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[palestina] Evviva ha vinto la democrazia
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Barone
http://www.corriere.it/Primo_Piano/...palestina.shtml

sono proprio curioso di leggere i commenti di quelli che odiano israele a prescindere e che adesso avranno di che divertirsi con una bella guerra

fabpicca
brutta cosa, davvero brutta cosa...

Barone
Originally posted by fabpicca
brutta cosa, davvero brutta cosa...


ma figurati!!! la guerra è sbagliata solo se la fanno gli usa ;)

bombolo
Originally posted by Barone
ma figurati!!! la guerra è sbagliata solo se la fanno gli usa ;)


mmmm... ma che bell'analisi politica :D

Barone
Originally posted by bombolo
mmmm... ma che bell'analisi politica :D


era per scatenare una guerriglia col soviet del dsy...:asd:

era una battuta ;)

c3ru
IMHO e ripeto IMHO (basandomi su osservazioni di gente che in palestina c'è appena stata), hamas entro un anno diventerà un partito corrotto come al fatah, rinunciando alla lotta armata. basta vedere ccome nelle settimane precedenti al voto le manifestazioni di hamas (almeno quelle ufficiali) erano prive della classica ostentazioni di armi e martiri.
il tutto IMHO.

bombolo
Originally posted by Barone
era per scatenare una guerriglia col soviet del dsy...:asd:

era una battuta ;)


ok butto allora un pò di benza sul fuoco....

....per me la guerra è ingiusta anche se la fà israele ;)

ripe
Originally posted by c3ru
IMHO e ripeto IMHO (basandomi su osservazioni di gente che in palestina c'è appena stata), hamas entro un anno diventerà un partito corrotto come al fatah, rinunciando alla lotta armata. basta vedere ccome nelle settimane precedenti al voto le manifestazioni di hamas (almeno quelle ufficiali) erano prive della classica ostentazioni di armi e martiri.
il tutto IMHO.


Questa è la migliore delle ipotesi...

c3ru
la cosa da temere è che la base si accorga in tempo della trasformazione di hamas in partito "legale", poichè essa reagirebbe in continui attacchi ad israele per mostrare la sua "purezza".
in tale caso la base sarebbe totalmente fuori controllo in quanto non esiste (per ora) in hamas una figura di leader forte come Arafat per l'olp, in grado di calmare gli animi.

Barone
che bello vedere che le solite "facce" note che trovano 100.000 siti di controinformazione per smascherare la politica imperialista dell'USA non profondano uno sforzo simile per dare vita a questo thread che parla di come l'estremismo e la violenza vincano in palestina...adesso mi compro i pop corn e attendo che israele rada al suolo tutto...sarà questa la fine che faranno no? ;)

c3ru
Originally posted by Barone
che bello vedere che le solite "facce" note che trovano 100.000 siti di controinformazione per smascherare la politica imperialista dell'USA non profondano uno sforzo simile per dare vita a questo thread che parla di come l'estremismo e la violenza vincano in palestina...adesso mi compro i pop corn e attendo che israele rada al suolo tutto...sarà questa la fine che faranno no? ;)


:?

temo di non capire di chi tu stia parlando

Terrytop
Originally posted by Barone
che bello vedere che le solite "facce" note che trovano 100.000 siti di controinformazione per smascherare la politica imperialista dell'USA non profondano uno sforzo simile per dare vita a questo thread che parla di come l'estremismo e la violenza vincano in palestina...adesso mi compro i pop corn e attendo che israele rada al suolo tutto...sarà questa la fine che faranno no? ;)


non ho capito bene nemmeno io ...
cioe' in israele hanno votato il loro partito e tu vuoi che gente del dsy vada a fargli guerra, con il plausibile intento di instaurare un governo dsy in palestina e poi essere attaccati dagli usa e venire a lamentarsi sul forum, e' questo che intendevi?

drakend
Temo che questo voto manderà all'aria ogni residua speranza di una soluzione pacifica del conflitto palestinese.
Si è verificato un fatto oggettivamente del tutto nuovo: in libere elezioni il popolo palestinese ha eletto a maggioranza una fazione che fa della distruzione di Israele il suo obiettivo principale.
Questo significa che ora un israeliano può pensare che la popolazione civile condivide il punto di vista di Hamas e quindi sostanzialmente è identificabile con loro... da qui a dire che i palestinesi sono una massa di terroristi il passo è breve, troppo breve e le conseguenze troppo difficili da prevedere.
Perché mi vengono in mente immagini di carneficine?

