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.dsy:it. (http://www.dsy.it/forum/)
- e20: gli Eventi del dsy (http://www.dsy.it/forum/forumdisplay.php?forumid=4)
-- Vodafone lancia un concorso di Game Design (http://www.dsy.it/forum/showthread.php?threadid=8331)
Io purtroppo ho saputo tardi di questa iniziativa e quindi non ho potuto parteciparvi.
Però leggendo il materiale qui postato mi sembra che la cosa sia un pò diversa da quello che il manifesto vuol far vedere.
Intanto i giochi da sviluppare sarebbero quelli mPlay.
Posso anche sbagliarmi.. ma guardando qua:
http://www.areaprivati.190.it/190/t...ty_skip_md=true
Questi giochi non sono veri e propri giochi da cellulare ( come snake , tomb rider, puzzle bubble etc etc per capirci).. ma praticamente dei servizi con lo scopo di farti spedire messaggini ( con che coraggio vengono chiamati giochi? ).
Quelli che sono stati alla conferenza confermano?
Se così fosse mi sa che il mio interesse calerebbe sotto terra
Il gioco sarà implementato su piattaforma Pecan di Cash-U, provider di soluzioni di entertainment per il mondo mobile selezionato da Vodafone per la realizzazione dei propri servizi mPlay.
Ad ogni studente sarà consegnato un CD contenente il Software Development Kit denominato “Pistachio” e tutte le informazioni utili allo sviluppo.*
...vedo intelligente dei rapporti di scambio fra le due realta' se una ne beneficia didatticamente o strutturalmente e l'altra poi su progetti e studi, potrebbe essere etico direi.. chiaro tutto dipende da dove sta il confine..
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Alcuni uomini vedono le cose come sono e dicono: << Perche' ? >>
Io sogno le cose come non sono mai state e dico: << Perche' No ? >>
George Barnard Shaw, Commediografo.
"non preoccuparti troppo, comunque vada la vita, non ne uscirai vivo !" - anonimo
Per continuare la riflessione vi propongo questo testo (scusatemi la lunghezza ma a me sembra necessario):
<citazione>
“Un sistema scolastico democratico… è uno dei modi più sicuri per creare e per espandere in modo rilevante il mercato di qualsiasi prodotto, in particolare di quelli nei quali entra il gioco la moda.”
James Rorty, ex pubblicitario, Our Master’s Voice, 1934
[…]
Nonostante il loro essere di tendenza e le loro pretese intellettuali, i marchi e i loro custodi rimanevano sempre fuori del cancello di scuola: una situazione intollerabile, che non sarebbe durata a lungo. Il consulente di marketing americano Jack Myers così descriveva un tale affronto: “In questo Paese [gli Stati Uniti] abbiamo due possibilità: fare in modo che il nostro sistema scolastico entri nell’era dell’elettronica e comunichi con gli studenti adottando metodi che essi possano capire e con i quali riescano a relazionarsi, oppure lasciare che le nostre scuole continuino a utilizzare sistemi di comunicazione antiquati e diventino prigioni diurne per milioni di giovani, come già è accaduto nelle zone più povere della città”. Questo modo di ragionare, che mette allegramente sullo stesso piano l’accesso delle aziende a scuola e l’apertura alla moderna tecnologia, e, per estensione, al futuro stesso, è il punto focale che ha permesso alle aziende, nell’arco di un solo decennio, di eliminare quasi completamente la barriera tra pubblicità e istruzione. È stata la tecnologia a rinnovare l’urgenza di far fronte alla cronica mancanza di fondi degli anni Novanta: nel momento in cui le scuole si trovavano ad affrontare tagli di bilancio sempre più drastici, i costi per fornire un’educazione moderna aumentavano in modo esponenziale, costringendo molti istituti a cercare fonti di finanziamento alternative. L’incalzare della moderna info-tecnologia ha fatto sì che, improvvisamente, ci si aspettasse che scuole che non potevano permettersi testi aggiornati mettessero a disposizione degli studenti apparecchiature audiovisive, videocamere, aule di informatica, i più recenti programmi software, l’accesso a Internet, e, in alcuni casi persino impianti di videoconferenza.
