo), non credo si possa arrivare alla soluzione perfetta. Bisognerebbe scegliere soppesando vantaggi e svantaggi del voto online rispetto al sistema in uso (e agli altri proposti), tenuto in considerazione che ciascuno ha un certo grado di "rischio" di non-anonimato, e di inefficacia a rispecchiare la reale qualità della didattica.
Per evitare che sia possibile stabilire l'associazione studente-voto semplicemente corrompendo un rappresentante (o il gruppo dei rappresentanti), si potrebbe fare così:
- a fine semestre, l'UniMI invia una email a ciascuno studente con un codice identificativo (quindi qualcuno in UniMI, con un certo grado di "fiducia", conosce l'associazione studente-id);
- l'id permette l'autenticazione al servizio di valutazione della didattica, i cui dati sono accessibili solo ai rappresentanti (che quindi conoscono l'associazione id-voto)
Senza corrompere sia i responsabili UniMI che i rappresentanti, non si può ricomporre l'associazione studente-voto.
Questo sistema è un pochino meno fragile del precedente :D, non è perfetto ma secondo me il rischio è tollerabile.
Altrimenti spostiamo il problema (senza risolverlo) sul software. Si crea un progetto open-source che non salva la coppia {dati di autenticazione, voti}, tanto ci interessa sapere solo i voti e chi ha già votato e non come sono associati.
Come verificare che l'applicazione si comporta correttamente? E' open-source apposta :D
Come verificare che l'applicazione corretta sia effettivamente impiegata nel sistema, e non è stata soggetta a manipolazioni? Il problema si è spostato qui. Si potrebbe procedere come sopra, con il doppio "sigillo" di qualche responsabile UniMI e dei rappresentanti.
Si potrebbe infine rifinire il sistema precedente evitando di salvare ogni singolo voto. Quel che alla fine conta sono media e varianza, ed esistono formule ricorsive per calcolarle. Per la media, ad esempio, chiamando Y{m} la media dei primi m voti e X{n} il voto n-esimo, vale Y{m+1}=(X{n+1} + n*Y(n))/n+1
Resta il problema che dicevo sopra, cioè chi garantisce che l'applicazione non salvi altri dati oltre alle medie e le varianze. |
rider |
Secondo me sono realizzabili on line.
Autenticazione tramite Sifa, che serve esclusivamente che evitare che lo stesso questionari venga compilato 2 volte per lo stesso corso.
La compilazione del questionario comporta l'incrementazione dei dati di una base di date in cui non rimane tracci della matricola e nominativo.
I risultati forniti possono essere visualizzati facendo richiesta alla divisione informativa dell'ateneo.
Ad esempio quando vai a vedere gli iscritti ai vari corsi di laurea nelle statisteche dell'ateneo non compaiono nome e cognome o matricola ma solo il totale degli iscritti.
Siamo in università non alla NASA quindi rimando dell' idea che il sistema sia fattibile.
Mercoledi' incontro un paio di studenti e gli propongo la realizzazione. Chi vuole partecipare puo' venire mercole' pomeriggio alle 14.00 in 315 o 301
Ciao |
Walter |
Originally posted by lallyblue
oppure, per i complementari, e solo per quelli, si puo' tenere in segreteria un blocco di questionari divisi per esame e segnare chi li chiede in modo che non se ne possano prendere piu' d'uno. E se io non voglio frequentare un complementare ma solo dare un giudizio negativo su un docente? Vado in segreteria e compilo il questionario?
Comunque questo è un problema comune anche al voto online. Come si fa a sapere che corsi ha seguito uno studente nel semestre? Il piano di studi non aiuta, e UniMI non ci obbliga ad iscriverci ai singoli corsi prima dell'inizio del semestre. Magari sarebbe conveniente se cominciasse a farlo... anche se allo studente medio potrebbe sembrare solo una scocciatura burocratica. |
Walter |
Originally posted by rider
Secondo me sono realizzabili on line.
Autenticazione tramite Sifa, che serve esclusivamente che evitare che lo stesso questionari venga compilato 2 volte per lo stesso corso.
La compilazione del questionario comporta l'incrementazione dei dati di una base di date in cui non rimane tracci della matricola e nominativo.
I risultati forniti possono essere visualizzati facendo richiesta alla divisione informativa dell'ateneo.
Ad esempio quando vai a vedere gli iscritti ai vari corsi di laurea nelle statisteche dell'ateneo non compaiono nome e cognome o matricola ma solo il totale degli iscritti.
Siamo in università non alla NASA quindi rimando dell' idea che il sistema sia fattibile.