Barone
Originally posted by Terrytop
non ho capito bene nemmeno io ...
cioe' in israele hanno votato il loro partito e tu vuoi che gente del dsy vada a fargli guerra, con il plausibile intento di instaurare un governo dsy in palestina e poi essere attaccati dagli usa e venire a lamentarsi sul forum, e' questo che intendevi?


esatto...;)

deadMe
Originally posted by drakend

Questo significa che ora un israeliano può pensare che la popolazione civile condivide il punto di vista di Hamas e quindi sostanzialmente è identificabile con loro... da qui a dire che i palestinesi sono una massa di terroristi il passo è breve, troppo breve e le conseguenze troppo difficili da prevedere.
Perché mi vengono in mente immagini di carneficine?


vi siete chiesti perchè i palestinesi hanno votato hamas? secondo voi i palestinesi (intendo il popolo non i governi) con tutti i problemi che hanno pensano solamente a fare il culo agli israeliani? hamas fondamentalmente per i palestinesi (ma anche molti egiziani) è un'organizzazione che si occupa di aiutare i poveri, costruire scuole ecc. Per il resto del mondo è un'organizzazione terroristica che fa attentati. la verità è che hamas è entrambe le cose quindi i palestinesi la votano perchè aiuta il popolo e il resto del mondo la odia perchè fa attentati.

bombolo
Certo è che questo porterà alla legittimazione delle eventuali azioni militari di israele e nel frattempo l'europa non finanzierà più il governo palestinese.

bombolo
QUANDO NACQUE, NEL 1987, IL MOVIMENTO ISLAMICO APPARIVA
SOLTANTO UN ELEMENTO DI DISTURBO DELLO STRAPOTERE DI FATAH
La spina nel fianco di Arafat che piaceva al Mossad


di Mimmo Cándito

Chissà mai quali pensieri amari si stiano torcendo in questo momento nell’animo di Shimon Peres, il vecchio leader laborista d'Israele. Perchè è Peres il vero padre di Hamas, colui che ne decise sostanzialmente la vita nell'87, quando la prima Intifada stava scuotendo le resistenze della società israeliana e metteva in crisi la capacità di controllo della destabilizzazione aperta dai «ragazzi delle pietre», con quel loro assalto a mani nude contro l'armata di Tzahal. Certo, Peres non fu solo, in quella decisione: l'appoggiava il governo e però anche l'opposizione, perchè a tutti - agli uni e agli altri allo stesso modo - appariva razionale dare forza al nemico del nemico, in un gioco spregiudicato di alleanze di fatto che la politica non teme mai di praticare (salvo, poi, a ritrovarsi nell'apprendista stregone che non sa più controllare il suo mostro).

A quel tempo, il nemico d'Isarele era solamente e unicamente Arafat. Al-Fatah governava attraverso l'Olp le speranze e le rivendicazioni del popolo palestinese, e Al-Fatah aveva in lui il solo leader e il solo interprete. Dall'interno della società palestinese stavano però venendo fuori, intanto, spinte radicali che non si riconoscevano più nei vecchi strumenti politici dei movimenti di Habbash o di Jibril (legati comunque, l'uno e l'altro, al traccheggio che Arafat pilotava dentro l'Olp con sapienza levantina); erano spinte che, in un furore di estremismo ideologico, legavano la lotta nazionalista contro «il nemico sionista» a pratiche di forte impegno religioso: la guerra contro Israele era anche la guerra dell'Islam.

