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Fascismi sottili
Cari ragazzi, io non sono uno studente (come si può leggere dal mio profilo) ma uno squallido lavoratore che "appunto" lavora in Dipartimento. Oggi sto assistendo ad una cosa che mi ha veramente schifato: il test di inglese... Una frotta di studenti nervosi che si mangiucchiano le unghie, fa la fila modello Auschwitz per registrarsi in cortile, dopo aver passato un percorso di colonnine di cartone. Venngono poi chiamati per sedersi alle postazioni pc, separate da pannelli di cartone. Il tutto con la colalborazione di altri studenti e di alcuni miei "colleghi". Non so quanta storia si legga in un corso di laurea di informatica... mi pare poca... l'immagine è quello delle deportazioni, ci sono pure (appunto) i kapò (nei lager erano alcuni prigionieri particolarmente "fedeli" adibiti a sorveglianti). Certo molti potrebbero dirmi che il tutto è perché "lo studente non possa copiare". Questa è la merda che spacciano e che ormai ci si è infilata nella testa... L'Università e i docenti non avrebbero il compito di "insegnare"? Pare che invece l'unica cosa che vogliano o sappiano fare è "selezionare"... Il passaggio più importante è l'esame, il rito bieco e fascista dei passaggi ad ostacoli per arrivare alla meta. Che un docente ragioni così fa già abbastanza schifo ma che venga introiettato dagli studenti questo modo di pensare... beh, a me disgusta.
Alberto
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Il mondo non viene spiegato già con lo spiegarlo? NO. La maggior parte delle spiegazioni costituiscono delle giustificazioni. Dominio popolare significa dominio degli argomenti. Il pensiero è qualcosa che viene dopo delle difficoltà e precede l’azione. [B. Brecht]
La "selezione" che tu critichi è finalizzata proprio all'insegnamento: non serve a capire chi tenere e chi sbattere fuori, serve per evitare che chi già ha un buon livello di inglese debba sorbirsi le lezioni "livello base", mentre chi non conosce (o conosce molto poco) l'inglese possa essere seguito di più e meglio (o almeno si spera che sia così).
Riguardo alle code, siccome al mondo la gente è tanta è inevitabile che si formino e l'eventuale regolamentazione con colonnine e corde serve perché purtroppo molti credono di essere tanto furbi e di poter passare davanti agli altri.
Poi, come tu stesso hai detto, al termine di quella coda si trova un PC, non una camera a gas, quindi il tuo paragone coi campi nazisti mi sembra un pò campato in aria... forzato direi.
E' vero che una situazione simile mette la gente in tensione, ma volenti o nolenti bisogna fare l'abitudine alle tensioni, non si può vivere tutta la vita come neonati iperprotetti.
Per quanto possa essere brutta, bisogna confrontarsi con la realtà: la vita è ingiusta, la pappa pronta non esiste e le schiene di vetro si spezzano.
L'accesso agli studi è un diritto sacrosanto, i voti regalati no.
Bisogna anche un pò guadagnarsele ste lauree...
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Web: http://www.negativesignal.com - ICQ# 171585477 - Death to software patents! And TCPA too! "e uno!", diceva il boia.
Non saprei, per me imparare è un atto di libertà, più si sa più si è liberi, se per te invece la laurea è un pezzo di carta funzionale al futuro e basta.... beh allora è valido sudarsela... ma certe cose non fanno sudare, le trovo solo umilianti... sudare è quando ci si sforza di capire.
Se un gruppo di studenti devono fare un test per farsi assegnare al corso corretto, io mi immagino che abbiano interesse a rispondere al test il più onestamente possibile, e allora perché preoccuparmi che copino... non copieranno... al limite copieranno all'esame vero e proprio perché quello comporta un bollino sul linbretto e una tappa in meno alla laurea... Ma questa è una maniera banalmente idiota di affrontare il problema sia dal punto di vista dello studente che del docente. E io ho l'idiosincrasia per l'idiozia.
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Alberto, io invece sono uno studente (e ho 35 anni suonati).
Hai proprio ragione quando scrivi che il compito dei docenti sarebbe insegnare e non selezionare.
Certo, però, che il compito degli studenti sarebbe quello di studiare e non, ad esempio, di rubare le attrezzature (anche quelle di poco valore) dei laboratori. Questi idioti sono, per fortuna, una piccola minoranza (come puoi verificare frequentando il forum) ma arrecano, ad una Università già afflitta da burocrazia eccessiva e ristrettezze economiche, danni notevoli.