[…]
Naturalmente le aziende che abbattono i cancelli della scuola non hanno nulla contro l’istruzione. Gli studenti devono assolutamente imparare, dicono, ma perché non leggono qualcosa su di noi, non scrivono del nostro marchio, non fanno ricerche sulle loro preferenze di marca o non fanno dei disegni per la nostra prossima campagna pubblicitaria? L’insegnamento agli studenti e la creazione di una consapevolezza del marchio posso essere due aspetti dello stesso progetto, sembrano pensare queste aziende.
[…]
Mentre le grandi aziende trasformano lentamente la vita dei campus universitari, è in corso il tentativo di porre sotto controllo il settore della ricerca istituzionale. In tutto il mondo, i campus universitari mettono a disposizione delle aziende le loro infrastrutture di ricerca, e la loro inestimabile credibilità accademica, lasciandole libere di usarle a piacimento. Oggi, nel Nordamerica, si stipulano tra aziende e università per qualsiasi cosa: progettare nuovi pattini per conto della Nike, sviluppare una tecnica più efficace di estrazione del petrolio per conto della Shella, appurare la stabilità del mercato asiatico per la Disney, effettuare un’indagine di mercato sulla domanda di servizi telematici per conto della Bell, misurare i benefici di un medicinale di marca rispetto a un prodotto generico, solo per citare alcuni esempi.
[…]
Esiste un tipo ancor più subdolo d’interferenza, che si verifica tutti i giorni nelle università: prima dell’inizio della ricerca, persino prima che le proposte siano messe nero su bianco. Come afferma John V. Lombardi, rettore della University of Florida a Gainesville: “Abbiamo fatto il gran balzo in avanti e ci siamo detti: comportiamoci come se fossimo un’azienda”. Il balzo in avanti significa, in altre parole, progettare corsi che siano in sintonia con gli indirizzi di ricerca di cattedre sovvenzionate da multinazionali dai nomi altisonanti, per avere magari la docenza emerita Taco Bell di Amministrazione di hotel e ristoranti alla Washington State University; la cattedra Yahoo! di Information Technology alla Stanford University; il corso di studi Lego sull’Apprendimento al Massachusetts Institute of Technology. J. Patrick Kelly, titolare della cattedra Kmart di Marketing alla Wayne State University, ha calcolato che la sua ricerca abbia fatto risparmiare alla Kmart “una somma di molte volte superiore” alla donazione di 2 milioni di dollari che ha permesso di creare la sua cattedra. D’altro canto, il docente della cattedra offerta dalla Kmart alla West Virginia University ha una relazione talmente stretta con l’azienda che è tenuto, per contratto, a dedicare un minimo di trenta giorni all’anno all’addestramento del personale dirigente della Kmart.
No Logo, © 2000 by Naomi Klein
</citazione>
Per eliminare equivoci di ogni sorta rispondo ad alcune affermazioni che mi riguardano più sul piano personale:
Originally posted by Fumereo
Eh si......e' pericolosissimo scoprire che cosa c'e' dopo l'universita' e scoprire per cosa stiamo studiando.....
Un giorno potremmo anche rischiare di lavorare....(tocchiamoci) invece di continuare a cazzeggiare in silab a chiederci cosa faremo una volta laureati e per cosa stiamo studiando...
MA SEI SERIO?
Ma i rapporti con le aziende non ti interessano?
Cazzo parliamo della Vodafone.....in 2 anni non ho visto nulla di pratico e tutti si lamentavano di questo....dove finiremo, cosa faremo....non capisco come usare le skills che apprendo....c'e' lavoro per quello che studio etc etc....
(...)
In universita' come la Bocconi le possibilita' di STAGE non si riescono neanche a ricordare tutte e i rapponti con le aziende sono fondamentali....
Ma forse a voi interessa solo passare gli esami e rimandare il militare....un bel laureificio....