Oggi, nelle viscere d'un processo conflittuale che rischia di stritolare dentro le fazioni del fondamentalismo islamico ogni progetto di pace, appare naturale che in Medio Oriente tensioni politiche e atti di terrorismo si mostrino fusi in un magma indistinto d'ideologia e di religione. Ma nell'87, al di là delle pratiche - consolidate ma marginali - della Fratellanza Musulmana, questo magma appariva un pericolo di ben poco conto, tanto più che la spinta della rivoluzione khomeinista s'era intanto impantanata nelle marshes irachene di Saddam Hussein. E gli strateghi israeliani (ma dentro ci si può mettere anche il Dipartimento di Stato americano) decisero allora ch'era conveniente dare appoggio a questo nuovo movimento, in modo da indebolire la posizione negoziale di Arafat. Lo scenario è assai simile a quello che venne applicato dal governo americano in Afghanistan negli anni Ottanta, quando l'appoggio in denari e in armi (i 350 missili Stinger, soprattutto) ai mujaheddin che lottavano contro l'Armata Rossa parve lo strumento migliore per riportare Breznev all'interno delle vecchie geografie politiche. Breznev, o comunque l'Urss, ne uscì sicuramente sconfitto, e l'Armata Rossa riprese a bandiere abbbassate la strada di casa attraverso l'antico ponte sull'Amu Daryia; però intanto s'era formato un esercito clandestino di guerriglieri islamici - li chiamavano «gli afghani». E oggi sono, questi, gli stessi «afghani» che danno battaglia agli americani in Iraq.

Ma l'appoggio tattico fornito da Israele, e da Washington, al nascente movimento estremista di quell'87 non avrebbe potuto portare al risultato politico di questi giorni se Hamas non avesse avuto comunque, al proprio interno, tutte le componenti politiche e organizzative necessarie a radicare la sua presenza all'interno del mondo palestinese. «Hamas», in arabo, significa «zelo, entusiamo, ardore», ed è sicuramente questa la connotazione principale del movimento; ma quel suo nome è anche l'acronimo di Harakat al-Mukawama al-Islamiya, che vuol dire Movimento Islamico di Resistenza, ed è sicuramente, questa, l'identificazione d'un progetto politico di Resistenza che poco ha a che fare con i processi di pace e di negoziato tra Israele e l'Autorità Palestinese. Hamas, infatti, non soltanto non intende riconoscere lo Stato d'Israele, ma ne predica la scomparsa immaginando che quella «resistenza» ch'esso guida debba portare al recupero dell'intero territorio che si stende «tra il mare e il fiume», cioè tra Mediterraneo e Giordano. Lo stesso territorio dove oggi vive il popolo d'Israele.

Le componenti che hanno fatto di Hamas uno strumento oggi dominante nella vita politica del mondo palestinese sono sostanzialmente due: il suo progetto politico-militare, e la sua penetrazione estremamente ramificata nella società palestinese. Il progetto politico-militare ha trovato sempre più consenso, dopo che l'Autorità Palestinese è apparsa incapace di portare a risultati concreti il negoziato con Israele; la radicalizzazione, quando la politica entra in crisi, è uno sbocco praticamente inevitabile nelle condizioni conflittuali, e Hamas oggi cavalca facile sui malumori e sulle delusioni dei palestinesi. Ma è soprattutto la ramificazione sociale, lo strumento più efficace di propaganda e di proselitismo di Hamas: la sua presenza a livello di base, con gli ambulatori medici, le scuole, le moschee, l'assistenza alle famiglie dei più bisognosi, crea una rete di solidarietà e di identificazione che l'Autorità Palestinese non può nemmeno immaginare di contrastare. E gli spazi che dovrebbero essere delle istituzioni ufficiali vengono invece occupati dagli uffici, modesti, poveri, ma credibili, di Hamas. Il risultato di questa rete capillare è il voto dell'altro ieri. E la lotta nazionalista della vecchia Olp è ormai una guerra di religione, dove fondamentalismo e militarizzazione sono la stessa drammatica faccia d'un processo politico in piena crisi.

La Stampa 27-1-06

jdhoring
Originally posted by Terrytop
non ho capito bene nemmeno io ...
cioe' in israele hanno votato il loro partito e tu vuoi che gente del dsy vada a fargli guerra, con il plausibile intento di instaurare un governo dsy in palestina e poi essere attaccati dagli usa e venire a lamentarsi sul forum, e' questo che intendevi?


esatto. e poi Bloody, Alf ed io facciamo i moderatori.

Shalom...

diverso
è giusto rispettare il voto dei cittadini
come trovo giusto rispettare il fatto che gli italiani 5 anni fa hanno votato berlusconi... :asd:

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