Mercoledi' incontro un paio di studenti e gli propongo la realizzazione. Chi vuole partecipare puo' venire mercole' pomeriggio alle 14.00 in 315 o 301
Ciao E' ovvio che le perplessità sul sistema di voto online non sono di natura tecnica :sbonk:, altrimenti sarebbe sufficiente installare un'applicazione tipo http://www.phpsurveyor.org e autenticare gli utenti sul db di Ateneo. |
lallyblue |
Originally posted by Walter
E se io non voglio frequentare un complementare ma solo dare un giudizio negativo su un docente? Vado in segreteria e compilo il questionario?
Esatto, perche' no?
Originally posted by Walter
Comunque questo è un problema comune anche al voto online. Come si fa a sapere che corsi ha seguito uno studente nel semestre? Il piano di studi non aiuta, e UniMI non ci obbliga ad iscriverci ai singoli corsi prima dell'inizio del semestre. Magari sarebbe conveniente se cominciasse a farlo... anche se allo studente medio potrebbe sembrare solo una scocciatura burocratica.
Concordo in pieno... semplificherebbe molte cose... tra cui la presenza agli esami...
Off-Topic: sento spesso docenti lamentarsi che molti si iscrivono agli esami, ma poi pochi si presentano e nemmeno avvisano... e imho, da questo punto di vista, sarebbe anche istruttivo... |
Walter |
Originally posted by lallyblue
Esatto, perche' no? Perchè il blocco dei questionari di qualche docente andrebbe esaurito in pochi minuti :asd:
Sai quanti studenti, che magari non hanno seguito il corso x nel semestre, hanno conti in sospeso con qualche docente? :asd:
Meglio piuttosto dichiarare ad inizio semestre quali corsi si intende seguire... e poter valutare la didattica solo di questi. |
lallyblue |
vi contraddite...
tutti devono avere la possibilita' di dare un giudizio su un docente, anche dopo aver seguito una sola lezione del corso o anche senza averlo mai seguito (magari per orari troppo scomodi)
indi, se tutti si fiondano a compilare questionari, ben venga! sia che i giudizi siano positivi che negativi...
alla fine e' ben a questo che servono... no?
stara' ai docenti non farsi odiare...
vogliamo la meritocrazia? bene, eccola... ;) |
lallyblue |
Originally posted by Walter
Meglio piuttosto dichiarare ad inizio semestre quali corsi si intende seguire... e poter valutare la didattica solo di questi.
ma il piano di studi non serve mica a questo?!?!
mi avete "cazziato" prima perche' uno deve poter valutare anche i corsi che non ha a piano di studi...
:pensa: non capisco... |
Walter |
:D
Mai seguito un corso che non avevi ancora nel piano di studi?
Non puoi certo rimandare la valutazione della didattica del corso al momento in cui inserirai l'esame nel piano di studi, perchè magari passeranno mesi, o un anno... mentre la valutazione della didattica dovrebbe essere puntuale, a fine semestre.
Il piano di studi così com'è non so a che serva, io preferirei un piano semestrale, in cui comunque si ricordino allo studente i vincoli (laddove ci sono...) sulla scelta degli esami. |
yeah |
Concordo in pieno... semplificherebbe molte cose... tra cui la presenza agli esami...
A quel punto uno si iscrive al corso e poi non frequenta, torniamo allo stesso problema, senonché ci sarebbe uno strumento in più di controllo sui frequentanti. |
Walter |
Originally posted by lallyblue
tutti devono avere la possibilita' di dare un giudizio su un docente, anche dopo aver seguito una sola lezione del corso o anche senza averlo mai seguito (magari per orari troppo scomodi)
indi, se tutti si fiondano a compilare questionari, ben venga! sia che i giudizi siano positivi che negativi...
alla fine e' ben a questo che servono... no?
stara' ai docenti non farsi odiare...
vogliamo la meritocrazia? bene, eccola... ;) Così uno studente può valutare la didattica di un docente, di cui magari ha solo sentito parlare, senza aver mai avuto intenzione di seguire un suo corso, semplicemente richiedendo un modulo in segreteria? La valutazione non avrebbe molta credibilità secondo me.
Originally posted by yeah
A quel punto uno si iscrive al corso e poi non frequenta, torniamo allo stesso problema, senonché ci sarebbe uno strumento in più di controllo sui frequentanti. "Iscriversi al corso" va inteso come "usufruire delle possibilità di apprendimento offerte dal corso", con tutti gli strumenti e i supporti messi a disposizione (non c'è solo la lezione frontale in aula). |
yeah |
"Iscriversi al corso" va inteso come "usufruire delle possibilità di apprendimento offerte dal corso", con tutti gli strumenti e i supporti messi a disposizione (non c'è solo la lezione frontale in aula).