Originally posted by Fumereo
Poi la Vodafone propone un progetto agli studenti di COMDIG dove lei investe del tempo e dei soldi su della FORMAZIONE.....offre 3 possibilita' di STAGE agli studenti che avranno buone idee e che si SBATTERANNO e invece di correre, quantomeno per vedere di cosa si tratta, ci si ritrova in 4 in aula ALFA e sul forum con della gente CHE PROTESTA.....
Originally posted by Fumereo
Ma allora meritate di andare a lavorare da MacDonald alla friggitrice e di asciugare le patatine con la vostra laurea....
Originally posted by Fumereo
Scusate ma sono I.N.C.A.Z.Z.A.T.O. perche' e' molto difficile che qualcuno spenda altre risorse sul nostro corso di laurea se le risposte sono queste....
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E lo sceriffo americano non lo sa / ma quando parla ride tutta la città / vile fellone vieni a singolar tenzone / unza unza umpappà troppe truppe mariscià.
Non ci voleva l'eruzione della lava / e due piccioni si contendono la fava / sposa bagnata, bambina svergognata / la questione è delicata / come bolle la patata.
Basta! E' finita la festa
[L'ovile delle vanità, Folkabbestia]
non posso che essere (ppurtroppo) daccordo.. soprattutto con il discorso che alla fine "Mi sembra il classico atteggiamento delle grandi aziende" e "sfruttiamo qualche giovane studentello con idee da darci GRATIS, poi gli promettiamo uno stage (dove verra' pagato pochissimo per sfruttare ulteriormente le sue capacita') e alla fine dei 6 mesi..." speriamo di no.. sonoscete qualche prof con agganci con IBM?? a parte che IBM italia e' solo roba commerciale, niente ricerca e sviluppo.. ovvio.. queste cose le fanno in Germania..
tent:wq
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Dr. Ma. Lol. Francisco Peralta Aguaron
francisco@dico.unimi.it - http://www.10t8or.com
No SW Patents.. Mazzetta?!
A proposito di concorsi....
Tra le tante cose che non funzionano a dovere in DICO/DSI...
UN BEL CONCORSO PER RIFARE WEBCEN !?!?!?!
(con tanto di regolamento, ricchi premi, e cotillons !)
Magari in collaborazione con qualche Web Agency che si occupa di E-Learning ?
Che magari e piu' utile, anziche stare qui a cazzeggiare con i giochini J2ME su "PISTACHIO" ( ) per Vodafone !?!?
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Originally posted by Rocco.Li
Magari in collaborazione con qualche Web Agency che si occupa di E-Learning ?
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E lo sceriffo americano non lo sa / ma quando parla ride tutta la città / vile fellone vieni a singolar tenzone / unza unza umpappà troppe truppe mariscià.
Non ci voleva l'eruzione della lava / e due piccioni si contendono la fava / sposa bagnata, bambina svergognata / la questione è delicata / come bolle la patata.
Basta! E' finita la festa
[L'ovile delle vanità, Folkabbestia]
Per Almost Famous, il gioco puo' essere anche un single player...non c'e' problema...quello che hanno detto e' che sarebbe sicuramente piu' interessante proporre qualcosa che abbia a che fare con l'interattivita' tra piu' utenti. Anche i giochi per computer vanno in quella direzione ormai...
Se poi idealizzo un gioco che per funzionare abbia bisogno di inviare e ricevere 30 sms al minuto ci giochera' ben poca gente.
Le specifiche del gprs in ogni caso ti permettono di pagare soltanto per i pacchetti che trasferisci....
Certo che secondo me se sei vodafone preferisci che ad avere successo sia un gioco che gli faccia aumentare il traffico.
