.dsy:it. - Bloody's journal ~ schizofrenia

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.dsy:it. ~ Bloody's journal ~ schizofrenia

schizofrenia

25-06-2004 15:42

Credo di aver provocato io stesso la malattia.
Nel tentativo di penetrare nel mondo di là, urtai nel suo custode naturale, la incarnazione delle mie proprie debolezze e dei miei propri errori.
Considerai questi demoni dapprima come gli abitanti inferiori di un mondo di là, che potevano usarmi come il loro trastullo, perchè mi ero recato impreparato in quelle regioni e mi ci ero smarrito.
Più tardi li ritenni come parti distaccate del mio spirito (forme di passioni), che esistevano nello spazio libero vicino a me, e si nutrivano dei miei sentimenti.
Io credevo che li possedesse anche ogni altra persona, ma che, per la protezione e il dolce inganno del sentimento personale dell'esistenza, non li percepisse. Questo ingannevole Io lo considero come un'artefatto in funzione di ricordi, di complessi, di pensieri, e così via, come una bella bambola, dorata all'esterno, nella quale non vive nulla di essenziale.
In me questo Io personale era reso poroso dall'offuscamento della mia coscienza. Volevo avvicinarmi ad una fonte di vita più elevata, prepararmi avrei dovuto prima, per molto tempo, risvegliare in me un'Io impersonale, più elevato; perchè il "pasto degli dei" non era adatto per labbra mortali, esso agiva distruttivamente sull'Io umano-animale, lo spaccava nelle sue parti, e queste si frantumavano gradatamente, la bambola veniva addirittura macerata, il corpo danneggiato.
Io avevo forzato troppo presto l'accesso alle "fonti della vita" e la maledizione degli dei scese su di me. Tardi riconobbi la partecipazione di elementi torbidi, imparai a conoscerli dopo che essi avevano aquistato troppa potenza. Non ci fu più salvezza.
I demoni salirono dall'abisso come custodi, come cerberi, che non permettono di entrare a nessuno che non sia autorizzato. Io decisi di intraprendere la lotta alla vita ed alla morte. Questo significava per me la decisione di morire, perchè a mio parere dovevo allontanare tutto ciò che sostiene il nemico, ma che contemporaneamente è anche quello che sostiene la vita. Volevo andare nella morte, senza diventare pazzo, mi trovavo per così dire di fronte alla sfinge: nell'abisso tu o io!
In questo momento venne la rivelazione, io compresi la vera natura dei miei seduttori. Essi erano i mediatori e contemporeneamente gli impostori del mio piacevole Io personale, che allora mi sembrò futile quanto essi. E mentre poi emergeva un'Io più grande e più ampio, fui capace di rinunciare alla mia precedente personalità con tutti i suoi accessori. Vidi che questa precedente personalità non poteva mettere piede nei regni soprannaturali.
La conseguenza fu un terribile dolore simile a quello di un colpo che annienta, ma ero salvo, i demoni si raggrinzirono, passarono, morirono.
Un'Io come essi lo hanno, consistente di menzogne convenzionali, di apparenza, di autoinganno si è formato di nuovo in me, ma dietro e sopra di esso sta sempre un'Io più grande, più ampio che da allora è sempre stato la mia protezione ed il mio rifugio.
Io credo che per molte persone sarebbe un vantaggio se conoscessero un tale Io e credo anche che esistano uomini che , su vie migliori, lo hanno effettivamente raggiunto.

....un'ex schizofrenico

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Commento di LazerPhEa

25-06-2004 15:42

Che roba... ma è un estratto di qualche libro?

Commento di Bloody

25-06-2004 15:42

si, però l'ho letto nella sign di uno in un altro forum che frequento. (30 righe di sign in size 1 di vbulletin..... ) Ha detto di averlo tratto dal libro "argomenti di psichiatria - la sindrome schizofrenica"