Lunedì scorso, appello di LFA, un docente di fronte ad alcune incertezze di uno studente (peraltro già laureato in Scienze Statistiche in un altro ateneo!):
Docente: "Quanti sono i numeri naturali?"
Studente: "...."
Docente: "Piu di tremila?"
Studente: "Beh, penso di sì."
Qualche anno fa' avrei perfino condiviso in pieno le tue argomentazioni.
Ma il mondo, tempo addietro, ha smesso di essere perfetto. Ecco perchè non c'è niente di male a selezionare gli studenti se le basi su cui lo fai non sono razza, religione, sesso, preferenze sessuale, et c., ma solo la loro conoscenza di una materia (e poi, soprattutto, offri loro il percorso formativo più adatto).
Il tuo è idealismo. E non c'è niente di male.
La selezione è solo pragmatismo. E non c'è niente di male.
Non è fascismo perchè, da quella coda, ci si sarebbe potuti allontanare e perchè, soprattutto, alla fine di quella coda non c'era un plotone d'esecuzione.
Originally posted by Alberto
Non saprei, per me imparare è un atto di libertà, più si sa più si è liberi, se per te invece la laurea è un pezzo di carta funzionale al futuro e basta.... beh allora è valido sudarsela...
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sottigliezze...
Certo... non un plotone, infatti ho titolato "fascismi... sottili" perché mi sembrano il fascismo della mente, quello che portava migliaia di persone a P.zza Venezia (il fascismo godeva di ampio e incondizionato consenso, checché se ne dica, come spesso avviene i popoli si fanno soggiogare prima di incavolarsi). Io ho 33 anni, mi sono laureato e normalmente se un esame prevedeva tre libri da studiare ne leggevo una decina. Peralto ho occupato la mia facoltà, e in alcune occasioni sono arrivato a scontro fisico con i docenti (una volta sciogliemmo a forza un intero consiglio di facoltà che doveva votare una riduzione degli appelli e delle lezioni....). Non ho mai pensato che una regola sia valida solo perché un'autorità la emana.
E poi un'autorità quale? Si parla e tanto dell'Università che dovrebbe formare i giovani per il mondo del lavoro... ma nessuno pone la questione di quale lavoro, quali sono veramente le competenze, ecc. Ma soprattutto come mai i "dirigenti" dell'università sono proprio lavoratori le cui competenze (capacità di insegnare, non conoscenza di una materia, che sono cose diverse) non vengono accertate? I concorsi per docenza si fondano metà su camarille e metà su elaborati, tesi, ricerche, belle e valide finché si vuole, ma dove si dimostra che sappiano "comunicare, divulgare" la loro conoscenza?
ps
Idealismo è ritenere che ciò che è razionale sia "reale" (Hegel) quindi io non sono "idealista" (a meno che tu non volessi intendere uno che ha degli "ideali"). Temo che il mondo sia sempre stato imperfetto. Ma non mi va di rassegnarmi alla cosa.
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e tenendo conto anche di come era strutturato e fatto questo "test", tutto diventa ancora + fastidioso...
ma scusate perche'????com'era strutturato il test?
DETTAGLI....
Lo correggono subito?
danno un punteggio?
con che punteggio si salta il corso e l'esame???
grazie
Ripeto e concludo: hai molte ragioni.
Su alcuni professori e sull'Università ci sarebbe troppo da dire.
Ma non pensare che "una regola sia valida solo perché un'autorità l'ha emanata" non implica che tutte le regole imposte siano sbagliate
<scherzo>
Spero che tu, ad un semaforo, non dica: "Passo quando c***o lo dico io!"
</scherzo>
Il mio punto, mi rifaccio alla tua firma, è che ordinare i pensieri delle persone e imporre un test (e disciplinarne l'accesso) sono due cose diverse.
visto ke sei arrivato addirittura a occupare la tua univ o ad avere uno scontro fisico con i tuoi prof, e visto ke lavori nel dip. xè non fai presente queste tue lamentele direttamente agli interessati? (ovvero ai prof?)
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Il DSY su Facebook!!!
Scusatemi eh, ma io discendo da due famiglie: una ebrea ed una no.
Sarà che è ora di cena, ma vedere che c'è chi -anche solo a titolo di libere associazioni d'immaginazione- mette nella stessa frase le espressioni "Auschwitz" ed "Esame universitario" mi fa un tantino venire i crampi allo stomaco.
Allora mi sfogo.
A parte la filosofia quintessenziale, alcuni studenti barano a più non posso: giuridicamente è solo una banalità, ma io lo chiamerei falso ideologico.