Noi ci potremmo avvalere cmq delle loro esperienze passate, di giochi di insuccesso e giochi di successo grazie, a quanto ho capito , al loro settore di marketing...
eh.. mi sa che ti sfugge che sotto c'e' un microcosmo.. se sei curioso ricerca dalle parti del prof Valle.. o meglio vai a parlare con il buon Marco Reggio che ti sa spiegare quali sono stati i passati di webcen ma soprattuto il futuro, si spera migliore, che lo attende.. =)
tent:wq
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Dr. Ma. Lol. Francisco Peralta Aguaron
francisco@dico.unimi.it - http://www.10t8or.com
No SW Patents.. Mazzetta?!
Originally posted by futurbaggio
Aridaje![]()
![]()
Esistono piattaforme di E-learning open-source, facilmente adattabili e pure in italiano...
Roberto
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George Barnard Shaw, Commediografo.
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x Webcen:
Ragazzi non è che le cose si risolvano in un battibaleno in università...ci sono problemi, i prof non son d'accordo, ci sono bisticci, c'è il problema del webmaster che non c'è (o meglio, qualcuno c'è ma non può far tutto) e continuano a rimandare rimandare...
Sapete come sono le cose...e i tempi... abbiate pazienza... Chi si occupa di webcen pensa a moltissime altre cose...
Diamo tempo al tempo...
Lo so che chi lavora è leggermente nella c***a... e poi ogni singolo sito di webcen è aggiornato dai singoli prof...x cui se non trovi materiale prenditela con loro!
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Il DSY su Facebook!!!
Originally posted by Rocco.Li
Aridaje, gratis ! no di certo !!!!
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E lo sceriffo americano non lo sa / ma quando parla ride tutta la città / vile fellone vieni a singolar tenzone / unza unza umpappà troppe truppe mariscià.
Non ci voleva l'eruzione della lava / e due piccioni si contendono la fava / sposa bagnata, bambina svergognata / la questione è delicata / come bolle la patata.
Basta! E' finita la festa
[L'ovile delle vanità, Folkabbestia]
a questo punto vorrei dire anche la mia, visto che ero uno dei pochi che c'erano all'incontro...
in questa iniziativa ci sono diversi punti positivi e qualcuno negativo...
in effetti la collaborazione con il Dico, a quanto ho capito io, è solo fittizia, nel senso che il dico fornisce un'interfaccia con le facoltà di informatica e di comunicazione digitale... il fatto che un'azienda grande come la vodafone si interessi al mondo universitario è un buon segno. Di certo nessuno fa le cose per niente, ed è chiaro che la vodafone ci guadagni da questa iniziativa, i filantropi a questo mondo sono rari, ma nonostante questo la vodafone non potrebbe essere la unica a guadagnarci. Forse il guadagno nostro non sarà in termini di dindini, ma nel settore dell'informatica la conoscenza e l'esperienza valgono moltissimo (non a caso noi paghiamo l'università per fornirci della conoscenza per poi aspirare ad avere un buon lavoro in futuro).
Inoltre vodafone offre a tutti i partecipanti un corso di formazione per sviluppare con la piattaforma che usano loro, che cmq di non standard ha poche cose, la parte principale, e cioè la programmazione, verrà fatta principalmente in J2ME, che è + che standard. Finito il corso, che dura 3 giorni, si avranno delle persone di riferimento per qualunque domanda, dubbio o necessità, da contattare via telefono o via email.
Inoltre alla fine, come gia detto da fumereo, ci sono a disposizioni 3 stage presso vodafone, certo la paga non sarà il massimo, ma oltre a fare un ottima esperienza lavorativa all'interno di una grande azienda, si potranno avere dei contatti molto utili per il futuro (certe persone fa sempre comodo conoscerle)
poi per aggiungere dei particolari ai tipi di gioco che vogliono, non è assolutamente detto che non si debba usare la grafica, la scelta è totalmente libera, si potrebbe anche progettare un gioco per n-gage, ovviamente non chiedono nel modulo di iscrizione un gioco in tutti i suoi particolari, solo un abbozzo, senza pensare nemmeno troppo al tipo di cellulare, quindi basta avere un idea (anche + di una), ci si penserà dopo a perfezionarla e definirla meglio.
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Nessuna via come via. Nessun limite come limite
- Bruce Lee -
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