Io intendevo che tale scelta potesse fornire un pretesto ai docenti per mezzi come la raccolta firme, qualcosa del tipo "devo sapere se chi si è iscritto sta seguendo", etc. ;) |
lallyblue |
allora: secondo me bisogna stabilire prima di tutto delle specifiche su come deve funzionare la cosa e in quali casi. mi spiego meglio.
cominciamo facendoci delle domande:
1) chi deve poter lasciare un giudizio?
solo chi passa l'esame? solo chi segue? anche chi non segue?
se uno deve poter avere il diritto di compilare il questionario anche se (e magari proprio perche') non puo' seguire il corso, allora bisogna aspettarsi che possa compilare il questionario anche qualcuno che non ha seguito il corso e non gliene frega niente di quel corso.
2) cartaceo o digitale?
Il cartaceo probabilmente e' quello che permette piu' agevolmente di avere questionari non doppi compilati anonimamente. Ha lo svantaggio di richiedere poi un'analisi lunga (caricare i dati a mano su un db e analizzarli, ecc...)
Inoltre permette una realizzazione in tempi molto brevi (basta creare il questionario, stamparlo e distribuirlo)
Il digitale invece da' qualche insicurezza sulla gestione dell'anonimato, ma d'altro canto permette un'analisi immediata dei dati. Ha di contro inoltre tempi di sviluppo leggermente superiori.
IMHO, potrebbe essere fattibile la prima fintanto che la seconda non e' pronta.
Come diceva Walter, non si puo' avere una soluzione perfetta, perche' molto probabilmente non esiste.
Bisogna trovare la soluzione con il male minore e il vantaggio maggiore. |
lallyblue |
scusate ma qui alla fine e' morto il discorso? :/ |
ridersdesfroos |
le idee che sono uscite sono interessanti, ma secondo me non tutte applicabili in pratica. secondo me il primo passo consiste nel convincere chi di dovere ad utilizzare seriamente quello che già c'è, ovvero i milioni di questionari fatti fin'ora. poi si può iniziare ad elaborare un sistema online: secondo me dal sifa è la cosa migliore (tanto basta qualche precauzione per renderelo anonimo a tutti gli effetti anche se fatto previa login!).
cosa ne dite?
ciao
Matteo |
lallyblue |
anche chi non ha frequentato? o rimane poi? |
jaguaro |
Ciao!
vi informo che a livello di Facoltà i rappresentanti degli studenti hanno richiesto la pubblicazione dei risultati dei questionari della didattica.
è probabile che verranno pubblicati.
Probabilmente bisognerà discuterne un po' prima di riuscire ad ottenere l'effettiva pubblicazione e probabilmente si cercherà anche di cambiare qualcosa sulle metodologie di valutazione, nei limiti delle richieste ministeriali.
A livello di CCD la prof.ssa De Cindio ha chiesto di istituire una commissione per la valutazione della didattica: in modo da trovare nuove strade e migliorare l'affidabilità di queste statistiche. Inoltre, visto che siamo informatici.. di usare gli strumenti adeguati per migliorare il tutto.
Vi farò sapere aggiornamenti. |
lallyblue |
Vorrei sollevare un paio di quesiti:
- e' regolare che alcuni docenti non rispondano mai, per principio, alle domande che gli vengono poste via e-mail, sulla mail del dipartimento (e lo sottolineo)?
- e' regolare che a distanza di meno un mese non si sa se ci saranno appelli di alcuni corsi a gennaio?
- e' regolare che queste, ed altre cose, succedano continuamente e nessuno prenda provvedimenti? |
pirlo21 |
beh ragazzi...è regolare che dopo essermi trasferito dal politecnico c'è voluto 1 anno per convalidarmi gli esami perchè la mia pratica era sparita? anno in cui, ovviamente, ho lasciato indietro molti esami che pensavo fossera già fatti, invece dopo 1 anno ecco che non è così...
è regolare dopo tutto sto casino debba recuperare un esame da 6 crediti perchè me ne sono stati conosciuti solo 5? per un credito cosa dovrei andare a fare? il vero problema è che l'università fa schifo...e questa tra lo schifo è una di quelle messe peggio in fatto di organizzazione |
lallyblue |
vorrei condividere con voi una bella notizia: dal 2002, anno in cui mi sono iscritta qui alla statale, ho compilato un paio di settimane fa il mio SECONDO questionario sulla didattica...
ribadisco... secondo me questi questionari cartacei penalizzano soprattutto le opinioni di lavoratori e fuorisede... non rispecchiano quindi la realta' ma solo una parte di essa... quella piu' avvantaggiata, di chi puo' seguire... |
lallyblue |
ecco il testo ufficiale:
ANVUR |
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