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Cito Mohandas K. "Mahatma" Gandhi.
Da "Teoria e Pratica della Nonviolenza".
"A rigor di termini, nessuna attivita' e nessuna occupazione e' possibile senza un certo grado, per quanto limitato, di violenza.
La stessa vita e' impossibile senza un certo grado di violenza. Cio' che dobbiamo fare e' limitare questa violenza quanto piu' e' possibile." (pag.78)
"Colui che non uccide un assassino che sta per uccidere suo figlio (quando non puo' impedirglielo in altro modo) non ha alcun merito, ma commette peccato." (pag.70)
"Supponiamo che un uomo venga preso da una follia omicida e cominci a girare con una spada in mano uccidendo chiunque gli si pari dinnanzi, e che nessuno abbia il coraggio di catturarlo vivo.
Chiunque uccida il pazzo otterra' la gratitudine della comunita' e sara' considerato un uomo caritatevole."
"La non-violenza non e' una giustificazione per il codardo, ma e' la suprema virtu' del coraggioso. La pratica della non-violenza richiede molto piu' coraggio della pratica delle armi. La codardia e' assolutamente incompatibile con la non-violenza. Il passaggio dalla pratica delle armi alla non-violenza e' possibile, e a volte persino facile. La non-violenza dunque presuppone la capacita' di colpire. Essa e' un cosciente e volontario freno imposto alla propria volonta' di vendetta. Ma la vendetta e' sempre superiore alla passivita', imbelle e impotente sottomissione. Il perdono pero' e' ancora superiore. Anche la vendetta e' simbolo di debolezza." (pag.23)
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