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.dsy:it. ~ JaM's journal ~ L'Automobile e le Sefirot |
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“Aveva ragione lei. Qualsiasi dato diventa importante se è connesso a un altro. La connessione cambia la prospettiva. Induce a pensare che ogni parvenza del mondo, ogni voce, ogni parola scritta o detta non abbia il senso che appare , ma ci parli di un Segreto. Il criterio è semplice: sospettare, sospettare sempre. Si può leggere in trasparenza anche un cartello di senso vietato.”
“Certo. Moralismo cataro. Orrore della riproduzione. Il senso è vietato perché è inganno del Demiurgo. Non è per quella via che troverà il Cammino.”
“Ieri sera mi è capitato per le mani il manuale per la patente B. Sarà stata la penombra, o quel che lei mi aveva detto, mi ha colto il sospetto che quelle pagine dicessero Qualche Cosa d’Altro. E se l’automobile esistesse solo come metafora della creazione? Ma non bisogna limitarsi all’esterno, o all’illusione del cruscotto, bisogna saper vedere ciò che vede solo l’Artefice, quello che sta sotto. Ciò che è sotto è come ciò che è sopra. È l’albero delle sefirot.”
“Non me lo dica.”
“Non sono io che dico. Esso si dice. Anzitutto l’albero motore è un Albero, come dice la parola stessa. Ebbene, si calcoli il motore in testa, due ruote anteriori, la frizione, il cambio, due giunti, il differenziale e le due ruote posteriori. Dieci articolazioni, come le sefirot.”
“Ma le posizioni non coincidono.”
“Chi lo ha detto? Diotallevi ci ha spiegato che in certe versioni Tieferet non era la sesta ma l’ottava sefirah, e stava sotto Nezah e Hod. Il mio è l’albero di Belboth, altra tradizione.”
“Fiat.”
“Ma seguiamo la dialettica dell’Albero. Al sommo il Motore, Omnia Movens, di cui diremo, che è la Sorgente Creativa. Il Motore comunica la sua energia creativa alle due Ruote Sublimi – la Ruota dell’Intelligenza e la Ruota della Sapienza.”
“Sì, se la macchina è a trazione anteriore…”
“Il bello dell’albero di Belboth è che sopporta metafisiche alternative. Immagine di un cosmo spirituale con la trazione anteriore, dove il Motore davanti comunica immediatamente i suoi voleri alle Ruote Sublimi, mentre nella versione materialistica è immagine di un cosmo degradato, dove il Movimento è impresso da un Motore Ultimo alle due Ruote Infime: dal fondo dell’emanazione cosmica si sprigionano le forze basse della materia.”
“E con il motore a trazione posteriore?”
“Satanico. Coincidenza del Supero e dell’Infimo. Dio si identifica con i moti della materia grossolana posteriore. Dio come aspirazione eternamente frustrata della divinità. Deve dipendere dalla Rottura dei Vasi.”
“ Non sarà la Rottura della Marmitta?”
“Questo nei Cosmi Abortiti, dove il fiato venefico degli Arconti si espande nell’Etere Cosmico. Ma non perdiamoci per strada. Dopo il Motore e le due Ruote viene la Frizione, la sefirah della Grazia che stabilisce o interrompe la corrente d’Amore che lega il resto dell’Albero all’Energia Suprema. Un Disco, un mandala che accarezza un altro mandala. Di lì lo Scrigno del Mutamento – o del cambio, come dicono i positivisti, che è il principio del Male perché permette all’umana volontà di rallentare o accelerare il processo continuo dell’emanazione. Per questo il cambio automatico costa di più, perché qui è l’Albero stesso che decide secondo l’Equilibrio Sovrano. Poi viene un Giunto, che guarda caso prende il nome da un mago rinascimentale, Cardano, e quindi una Coppia Conica – si noti l’opposizione con la quaterna dei Cilindri nel motore – in cui c’è una Corona (Keter Minore) che trasmette il moto alle ruote terrestri. E qui diventa evidente la funzione della sefirah della Differenza, o differenziale, che con maestoso senso della Bellezza distribuisce le forze cosmiche sulle due Ruote della Gloria e della Vittoria, che in un cosmo non abortito (a trazione anteriore) seguono il moto dettato dalle Ruote Sublimi.”
“La lettura è coerente. E il cuore del Motore, sede dell’Uno, Corona?”
“Ma basta leggere con occhi da iniziato. Il Motore Sommo vive di un moto di Aspirazione e Scarico. Un complesso respiro divino, dove originariamente le unità, dette i Cilindri (evidente archetipo geometrico) erano due, poi ne generarono un terzo, e infine si contemplano e si muovono per mutuo amore nella glora del quarto. In questo respiro del Primo Cilindro (nessuno di essi è primo per gerarchia, ma per mirabile alternanza di posizione e rapporto), il Pistone – etimologia di Pistis Sophia – discende dal Punto Morto Superiore al Punto Morto Inferiore mentre il Cilindro si empie di energia allo stato puro. Semplifico, perché qui entrerebbero in gioco gerarchie angeliche, o Mediatori della Distribuzione, che come dice il mio manuale ‘consentono l’apertura e la chiusura delle Luci che mettono in comunicazione l’interno dei Cilindri con i condotti di aspirazione della miscela’… La sede interna del Motore può comunicare col resto del cosmo solo attraverso questa mediazione, e qui credo si riveli, forse, ma non vorrei dire eresia, il limite originario dell’Uno,che in qualche modo dipende, per creare, dai Grandi Eccentrici. Occorrerà dare una lettura più attenta del Testo. In ogni caso quando il Cilindro si riempie di Energia, il Pistone risale al Punto Morto Superiore e realizza la Compressione Massima. È lo tsimtsum. E a questo punto ecco la gloria del Big Bang, lo Scoppio e l’Espansione. Scocca una Scintilla, la miscela sfolgora e avvampa, questa è, dice il manuale, l’unica Fase Attiva del Ciclo. E guai, guai se nella Miscela si insinuano le conchiglie, le quelippot, gocce di materia impura come acqua o Coca-Cola, l’Espansione non avviene, o avviene a scatti abortivi…”
“Shell non vorrà dire quelippot? Ma allora occorre diffidarne. D’ora in poi solo Latte di Vergine…”
“Controlleremo. Potrebbe essere una macchinazione delle Sette Sorelle, principi inferiori che vogliono controllare il procedere della Creazione… In ogni caso, dopo l’Espansione, ecco il grande sfiato divino, che nei testi più antichi è detto lo Scarico. Il Pistone risale al Punto Morto Superiore ed espelle la materia informe ormai combusta. Solo se riesce questa operazione di purificazione ricomincia il Nuovo Ciclo. Che se ci si pensa bene è anche il meccanismo neoplatonico dell?esodo e del Parodo, mirabile dialettica della Via all’In Su e Via all’In Giù.”
“Quantum mortalia pectora caecae noctis habent! E i figli della materia non se ne erano mai accorti.”
“Per questo i maestri della Gnosi dicono che non bisogna fidarsi degli Ilici ma degli Pneumatici.”
(Umberto Eco, Il pendolo di Foucault, cap. 66)
Albero Sefirotico |
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mood:
(none) | now playing: Canaan - Of lost desires |
Commento di Sephirot |
23-03-2005 12:33 |
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tanto è solo cabala :alsono: |
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Commento di Jorda |
23-03-2005 12:33 |
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Hai citato IL LIBRO! :lode: :lode: :lode: :lode:
Ti sei almeno lavato la bocca prima? :teach:
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Commento di JaM |
23-03-2005 12:33 |
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chi? io o sephirot? :asd: |
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