Se noialtri studenti "onesti" li denunciassimo e questi venissero sbattuti fuori dall'università otterremmo i seguenti risultati:
1) maggiore disponibilità di risorse pro capite
2) maggior valore del titolo
3) minore concorrenza da colleghi sleali dopo la laurea
4) maggior prestigio dell'ateneo
5) maggior durata delle nostre arterie (se allo stesso esame prendo 24 dopo essermi fatto il mazzo, ed un baro prende 30, io sclero).
6) l'eliminazione delle barriere di cartone (così gli studenti onesti e civicamente corretti possono vedere meglio i bari da denunciare).
Poi magari questi bari sono gli stessi studenti che si scandalizzano se il politicante di turno ruba, se il pubblico impiegato cazzeggia sul lavoro, se alla facoltà i quattrini vengono gestiti in modo meno che esemplare e via dicendo.
Sarà, ma per me è un caso di trave e pagliuzza. L'esame è l'esame e serve allo studente per capire se ha capito la materia ed al prof per stabilire se la preparazione è sufficiente, il '68 è superato insieme al 18 politico ed agli esami di gruppo.
È finita anche la lotta di classe, quindi siamo tutti cittadini di pari dignità, solo che alcuni sono più esperti di una certa materia e allora li chiamiamo professori, altri la vogliono imparare e si chiamano studenti.
Per ora mi sono sfogato a sufficienza.
Ma forse torno dopo.
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Furbo è colui che è molto bravo a togliersi da quei guai in cui il saggio non si sarebbe mai cacciato
Il bravo motociclista è come un buon amante: ha equilibrio, giudizio e tempismo.
Nessuna forma d'amore ha tanto rispetto per la libertà dell'altro come l'amicizia.
jd... concordo
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Re: Fascismi sottili
Originally posted by Alberto
Una frotta di studenti nervosi che si mangiucchiano le unghie, fa la fila modello Auschwitz per registrarsi in cortile, dopo aver passato un percorso di colonnine di cartone. Venngono poi chiamati per sedersi alle postazioni pc, separate da pannelli di cartone. Il tutto con la colalborazione di altri studenti e di alcuni miei "colleghi".
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Tanenbaum is overrated.
Il cervello è un apparato a volte reazionario
A Lunik: la risposta è che lo faccio in continuazione, guarda io lavoro tra Bellettini e Pighizzini (fisicamente intendo), ho continui rapporti con i docenti perché banalmente lavoro in amministrazione. Ma ho scarsi titoli per dire certe cose (anche se non mi preoccupo del fatto in sé) perchè meramente... io non sono uno studente. Al limite faccio il proverbiale e gergale "cagacazzo".
A JD non so proprio cosa dire. Il concetto di onestà è ancor più abusato, vilipeso e sepolto di qualsiasi altro. Onestà è obbedienza alle leggi. In questo senso se una legge dicesse che rubare in certi casi è valido, gli onesti ruberebbero (ogni interpretazione relativa a fatti concreti è autorizzata). L'università pubblica è finanziata da tutti i contribuenti, compresi quelli che non vi si iscrivono o che hanno figli troppo piccoli. Diciamo che è un furto? Che le mie tasse finanzino i tuoi studi JD? Io sono più che fiero che le mie tasse finanzino anche i tuoi di studi e pure di quelli che "barano" (mi infastidisce un po' di più che paghino la costruzione dei Tornado, ad esempio).
Il paragone con i lager non è così peregrino se ci pensi. Anche perché l'Olocausto non è stata questa cosa fantascientifica e unica al mondo e nella storia. In tutte le società sono sempre esistiti i commerci delle persone, la loro schedatura, e quel che è peggio tanti bravi cittadini "onesti" pronti a invocare la gogna per l'ebreo, per il gay, per il comunista, per il palestinese, per lo studente "disonesto"... ammesso che esista... guarda io all'Università lasciavo che copiassero dai miei scritti senza remore... nessuno ha mai preso più di me perché è difficile che chi copia prenda di più di quelli che fa copiare... a meno che l'esaminatore non sia un perfetto idiota... e devo dire che che non ne ho mai incontrati.... anche se statisticamente il campione è insufficiente per trarne una regola generale.
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Re: Il cervello è un apparato a volte reazionario
Originally posted by Alberto
Il paragone con i lager non è così peregrino se ci pensi. [...] In tutte le società sono sempre esistiti i commerci delle persone, la loro schedatura, e quel che è peggio tanti bravi cittadini "onesti" pronti a invocare la gogna
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